Martedì 21 gennaio 2020 - Napoli, stadio San Paolo - Napoli-Lazio 1-0
► Stagione
21 gennaio 2020 – Napoli, stadio San Paolo - Coppa Italia, Quarti di finale - inizio ore 20.45
NAPOLI: Ospina, Hysaj, Manolas, Di Lorenzo, Mario Rui, Lobotka (22' Luperto), Demme, Zielinski, Callejon (67' Lozano), Milik, Insigne (77' Ruiz). A disposizione: Meret, Karnezis, Tonelli, Elmas, Leandrinho, Llorente. Allenatore: Gattuso.
LAZIO: Strakosha, Luiz Felipe, Acerbi, Radu (69' Patric), Lazzari, Parolo, Leiva, Milinkovic, Lulic (76' Jony), Immobile, Caicedo (54' Correa). A disposizione: Proto, Guerrieri, Bastos, Vavro, D. Anderson, Minala, Berisha, A. Anderson, Adekanye. Allenatore: S. Inzaghi.
Arbitro: Sig. Massa (Imperia) - Assistenti Sigg. Mondin e Di Iorio - Quarto uomo Sig. Manganiello - V.A.R. Sig. Nasca - A.V.A.R. Sig. Costanzo.
Marcatori: 2' Insigne.
Note: espulso al 19' Hysaj ed al 24' Leiva il primo per doppia ammonizione, il secondo per proteste dopo l'ammonizione. Ammonito al 9' Hysaj, al 15' Acerbi ed al 24' Leiva tutti per gioco falloso. Al 10' Immobile ha fallito un calcio di rigore. Angoli 2-6. Recuperi: 3' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 24.377 per un incasso di Euro 240.964.
► I calciatori convocati per la partita odierna
► La Gazzetta dello Sport titola: "Il Napoli è vivo. Eliminata la Lazio. Partita western. Espulsi ed emozioni. Decide Mago Insigne. Subito la strepitosa rete di Lorenzo il Magnifico, poi il rigore sbagliato da Immobile, i rossi a Hysaj e Leiva, due legni per parte. Gattuso può respirare".
Continua la "rosea": Chiamatela pure schizofrenia partenopea da coppe. È un consiglio agli analisti (psichici, non tecnico-statistici) per cercare di inquadrare il comportamento stagionale del Napoli fra campionato e coppe. Nel periodo in cui tocca il fondo e c’è la sensazione che ancora si possa raschiare lì in basso, la squadra trova la perla di una prestazione che riconcilia con la propria gente, tornata per una sera a tifare con un po’ di trasporto alla vigilia del Grande Ritorno, quello di Maurizio Sarri con la Juve. Certo ci sono parecchi episodi che incidono, comprese delle discutibili decisioni dell’arbitro Massa, però il Napoli alla fine ha più determinazione della Lazio, che non riesce a rimettere subito in piedi la partita e poi fatica e deve imprecare per i propri errori. Lorenzinho. E siccome il calcio è fatto di emozioni, ecco splendere la stella di Insigne, tornato Lorenzinho almeno per una sera. Il numero che dopo meno di 2’ si inventa il capitano del Napoli è roba che non si vedeva da tempo su queste zolle. Prende palla sulla trequarti, accelera, punta Luiz Felipe, finta di rientrare sul destro per il tiro invece con una finta mette a sedere il brasiliano, penetra sino all’area piccola in velocità e di destro mette la palla sul secondo palo anticipando l’uscita di Strakosha. È il primo gol stagionale di Insigne su azione nel suo stadio.
