Domenica 12 luglio 1914 - Roma, stadio Nazionale - Lazio-Casale 0-2
12 luglio 1914 - Campionato Nazionale - Finale - gara di ritorno
LAZIO: Serventi, Levi (II), Monetti, Di Napoli (I), Faccani, Zucchi (II), Saraceni (I), Maranghi, Consiglio, Fioranti, Corelli.
CASALE: A. Gallina I, Maggiani, Scrivano, G. Parodi, Mattea, O. Rosa, Ferraris (I), Ferrino, P. Ravetti, A. Varese, Bertinotti.
Arbitro: sig. Cattaneo (Milano).
Marcatori: nel primo tempo 30' P. Ravetti ; nel secondo tempo 25' Mattea.
Nota: il libro "Neri... Neri... Quel grido che mette i brividi dentro - Storia del Casale Calcio" di Marco Aimo, attribuisce il secondo gol, segnato al 33' del s.t., ad A. Varese.
Note: giornata molto calda.
Spettatori: pubblico numerosissimo.
La Lazio si è riabilitata dalla sconfitta subita all'andata resistendo alla superiorità del Casale e mettendo in mostra un gioco efficace e brillante e forse questo risultato meglio rispecchia la differenza tra le due squadre rispetto al troppo pesante 7-1 di Casale. Allo Stadio Nazionale, dinanzi ad un pubblico numeroso nonostante la giornata caldissima e in presenza del sindaco Nathan e del prosindaco Apolloni, la Lazio scende in campo per un tentativo di riscatto mentre il Casale per confermare la sua superiorità. Peccato che la Lazio è priva del forte Bona. Nel Casale sono assenti Gallina (II) e Barbesino e presenta il recuperato Maggiani. I piemontesi non sono apparsi all'altezza della loro fama. Il loro modulo di gioco risulta imperfetto e di certo non superiore a quello dei biancocelesti. Solo la maggiore forza fisica degli ospiti ha indirizzato il risultato finale. La Lazio è giunta a quest'incontro stremata da un lungo e duro campionato, ma ha saputo vendere molto cara la sua pelle. Ha ritrovato la sua antica verve che l'aveva resa degna delle migliori squadre italiane. Nel primo tempo ha ingaggiato un duello alla pari con i famosi campioni piemontesi e i due goal subiti non rispecchiano l'andamento della prima parte della gara.
Al fischio iniziale del sig. Cattaneo, la Lazio parte all'attacco ma anche il Casale non sta a guardare e Parodi replica pericolosamente. Gallina (I) para alcuni tiri non difficili degli avanti laziali e ancora una volta i nerostellati reagiscono. Al 30' una discesa in linea determina il primo goal, segnato da Ravetti, detto "Pinot", in mischia e che è sembrato viziato da un netto fuorigioco. Subito dopo Parodi viene colpito in volto da un calcio di Corelli e la partita si interrompe per qualche minuto. I campioni romani, anche se scoraggiati, tentano di raggiungere il pareggio anche se il Casale è sempre pericoloso in contrattacco. L'inizio della ripresa vede la Lazio sfruttare tutte le sue residue energie per portarsi all'attacco e più di un tiro minaccia la porta casalese. Poi di nuovo retrocede in difesa e qui vengono alla luce i meriti del reparto arretrato, che è impeccabile nei vari Faccani, Monetti, Levi, Zucchi, Fioranti. Soprattutto il primo compie dei veri prodigi e viene spesso applaudito a scena aperta. Poi Serventi compie tre bellissime parate, ma nulla può al 25' quando Mattea riceve palla sugli sviluppi di una fluida discesa in linea e fulmina Serventi. La partita scende di tono e il risultato non cambierà più fino al termine. Il migliore dei casalesi è stato Mattea, seguito dall'ottimo Gallina (I). La Lazio è stata eccellente nella difesa e nel centrocampo. Serventi, pur effettuando diversi interventi, non è apparso in buona giornata.
