Domenica 17 luglio 2005 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Tampere United 3-0
17 luglio 2005 - 3.150 - Coppa Intertoto 2005/06 - Quarti di finale - gara d'andata
LAZIO: Sereni, Belleri, Cribari (80' Sannibale), Lequi, Zauri, Manfredini, Firmani, Liverani, Cesar, Di Canio (69' Muzzi), Rocchi (85' Pandev). A disposizione: Peruzzi, De Silvestri, Ciani, Melara. Allenatore: D.Rossi.
TAMPERE UNITED: Kaven, Sainio, Rasenen, Wiss, Heinanen, Kuoppala, Saarinen, Kujala (50' Lahtinen), Ojanpera, Sheweleff, Hyhynen. A disposizione: Hilander, Marchis, Aho, Sipilainen, Junnila, Savolaninen. Allenatore: Hjelm.
Arbitro: Sig. Piccirillo (Francia).
Marcatori: 28' Belleri, 29' Rocchi, 47' Di Canio.
Note: gara giocata a porte chiuse causa squalifica dell'UEFA per i cori razzisti di Lazio-Partizan Belgrado del 25 novembre 2004. Ammoniti: Zauri e Sainio.
Spettatori: nessuno.
La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio d'Europa. Tre passi avanti. Tutto facile nel debutto con il Tampere. Vanno in gol Belleri, Rocchi e Di Canio. Lazio-Tampere United 3-0".
Continua la "rosea": Tutto bene, tutto più facile del previsto. La Lazio regola con un rotondo 3-0 i modesti finlandesi del Tampere e comincia nel migliore dei modi l'avventura in Intertoto. Agli uomini di Delio Rossi è bastata un po' di accortezza e la concentrazione dei giorni migliori per ipotecare il passaggio al turno successivo contro un avversario la cui migliore condizione atletica non è stata sufficiente a colmare l'enorme divario tecnico. Se non fosse stato per il palcoscenico dell'Olimpico (peraltro tristemente vuoto a causa della squalifica per i cori razzisti di Lazio-Partizan di un anno fa) i biancocelesti avrebbero probabilmente avuto la sensazione di disputare una delle tipiche amichevoli che si giocano in questo periodo contro volenterose, ma inconsistenti squadre dilettantistiche. La Lazio ha sofferto un po' solo nell'ultima mezz'ora quando, come ampiamente preventivabile, è finita la benzina. Ma, anche contro una formazione ormai sulle gambe, la squadra finnica non è stata capace di combinare nulla (a parte un paio di pericolose conclusioni, sventate da un ottimo Sereni). Lo scarso valore degli avversari, però, non basta da solo a spiegare la positiva "prima" stagionale dei biancocelesti. Se, alla prova dei fatti, il Tampere si è rivelato meno temibile di quanto si pensasse, il merito è stato infatti anche dell'interpretazione data alla gara dagli uomini di Delio Rossi. Il tecnico, al debutto sulla panchina della Lazio in una gara ufficiale, ha messo in campo una squadra ordinata e redditizia che, a tratti, ha fatto vedere anche un buon calcio. E che, soprattutto, ha dimostrato di avere già una incoraggiante condizione atletica, nonostante la preparazione sia iniziata appena da venti giorni.
