Storia del Campionato di Serie A 1996/97
Storia del Campionato di Serie A 1995/96 - Storia del Campionato di Serie A 1997/98
Partenze eccellenti nell'estate 1996. Winter va all'Inter, Boksic alla Juventus, la speranza Di Vaio al Bari, Esposito al Napoli, Di Matteo al Chelsea e l'altra speranza Iannuzzi (I) al Vicenza. Gli acquisti non sembrano tali da migliorare la rosa della stagione precedente. Arrivano Fish dall'Orlando, Baronio dal Brescia, Okon dal Bruges, Buso dal Napoli, il capocannoniere, a pari merito con Signori, della stagione precedente Protti, torna a Roma da Cagliari Venturin, Cudicini dal Milan e un giocatore ceco di cui si parla molto bene Nedved dallo Sparta Praga.
Il cammino della Lazio in Coppa Italia si arresta ai quarti. Dopo aver eliminato l'Avellino (0-1) ai sedicesimi e il Verona (1-2) agli ottavi, è il Napoli a battere i romani al San Paolo per 2-1 e a pareggiare all'Olimpico per 1-1. Il Torneo verrà vinto dal Vicenza.
Ancora più funesta per la Lazio è la partecipazione alla Coppa UEFA. Ai trentaduesimi elimina il Lens vincendo in Francia e pareggiando all'Olimpico. Ai sedicesimi le capita il Tenerife, squadra modesta. La Lazio segna tre reti e poteva perdere, a quel punto, anche per 4-3 per qualificarsi. Invece con una tattica dissennata e presuntuosa permette agli spagnoli di fare il quinto gol. Le polemiche che seguono all'eliminazione sono accesissime e si ha la sensazione netta che la panchina dell'allenatore boemo Zeman non sia più solida come prima.
L'inizio del campionato è preoccupante. Nella prima giornata la Lazio è sconfitta a Bologna per 1-0 con Signori relegato in panchina. All'esordio all'Olimpico si registra la sconfitta, sempre per 0-1, con l'Udinese che avrebbe potuto ottenere un risultato ancor più largo. La Lazio rifiata a Milano dove riesce a pareggiare con L'Inter grazie ad una rete del solito Signori. Il morale dei biancocelesti migliora e a Roma superano il sempre ostico Parma per 2-1. Buono anche il pareggio a reti inviolate a Firenze che precede una nuova vittoria interna a spese del Cagliari per 2-1 con un gran gol del nuovo arrivato Nedved e un altro di Signori. Da segnalare, in questo match, l'eroico comportamento del portiere laziale Cudicini che avendo riportato in un'azione di gioco la lacerazione del legamento crociato del ginocchio e non potendo la squadra effettuare cambi, rimaneva in campo nonostante il dolore. Quando tutto sembra rientrare nella normalità dei risultati, la Lazio incappa in altre due sconfitte consecutive. Perde a Bergamo con l'Atalanta nella partita in cui Zeman schiera Rambaudi nel ruolo di centravanti lasciando in panchina Casiraghi e perde seccamente a Roma con il Vicenza, 0-2. La Lazio si risolleva a Piacenza dove vince per 1-3 grazie ad una tripletta di Signori. Un anonimo pareggio casalingo con la Sampdoria illuminato solo da un meraviglioso gol dell'attaccante doriano Roberto Mancini a cui risponde Negro, precede la vittoria esterna a Reggio Emilia, 0-2. Il derby dell'8 dicembre vede la lieve prevalenza laziale, ma il risultato sarà di 0-0. Un'altra vittoria esterna si verifica a Perugia dove segnano Signori e Rambaudi e il Perugia fallisce un rigore. A Napoli i biancocelesti escono sconfitti dal San Paolo per un gol incassato al 90'. Il 5 gennaio 1997 si registra la più bella vittoria della Lazio nel girone d'andata. All'Olimpico è ospite il Milan che viene travolto per 3-0 senza che possa superare più di poche volte la linea di centrocampo. La Lazio sembra rigenerata soprattutto fisicamente e alla fine dell'incontro l'allenatore rossonero Arrigo Sacchi non potrà che sottolineare la superiorità laziale. A Verona la Lazio si fa raggiungere dai gialloblù dopo essere passata in vantaggio con Fish e all'ultima giornata di andata la Juventus si impone a Roma, senza troppa fatica, con una doppietta di Padovano.
