Domenica 15 marzo 1981 - Bergamo, stadio Comunale - Atalanta-Lazio 1-1

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15 marzo 1981 - 25 - Campionato di Serie B 1980/81 - XXV^ Giornata

ATALANTA: Memo, Filisetti, A.Rocca, Baldizzone, Vavassori, Mandorlini, Zambetti (77' Bertuzzo), De Biase, Bonomi, Festa, De Bernardi. A disp. M.Rossi, Caputi, Tirloni, Mostosi. All. Corsini.

LAZIO: Marigo, Spinozzi, Citterio, Perrone, Pighin, Sanguin (60' Manzoni), Viola, Bigon, Chiodi, Mastropasqua, Greco. A disp. Nardin, Ghedin, Cenci, Garlaschelli. All. Castagner.

Arbitro: Sig. Michelotti (Parma).

Marcatori: 23' De Bernardi, 29' Chiodi.

Note: ammoniti Sanguin, Pighin e Rocca. Esordio in serie B per Dario Marigo. Angoli 7-1 per l'Atalanta.

Spettatori: 15.000 circa.

Bigon in azione
La rete di Chiodi

La partita è stata tutt'altro che entusiasmante, ma il pareggio fra Atalanta e Lazio ha accontentato entrambe le squadre. «Anche oggi — ha commentato l'allenatore biancoazzurro Castagner — abbiamo regalato il nostro bravo gol, ma nel complesso la Lazio ha dimostrato di essersi ripresa dalla disastrosa prova della domenica precedente a Varese: ha svolto un gioco più ordinato, e ha conquistato un punto utilissimo». L'allenatore dei bergamaschi Corsini gli ha fatto praticamente eco: «Anche noi abbiamo subito un gol un po' ingenuamente, ma il pareggio mi sembra un risultato giusto». L'incontro è stato diretto dall'arbitro internazionale Michelotti, chiamato all'ultimo momento per sostituire il collega Redini, indisposto.

Giocatori e tifosi nerazzurri lo accusano di aver concesso soltanto un tiro dal limite per un fallo subito da Rocca e che, secondo i bergamaschi, era avvenuto in area, e quindi doveva essere punito con il rigore. Atalanta e Lazio hanno cominciato la gara dimostrando preoccupazione e un po' di nervosismo: azioni brevi, quasi sempre interrotte fallosamente, con una certa supremazia dei padroni di casa. I bergamaschi si rendevano pericolosi in due occasioni quasi consecutive, intorno al 20': dapprima su punizione tirata da Rocca, con il pallone che passava da Zambetti a Bonomi e quindi a Filisetti, il quale tirava fuori, e quindi con una serie di scambi fra Baldizzone, Rocca, De Bernardi e De Biase.

Queste due manovre preludevano al gol che giungeva al 24'. Pighin, ricevuto il pallone da Mastropasqua, se lo faceva portare via dall'abile Zambetti, il quale impostava una veloce azione di contropiede: dopo una lunga corsa, invece di tirare direttamente a rete, passava sulla destra a De Bernardi, saltando così l'avversario, e consentiva al compagno di segnare senza difficoltà. L'Atalanta sembrava voler approfittare del momento favorevole per continuare ad attaccare, e due minuti dopo Filisetti sfiorava il raddoppio. L'entusiasmo dei bergamaschi non doveva però durare. Al 30', infatti, giungeva il pareggio degli ospiti. Citterio tirava una punizione dalla destra, indirizzandola verso la porta; Vavassori non riusciva a respingere il pallone, e Chiodi precedeva il portiere e Baldissone e infilava nell'angolino basso.

L'Atalanta si riportava all'attacco ben sospinta da Bonomi, e al 35' si aveva l'episodio del fallo su Rocca per il quale Michelotti non ha ritenuto di concedere il rigore. Il primo tempo si chiudeva con i bergamaschi ancora pericolosi, ben contenuti dagli avversari. Nella ripresa, disputatasi in parte sotto la pioggia, dopo una serie di attacchi atalantini e qualche replica dei laziali, la gara è diventata via via sempre meno interessante. Il pareggio contentava ormai chiaramente le due squadre. Quando Ilario Castagner ha appreso la notizia della sconfitta del Cesena, non ha dimostrato particolare entusiasmo. «La Lazio non deve puntare alla promozione guardando gli altri — ha dichiarato — ma fare il suo gioco. Adesso, alcune tra le squadre più forti, come il Genoa e la Spal, ad esempio, dovranno venire a giocare sul nostro campo a Roma».

Fonte: La Stampa