Sabato 11 febbraio 2006 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Udinese 1-1
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11 febbraio 2006 - 3.182 - Campionato di Serie A 2005/06 - XXV giornata
LAZIO: Peruzzi, Oddo, Siviglia, Stendardo, Zauri, Belleri, Mudingayi, Dabo (79' Keller), Mauri (61' Tare), Rocchi, Pandev (70' Bonanni). A disposizione: Ballotta, Manfredini, Di Canio, S.Inzaghi. Allenatore: D.Rossi.
UDINESE: De Sanctis, Zapata, Natali, Felipe, D.Zenoni, Vidigal, Baronio, Tissone (71' Obodo), Candela, Iaquinta (85' Barreto), Di Natale (93' Rossini). A disposizione: Paoletti, Rinaldi, Pieri, Aguilar. Allenatore: Dominissini-Sensini.
Arbitro: Sig. De Marco (Chiavari).
Marcatori: 20' Rocchi, 26' Iaquinta (rig).
Note: serata fresca, terreno in buone condizioni. Ammoniti Zauri per comportamento non regolamentare, Mauri, Zapata e Felipe per gioco scorretto. Angoli. 4-4. Recuperi: 2' p.t., 4' s.t.
Spettatori: paganti 2.879 per un incasso di 57.170 euro, abbonati 18.624 per una quota di 230.323,79 euro.
La Gazzetta dello Sport titola: "Tra Lazio e Udinese vince solo l'arbitro. Ritmi bassi, stavolta il più bravo è De Marco".
Continua la "rosea": Occhio ad Andrea De Marco, quarta stagione in serie A ma è come se fosse la prima, visto che in tre anni Bergamo e Pairetto gli avevano fatto dirigere solo 4 partite. Con Mattei designatore, eccolo già alla settima presenza, buona per laurearsi migliore in campo. Direte: ci voleva poco, alla luce del mediocre 1-1 tra Lazio e Udinese, fissato dal gol di Rocchi e dalla replica su rigore di Iaquinta nel primo tempo. Vero, ma non può essere colpa di De Marco se Lazio e Udinese se la passano male. Arbitro di spessore, sempre vicino all'azione (talvolta anche troppo, tanto da impattare due volte il pallone), De Marco ha visto bene nell'inutile ma netto calcetto che Rocchi ha rifilato a Vidigal, ha gestito bene i cartellini, e nelle frequenti mischie ha dato sempre l'impressione di decidere la cosa migliore (un solo dubbio: Stendardo che sull'1-0 abbraccia Iaquinta ma forse in area c'era dell'altro). Come avrete capito, il dilungarsi sull'arbitro bravo che fa notizia, rappresenta un modo elegante di eludere un giudizio sulla partita. La Lazio non ha più le gambe di un tempo, e scendere di condizione equivale a denunciarne tutti i limiti tecnici. La prima Udinese di Dominissini e Sensini, seduto (con cellulare) in tribuna a fianco di patron Pozzo, segna l'annunciato ritorno al 3-5-2 e un certo impegno collettivo. Cosmi è rimosso, ma non dimenticato. La squadra piena di ruggini e approssimativa, ma non è tempo di andare per il sottile: il 2006 ancora senza vittorie stavolta non è un dato negativo. La speranza dell'Udinese è che l' ex-laziale e grande incompiuto Baronio, appena arrivato, riesca a dare la sua impronta.
Pia illusione. Cosa che non impedisce ai friulani di tenere bene in mezzo, anche perché dall'altra parte mancano Liverani, la mente, e Behrami, il braccio (anzi, la gamba), entrambi squalificati, e gli stop a seguire di Mudingayi sono tutti un riconsegnar palla all'avversario. Delio Rossi ha piazzato a metà campo un terzino, Belleri], davanti a Oddo. E' la mossa del secondo tempo col Milan, buona allora per tenere lo 0-0. Cominciare da qui, la dice lunga sugli obiettivi. Il libero dell'Udinese è, secondo tradizione, Natali. Quello della Lazio diventa invece (a destra) Oddo, visto che Siviglia e Stendardo fanno gli stopper su Iaquinta e Di Natale. Oddo è il più in forma di tutti, raro esempio di giocatore che sa rendere, tagliandoli, pericolosi anche i cross dalla tre quarti. Non c'è dunque da stupirsi se al suo primo tentativo la Lazio va in vantaggio. Rocchi è bravo a cogliere il tempo giusto, ma sul suo colpo di testa Felipe è fuori posto e Natali osserva. La replica dell'Udinese è immediata, Peruzzi evita l'autogol di Zauri, ma non può opporsi al rigore di Iaquinta, dopo che Rocchi ha atterrato ingenuamente Vidigal. Manca un'ora alla fine, ma accadrà pochissimo. Le parate di De Santis e Peruzzi sulle punizioni di Dabo e Iaquinta. I tentativi di Rossi di smuovere il match: un quarto d'ora col 4-2-3-1 (ma i tre sono Belleri, Mauri e Pandev, non succede niente), l'ingresso tardivo di Tare (per Mauri) e quello negato a Di Canio. Alla fine, infortunato Dabo, la linea di centrocampo della Lazio è composta da Keller-Zauri-Mudingayi-Bonanni. Aiuto!