A metà campionato la Lazio ha totalizzato 23 punti. Troppo pochi per le enormi potenzialità dei suoi uomini. E' il gioco che manca. L'allenatore sembra non avere più ascendente sui giocatori e in campo spesso regna l'anarchia tattica. Inoltre gli avversari ormai hanno compreso il gioco di Zeman e sanno predisporre le adeguate contromisure. Si vocifera che nella stagione successiva l'allenatore sarà Claudio Ranieri.
Il 26 gennaio si verifica invece il crollo totale della squadra. All'Olimpico il Bologna non fatica a superare la Lazio per 1-2. La decisione è immediata: Zeman viene esonerato e il suo posto è preso dal presidente Dino Zoff. Cragnotti, a sua volta, surroga il friulano nel ruolo di presidente.
La scossa sembra salutare perché la Lazio a Udine vince dimostrando grande concentrazione e pragmatismo. In gol vanno Siognori per due volte e Nedved che fissa il risultato sul 2-3. All'Olimpico i biancocelesti non riescono a spuntarla con l'Inter che viene raggiunta al 71' dall'immancabile gol di Signori che porta il risultato sul 2-2. La prima sconfitta del ciclo Zoff si verifica a Parma, 2-0, in una partita senza storia per quanto è evidente la superiorità mostrata dai ducali. Il riscatto all'Olimpico con la Fiorentina serve al morale: 1-0 con gol di Negro al 90'. Il 9 marzo comincia un ciclo di quattro buoni risultati per i romani. Reti inviolate a Cagliari, vittoria in casa contro l'Atalanta, 3-2, successo in trasferta a Vicenza, 0-2, con invasione di campo e aggressione in tribuna a Suor Paola, popolare religiosa di fede laziale, e nuova vittoria casalinga contro il Piacenza per 2-0, nonostante le numerose assenze.
La Lazio cresce in classifica e l'atmosfera diventa positiva. Non ha troppe conseguenze la sconfitta riportata a Genova contro la Sampdoria per 1-0 a causa di un rigore di Montella. L'allenatore dei doriani Eriksson è dato come probabile allenatore della Lazio nella stagione successiva.
La Reggiana viene travolta all'Olimpico per 6-1 con tripletta di Protti, doppietta di Nedved e gol di Signori.
Il derby viene visto come una vittoria perché al 90' la Roma è in vantaggio per 1-0 grazie a un gol segnato da Balbo al 36' del primo tempo, ma Protti agguanta in stirata il pareggio in pieno recupero e poi con tutta la squadra si abbandona a festeggiamenti prolungati tra la cocente delusione dei giallorossi. Anche il Perugia fa le spese della ritrovata forma laziale perdendo all'Olimpico per 4-1 con una prova superba di Signori e Casiraghi autori di due doppiette. La domenica dopo, sempre all'Olimpico, è il Napoli a uscire sconfitto dal campo, 3-2, e stavolta una doppietta la segna Fuser. Ottimo il pareggio di Milano con i rossoneri milanisti che vengono raggiunti da un gol di Nedved che all'86' pareggia, 2-2.
Nell'ultima partita casalinga la Lazio non dà scampo nemmeno al Verona che torna in Veneto sotto il peso di quattro reti e con un'altra doppietta di Signori. All'ultima giornata di campionato la Lazio è ospite della Juventus fresca Campione d'Italia. Al 73' i biancocelesti perdono per 2-0. Basteranno 17 minuti a Casiraghi e Protti per riportare in pareggio il match.
La Lazio nella stagione 1996/97 raggiunge con 55 punti il 4° posto in classifica dopo Juventus, Parma e Inter. Ciò le permette per il quinto anno consecutivo di accedere sia alla Coppa UEFA che di riconfermare il primato cittadino. Ottiene 15 vittorie, 10 pareggi e 9 sconfitte. Segna 54 reti, secondo attacco del campionato dietro la Sampdoria, e ne subisce 37. Decisivo è apparso il cambio dell'allenatore. Il capocannoniere laziale è Signori con 15 reti. Seguono Casiraghi con 8 reti e Protti e Nedved con 7. Marchegiani, Nedved e Signori totalizzano 32 presenze in campionato. Segue Fuser con 31.
Il campionato 1996/97 viene vinto dalla Juventus. Retrocedono in Serie B il Cagliari, il Perugia, il Verona e la Reggiana.
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