Domenica 26 novembre 2017 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 1-1
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26 novembre 2017 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XIV giornata - inizio ore 18.00
LAZIO: Strakosha, Bastos, de Vrij, Radu, Marusic (76' Basta), Parolo, Leiva, Milinkovic, Lulic (62' Lukaku), Luis Alberto (88' Caicedo), Immobile. A disposizione: Vargic, Guerrieri, Wallace, Patric, Luiz Felipe, Murgia, Neto, Palombi. Allenatore. S. Inzaghi.
Fiorentina: Sportiello, Laurini (65' Vitor Hugo), Pezzella, Astori, Biraghi, Benassi (77' Saponara), Badelj, Veretout, Chiesa, Simeone, Thereau (60' Babacar). A disposizione: Dragowski, Cerofolini, Gaspar, Milenkovic, Olivera, Sanchez, Cristoforo, Dias, Eysseric, Lo Faso. Allenatore: Pioli.
Arbitro: Sig. Massa (Imperia) - Assistenti Sigg. Schenone e Tasso - Quarto uomo Sig. Ghersini - V.A.R. Sig. Fabbri - A.V.A.R. Sig. Longo.
Marcatori: 24' de Vrij, 90'+4' Babacar (rig).
Note: ammonito all'11' Astori, al 49' Laurini, all'87' Radu, al 90'+3' Milinkovic tutti per gioco falloso. Angoli: 6-5. Recuperi: 1' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 20.000 circa.
► I calciatori convocati per la partita odierna
La Gazzetta dello Sport titola: "Viola: 1-1 con la Var al 94’. La Lazio frena e protesta. Biancocelesti in vantaggio con de Vrij, poi Massa al fotofinish dà il rigore alla Fiorentina che scatena le polemiche. Pari di Babacar".
Continua la "rosea": Dunque la Lazio non è del tutto guarita dal virus derby (perso). Dunque la Fiorentina ora che per la prima volta non ha preso solo schiaffi da chi la precede in classifica, forse ha deciso di alzarsi una volta per tutte dal letto della sua convalescenza. Azzardiamo: tre settimane fa la squadra di Inzaghi non avrebbe mai pareggiato una partita così, e quella di Pioli neanche. Invece, tutto sommato, è giusto che questa sfida di ping pong prestato al calcio - indiavolato nel primo tempo, poi più frenetico e disordinato - sia finita così. Anche se decisa dalla Var. Intervenuta per decretare il rigore dell’1-1: sciagurato rinvio di Caicedo sulla gamba di Pezzella, che prima del ricorso alle immagini video aveva sfiorato il fantagol in acrobazia. E non attivata - ha protestato la Lazio - per un fallo su Parolo che le poteva dare il 2-0. Giusto perché alla fine gli errori si sono compensati, visto che l’azione dell’1-0 (14° gol su palla inattiva della Lazio) aveva colto Pezzella - non coordinato con gli altri della linea difensiva e bruciato dall’inserimento con capocciata di de Vrij - nell’unico sbandamento della sua gara.
Giusto perché ci sono numeri (8 tiri nello specchio concessi) che fanno riflettere la Lazio, e anche segnali di flessione di alcuni suoi interpreti chiave: Parolo, Milinkovic, anche Leiva e Immobile. Giusto perché la Fiorentina per una volta può guardare oltre l’anonimato stanco della sua classifica, senza sentirsi il solito inno alla discontinuità: ieri ha mantenuto la media trasferta, 8 punti in otto gare, ma l’ottavo pesa molto più degli altri. Perché è nato dal coraggio di guardare negli occhi la Lazio non solo per il possesso palla quasi pareggiato; dalla capacità di tenerla lì fino alla fine senza concederle il raddoppio e di reggere fisicamente la gestione dispendiosa della gara che aveva scelto. Recuperato Thereau per far soffrire meno di solitudine Simeone, Pioli aveva scelto di rubare l’idea alla Roma del derby, e alla Lazio stessa, provando a spostare verso Strakosha il ring di centrocampo. Difesa alta, pressing furioso sui tre centrali e su Leiva, tourbillon e sacrificio difensivo dei tre attaccanti combinato con il movimento ad accorciare in avanti, e a ripiegare su Milinkovic e Parolo, di Benassi e Veretout.
Voi giocate a ripartire? Proviamo anche noi. Il problema è che la Viola non l’ha mai fatto davvero bene, pur avendole lasciato la Lazio spazi e possibilità impreviste. E che dall’altra parte il cinismo che le era mancato l’aveva avuto Luis Alberto. Sempre più centro di gravità della Lazio, tanto più adesso che riesce ad essere un po’ meno verticale forse perché un po’ più conosciuta. Oggi lo spagnolo non è più solo catapulta delle ripartenze: è la qualità che esalta la fisicità della squadra. La Fiorentina, come da missione, ha limitato i rifornimenti a Immobile, ma facendo uscire più di una volta uno dei centrali viola lo spagnolo ha aperto spazi per gli inserimenti dei compagni, oltre ad ispirare gol e occasioni sparse. Non concretizzate, però. E la Lazio ha pagato proprio quando è uscito lui. E non solo perché al suo posto è entrato l’improvvido Caicedo.
