Domenica 2 dicembre 1973 - Cagliari, stadio Sant'Elia - Cagliari-Lazio 0-1
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2 dicembre 1973 - 1.790 - Campionato di Serie A 1973/74 - VII giornata
CAGLIARI: Albertosi, Valeri, Mancin, Poli, Niccolai, Tomasini, Gori, Nené, Brugnera, Butti, L.Riva. A disposizione: 12 Manunta, 13 Roffi, 14 Nobili. Allenatore: Chiappella.
LAZIO: F.Pulici, Petrelli, L.Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D'Amico. A disposizione: 12 Moriggi, 13 Facco, 14 Franzoni. Allenatore: Maestrelli.
Arbitro: Sig. Giunti (Arezzo).
Marcatori: 21' Chinaglia.
Note: pioggia battente per tutto l'incontro, terreno pesante e temperatura rigida. Ammoniti Brugnera, Wilson e Frustalupi. Angoli 10-1 per il Cagliari. Sorteggio antidoping per Niccolai, Gori e Brugnera del Cagliari e Pulici, Martini e Wilson della Lazio.
Spettatori: 18.899, di cui 14.745 abbonati per un incasso di £. 9.730.000.
Sotto il diluvio e grazie ad una perla di Chinaglia la Lazio espugna il Sant'Elia dopo 90 minuti combattuti nel fango e grazie anche alle parate di Pulici. Maestrelli schiera la formazione al completo con la novità Franzoni appena acquistato dal Brindisi. La Lazio preme in avanti, ma anche i sardi non disdegnano incursioni con Riva e Brugnera. Al 21' la svolta con Chinaglia che, partito dalla trequarti, fa fuori Albertosi in uscita con un tocco di destro, dopo aver seminato gli avversari. Per i sardi è un colpo durissimo e il primo tempo si conclude con un rigore dubbio reclamato da Brugnera che Giunti nega. Il secondo tempo vede i rossoblu all'arrembaggio, con Pulici sugli scudi che nega il possibile pareggio. Anche un palo salva la Lazio dalla capitolazione. I biancocelesti però controllano il finale di gara e si rendono minacciosi davanti ad Albertosi. Alla fine riescono a portare a casa una vittoria scaccia crisi e il secondo posto in classifica a 10 punti, in coabitazione con la Juventus e dietro al Napoli con 12 punti. Maestrelli e Chinaglia possono uscire dal campo soddisfatti.
l'Unità titola: "La Lazio ritrova grinta e fortuna. Il Cagliari spreca numerose occasioni e si fa mettere nel sacco (1-0). Chinaglia "semina" due avversari e se ne va a trafiggere Albertosi. Palo di Butti a portiere battuto. Stupenda parata di Pulici su tiro al volo di Gori. Riva ancora a bocca asciutta".
L'articolo così prosegue: Una cattiva giornata ha caratterizzato il primo appuntamento dei tifosi sardi con il "Sant'Elia" nel clima di austerità. Pioggia, umidità e vento: quasi tutti gli elementi necessari per avvertire l'arrivo dell'inverno, oltre tutto inconsueto in questo periodo nel capoluogo sardo. Mancava solamente il gelo, ma per questo ci ha pensato il cemento dello stadio cagliaritano, quasi vuoto, tanto che i quattromila e poco più paganti non compensavano neanche gli abbonati rossoblù che hanno disertato la partita. Per una squadra come il Cagliari che riceve il sostegno, prevalentemente, dai tifosi provenienti dall'interno dell'isola, questa situazione pone indubbiamente problemi seri che debbono essere valutati. Dodicimila spettatori in tutto ci sembrano la degna cornice a questo successo dei biancoazzurri che in verità non ci è sembrato perentorio. In passato Chiappella ha sempre imprecato, fino alla monotonia, alla sfortuna del Cagliari che per cinque giornate non è andato oltre il pareggio e che domenica scorsa a Verona aveva subito la prima sconfitta, dopo che Riva aveva sbagliato per due domeniche consecutive altrettanti rigori che sarebbero stati determinanti per differenti risultati. Ma oggi, più che mai, la fortuna non è stata dalla sua parte, neanche per consentirgli il sesto pareggio che pure sarebbe stato ampiamente meritato e che tornava anche comodo in questo difficile momento. Ma questa è la spietata legge del calcio: chi segna ha sempre ragione. Ed oggi la Lazio, che pure ha dovuto subire la prevalenza del Cagliari sia per volume di gioco che per numero di azioni da rete, salvo qualche raro contropiede, ha avuto il merito di trafiggere i rossoblù con un gol d'antologia di Chinaglia che, nella disputa fra due squadre sostanzialmente equilibrate, ha rappresentato quell'uomo in più che nel passato nel Cagliari era la costante prerogativa di Riva. Oggi, tuttavia, Gigi ha dovuto fare i conti con un Petrelli dimostratosi all'altezza del compito affidatogli. Inutile, quindi, mettere nel piatto della bilancia il palo di Butti a portiere battuto, la stupenda parata di Pulici su tiro al volo di Gori ed una mezza dozzina di azioni mancate di un soffio.
