Mercoledì 1 ottobre 2008 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Atalanta 2-0
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1 ottobre 2008 - 3.295 - Coppa Italia 2008/09 - IV turno - inizio ore 20.30
LAZIO: Muslera, De Silvestri, Diakite, Rozehnal, Kolarov, Meghni, Ledesma, C.Manfredini, Foggia (86' Dabo), Zarate (70' Pandev), Makinwa, (82' S.Inzaghi). A disposizione: Carrizo, Radu, Lichtsteiner, Mauri. Allenatore: D.Rossi.
ATALANTA: Consigli, Rivalta, Capelli, Pellegrino, Bellini, (85' T.Manfredini ), De Ascentis, D'Agostino, (52' Cerci) Guarente, Defendi, Ferreira Pinto, (63' Doni), Marconi. A disposizione: Coppola, Garics, Cigarini, Padoin. Allenatore: Delneri.
Arbitro: Sig. Trefoloni (Siena) - Assistenti Sigg. Toscano e Angrisani - Quarto uomo Sig. Russo.
Marcatori: 17' Ledesma, 84' Pandev.
Note: serata umida, terreno in buone condizioni. Ammoniti D'Agostino, Capelli, De Ascentis, Doni per l'Atalanta, Foggia, Meghni per la Lazio. Angoli: 6-2 per la Lazio. Recuperi: 0' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 6.000 circa.
La Lazio conferma il suo buon momento di forma battendo per due a zero l'Atalanta di Delneri in Coppa Italia. Rocchi è ancora in tribuna dopo il lungo infortunio, così sul palcoscenico di questo torneo recita da protagonista ancora Mauro Zarate. Sia la Lazio che l'Atalanta pescano a piene mani dalla panchina per mettere in campo due squadre che pensino più a far girare la palla che le gambe, ma la fame del capocannoniere argentino (in Serie A finora sei gol in cinque partite) è più forte di ogni calcolo. In 70' però l'argentino non segna, ma solo perché il vice-Coppola, Consigli, si supera in tre occasioni e una volta lo salva la traversa. Pazzesco. I padroni di casa meritatamente conquistano tuttavia la vittoria tenendo sempre in mano il pallino del gioco, ispirati dai suoi uomini chiave: Ledesma, Foggia e soprattutto Zarate. L'Atalanta è sembrata molle e poco convinta soprattutto nella prima frazione di gioco. Marconi è l'unico a lottare su ogni pallone, ma non è aiutato dai suoi compagni di reparto Defendi e D'Agostino.
Il vantaggio laziale arriva al 17’: una punizione dai trenta metri di Ledesma viene deviata dalla barriera atalantina e termina la sua corsa alle spalle di Consigli. Nella ripresa i nerazzurri cercano una reazione ma neppure l'ingresso di Doni galvanizza i suoi. La squadra sicuramente reagisce senza però riuscire a trovare limpide occasioni da rete. Solo grazie al costante utilizzo della tattica dell'offside, Bellini e compagni evitano la peggio. Nel finale arriva però il goal che chiude il discorso qualificazione: all'83' un traversone dalla sinistra viene deviato da Simone Inzaghi per l'accorrente Pandev che batte l'incolpevole Consigli. Il portiere orobico non può infatti nulla sulle reti che hanno deciso il match e la sua difesa ha scricchiolato parecchie volte, soprattutto grazie alle folate di Mauro Zarate, il migliore in campo. Per i biancocelesti è un ottimo inizio di settimana, in previsione dell'impegnativo incontro casalingo di Campionato con il Lecce.
La Gazzetta dello Sport titola: "Questa Lazio non si ferma più. Il momento magico dei biancocelesti prosegue in coppa: Ledesma e Pandev eliminano l'Atalanta".
Continua la "rosea": La Lazio va che è un piacere. Campionato o Coppa Italia, titolari o riserve fa poca differenza. La squadra di Rossi è un orologio perfetto, bello da vedere e soprattutto efficace. Contro l'Atalanta altra vittoria (la sesta su sette incontri ufficiali) e altri due gol (il totale sale a 20). A parte il passaggio a vuoto col Milan (che adesso i biancocelesti affronteranno negli ottavi di coppa) la banda di Rossi sa solo vincere. L'Atalanta saluta l'Olimpico con due sconfitte in quattro giorni. Dopo quella di campionato con la Roma, arriva un altro 2-0 con la Lazio. Poco male, comunque. Non è certo la coppa Italia l'obiettivo. Tra la Lazio-2 e l'Atalanta-2 c'è un abisso, molto maggiore di quello esistente tra i due 11 titolari. Le alternative cui Rossi può attingere in panchina non hanno nulla da invidiare a quelli che di solito vanno in campo. E in ogni caso il tecnico non rinuncia a tre degli artefici della partenza-sprint in campionato: Ledesma, Zarate e Foggia. Delneri deve arrangiarsi con quello che ha in panca. E si spiega così la partita senza storia che va in scena all'Olimpico. Con un 2-0 finale che spiega solo in parte la differenza dei valori. Capitolo Lazio. Cambiano gli interpreti, ma il copione è sempre lo stesso. La Lazio gioca a memoria e crea palle-gol a ripetizione, soprattutto nel primo tempo. Le sciupa solo perché (piccolo neo) certe volte gli attaccanti peccano di narcisismo, ma anche perché Consigli ci mette spesso una pezza.
