Mercoledì 24 dicembre 1958 - Alessandria, Stadio Giuseppe Moccagatta - Alessandria-Lazio 0-2

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

La gara rinviata per nebbia

24 dicembre 1958 - 1.191 - Campionato di Serie A 1958/59 - Recupero XI giornata

ALESSANDRIA: Cuman, Nardi, Boniardi, Snidero, Pedroni, Pistorello, Castaldo, Manenti, Vonlanthen, Dorigo, Tacchi. All. Pedroni.

LAZIO: Lovati, Lo Buono, Eufemi, Carradori, Molino, Tagnin, Bizzarri, Franzini, Tozzi, Costariol, Fumagalli. All. Bernardini.

Arbitro: sig. Jonni (Macerata).

Marcatori: 53' Bizzarri, 75' Tozzi.

Note: giornata grigia, terreno pesantissimo per la pioggia caduta in questi ultimi giorni. Ammoniti: Pistorello e Nardi. Espulsione di Nardi al 27' del secondo tempo su un fallo ai danni di Franzini. Angoli 7 a 0 in favore dell'Alessandria. Per la Lazio, oltre agli 11 scesi in campo, completano la lista dei convocati Del Gratta e Bravi

Spettatori: 6.000 circa.

In un articolo di giornale la rete di Claudio Bizzarri

Il Corriere dello Sport titola: "Con indiscutibile autorità Lazio-Alessandria 2-0 (0-0). Dopo un primo tempo equilibrato la squadra bianco-azzurra s'impone alla distanza con decisione e praticità, realizzando due rete (Bizzarri e Tozzi) e conquistando un successo di preziosa portata anche psicologica".

Continua il quotidiano: Felice Natale per i laziali, usciti dal terreno alessandrino con il meritatissimo bottino di due punti al termine di un incontro che hanno quasi sempre tenuto in mano con assoluta sicurezza. Il notevole divario di classe è stato in parte colmato dalle condizioni del terreno che hanno dato una mano in modo assai evidente ai grigi, più prestanti. Ma la squadra meglio dotata tecnicamente è venuta fuori alla distanza con inequivocabile chiarezza, convincendo anche il pubblico locale. Bernardini ha presentato ad Alessandria una squadra ricca di quei giovani nei quali egli ha tanta fiducia e la partita gli ha dato pienamente ragione, portando alla ribalta, pur in condizioni ambientali impossibili, la lucidità delle mezze ali Franzini e Costariol ai quali va il merito di aver efficacemente sostenuto il trio di punta e di essere sagacemente ripiegati in copertura nei momenti di maggior pressione dei locali. Alle spalle di Franzini e Costariol i mediani Carradori e Tagnin (retrocesso per l'occasione nella linea dei sostegni) hanno completato in modo superbo un quadrilatero al quale non esitiamo ad assegnare la maggior parte del merito del successo odierno degli azzurri. Lucidità tecnica, abbiamo detto, ma anche una grandissima efficacia atletica, che ha permesso ai quattro atleti di condurre tutto l'incontro ad un ritmo elevatissimo, con un terreno che stroncava ed un pallone che richiedeva sforzi notevoli per rimuoverlo dal pantano ed indirizzarlo in avanti. Soltanto nella fase iniziale la Lazio ha avuto un momento di sbandamento, dovuto più che altro alla poco felice impostazione tattica subito mutuata con pronta adattabilità alla situazione: dopo i primi minuti infatti nei quali la squadra di Bernardini si è riversata all'attacco cercando una manovra - impossibile in tali condizioni - e scoprendosi pericolosamente alle fiondate di Vonlanthen e Tacchi, mediani e mezze ali azzurri hanno assunto una posizione non rinunciataria ma prudente dalla quale lanciare con palloni lunghi Tozzi che, anche oggi, con un campo inadatto al suo stile di gioco, ha offerto in gran parte dimostrazione della propria classe, siglando con uno spunto irresistibile l'ultima rete.