Il 4-4-2 messo in campo dall'ex allenatore dell'Atalanta si è rivelato efficace sia nella fase difensiva (nessun gol subito e pochissime chance concesse agli avversari) sia nella fase propositiva. Per quasi un'ora, fino a quando cioè la condizione l'ha sorretta, la squadra romana è riuscita a proporre un gioco armonioso, che si è sviluppato bene sia sulle fasce (ottimo Belleri sulla destra e convincente Cesar sulla parte opposta) sia al centro, dove Liverani ha sciorinato calcio come sa fare quando è ispirato. Agevolato anche dal dinamismo di Firmani, autentica rivelazione della giornata. I romani sono così arrivati senza problemi davanti alla porta avversaria. E, dopo qualche tentativo andato a vuoto (conclusioni di Cesar, Belleri e Rocchi), hanno sbloccato il risultato alla mezzora con un gol d'autore di Manuel Belleri: assist di Cesar e pregevole conclusione al volo di sinistro (che non è neppure il suo piede). Appena un minuto dopo è arrivato il raddoppio grazie a un gol quasi in fotocopia: altra conclusione vincente al volo, questa volta di Rocchi, su assist di Firmani (bravissimo a recuperare palla a centrocampo e ribaltare immediatamente l'azione). Pur con qualche pausa (inevitabile, anche in considerazione del gran caldo), la Lazio ha continuato a pigiare sull'acceleratore. Ed è così arrivato pure il 3-0. Merito di un pimpante Di Canio, che ha sfruttato nel migliore dei modi un retropassaggio un po' avventato di Kuoppala: il numero 9 si è presentato tutto solo davanti a Kaven e, dopo averlo dribblato, ha depositato in rete. A quel punto, anche in virtù del risultato maturato, la Lazio ha intelligentemente tirato i remi in barca.
Solo allora il Tampere ha provato a uscire dal guscio, ma senza troppa convinzione. E nelle poche occasioni in cui i finlandesi sono riusciti ad arrivare dalle parti di Sereni (una volta con Lahtinen ed un'altra con Hynynen) ci ha pensato il portiere ad abbassare la saracinesca. La gara di ritorno (sabato prossimo in Finlandia) dovrebbe essere poco più di una formalità per la Lazio. Poi, però, si farà sul serio: all'orizzonte c'è infatti il Marsiglia. Delio Rossi pare stupito dalla sua Lazio: "Sono molto soddisfatto, i giocatori mi hanno dato risposte più che positive. Non me l'aspettavo: non pensavo che avremmo retto così per 90'. E poi si sa che le vittorie fanno sempre gli occhi azzurri e i capelli ricci: ben vengano. Ora smaltiamo la fatica e concentriamoci sul ritorno".
Il Corriere della Sera titola: "Lazio, tre reti per cominciare senza problemi".
Continua il quotidiano: I nuovi: gol di Belleri che sblocca la gara, assist di Firmani che un minuto dopo innesca il raddoppio. E i vecchi: Rocchi che segna il 2-0 e Di Canio, con una fuga di trenta metri nella metà campo vuota, il 3-0. La Lazio trova così il mix giusto per onorare la prima partita dell'Intertoto contro il Tampere United, rendere una formalità il ritorno in Finlandia tra sei giorni e regalare a Delio Rossi la prima soddisfazione (parole del mister: "Non pensavo di vedere tanta disinvoltura: è una vittoria che, almeno per adesso, ci fa venire i capelli biondi e gli occhi azzurri"). Gara buona anche per scontare la squalifica per i "buh" razzisti contro due giocatori del Partizan Belgrado, nella scorsa edizione della Coppa Uefa. Ma giocare nell'Olimpico vuoto è stata una tristezza. I veri ostacoli (Olympique Marsiglia e poi, eventualmente, Deportivo La Coruña o Newcastle) arriveranno più avanti. Interessante la prova di Firmani, che dovrà dividere con Dabo l'eredità di Giannichedda; sempre positivo Liverani; collaudata l'intesa in attacco fra Rocchi e Di Canio; attenti i due centrali difensivi Lequi e Cribari. Molto di più non si poteva chiedere e il presidente Claudio Lotito si sarà rafforzato nelle sue convinzioni: nessuno è insostituibile (leggi: Oddo). Oggi potrebbe essere il turno di Tare: i rapporti fra Lotito e Gazzoni non sono tra i migliori, ma business is business. In attesa di recuperare Dabo, Baronio, Simone Inzaghi, Oddo (se rimarrà) e Piccolo, qualche ritocco serve comunque. Piacciono Zoro e Zanchi (Messina), Balzaretti e Comotto (Torino), Stendardo e Di Loreto (Perugia). I soldi da spendere sono sempre pochi e la Lazio, ieri, ha giocato senza sponsor sulle maglie.