Il Napoli passa in vantaggio, cosa che non era mai capitato a Rino Gattuso (l’eccezione col Perugia conferma la regola) da quando è sulla scottante panchina. Immobile sei tu? Capita anche che pochi minuti dopo, per un intervento scomposto di Hysaj su Caicedo, Massa fischi il rigore che può riportare la gara in parità. Ma Ciro Immobile, proprio l’uomo favorito per la Scarpa d’oro che ha segnato 26 gol in stagione, scivola sul piede d’appoggio tirando ai piccioni, manco ci fosse stato Maspero a scavare buche sul dischetto, chiedere al Salas juventino in un derby per conferma. Le espulsioni. La prima è quella di Hysaj e non c’è dubbio che sia da giallo (il secondo, il primo sul rigore) anche l’entrata in ritardo dell’albanese su Immobile. Gattuso mette due linee a quattro, con Milik più avanzato, preferendo poi inserire Luperto in mezzo (Di Lorenzo torna sulla fascia), sacrificando Lobotka che non dispiace nei suoi primi 20’ in maglia azzurra. Poi su un contropiede di Zielinski, Leiva entra sul pallone ma Massa vede un fallo che non c’è e ammonisce il brasiliano, che ha uno scatto nervoso: rosso diretto. Dura 6’ la superiorità numerica laziale, ma la decisione dell’arbitro è sbagliata. Inzaghi non cambia nulla e la Lazio si schiera con un 3-4-2.
Lazio non molla. Chi pensa nella ripresa a biancocelesti rinunciatari, concentrati sul derby si sbaglia. Inzaghi inserisce Correa, Milinkovic va a quasi a comporre un tridente con Immobile e il Napoli resta basso, umile a difendersi contro la squadra più in forma. L’esempio lo danno Insigne e anche Milik, spesso difensori aggiunti a chiudere gli spazi. Due gol annullati correttamente per fuorigioco (a Immobile e Parolo). Poi quando i laziali riescono a muovere palla veloce e smarcare qualcuno al tiro, ecco che per una volta la dea bendata sorride al Napoli. Capita quando Milinkovic di testa smarca Immobile che tira a botta sicura ma fa tremare la traversa. E poi quando Lazzari tira dal limite e in una selva di gambe trova una deviazione che per fortuna di Ospina (battuto) prende il palo. La Lazio soffre il Napoli, che riesce a ripartire appena può, Milik di testa e Mario Rui con un delizioso interno destro colpiscono i legni, con Strakosha battuto. In semifinale va con merito la squadra azzurra, anche se la Lazio depone idealmente a testa alta il suo trofeo.
Gioia al San Paolo. Alla fine squadra rinfrancata che fa il giro di campo a raccogliere gli applausi di un pubblico che prepara un’accoglienza calda a Sarri e alla Juve. Ma il Napoli resta squadra malata. Oggi in tribunale c’è un round da superare (giocatori vs società) senza ripercussioni nello spogliatoio. A proposito delle cure ricordare la schizofrenia partenopea da coppe. Quella che consente a una squadra che ha perso 5 partite su 10 in casa in A, di trasformarsi in Champions e Coppa Italia: 4 vittorie e un pari (col Salisburgo nella notte dell’ammutinamento...). Trovare spiegazioni non è facile ma una chiave c’è: quando va sotto il Napoli raramente trova la forza di rimontare.
► Il Corriere dello Sport titola: "Insigne ricanta Napoli. Il capitano segna, guidando così la riscossa. Che Immobile: rigore fallito, gol annullato e traversa. Al San Paolo gli azzurri tornano a vincere battendo la Lazio ed entrando in semifinale".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: Non basta per uscire dalla crisi, ma è un piccolo grande passo del Napoli. Ordine, cuore e un gioiello di Insigne per andare avanti in Coppa Italia e cominciare a ricostruirsi una credibilità. Gattuso, con umiltà e la partita giusta, si è preso nell’unico modo possibile la semifinale di Coppa Italia, dove troverà Inter o Fiorentina. Come due anni fa, quando allenava il Milan, ha fatto fuori Inzaghi. S’inchina la Lazio, detentrice del titolo, eliminata dalla competizione in cui di solito arriva in fondo o quasi. Non perdeva in Italia dalla fine di settembre, veniva da undici successi di fila in campionato e dal trionfo in Supercoppa, si è fermata a pochi giorni dal derby con la Roma. E’ uscita, era più forte e ha sprecato, questa volta gli episodi non l’hanno favorita. Un rigore fallito e la traversa colpita da Immobile, il palo di Lazzari, due gol annullati per fuorigioco, ma più di tutto ha pesato l’espulsione di Leiva a complicare una partita che sarebbe finita in modo diverso in superiorità numerica. Niente rimonta nonostante l’assedio della ripresa.