Così il gol che sblocca il risultato arriva da una palla inattiva. La capitalizza Ledesma con una punizione da 25 metri grazie anche all'aiutino della barriera atalantina, che devia quel tanto che basta a mettere fuori causa Consigli. Poi, dalla metà del primo tempo fino alla metà della ripresa, va in onda lo Zarate show: serpentine, tiri in porta, una traversa e altre giocate che infiammano il pubblico laziale. Ma, attorno al suo folletto, è tutta la Lazio che gira. Il raddoppio, però, arriva solo a sei minuti dalla fine, grazie a Pandev (al decimo gol stagionale in dieci partite tra Lazio e Nazionale), servito da un assist al bacio del redivivo Simone Inzaghi, entrato al posto di Makinwa. Capitolo Atalanta. D'accordo, contro la Lazio di questo periodo non è facile per nessuno. Ma, specie nel primo tempo, l'Atalanta fa davvero poco per contrastare i più ispirati avversari. L'andamento lento è tanto più sorprendente perché è raro vedere una squadra di Delneri così poco reattiva. L'alibi della formazione rimaneggiata regge fino a un certo punto. Forse (ma questo i diretti interessati non lo ammetteranno mai) pesa anche un'inconscia rinuncia a giocarsela in una manifestazione che conta poco. Per i nerazzurri vanno un po' meglio le cose nella ripresa con Cerci e poi, soprattutto, Doni. Ma il primo (e unico) tiro in porta (di Marconi) arriva solo in pieno recupero.
Da DNews:
La Lazio capolista si conferma in uno splendido momento di forma e batte 2-0 l'Atalanta approdando così agli ottavi di finale di Coppa Italia. Vincitori, ma soprattutto vivi i biancocelesti, che passano aggiudicandosi la sfida "secca" dell'Olimpico: ora affronteranno il Milan a San Siro. La squadra dell'ex atalantino Delio Rossi conferma tutte le cose fatte vedere in questo avvio di stagione. "Vogliamo passare il turno perché questo trofeo apre uno spiraglio per l'Europa". Era stato chiaro alla vigilia il tecnico laziale e come non dargli torto. Anche perché l'Atalanta vista sotto i riflettori di Roma è la lontana parente di quella esplosiva che si era messa in evidenza in tante occasioni. Troppi, per i bergamaschi, così tanti impegni ravvicinati. La squadra di Delneri non punge, anzi come contro la Roma, domenica scorsa, sembra temere la sindrome psicologica dell'Olimpico.
Sull'altro fronte Foggia è ispiratissimo e davanti al tandem Zarate-Makinwa fanno paura solo a pronunciare il loro nome. L'argentino tira in porta da ogni posizione in cui si trova, regala spettacolo ed entusiasma il calore biancoceleste. Troppo sterile, invece, l'attacco atalantino formato dal giovanissimo Marconi (classe '89) e Defendi. Muslera sembra rannicchiarsi nella prima parte di gara perché è solo dominio laziale. I sussulti arrivano dopo pochi giri di lancette quando Foggia (5') calcia un sinistro insidioso che vola appena sopra la traversa. Il fantasista si ripete pochi minuti più tardi, quando ben imbeccato da Zarate a tu per tu con Consigli non trova la lucidità per batterlo. Kolarov (13') lo emula, quando non trova per centimetri lo specchio della porta con un radente destro. L'Atalanta sembra frastornata e i biancocelesti accelerano la propria manovra e, sugli sviluppi di un calcio piazzato, il solito Ledesma (17') non si fa pregare e batte l'incolpevole Consigli con l'aiuto di una deviazione di Ferreira Pinto. Il portierino dell'Under 21 di Casiraghi è d'applausi, quando con un colpo di reni devia con le dita il guizzo di tacco di Makinwa. Entra in scena il solito Zarate (36') che, dopo una giocata straordinaria (dribbling e tiro), coglie in pieno la traversa.
Nella ripresa la pellicola del film non cambia: solo Lazio. L'Atalanta cerca di cambiare le carte in tavola. Dentro Doni e Cerci, strumenti diversi ma stessa musica. La sfida a distanza tra Zarate e Consigli continua: prima (60') cerca d'impensierire l'estremo difensore orobico con una conclusione improvvisa, poi (67') dopo una serie di dribbling chiede troppo al suo estro davanti alla ferma risposta dell'attento portiere. I ragazzi di Delneri escono alla distanza, ma è ancora la Lazio a trovare la via della rete con il subentrato Pandev, ben servito dall'ex Simone Inzaghi.