Venerdì 28 giugno 1963 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Spartak Leningrado 1-0
28 giugno 1963 - Amichevole 1962/63
LAZIO: Recchia, Florio, Garbuglia (Eufemi), Governato (Rodaro), Pagni, Gasperi, Bizzarri (62' Calleri), Landoni (Pinna), Bernasconi, Longoni, Moschino. D.T. Lorenzo.
SPARTAK LENINGRADO: Veizman, Cinghin, Zabeili, Zabello, Trofimov (Sukanov), Kriamski, Agapov, Semionov, Vasilienko, Sokorin (Trofimov), Sagomonians (Sokorin). All. Afanasiev e Fiodorov.
Arbitro: sig. Cataldo di Reggio Calabria.
Marcatori: 25' Florio.
Note: nessun incidente di rilievo. Calci d'angolo: 12-6 a favore dello Spartak.
Spettatori: 1.000 per un incasso di £. 500.000.
Ultimo impegno stagionale prima del "rompete le righe" e l'inizio delle vacanze. Molte nubi sono intorno alla Lazio e al suo prossimo Campionato di serie A. Preoccupa il deficit di 800 milioni, le modeste risposte alla campagna azionaria lanciata all'indomani della Promozione, l'organico a cui l'innesto di Recchia, Rambotti, Merighi e Meregalli non può certo bastare. L'amichevole che si gioca alle ore 18.00, orario piuttosto inconsueto, vede all'opera lo Spartak di Leningrado, squadra che ha vinto il Campionato di serie B dell'Unione Sovietica. Gli ospiti, che contano su quattro elementi del giro della Nazionale, praticano il tipico gioco di scuola danubiana con molti passaggi in orizzontale e una buona velocità di esecuzione. A inizio partita è Semionov a rendersi pericoloso dopo un passaggio di Vasilienko. Risponde pronto Landoni con una conclusione imprecisa. Ancora sovietici in avanti e Semionov manca di testa il bersaglio da ottima posizione. Rispondono i biancocelesti e Veizman è autore di due tempestive uscite sui piedi di Landoni prima e Bizzarri poi. Al 25' si sblocca l'incontro. Fallo su Longoni e punizione affidata a Bizzarri che pesca astutamente il libero Florio che supera il sorpreso portiere ospite. Nei minuti successivi la Lazio potrebbe incrementare il vantaggio, ma Moschino sciupa al 29' un ottimo pallone servitogli da Governato ripetendosi poi al 36' allorché Veizman lo precede di un soffio. Prima del riposo una potente punizione del solito Semionov viene ben controllata a terra dal reattivo Recchia. Nella ripresa non succede più nulla di significativo e il palcoscenico si chiude tra gli sbadigli dello scarso pubblico accorso all'Olimpico.