Domenica 10 febbraio 1957 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 3-0

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10 febbraio 1957 - Campionato di Serie A 1956/57 - XIX giornata

LAZIO: Lovati, Molino, Eufemi, Carradori, Pinardi, Moltrasio, Muccinelli, Tozzi, Vivolo, Sentimenti (V), Selmosson. All. Carver.

FIORENTINA: Toros (II), Magnini, Cervato, Scaramucci, Orzan II, Segato, Julinho, Gratton, Taccola, Montuori, Carpanesi. All. Bernardini.

Arbitro: sig. Pieri R. di Trieste.

Marcatori: 45' Tozzi, 48' Vivolo (rig), 90' Selmosson.

Note: giornata grigia e fredda. Campo in discrete condizioni. Al 57' Moltrasio ha riportato una contrattura che lo ha costretto a spostarsi all'ala sinistra. Espulsi al 76' Segato e Molino per reciproche scorrettezze. Calci d'angolo 6 a 5 in favore della Fiorentina.

Spettatori: 70.000 per un incasso di £. 35.000.000.

Da Sport illustrato: la pagina della gara
Da Sport illustrato: la pagina della gara

E' la Lazio più bella della stagione quella che schianta la fortissima Fiorentina e manda in visibilio un Olimpico strapieno come nelle occasioni indimenticabili. E' così che si fa, signora Lazio! Le bandiere al vento, i canti, i cori, la dirigenza in tripudio con lo staff tecnico e i giocatori. Bravi tutti, stavolta, senza distinzioni. Dalla difesa degli insuperabili Molino e Eufemi, con Carradori che non fa veder palla al temuto Montuori, un Pinardi impeccabile regista difensivo, Moltrasio e Sentimenti (V) a reggere l'impalcatura per quell'imponente quadrilatero d'attacco che comincia davvero a stupire il campionato. Imprendibile Muccinelli, stavolta a secco tra i quattro ma compartecipe nel procurarsi il rigore, sontuoso Vivolo e questa volta perfino grintoso, specie dopo il lieve infortunio che ha costretto Moltrasio a spostarsi all'ala, imprevedibile Tozzi, capace di attendismo e di ferocia agonistica a seconda dei momenti, ancora per carità da capire fino in fondo ma abbastanza possente da prendere a spallate anche da solo certe partite. E infine, non certo ultimo, Arne, il biondo Selmosson raggio di luna, l'idolo della folla, capace di mandare letteralmente al manicomio il suo controllore Magnini.

E' vero, la Fiorentina aveva qualche problema di formazione: non si regalano certo all'avversario i vari Prini, Rozzoni, Virgili, Rosetta, Chiappella e Bizzarri. Ma i padroni di casa hanno meritato il largo vantaggio sciorinando un gioco e un'abilità di manovra davvero eccelsi. Per un tempo in realtà le squadre hanno avuto occasioni per passare, di più comunque la Lazio pericolosa specialmente con Tozzi, bravissimo nel capitalizzare proprio all'ultimo minuto un cross straordinario di Muccinelli corretto di testa da Vivolo. Quest'ultimo ha indirizzato il match con un rigore perfetto in avvio di ripresa, spiazzando Toros con un tocchetto lemme lemme. Poi l'infortunio di Moltrasio a ridar piglio ai viola, ma senza che Julinho, l'acerbo Carpanesi e il pesante Gratton riuscissero a rianimare il punteggio. Così proprio al 90', con le squadre in dieci per l'espulsione contemporanea di Segato e Molino, più per nervosismo che per vero confronto fisico, Selmosson ha potuto lasciare al palo l'intera difesa viola, puntare la porta in velocità e trafiggere Toros sul primo palo lanciando l'Olimpico nell'orbita di una goduria infinita.





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