Gioiello. Gli schemi sono saltati subito. Con una differenza: il Napoli si è fatto trovare sul pezzo, la Lazio no. Si è capito al primo assalto, quando Zielinski ha scaricato palla e Insigne si è infilato in area nello stesso modo in cui si entra in un ristorante senza prenotazioni. Prego, s’accomodi a tavola. Lazzari non pervenuto, Lorenzinho si è bevuto Luiz Felipe, nessuno ha provato a fermarlo, Strakosha beffato con palla nell’angolo opposto. Dopo un minuto e quaranta secondi, la Lazio doveva già inseguire e si è innervosita come se fosse stata svegliata durante un sogno ininterrotto da mesi. Tanto era facile penetrare nella difesa del Napoli quanto sono state divorate le occasioni per raddrizzare il risultato, altrimenti Immobile non sarebbe franato sul dischetto, sbagliando il rigore concesso da Massa dopo l’intervento di Hysaj su Caicedo. Sgorbio provocato dalla caduta: succede ai migliori nelle serate stregate. Due rossi. La roulette doveva ancora cominciare. Perché il terzino albanese, già ammonito, dopo pochi minuti è riuscito a beccare un altro giallo con un’entrata da kamikaze su Immobile. Massa in ritardo e avvertito da Manganiello. Rosso inevitabile, Napoli in dieci, ma la Lazio ha approfittato della superiorità numerica solo per sei minuti tra il 19' e il 25'. Anche Milinkovic è scivolato e ha perso palla favorendo il contropiede di Zielinski, Leiva lo ha intercettato e qui è salito di nuovo in cattedra l’arbitro di Imperia. Giallo inesistente a cui si è aggiunta la sciocchezza del brasiliano. Proteste plateali da rosso.
Assedio. E’ cominciata un’altra partita in cui Gattuso, con un gol di vantaggio, si era organizzato meglio. Fuori Lobotka e dentro Luperto, riportando Di Lorenzo sulla fascia: 4-4-1 con Milik vertice avanzato e Callejon prezioso elastico a destra, un po’ centrocampista e un po’ attaccante aggiunto. In quel modo da solo riusciva ad assorbire Radu e Lulic. Dall’altra parte Insigne galleggiava tra Lazzari e Luiz Felipe. Inzaghi, nel tentativo di rimontare, aveva conservato le due punte e la difesa a tre. Il Napoli era più raccolto e grazie alle distanze corte teneva meglio la palla in mezzo, dove Parolo e Milinkovic faticavano a ragionare, contrastati dal passo rapido di Demme e Zielinski. Buono l’impatto del tedesco-italiano, sta portando geometrie e raziocinio. E’ entrato Correa in avvio di ripresa e la Lazio ha aumentato la pressione, alzando il baricentro. L’argentino di colpo ha aggiunto vivacità e liberato spazio per Immobile. Il Napoli si è chiuso. Gattuso ha cambiato gli esterni, dentro Elmas e Fabian Ruiz (con Zielinski a sinistra) per Callejon e Insigne. Solo Mario Rui (palo) ha interrotto l’assedio. Inzaghi ha inserito Patric per Radu e Jony per Lulic per trovare più ampiezza, era salito anche Milinkovic per l’assalto furioso degli ultimi minuti. Traversa di Immobile, palo di Lazzari, gol annullato ad Acerbi per fuorigioco. Avanti Napoli, era destino.