Dal Messaggero del 13 luglio 1914:
Ieri ha avuto luogo alla Stadio la finalissima per il campionato nazionale di calcio tra le prime squadre della Lazio, campione dell'Italia centrale e meridionale, ed il Casale campione dell'Italia settentrionale. Circa quattromila persone erano allo Stadio. Fra i presenti abbiamo notato l'on. Battaglieri, il comm. Apolloni per il sindaco, il consiglieri Ausonio Levi, Ernesto Nathan. La Lazio era "au grand complet" mentre al Casale mancavano Barbesino, il lungo capitano, e Gallina II. La Lazio per due terzi dell'incontro è stata superiore ai neri campioni d'Italia, ma più per forza della propria difesa che per altro, tanto è vero che i suoi avanti non riuscirono a trarre alcun vantaggio dalla loro permanenza nel campo avversario, sono invece i casalesi che in una mischia provocata da una centrata di Bertinotti, marcano il primo punto al trentesimo minuto della prima ripresa. Nell'ultima mezzora di giuoco i neri casalesi apportano qualche spostamento nelle loro superiorità e si deve solo alla tenace difesa laziale ed un poco alla sfortuna se non riescono a segnare che un solo punto marcato in maniera magistrale da Mattea. L'incontro nel complesso è stato monotono e poco interessante e tutti i giuocatori hanno dimostrato di essere stanchi e di sentire gli effetti latenti del caldo.
Della Lazio il miglior uomo è stato Zucchi, infaticabile e sempre pronto, Faccani, ottimo nella prima ripresa, ha ceduto di schianto nella seconda. Di Napoli, fuori allenamento, è stato l'ombra di se stesso; buoni i due terzini; Serventi ha alternato a brillanti azioni, errori imperdonabili. Della prima linea i migliori sono stati Fioranti e Saraceni, svogliati gli altri. Del Casale discreti Gallina e Scrivano. Maggioni sicurissimo e potente è stato la vera colonna dell'estrema difesa. Della seconda linea ottimi Parodi e Rosa; la prima linea eccellenti Ravetto, Varese e Mattea, in specie quest'ultimo che è stato il miglior uomo in campo col suo giuoco non appariscente ma impeccabile per finezza e altruismo. L'arbitro Cattaneo del Milan Club è stato molto inferiore al suo compito; Bertinotti quando ha fatto la centrata che ha provocato il primo punto era fuori gioco; un punto dei casalesi parato da Serventi entro la rete non è stato accordato; questi gli errori più salienti, oltre ad altri di minore importanza; poca oculatezza, una lieve tinta di parzialità e massima indecisione.
Da La Stampa del 13 luglio 1914:
La finalissima del Campionato italiano. La vittoria dei casalesi. Roma, 12, notte.
Stamane il sindaco di Roma, principe Colonna, ha ricevuto in Campidoglio, nella sala della Giunta, le squadre di foot-ball della città di Casale e della Società Lazio di Roma, chiamate a disputare la gara di finale del Campionato italiano di foot-ball. E' intervenuto al ricevimento il sottosegretario alla Marina on. Battaglieri, deputato di Casale, il quale ha rivolto acconce parole di ringraziamento al sindaco per l'invito fatto alle squadre di recarsi in Campidoglio. A lui è seguito il sindaco, che si è compiaciuto di porgere il saluto a nome di Roma per temprare nell'esercizio dello sport le gagliarde membra, ed ha concluso con un fervido saluto al glorioso Piemonte, culla del risorgimento italiano. Brevi parole ha pronunciato il segretario della Lazio, e quindi è stato offerto un vermouth d'onore. Alla riunione erano presenti l'assessore al dazio, comm. Apolloni, ed il consigliere comunale Levi. Oggi allo stadio ha avuto luogo il retour match fra la squadra del Casale F.C. di Casale, campione dell'Italia settentrionale, e la squadra podistica Lazio di Roma, campione dell'Italia centrale e meridionale, per il titolo di campione assoluto d'Italia. Il primo incontro fra le squadre casalese e romana aveva avuto luogo domenica scorsa a Casale ed aveva segnato la vittoria dei casalesi. Ma il campo dello Stadio, per quanto si sia cercato di sistemarlo, non si presentava certo come il più adatto per una partita di foot-ball. Il pubblico è accorso numeroso: circa tremila persone erano sulle ampie gradinate dello Stadio. Verso le ore 17 e un quarto le due squadre sono scese in campo.