Ma veniamo subito ai più salienti cenni di cronaca. L'avvio è di marca bianco-azzurra che, per limpidezza, lascia sperare in bene in fatto di gioco, ma la prima vera azione è del Cagliari. Al 6' su azione susseguente a calcio d'angolo, Nené bene appostato, dal centro dell'area spedisce verso la porta laziale un fiacco pallonetto e la difesa biancoazzurra è pronta a ribattere. Insiste il Cagliari con una triangolazione Butti, Gori e Riva, ma la conclusione di quest'ultimo finisce fuori. Stasi di gioco per un buon quarto d'ora finché su brillante azione di D'Amico, al 19' Chinaglia indirizza una fucilata da 40 metri che Albertosi blocca agevolmente a terra. Ed è lo stesso Chinaglia che al 22' porta in vantaggio la Lazio con una strepitosa azione personale: ricevuto il pallone da Frustalupi nella tre quarti di campo si esibisce in una serpentina che semina prima Tomasini, poi Niccolai e spedisce in diagonale a rete prevenendo l'uscita di Albertosi. Al 32' il Cagliari ha la palla del pareggio ma non sa sfruttarla. Cross di Nené su cui interviene Pulici che però non trattiene la palla; né Riva né Gori, a due passi, sono pronti ad insaccare e la difesa biancazzurra può liberare. Al 37' un calcio d'angolo di Nené, ribattuto nell'area della porta da Oddi, Gori si impossessa del pallone e fa partire un diagonale in girata che finisce al lato della porta di Pulici. Al 45' Chinaglia ha la palla del raddoppio ma la sciupa clamorosamente: su azione di contropiede D'Amico serve di fino a Giorgione in profondità, tagliando fuori Niccolai. Chinaglia indugia nella conclusione ed Albertosi salva uscendo alla disperata. Nella ripresa già al 1' il Cagliari usufruisce di una punizione per un fallo su Riva: il bolide di Gigi viene deviato con bravura da Pulici in angolo.
Un tiro dalla bandierina di Brugnera è intercettato da Gori per Riva che spara al volo da pochi metri di poco alto. Il Cagliari manca al 12' un'altra clamorosa occasione a conclusione di una vivace e filtrante azione condotta in tandem da Nené e Gori: ne esce un preciso appoggio per Butti che da pochi metri colpisce il montante sinistro a portiere battuto. Risponde al 19' la Lazio con una pericolosa azione: un tiro di Chinaglia viene respinto da Albertosi; prende D'Amico che tira e raccoglie ancora la respinta di Albertosi; quindi serve Chinaglia che però calcia fiacco e per il portiere cagliaritano è facile rimediare. Ancora un'occasione mancata dal Cagliari al 25' quando Riva, solo davanti a Pulici, ben imbeccato da Brugnera, calcia sul portiere in uscita. Al 33' ultima azione di rilievo: su cross di Nené, Gori gira al volo di testa chiamando Pulici ad una stupenda e spettacolare parata.
In un altro articolo è riportato: "Maestrelli: vincente il nostro contropiede".
I giocatori e l'allenatore della Lazio sono molto soddisfatti della prestazione della loro squadra."Non mi possono parlare di sfortuna del Cagliari — dice Maestrelli — perché, se è vero che loro hanno sviluppato un notevole volume di gioco, creando alcune occasioni e colpendo un palo, è anche vero che noi abbiamo avuto la possibilità di raddoppiare in più di una azione. Sono molto soddisfatto della prova della mia squadra — aggiunge il trainer laziale — in quanto abbiamo battuto una compagine in piena forma, come il Cagliari. Si è rivelata vincente la nostra tattica di attesa in area e di veloci contropiedi che sono stati una spina continua nelle retrovie cagliaritane". Chiappella, sempre diplomatico e cortese coi i giornalisti, non smentisce nemmeno oggi la sua fama, ma rivela un notevole sconforto. "Cosa ci volete fare; oggi la squadra ha girato molto bene, i giocatori si sono battuti con volontà e intelligenza, ma siamo stati troppo sfortunati". Sull'episodio del rigore contestato (episodio che ha portato all'ammonizione, per proteste, di Riva e di Brugnera) il tecnico cagliaritano è molto diplomatico: "Dalla panchina non si vede molto bene, ma certo deve essere successo qualcosa. Anche i ragazzi, ora, me lo dicevano". Mentre permangono i dubbi sull'attuale stato di forma di Gigi Riva, che oggi è parso a molti non perfettamente a posto dal lato atletico, Chiappella afferma che l'ala sinistra cagliaritana attraversa solo un momentaneo periodo di sfortuna, passato il quale, Riva tornerà ad essere il cannoniere della nazionale e del campionato.
Nel frattempo, Chinaglia gioisce: "Mi porta fortuna giocare contro squadre che dispongono di grossi attaccanti — dice mentre, contemporaneamente, mostra sulle gambe i segni lasciati dai difensori cagliaritani — ho segnato domenica contro l'Inter di Boninsegna e oggi contro il Cagliari di Gigi Riva". Re Cecconi ribadisce le tesi del suo allenatore e tiene a sottolineare che il suo stato di forma non è precario, ma che il suo rendimento risponde alle esigenze del gioco di tutta la squadra che necessita del sacrificio di qualche singolo. Tra i giocatori del Cagliari, il più triste è Bobo Gori: sono riusciti a portarlo, quasi in lacrime, alla radio e, anche lì, se la prende con la sfortuna.