La Repubblica titola: "L'esordio di Sensini come tecnico è una gara scialba tra squadre in difficoltà. Alla rete di Rocchi ha replicato dopo cinque minuti Iaquinta su rigore. All'Olimpico due gol e tanta noia, tra Lazio e Udinese finisce 1-1".
Continua il quotidiano: I bomber fanno il proprio dovere, ma Lazio e Udinese non vivono un buon momento e lo dimostrano con lo scialbo 1-1 con cui si chiude l'anticipo serale della sesta di ritorno. Partita brutta, decisa nel primo tempo dal botta e risposta di Rocchi (1-0 al 20') e Iaquinta (1-1 al 25' su rigore). Il pareggio va bene a Dominissini-Sensini che portano a casa un punto nella loro "prima". L'argentino, dopo 383 partite in A, inizia la sua carriera da tecnico nella tribuna dell'Olimpico, lo stadio dove vinse l'unico scudetto italiano proprio con la maglia della Lazio. Al suo fianco Pozzo che in settimana aveva deciso di chiudere l'era Cosmi. L'Udinese di Sensini (che non ha il patentino e non può andare in panchina) si schiera con il 3-5-2 e la coppia Iaquinta-Di Natale. La Lazio, dopo l'1-3 di Palermo, cerca immediato riscatto. Rossi, privo di tanti titolari (su tutti gli squalificati Liverani e Behrami), dà fiducia a Pandev che affianca Rocchi in attacco, Di Canio va in panchina. Dopo 19 minuti di nulla, l'Udinese rompe gli indugi, sponda di Iaquinta per il gran destro dai 20 metri di Di Natale che sfiora il palo. La replica della Lazio, appena un minuto dopo, è micidiale: cross di Oddo dalla destra, Natali si fa sfuggire Rocchi, De Sanctis si fa anticipare e l'attaccante della Lazio firma di testa il suo nono gol stagionale. Rabbiosa la reazione dell'Udinese con Peruzzi bravo ad opporsi al colpo di testa di Zapata e poi al "tentativo" di autogol di Mauri. Al 25', però, Rocchi stende Vidigal, rigore netto che Iaquinta trasforma di forza.
L'assenza di Liverani, il cervello della squadra, si fa sentire, ma la Lazio continua a provarci. Al 28' ancora Rocchi va via a Natali, ma il suo destro finisce sull'esterno della rete. Due minuti dopo gran bolide di Dabo su punizione, bravo De Sanctis ad alzare sulla traversa il destro del francese. Stesso copione al 40', questa volta calcia Oddo, De Sanctis si salva ancora in angolo. Nella ripresa nessun cambio e ritmi molto bassi. Rossi cerca di sopperire all'assenza di Liverani e alla mancanza di idee dei suoi, arretrando Pandev. Proprio il macedone, all'11', serve Rocchi che di sinistro calcia alto. Ancora Pandev, bravo De Sanctis a bloccare in tuffo il suo sinistro. Udinese col baricentro più basso con 8 giocatori a difendere. Per scardinare la difesa bianconera, Rossi inserisce Tare al posto di Mauri con Pandev che si defila sulla fascia. Soli ma sempre insidiosi Di Natale e Iaquinta che, al 20', mettono i brividi a Peruzzi con una bella azione conclusa da un gran destro di Iaquinta di poco alto. Rossi, al 25', inserisce Bonanni al posto di Pandev, Sensini risponde con Obodo che, al rientro dalla Coppa d'Africa, rileva uno spento Tissone. La gara non decolla, anche se l'Udinese torna ad osare un pizzico di più spegnendo lentamente i padroni di casa che, al 30', rischiano su un gran destro di Iaquinta su punizione (bravo Peruzzi a respingere a pugni chiusi) e un minuto dopo con un colpo di testa di Natali, ben servito da Di Natale. Non succede più nulla e il triplice fischio fissa il risultato sul giusto pareggio. A regalare qualche emozione staordinaria ci pensano De Sanctis e Di Natale, protagonisti allo scadere di un vivace battibecco proseguito anche nel tunnel dello spogliatoio e risolto solo dopo diversi minuti davanti alle telecamere.
Il Corriere della Sera, in merito alla vicenda sull'interessamento da parte di presunti investitori stranieri per l'acquisizione della Società biancoceleste, riporta:
Lotito contrattacca, ma anche i suoi "detrattori" non stanno a guardare. Il presidente della Lazio, interpellato sulle dichiarazioni di Giorgio Chinaglia circa l'interessamento da parte di una società chimico-farmaceutica ad investire nella Lazio, ha commentato: "Vi sembra normale lanciare un'Opa mediatica? Se qualcuno vuole la Lazio faccia come ho fatto io e metta soldi veri. Finora non c'è stata alcuna offerta di acquisto. Sono comportamenti palesemente illegali e chiunque li porti avanti ne pagherà le conseguenze". Lotito ha ribadito che nei suoi confronti è in atto un'estorsione "che va al di là delle contestazioni". Intanto undici tifosi biancocelesti hanno denunciato il presidente riguardo le dichiarazioni rilasciate nel corso del programma "Quelli che il calcio" del 22 gennaio, chiedendogli di fare i nomi delle singole persone che starebbero perpetrando estorsioni ai suoi danni.