Il Corriere dello Sport titola: "Solo BabaVar ferma la Lazio. Biancocelesti in vantaggio fino al 94’, poi l’episodio non visto dall’arbitro Massa. Dopo il ko nel derby, Inzaghi e i suoi sono costretti a un altro mezzo passo falso. Finale rovente all’Olimpico: fallo di Caicedo (che era appena entrato al posto di Luis Alberto) su Pezzella, il Var assegna il rigore e Babacar trova il pari".
Prosegue il quotidiano sportivo romano: Var, rigore, gol, pareggio della Fiorentina, tumulto laziale (con Tare in campo contro Massa), tutto nei minuti di recupero e quelli subito dopo. Ma se la Lazio si è ritrovata a fare i conti (sbagliati) solo alla fine, e in una condizione di piena sofferenza, era in buona parte per colpa sua e per i meriti di una bella Fiorentina, guidata con idee e coraggio da Pioli. I viola hanno prodotto più gioco, ma anche loro con limiti evidenti: al momento della conclusione, sono stati davvero pericolosi soltanto sulla mezza rovesciata di Pezzella, dopo il fallo di Caicedo e prima dell’intervento del Var. Senza brillantezza e con poca corsa, la Lazio ha giocato di meno, ma è stata più concreta quando è arrivato il momento di far valere il peso e i centimetri, quelli di de Vrij e non solo. E proprio mentre la Fiorentina, nel secondo tempo, la stava svuotando di ogni energia, è riuscita a colpire due volte con cattiveria: Sportiello, con due prodezze su Parolo e Luis Alberto, ha tenuto i viola in partita e questo punto è anche merito del portiere. E’ un punto che invece frena la Lazio: al derby era arrivata con 9 vittorie di fila, dal derby una sconfitta e 2 pareggi. Saltato anche il controsorpasso alla Roma. Pioli l’aveva preparata bene. Aveva studiato con attenzione proprio la sfida con la Roma e aveva adattato il gioco della sua squadra, inferiore agli avversari sul piano tecnico e soprattutto fisico, a quello della Lazio.
Togliendo spazio e profondità alla sua ex squadra, l’aveva costretta a un palleggio lento e l’aveva spinta ad allargare i reparti, così che lo spazio si era aperto davanti a Chiesa e compagni. Il contropiede della Fiorentina stava creando problemi alla Lazio: Simeone aveva segnato ma su assist di Thereau in netto fuorigioco, Veretout aveva addolcito la conclusione (lui che ha una bella castagna) al limite dell’area, Strakosha si era catapultato col tempo giusto fuori area in una chilometrica uscita su Chiesa. Mentre nella Fiorentina funzionava quasi tutto bene (solo Thereau, al rientro, era in ombra), la Lazio faticava a muoversi soprattutto perché Leiva, pressato da Simeone e talvolta da Chiesa, non trovava mai una buona via d’uscita. Già nei primi 20' meglio la Fiorentina. Ma è bastata una punizione per far risaltare la differenza fra le due squadre. Fallo di Badelj su Luis Alberto, palla spostata sul versante di sinistra dell’attacco laziale: la linea difensiva viola, schierata rigorosamente a zona, si aspettava un cross diretto, invece il tocco di Lulic per Luis Alberto e il cross dello spagnolo partito con un attimo di ritardo l’ha mandata fuori tempo. Quando de Vrij ha sovrastato Pezzella, anticipando anche Thereau e Astori, tutta la linea offensiva laziale era in vantaggio su quella viola. Il tempo e il fisico, così la Lazio ha piegato la partita. La Fiorentina non si è scoraggiata, si è rimessa a giocare stando comunque attenta a non lasciare troppo campo alla Lazio. Lo ha fatto con personalità e nella ripresa ha aumentato il volume del suo gioco, insieme al possesso palla (dal 44 per cento del primo tempo al 54 per cento del secondo) e al numero delle conclusioni a rete (alla fine saranno 16-13 per i viola, con 8 tiri nello specchio della porta: solo il Napoli ha fatto meglio contro la Lazio).
Ma a Pioli non bastava, voleva riprendere il risultato e con una mossa in apparenza difensivistica ha preso altro campo: fuori Laurini, dentro Vitor Hugo, difesa a tre, però con Astori (uno dei tre centrali) a fare il regista aggiunto sul centrosinistra e con Benassi (e poi Saponara) trequartista. I cambi di Inzaghi non sono stati ugualmente ispirati, ha messo Caicedo al posto di Luis Alberto e proprio Caicedo ha combinato il guaio, entrando in leggero ritardo su Pezzella. La rabbia dei laziali era giustificata nella mancata par condicio: il Var, con Fabbri, ha richiamato l’attenzione di Massa come non aveva fatto nel primo tempo per un intervento da rigore di Veretout su Parolo.
Il Messaggero titola: "La Lazio Var al minimo. I biancocelesti fermati all’Olimpico dalla Fiorentina: decisivo un rigore assegnato al 94’ grazie alla moviola. Pesante contestazione del club contro la decisione di Massa. Vantaggio di de Vrij poi la rete di Babacar".
