Mercoledì 22 agosto 1984 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Padova 2-0

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22 agosto 1984 - Coppa Italia 1984/85 - 1° turno eliminatorio - Girone 3 - gara 1

Lazio: Orsi, Storgato (13' Garlini), Filisetti, Manfredonia, Batista, Podavini, Calisti, Fonte, Giordano (80' D'Amico), Laudrup, Marini. A disp. Cacciatori, Frezzolini, Piconi. All. Carosi.

Padova: Malizia, Salvatori, Fanesi (46' Giansanti), Fellet, Valigi (34' A.Favaro), Baroni, Donati (56' Pradella), Restelli, Sorbi, Da Re, Dacroce. A disp. Mattolini, Trevisanello. All. Rambone.

Arbitro: Pezzella (Frattamaggiore).

Marcatori: 22' Laudrup, 74' Giordano (rig).

Note: al 12' Storgato è uscito per la lussazione della clavicola sinistra. Ammonito al 56' Sorbi. Angoli 3-2 per la Lazio.

Spettatori: paganti 22.494 per un incasso di 229.416.000 lire.


Laudrup in azione
Un'azione di Giordano
Da Il Tempo
L'infortunio di Storgato
Da Il Messaggero
Il goal di Laudrup
Da Il Messaggero
Il rigore trasformato da Giordano
Da Il Tempo

Il Messaggero titola: “Lazio: grazie Laudrup”. Il danese ha sbloccato con un pezzo di bravura la partita col Padova (2 – 0), resa più difficile da un grave infortunio a Storgato. Poi Giordano ha raddoppiato su rigore.

La Lazio si è imposta nettamente con una prodezza di Laudrup e un calcio di rigore messo a segno da Giordano. Nel gioco, però, non tutto è filato nel senso che voleva Carosi. Ma, con una squadra decimata, non si poteva pretendere molto dai biancazzurri che, per giunta, hanno ricevuto un'altra mazzata con l'infortunio di Storgato.

Inevitabile, nel senso del gioco, l'improvvisazione, nonostante la sorprendente esibizione del diciannovenne Fonte che, con le idee chiare del regista e anche con molto dinamismo, ha saputo a lungo dirigere il gioco dell'intera squadra, nonostante il confronto diretto con lo spigoloso Restelli.

Le note positive, data la situazione, riguardano le prestazioni individuali. Al fianco di Fonte, merita la citazione Laudrup che, in contropiede, con un fantastico controllo del pallone che gli permetteva di superare in breve spazio più di un avversario, ha portato sempre lo scompiglio nella retroguardia patavina. Apprezzabile anche la prestazione di Filisetti che, prima posto a guardia di Da Croce e poi di Pradella nella ripresa, non sbagliava un intervento. Sempre in difesa, si sono ben comportati Manfredonia e Calisti che, dopo l'uscita di Storgato, inseguiva Sorbi.

Limitato, in prima linea, il rendimento di Giordano, evidentemente condizionato dalla distrazione muscolare accusata nei giorni scorsi. Si è mosso abbastanza, cercando anche di rendersi utile nei servizi di copertura. Ha però evitato qualsiasi scatto e, se non fosse stato per il tiro dagli undici metri, difficilmente sarebbe arrivato al gol.

Non bastavano i guai di Vinazzani, Torrisi e Spinozzi, oltre la squalifica di Vianello. La Coppa Italia ha subito riservato un'altra tegola alla Lazio, che, dopo appena dodici minuti, ha perduto Storgato, e c'è da temere un'assenza di almeno un mese. Un po' spostato sulla sinistra, l'ex juventino si è trovato a compiere un intervento di testa, apparentemente senza difficoltà. Nel salto, però, è forse andato fuori tempo. O forse è stato Restelli, che gli si opponeva, a saltare fuori tempo. Fatto sta che, mancatogli l'appoggio dell'avversario, non ha potuto evitare Storgato di ricadere pesantemente a terra, battendo la spalla sinistra.

Ci si è immediatamente resi conto della gravità dell'infortunio. Storgato non si rialzava. È accorso il prof. Ziaco che, rivoltosi a Carosi, gli faceva il segno della sostituzione. Lo sfortunato giocatore è uscito dal campo con la spalla fuori posto e il braccio a penzoloni. La prima diagnosi, mentre Storgato veniva accompagnato al San Giacomo per gli accertamenti radiografici, è stata di forte lussazione alla clavicola.

Un altro grosso problema per Carosi. Contro il Padova, non gli è tuttavia mancata la soluzione, grazie all'innesto di Garlini che, schierato sulla fascia destra, dove fino ad allora aveva agito Calisti, ha permesso a quest'ultimo di prendere il posto di Storgato in difesa, ponendosi alle spalle dell’ex romanista Sorbi che, con la maglia numero 9, fungeva un po' da punta e un po’ da centrocampista.

Veniva alla ribalta soprattutto il giovane Fonte che, con passettini e tocchi immediati, faceva l’effetto di entrare in ogni azione di gioco. La Lazio, però, stentava a trovare un varco nella difesa avversaria.

Ci voleva la bravura di Laudrup che, dopo aver mancato il bersaglio da favorevole posizione al 21', otteneva il gol con un pezzo di bravura. Eseguito lo scambio con Marini, il danese partiva in slalom e, superati uno, due, tre avversari, arrivava a tu per tu con il portiere e deponeva la palla in rete.

Ancora il talento di Laudrup e la bravura di Fonte all'inizio della ripresa. Il giovanissimo romano, ricevuto il pallone da Podavini sulla sinistra, gli consentiva con dosatissimo rasoterra di aggirare la difesa avversaria ed effettuare il cross dalla sinistra. Laudrup, che avrebbe potuto tentare la botta al volo, ha disorientato Salvatori e Felici con una finta improvvisa, lasciando passare il pallone per Giordano, che non era però in grado di intervenire.

Nel senso del gioco, più compatto, più fitto, il centrocampo patavino: tanto da dare spesso l'impressione d'una Lazio che non riuscisse a distendersi o che dovesse indietreggiare. Un'incertezza di Marini favoriva una pericolosa incursione di Sorbi, sul quale recuperava alla disperata Calisti (51’). Avevano tuttavia il merito i biancazzurri di uscire dalla loro area con le proiezioni di Fonte, Batista. Rambone, dopo aver sostituito Fanesi con Giansanti (46'), tentava con Pradella di dare peso al proprio attacco. Usciva Donati (57') per far posto a Pradella, che veniva preso in consegna da Filisetti.

Si verificava qualche mischia in area biancazzurra. In contropiede, però, sempre pericolosissima con Laudrup, la Lazio colpiva anche con Giordano. Un allungo rasoterra di Marini, che faceva passare il pallone fra due avversari (73'), smarcava in area Giordano. Vistosi perduto, Salvatori lo metteva giù. Non ha esitato Pezzella a decretare il rigore, e Giordano Io sfruttava con botta secca, alla destra di Malizia.