Pennechini Edmondo
Nuotatore nato nel 1920, detto "Momo". Inizia a nuotare a 18 anni quando è ancora studente liceale. Dopo un debutto non esaltante, trova nel grande Massimo Costa, campione italiano dei 100 s.l., il suo mentore. Si cimenta sui 400 s.l. mettendosi in evidenza nel 1942. Nello stesso anno inizia a partecipare alle gare di fondo ottenendo un buon ottavo posto nella Coppa Leonida Bissolati, classica del Tevere. A Salerno è secondo nella "Traversata" e quindi sesto nella Coppa Serenissima a Venezia alle spalle di grandi specialisti quali Geminio Ognio, Signori e Nociti. Nella Coppa Nuvoli è secondo mentre in piscina ottiene un quarto posto ai campionati juniores a Genova sui 400 stile libero. Dopo un anno d'interruzione per il precipitare delle vicende belliche, torna a cimentarsi nelle acque del Tevere assicurandosi la Coppa Nuvoli il 18 di giugno e la Coppa Libertà il 31 di agosto. Con l'altro grande fondista laziale Ognio dà vita a memorabili sfide. Chiude la stagione con i titoli regionali dei 400 e 1500 stile libero in gare che si disputano nella vasca dello Stadio Nazionale. Nel 1945 si aggiudica sempre nelle acque del Tevere, la gara di Apertura a fine maggio, la Coppa Nuvoli e la Coppa Libertà che si disputa il 3 di agosto. Conquista il titolo assoluto nella 4 x 200 s.l. assieme a Crugnola, Ognio e Mario Tofini. L'anno successivo le affermazioni continuano con la vittoria nei campionati italiani juniores nei 400 e il trionfo a Siracusa nella Coppa del "Corriere di Sicilia" su Vittorio Manetti. Nel 1947 rivince la Nuvoli e si aggiudica i titoli regionali sui 400 e 1500 s.l.; vince la Coppa SEM a Taranto regolando Guerra e Sbaragli. L'annata seguente è la sua migliore: vince la Coppa Ugolini sul lago di Bracciano, è campione universitario a Merano sui 1500, vince la Coppa Sannibale, la "Città di Lavagna", ma soprattutto riesce ad essere primo nella Coppa Bissolati. Chiude il 1948 con un quarto posto negli assoluti di Torino sui 1500. Dopo un anno non brillante torna alla ribalta nel 1950 quando si aggiudica di nuovo la Bissolati (22 luglio) e la Coppa Ugolini: agli assoluti di Genova conquista il suo secondo titolo tricolore nella 4 x 200 s.l. in compagnia di Ceccarini, Aurelio Crugnola e Pedersoli. Nella lunga "Traversata di Roma" giunge terzo. Una grave forma di tifo lo ferma per tutto il 1951 e a questo si uniscono diversi altri problemi personali. Passa quindi alla Rari Nantes di Roma e si toglie ancora grandissime soddisfazioni aggiudicandosi la sua terza Bissolati (1952) e la "Traversata di Roma" del 1953. Nel 1955, tornato alla Lazio, chiude la sua carriera con un quinto posto alla Bissolati (24 luglio). E' stato uno degli atleti più presenti e rappresentativi della sezione Nuoto degli anni Quaranta. Atleta serio, grande specialista di gare di fondo, viene ricordato per la sua bracciata rotonda e lineare e per la grande determinazione agonistica.