Mercoledì 2 febbraio 2005 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Brescia 0-0
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2 febbraio 2005 - 3133 - Campionato di Serie A 2004/05 - XXII giornata
LAZIO: Peruzzi, Oddo, Siviglia, Talamonti, Oscar Lopez (63' Manfredini), A.Filippini, E.Filippini, Dabo, Seric (47' Lequi), Di Canio (78' Bazzani), Rocchi. A disposizione: Casazza, E.Gonzalez, Pandev, Muzzi. Allenatore: Papadopulo.
BRESCIA: Castellazzi, Martinez, Adani, Di Biagio, Zoboli, Dallamano, Guana, Milanetto, Domizzi (82' Sculli), Caracciolo (93' Di Pasquale), Delvecchio (66' Mannini). A disposizione: Agliardi, Hamsik, Mareco, Zambrella. Allenatore: De Biasi.
Arbitro: Sig. Tombolini (Ancona).
Note: serata serena ma fredda, terreno in buone condizioni. Ammoniti Rocchi per comportamento non regolamentare, Caracciolo e Martinez per gioco scorretto, Delvecchio per proteste. Calci d'angolo: 3 - 8. Recuperi: 0' p.t., 3' s.t.
Spettatori: paganti 2.458 per un incasso di € 45.629,00, abbonati 28.713 per una quota di € 390.757,75.
La Gazzetta dello Sport titola: "Il Brescia fa paura alla Lazio. Papadopulo troppo prudente. E' Peruzzi a fare gli straordinari. Contro un avversario molto coperto, il tecnico si attarda a giocare la carta Bazzani".
Continua la "rosea": C'è una dannata paura di retrocedere, dentro a questo mediocre 0-0 tra Lazio e Brescia. Chiaro, il punto lo guadagnano gli ospiti e l'occasione la perdono i biancocelesti. Ma questo solo sulla carta. In realtà, fa qualcosa di più proprio il Brescia. E se Peruzzi e Caracciolo si laureano quali migliori in campo un motivo deve pure esserci. La Lazio, al suo primo 0-0 in campionato che vale anche il piccolo record d'avere interrotto una serie di diciotto partite consecutive (tra campionato e coppe) con almeno un gol al passivo, può aggrapparsi a un episodio dubbio avvenuto nell'area del Brescia all'inizio del secondo tempo. Quando Rocchi cade sul contatto di Dallamano e Tombolini prima corre dando l'impressione di puntare diritto il dischetto e poi cambia direzione, ammonendo addirittura Rocchi. Il rigore, forse, ci poteva stare. Ma sarebbe miope recriminarci sopra. Per quel che ci riguarda, è stata infatti la peggior Lazio stagionale. Complice un allenatore, Papadopulo, che evidentemente impaurito dalle ultime vicende ha pensato prima di tutto, e poi troppo a lungo, a non prenderle. Colpevole. Di Biasi, invece, cercava un po' di respiro. Accordato. Ma per salvarsi ci sarà bisogno ogni tanto di buttarla dentro, e di non continuare a condividere con l'Atalanta il record di peggiore attacco (15 reti) del campionato. Tre sconfitte consecutive bruciano. La contemporanee assenze di Liverani, Cesar, Giannichedda e Couto, possono indurre a una certa prudenza. Ma l'avversario della Lazio è il Brescia, ha conquistato due punti nelle ultime cinque partite e se la passa malissimo. Tanto che De Biasi lo propone con un 5-3-2 che più prudente non si può. Al punto che uno degli attaccanti, l'ex-romanista Delvecchio (fischiatissimo per i suoi trascorsi di cecchino nei derby) fa in realtà il marcatore di Oddo.