► Il Messaggero titola: "Scivolone Lazio. Il Napoli si rialza. Coppa Italia, finisce nei quarti la corsa dei campioni uscenti, ko l-O al San Paolo. Gara folle: pali, espulsioni, sviste arbitrali, gol annullati e un rigore alle stelle (con caduta) di Immobile".
Prosegue il quotidiano romano: Udite, udite la Lazio ha perso una partita. Ko per 1-0 contro il Napoli. Decide Insigne dopo due minuti. Non accadeva addirittura dal 7 novembre, in Europa League contro il Celtic. E a fare un parallelismo tra le due sconfitte non si sbaglia poi di tanto. Approccio molle e testa esclusivamente al campionato: domenica c'è il derby contro la Roma. L'altra notizia è invece che il Napoli ha vinto la sua terza gara con Gattuso in panchina, la seconda al San Paolo e sempre in coppa Italia. Un quarto di nobiltà per gli azzurri che approdano alle semifinali dove sfideranno la vincente della sfida tra Inter e Fiorentina. Un quarto "d'ora" da dimenticare per i biancocelesti che tra il decimo e il venticinquesimo vedono la buona sorte girarsi dalla parte opposta. Prima Immobile scivola mentre calcia il rigore, poi Leiva si becca un rosso per una reazione sì esagerata ma che nasce da un fallo inventato dall'arbitro Massa. Massa. Non proprio una buona serata per il fischietto di Imperia. Sbaglia non espellendo subito Hysaj per il fallo da rigore su Caicedo, quando poi si decide a farlo per un fallo su Immobile è Inzaghi, con le sue urla, a fargli prendere la giusta decisione.
Errore anche sul primo fallo di Leiva su Zielinski: il brasiliano prende il pallone. E' vero sbaglia a mandare platealmente l'arbitro a quel paese ma il fallo che fischia non c’è. In generale non tiene mai in mano la partita e la sua faccia, nelle decisioni importanti, fa trasparire insicurezza. Tra l’altro tra Massa e la Lazio non c'è un buon feeling: era al Var in quel famoso Lazio-Torino del 2017 (nota di LazioWiki: questa affermazione è errata - al Var in quella partita dell'11 dicembre 2017 risulta il Sig. Di Bello) e decretò il rigore molto dubbio, sempre nel 2017, nella gara con la Fiorentina. Non è un caso che Inzaghi nell’intervallo sia furioso con Massa. Il campo. Terribile anche il prato del San Paolo. Tante zolle che si staccano e terreno scivolosissimo. Ma ridurre tutto a questi due fattori sarebbe esercizio sciocco. D'altronde è noto che chi perde cerca appigli. La causa di questo ko la Lazio deve andarla a ricercare in un approccio svagato e nella mancanza di cattiveria. Quella che le ha permesso di ribaltare partite anche quando sembrava impossibile. Andare sotto al secondo minuto e reagire poco o nulla non è da Lazio. O meglio non è quello che ci ha abituato a vedere la squadra di Inzaghi. Ecco allora che il parallelismo con quel ko di novembre sempre in coppa deve far riflettere.
I biancocelesti sembra che abbiano deciso di puntare forte tutto sul campionato. Difficile spiegare altrimenti una prestazione così. Anche i cambi di Inzaghi sembrano orientati verso questa spiegazione. Sarebbe preoccupante se invece avesse ragione Tare con quel suo "Troppi complimenti fanno male". Reazione tardiva. Detto questo i ragazzi di Gattuso hanno dimostrato di avere più cattiveria. D'altronde in palio ieri per loro non c'era solo una semifinale ma molto, molto di più. Il boato al gol di Insegne degli ultras tornati dopo un lungo sciopero fa ben capire la tensione che si respirava al San Paolo. Gli Azzurri hanno resistito quando la Lazio, forse troppo tardi, ha iniziato a giocare. Un palo e una traversa e due gol annullati per questione di centimetri: uno a Immobile e uno ad Acerbi. Anche il Napoli ha avuto le sue chance: clamoroso l’incrocio di Mario Rui. Detto questo una sconfitta ci può stare. Anzi forse è il modo giusto per affrontare il derby da vertigini di domenica pomeriggio. La Lazio, detentrice, saluta la coppa ma lo fa per inseguire una pazza idea.
► Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Tutto sul derby e sulla Champions, ci ha pensato subito Inzaghi: "La partita è stata molto dispendiosa, avremo cinque giorni per recuperare in vista del derby. Ho avuto in mente solo il Napoli, non ho fatto calcoli e ho schierato l’undici che poteva darmi più garanzie. Secondo me bisognava fare la partita nel migliore dei modi e i ragazzi l’hanno fatta. Abbiamo rimesso in campo Correa, Lulic rientrava da un problemino e ha giocato per quasi tutta la partita. Eravamo in 10, ma lo era anche il Napoli, dovremo recuperare bene perché abbiamo un derby che ci aspetta". Simone ha strigliato Leiva, colpevole per il rosso che ha rimesso la partita in equilibrio: "Leiva dopo un recupero di 30 metri si è visto fischiare un fallo inesistente e stranamente ha perso la testa. Strano perché è un ragazzo intelligente e con me non ha mai commesso questo genere di errori in questi due anni e mezzo. In quell’occasione ha sbagliato Lucas e lo sa, ma la prima ingenuità è dell’arbitro". Inzaghi ha commentato l’episodio incriminato più volte: "Leiva aveva preso il pallone e l’arbitro lo ha pure ammonito, chiaramente un giocatore con la sua esperienza non doveva sbagliare. Ho fatto i complimenti ai ragazzi, può capitare, una volta ogni 15, di perdere una partita dominata". Inzaghi voleva la semifinale: "L’espulsione di Leiva ha pesato molto. Nonostante il fatto che il Napoli sia una grande squadra avremmo meritato un altro risultato. Volevamo andare in semifinale, dobbiamo fare i complimenti alla squadra di Gattuso perché in un momento difficile ha offerto una grande prestazione".
Non sarà più la sua Coppa, almeno quest’anno. Avrebbe voluto difenderla di più: "Dispiace essere usciti, ci teniamo molto a questo trofeo, portiamo la coccarda sul petto. C’è rammarico, ma ai ragazzi posso dire poco. Il gol subito dopo pochi minuti non dovevamo prenderlo. La Lazio ha fatto la partita che doveva fare, tenendo benissimo il campo. Sicuramente si poteva raccogliere di più, ma sono contento di quello che hanno fatto i miei giocatori". Il rigore sbagliato da Ciro, espulsioni, pali, è stata un’ordalia: "Volevamo passare il turno, è difficile accettare l’esito del campo per quello che abbiamo visto, ma questo è il calcio. Non avremmo meritato di perdere. Non siamo riusciti a far girare gli episodi dalla nostra parte". Simone ha recuperato Correa per il derby: "Era fermo dalla partita di Brescia per un’elongazione ad un polpaccio, ha fatto 40 minuti molto buoni, non aveva problemi al termine della gara per lo sforzo fatto e sicuramente domenica ci darà una grandissima mano per fare un grande derby. Sappiamo quanto è importante per noi". Inzaghi ha parlato dei segreti che hanno generato l’exploit in campionato, della sua crescita da allenatore: "E’ normale, da tanti anni siamo assieme, i ragazzi hanno delle grandissime conoscenze, siamo cresciuti in tanti aspetti. Dobbiamo imparare anche da queste serate in cui il pallone non vuole entrare e gli episodi non ti girano a favore. Non dovevamo prendere il gol a freddo e in superiorità numerica non dovevamo farci espellere un uomo. Così come sbagliamo noi, sbagliano anche gli arbitri".
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi ha convocato i seguenti calciatori:
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