Domenica 12 ottobre 1980 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Varese 2-1
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12 ottobre 1980 - 5 - Campionato di Serie B 1980/81 - V^ Giornata
LAZIO: Moscatelli, Spinozzi, Citterio, Perrone, Pochesci, Mastropasqua, Viola, Sanguin (57' Manzoni), Garlaschelli, Bigon, Greco. A disp. Nardin, Ghedin, Cenci, Albani. All. Castagner.
VARESE: Rigamonti, Vincenzi, Braghin, Brambilla, Cecilli, Cerantola, Turchetta (60' Tresoldi), Tomasoni, Salvadè (38' Doto), Mauti, Di Giovanni. A disp. Rampulla, Arrighi, Facchini. All. Fascetti.
Arbitro: Sig. Lo Bello (Siracusa).
Marcatori: 40' Greco, 42' Citterio, 81' Tresoldi.
Note: tempo brutto, disturbato a tratti dalla pioggia, terreno pesante. Ammoniti nel secondo tempo Sanguin e Doto per gioco falloso, Mauti e Vincenzi per proteste. Angoli 6 a 3 per la Lazio.
Spettatori: 10.000 circa.
Una Lazio appena sufficiente è bastata per liquidare il Varese apparso nettamente inferiore ai biancazzurri. Due gol, due pali colpiti, almeno altre sei occasioni da rete, esprimono eloquentemente, in termini numerici, la supremazia dei romani. Tuttavia la squadra di Castagner, probabilmente non ancora convinta che in serie B non sono ammesse pause rilassanti a 9 minuti dalla fine ha incassato la rete del due a uno, arrivando sul traguardo con il fiatone della paura.
Infatti nella ripresa la Lazio è sembrata giostrare con eccessiva sufficienza che avrebbe potuto pagar cara contro una avversaria meno sprovveduta. I lombardi sul terreno pesantissimo a causa della fitta pioggia, hanno recitato onestamente la loro parte mettendo in vetrina un gioco veloce e abbastanza preciso che però aveva il difetto di svanire nel nulla nei pressi dell'area laziale. Turchetta, Salvadè, Mauti, Di Giovanni sono apparsi fra i più intraprendenti nella costruzione di manovre velleitarie solo in apparenza. La compagine di Castagner non ha entusiasmato sul piano tecnico. Però nei momenti in cui ha cercato l'affondo risolutivo, è riuscita a far emergere il grosso divario esistente fra le due squadre. Tutto questo si è verificato solo nel primo tempo accentuato anche dai macroscopici errori commessi dalla difesa ospite, che consentivano ai biancoazzurri di portarsi in vantaggio di due gol nello spazio di 2 minuti Al 40' su calcio d'angolo battuto da Viola, il portiere Rigamonti respingeva di pugno una palla che avrebbe potuto comodamente bloccare. Citterio rispediva al centro, Cecilli e Cerantola si scontravano fra di loro consentendo a Greco di segnare comodamente da corta distanza. Appena due minuti più tardi Cecilli sgambettava ingenuamente Bigon. Calcio di rigore che Citterio realizzava dopo che il portiere varesino aveva intuito e respinto il suo tiro.
Considerando il palo colpito da Bigon al 5' minuto, la Lazio, nella ripresa, deve essersi sentita autorizzata a scendere in campo per rispettare una semplice formalità. Viola e Garlaschelli, che insieme con Spinozzi erano apparsi fra i migliori, calavano di tono. In questa fase è emerso quello che sembra essere il tallone d'Achille laziale: contro un avversario che aggredisce la difesa biancoazzurra traballa paurosamente. Il Varese lo ha capito, ma non aveva grandi mezzi per organizzare una valida offensiva. Tuttavia ci ha provato e all'81' riusciva a centrare il bersaglio: Cecilli saltava agevolmente Manzoni sulla fascia destra, crossava all'indietro verso l'accorrente Tresoldi, lasciato completamente solo, il quale, con un bolide centrale, accorciava le distanze. Poco dopo Greco coglieva il secondo palo, dopo essere partito in netto fuori gioco non rilevato dall'arbitro. Ma proprio allo scadere del tempo Braghin sfiorava la traversa su calcio di punizione, facendo scendere un brivido lungo la schiena dei pochi spettatori infreddoliti.
Fonte: La Stampa