Trovata la misura adatta per l'avversario ed il terreno, la Lazio ha tenuto in pugno con insolita autorità il resto dell'incontro mai dando l'impressione di trovarsi in pericolo ed imponendosi a centro campo con quel quadrilatero del quale abbiamo già detto e sul quale ci ripetiamo volentieri, poiché ci è parso che proprio nella differenza dei due reparti di base sia da cercarsi il motivo principale di tutto l'incontro. Con Molino nel ruolo di centromediano Tagnin al suo fianco la difesa romana ha costruito una barriera duttile difficilmente superabile. Nonostante la scarsa statura dello "stopper" che Vonlanthen nel primo tempo ha talvolta sorpreso con ficcanti puntate. Se superato nello scatto Molino ha però sempre riparato con veloci e precisi recuperi per cui Lovati non ha passato pericoli, mentre Tagnin, facendo del suo incontro odierno innanzi ai suoi vecchi tifosi una questione di puntiglio, ha disputato novanta minuti maiuscoli per concisività e chiarezza di idee. Del trio di punta azzurro il migliore è stato naturalmente Tozzi, nonostante la doppia guardia di Pistorello e Pedroni, ma anche Fumagalli si è inserito con successo nei temi d'attacco, Bizzarri, dopo un primo tempo incolore, ha avuto un finale da campione partendo dalla linea centrale e proiettandosi in avanti in perentorie triangolazioni. Era fatale che contro un avversario in giornata tanto felice l'Alessandria non potesse avere grandi speranze di successo. L'inizio aveva fatto sperare i tifosi ma poi il trascorrere dei minuti ha fatto sfumare le illusioni rendendo sempre più evidente la differenza dei valori in campo. La pericolosità dei padroni di casa è vissuta soltanto sugli spunti di Vonlanthen e Tacchi, ma i due si sono stremati nei primi quarantacinque minuti e poi sono stati facilmente imbrigliati dalla difesa laziale. Sul fango la difesa grigia ha retto a lungo con autorità, ma l'età di Pedroni e Boniardi, la poca resistenza dei mediani e l'irruenza di Nardi (che ha finito poi per farsi espellere per un duro intervento su Franzini) hanno ad un certo momento ceduto di fronte alla vigoria dell'attacco ospite. In tribuna erano presenti gli emissari delle squadre che nel prossimo turno di campionato affronteranno le odierne contendenti: Gipo Viani per il Milan, che riceverà la visita degli azzurri e Depetrini, Sivori, Stivanello ed Emoli per la Juventus che scenderà su questo campo; nessuno ha voluto impegnarsi in giudizi, ma tutti parevano certi che la fatica odierna faciliterà non poco il compito di bianconeri e milanisti.

L'incontro è iniziato con leggero ritardo per le constatazioni sullo stato del terreno e le prime battute hanno visto la Lazio assediare l'area grigia. Già al 4' la squadra capitolina riceveva però l'avvertimento che gli avrebbe fatto mutare tattica ed optare per uno schieramento più cauto ed efficace. Fuggiva infatti in contropiede Vonlanthen e tirava con forza, mandando il pallone, per quanto frenato dal fango, contro la base del palo alla sinistra di Lovati; liberava Molino ma la palla finiva sui piedi di Manenti che stangava fortissimo incocciando l'altro montante. Vera disdetta per l'Alessandria, e sarà questa la migliore occasione che l'incontro le offrirà, e pronta risposta della Lazio con un tiro da lontano di Carradori alto di poco, su perfetto servizio di Costariol. Vonlanthen ha un buon momento e sue sono due puntate all'11' e 16', che la difesa capitolina sventa con qualche difficoltà. Gradatamente si fa luce il gioco della Lazio a metà campo e la prima occasione favorevole matura al 35', quando un intelligente lancio di Fumagalli trova Tozzi bene in corsa verso Cuman; Pedroni riesce a sbilanciare astutamente il brasiliano e il portiere fa il resto, uscendo prontamente a valanga sui piedi dell'attaccante. Al 37' Vonlanthen conduce un altro "a fondo" che pare aver successo, ma è poi fermato da un perentorio ritorno di Molino. Al 41' è Carradori a tentare la via della rete con un tiro da lontano e al 45' Fumagalli va via lesto sulla sinistra e centra, Tozzi che tira fuori, a fil di montante, alla destra di Cuman. La ripresa ha inizio con un brillantassimo "a solo" di Tozzi che si destreggia con eccezionale sicurezza sulla superficie scivolosa; poi al 9' gli azzurri vanno in vantaggio. L'azione ha origine da una punizione sulla sinistra battuto da Tagnin; la palla va a Fumagalli che centra due volte: il primo tentativo è ribattuto di testa da Boniardi e sul secondo la sfera incontra Bizzarri che, smarcato, stoppa con calma ed insacca con un violento tiro che va a picchiare sotto la traversa e poi rotola in fondo alla rete. Logica e decisa reazione dell'Alessandria sotto la quale la Lazio arretra, senza per questo perdere ordine e calma. Si hanno alcune fasi concitate sotto la porta di Lovati, ma i grigi non ottengono che calci d'angolo senza esito.

Il signor Jonni innervosisce poi i locali con alcune decisioni sballatissime, anche se non determinanti agli effetti del risultato, e si inizia in campo una serie di ripicche che il terreno favorisce e il direttore di gara non sa frenare sul nascere. Dopo un fallo di Pistorello su Franzini non rilevato, la mezzala azzurra è nuovamente colpita da Nardi e a questo punto Jonni espelle il terzino dei grigi. Il provvedimento, per quanto giusto, scatena un putiferio sugli spalti e l'incontro termina in un clima surriscaldato e per niente natalizio. Alla mezz'ora la Lazio tronca comunque ogni decisione con un'azione ficcante, da manuale. La palla viaggia sicura da Fumagalli a Franzini e da questi va dosatissima a Tozzi che con un gran tiro prende Cuman in contropiede e insacca in rete. La Lazio gioca ora sul velluto ed i suoi uomini di mezzo campo escono palla al piede da tutti gli scontri; l'orgasmo annebbia le idee agli alessandrini che ottengono al 43' una rete giustamente annullata però per netto fuorigioco di Castaldo. Tagnin conduce la danza negli ultimi minuti e poi il signor Jonni fischia la fine. Andiamo incontro agli atleti negli spogliatoi, ma nessuno se la sente di parlare anche se i visi esprimono gli opposti sentimenti. La fatica della dura gara li autorizza comunque ad ottenere un po' di tranquillità.