La squadra casalese era assai incompleta. I due teams erano così formati: Casale F.C.: con Gallina I, Scrivano, Maggiani, Rosa, Mattea, Parodi, Ferraris, Varese, Ferrino, Bertinotti, Ravetti - S. P. Lazio: con Serventi, Levi, Monetti, Zucchi, Di Napoli, Faccani, Saraceni, Maranghi, Consiglio, Fioranti (cap.), Corelli. Tra gli applausi della folla, Cattaneo del Milan, inizia il match alle 17.35. Fioranti, il capitano bianco-celeste, offre un splendido mazzo di fiori a Mattea che fa da capitano pei casalesi nella mancanza di Barbesino, squalificato, ed i casalesi ringraziano commossi, salutando i cortesi avversari con triplice hurrà, cui rispondono i campioni romani. All'inizio del match la palla è al Casale, che assalta subito, ma i laziali si difendono ottimamente e portano serrati attacchi alla porta di Gallina, che è costretto a parare per merito di Corelli prima e di Saraceni e Consiglio poi. Il giuoco si mantiene vario. La prima linea bianco-celeste con passaggi precisi ed aggiustati si conduce spesso sotto il goal di Gallina, magnificamente difeso, del resto, dai due backs Maggiani e Scrivano. Ad un tratto Bertinotti, avuta la palla, fugge e tira nel palo; la palla ricade in giuoco ed è respinta da Faccani, ma un casalese rimanda lungi, mentre Serventi cade, dando modo a Ravetti di segnare il goal al 29° minuto. I laziali non si scoraggiano per questo, anzi assaltano sempre con bella foga e si difendono con precisione ed arditezza meravigliosa dai serrati attacchi avversari. Gallina è costretto a parare un tiro di Consiglio, e poco dopo il giuoco viene interrotto essendo Parodi impossibilitato a giuocare; ma dopo alcuni minuti il casalese è di nuovo al suo posto di combattimento.
I suoi coequipers attaccano rabbiosamente. Due meleès si hanno sotto la porta di Serventi, che esce intempestivamente. Per buona sorte Levi salva respingendo lontano il pallone. Il giuoco ora si riporta nel campo casalese, e Faccani, Zucchi, Marcello e Fioranti con ottimi e precisi passaggi tentano eludere l'oculata vigilanza della difesa nero-stellata. Un fallo laziale procura un calcio di punizione a favore dei casalesi. Gallina tira lungi, e la prima linea s'impadronisce della palla, riportandola sotto il goal di Serventi, che non è oggi in buona giornata; ma Levi e Monetti, che giuocano molto bene, spazzano decisamente, salvandosi con onore. Così alle ore 18.25 termina il primo tempo. Alla ripresa la Lazio, col campo in favore, assale insistentemente. Ottiene un calcio di punizione sulla linea dell'area di rigore, ma senza profitto, e fino ad ora la posizione rimane invariata, non avendo i casalesi segnato che il primo goal in discutibile posizione di off-side. Il fischio annuncia l'inizio del secondo tempo alle 18.42; le due squadre cambiano campo, perciò il Casale viene a trovarsi in condizione vantaggiosa perché favorito dal vento. Poco dopo l'inizio della partita, il giuocatore Monetti della Lazio, è messo a terra con un calcio alla gamba. Si sospende il giuoco per tre minuti: intanto Monetti è portato fuori del campo e si constata che la sua ferita non è grave ed il giuoco può essere ripreso. La partita si svolge animatissima con vantaggio evidente dei casalesi, i quali riescono a tenere quasi sempre la palla nel campo nemico, minacciandone la porta. I laziali però si moltiplicano in energia e svolgono una bellissima azione di difesa.
Al 31° minuto, Varese di Casale con un calcio d'angolo riesce a segnare il secondo goal. La partita continua assai movimentata fra il più vivo interesse del pubblico, per quanto ormai la vittoria del Casale possa ritenersi sicura. La squadra romana ha dato però prova di un coraggio e di una resistenza superiore ad ogni elogio. Al termine del secondo tempo i laziali tentano tre bellissime discese, ma sono bloccati dai casalesi i quali a loro volta contr'attaccano e minacciano seriamente la porta laziale. Un ardito colpo è parato splendidamente dal portiere romano Serventi, che è molto applaudito. La partita termina con due goals ai casalesi e zero ai romani. Vincitori e vinti fraternizzano ed il pubblico applaude.
Un cimelio unico. Questa medaglia d'oro è l'unica esistente tra quelle donate dal Casale ai propri giocatori che vinsero il titolo italiano nella stagione 1913/14. Appartiene ad un collezionista e storico di Casale, il signor Giancarlo Ramezzana, ed è quella che fu donata a Giovanni Gallina che nella partita d'andata mise a segno il sesto gol per i piemontesi
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