E Di Biagio si piazza quale libero spesso staccato tra due stopper (Adani e Zoboli) e due laterali (Martinez e Dallamano) che salgono pochissimo. Ecco perché, al cospetto di tanta parsimonia, quella esibita da Papadopulo è una squadra inspiegabile. Basta scorrere la panchina: Bazzani, Pandev, Manfredini, Muzzi. Tutti lì, a guardare una Lazio che per il solo (bravo) Caracciolo, schiera Siviglia, Talamonti e Oscar Lopez. E che a centrocampo espone i gemelli Filippini, Dabo e a sinistra Seric, un altro difensore, sia pure volenteroso. Chiaro, da subito, come Di Canio e Rocchi là davanti siano abbandonati a sé stessi. Chiaro, da subito, come s'avverta la necessità di una torre, o comunque di qualcun altro che consenta a Di Canio di partire un po' più da dietro. Questi schieramenti al confine del no contest producono un primo tempo da definire inguardabile. Con la differenza che il Brescia fa il suo, con qualche ripartenza come si deve, tale da costringere Peruzzi a due parate non facilissime sui tiri da fuori di Domizzi e Milanetto. La Lazio nemmeno questo, e i due tentativi di Rocchi dalla distanza fanno il solletico a Castellazzi. Quel che è più sorprendente è che Papadopulo aspetta la metà del secondo tempo e altre due provvidenziali parate di Peruzzi (su Martinez e Caracciolo) per decidersi a cambiare spartito. Fuori l'improponibile Lopez e dentro Manfredini, un esterno offensivo, con Seric a scalare difensore. Squadre allungate, briciole d'emozioni. Guarda caso, la Lazio si mostra finalmente pericolosa e proprio Manfredini impegna Castellazzi nella parata più difficile. Quando finalmente entra Bazzani, manca però solo una manciata di minuti alla fine e soprattutto esce esausto Di Canio. Così che con la torre in campo, non c'è più un fantasista capace di innescarlo. Il Brescia ringrazia. E La Lazio guarda al futuro, sempre più preoccupata.
La Repubblica titola: "I biancazzurri di Papadopulo spezzano la serie negativa ma alla fine è la squadra di De Biasi a recriminare. Lazio-Brescia, pari senza gol: niente spettacolo all'Olimpico".
Continua il quotidiano: La Lazio spezza la serie negativa ma, opposta alla terz'ultima della classifica, il Brescia, non va oltre uno sterile zero a zero. La squadra di Papadopulo ha fatto vedere ben poco e, forse la divisione della posta sta stretta ai bresciani che sono apparsi più pericolosi in avanti. La cronaca vede la prima azione degna di nota al 23', quando Caracciolo serve dalla sinistra per Delvecchio, sul colpo di testa dell'ex giallorosso, Peruzzi si salva in corner. Sul tiro dalla bandierina tiro da fuori area di Domizzi che chiama alla parata a terra Peruzzi. Il Brescia preme ed al 29' conquista un'altra punizione dal limite. Tira Milanetto, rimpallo sulla barriera, riprende lo stesso giocatore bresciano che costringe Peruzzi ad una difficile parata. La Lazio si fa viva dalle parti di Castellazzi al 31' con una punizione di Di Canio con assist per Rocchi, ma l'estremo ospite è bravo ad anticiparne la conclusione in porta. Al 36' Dabo lancia Di Canio che allarga sulla sinistra per Seric, ma la sua conclusione è altissima sulla traversa. Al rientro il campo la Lazio appare più determinata e nei primi minuti prova a sfondare la difesa dei lombardi prima con Oddo e poi con Rocchi, ma in entrambi i casi è la difesa bresciana ad avere la meglio. Al 7' Rocchi cade in area dopo un presunto contatto con Dallamano: per Tombolini è simulazione e scatta l'ammonizione per l'attaccante biancoceleste.
Al 13', su azione di calcio d'angolo, Martinez scaglia verso Peruzzi che alza sulla traversa. Al 17' Papadopulo chiama fuori Lopez e manda in campo Manfredini. Seric arretra sulla linea dei difensori. E' il Brescia a rendersi ancora pericoloso un minuto più tardi con Caracciolo che si presenta a tu per tu con Peruzzi che riesce a respingere il rasoterra dell'attaccante bresciano. De Biasi, al 20' sostituisce Delvecchio con Mannini. Su un rimpallo difensivo al 23', Manfredini abbranca la palla, si gira e calcia a rete. E' bravo Castellazzi a deviare in corner. La Lazio spinge e prima è Di Canio a non arrivare su un assist di Siviglia e poi è Rocchi a tirare centralmente consentendo una facile parata a Castellazzi. Poi è Peruzzi a respingere con i pugni una fucilata di Di Biagio. Al 28' si infortuna Seric, al suo posto entra Lequi. Cinque minuti più tardi tocca a Di Canio lasciare il posto a Bazzani. Al 35' un cross dalla destra di Mannini attraversa tutto lo specchio della porta senza che nessuno riesca ad intervenire. Al 37' De Biasi prova a vincere giocando la carta Sculli mandato in campo al posto di Domizzi. Al 42' Lazio pericolosa con Rocchi che entra in area e serve Manfredini che, però, sciupa la grande occasione mettendo a lato. In pieno recupero De Biasi butta dentro Di Pasquale per Caracciolo ed il neo entrato, subito, di testa manda la palla sull'esterno della rete. E' l'azione che chiude una partita che ha offerto poco allo spettacolo.