Prosegue il quotidiano romano: Urla di rabbia la Lazio. Massa concede un rigore in pieno recupero per un fallo di Caicedo su Pezzella. Un penalty che Babacar trasforma regalando un punto insperato alla Fiorentina e togliendone due pesantissimi alla Lazio. Finisce 1-1. Pari al veleno. Al triplice fischio il ds biancoceleste Tare scende in campo per chiedere spiegazioni all’arbitro della sua decisione. "Ma cosa hai visto?" si legge dal labiale del direttore sportivo laziale. E’ una furia l’albanese che chiede lumi sul perché non abbia consultato la Var anche nel primo tempo per un fallo subito da Parolo nell’area viola. Massa si allontana senza rispondere. La rabbia di Tare non si placa e nella pancia dell’Olimpico continua la sua battaglia. Si risente anche con Billy Costacurta che in tv si affretta a dire che il rigore è netto. Il ds sostiene, invece, che da un’immagine vista dall’alto si vede che Caicedo colpisce la palla. Tare ora rischia la squalifica e una multa. Resta la rabbia, una vittoria scivolata via in modo ingenuo. La squadra di Inzaghi ha la colpa di non aver chiuso la partita. L’inizio della Lazio non è dei migliori. I biancocelesti sono poco concentrati in fase difensiva e lasciano spesso campo alla Fiorentina che ne approfitta per attaccare nello spazio.
Thereau ha una buona chance ma calcia debolmente. Simeone e Chiesa sono imprendibili e creano continui affanni a de Vrij e soci. Troppi palloni sbagliati in attacco dalla Lazio che regala continui contropiedi alla squadra allenata dall’ex Pioli. Luis Alberto è stretto in una morsa di maglie viola e fa fatica dettare l’ultimo passaggio per Immobile. Ma allo spagnolo basta poco per prendere le contromisure e salire in cattedra. Pericoloso quando calcia col destro a giro da fuori area. Ed è una sua punizione che propizia il colpo di testa vincente di de Vrij. Gol e rinnovo serviti. Terza rete per l’olandese dopo quelle con Napoli e Sassuolo. Il vantaggio scuote la Lazio che subito dopo ha l’occasione per il raddoppio con Parolo. La Fiorentina non accusa il colpo e, anzi, continua a rendersi pericolosa con i suoi tre attaccanti. A centrocampo Parolo è sempre in ritardo e sbaglia anche gli appoggi più semplici. E’ stanco e si vede. Così come Bastos che dopo i due svarioni al derby non è lucidissimo. L’inizio della ripresa vive di lunghi momenti di confusione. Lazio e Fiorentina sbagliano continuamente rendendo il gioco spezzettato e spazientendo i tifosi. Inzaghi in panchina urla in continuazione e chiede una reazione ai suoi. Quasi entra in campo accompagnando Bastos nel recupero di un pallone.
La Viola ha spazi enormi per far male, ma per fortuna dei biancocelesti i tiri degli attaccanti di Pioli non impensieriscono praticamente mai Strakosha. Immobile non riesce a trovare il guizzo soffocato dalla marcatura asfissiante delle difesa della Fiorentina. E così è costretto ad arretrare per prendere palla ma perde inevitabilmente efficacia. Inzaghi manda dentro Caicedo per avere più peso in avanti ma, come detto, l’ecuadoregno risulta decisivo per la Fiorentina: fallo su Pezzella in area. Massa torna indietro dopo aver avuto comunicazione in cuffia da Fabbri e aver consultato la var. Ingenuità del biancoceleste che regala all’ex Pioli un punto. Resta l’amarezza per la Lazio che non trova spiegazioni. I giocatori rientrano nello spogliatoio a testa bassa, si sentono scippati. Un altro piccolo stop nella corsa verso la Champions. Un pari che non permette l’aggancio alla Roma a quota 31. I biancocelesti sono al quinto posto con 29 punti. Una falsa ripartenza che andrà cancellata domenica prossima in casa della Sampdoria.
Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Una furia Tare. Quando Massa ha fischiato la fine della partita, il ds della Lazio era quasi già in campo, lo stava raggiungendo sul prato dell’Olimpico. Igli aveva lasciato la tribuna d’onore per una protesta senza precedenti, faccia a faccia con il fischietto ligure, ancor prima di rientrare negli spogliatoi. "Cosa hai visto? Cosa hai visto?" gridava verso l’arbitro di Imperia, inequivocabile il labiale tradotto dalle immagini televisive. Massa neppure ha fatto in tempo a salutare i giocatori, Tare lo ha seguito e lo ha accompagnato, era paonazzo, continuava a urlare. Il ds ha avuto la percezione fosse stato compiuto un torto, convinto che nel dubbio non fosse da concedere quel rigore con l’intervento del Var un minuto e 36 secondi dopo il contrasto tra Caicedo e Pezzella. Questo ha fatto saltare i nervi alla Lazio, ricordando i precedenti. Massa è lo stesso arbitro che aveva penalizzato il club biancoceleste nel maggio 2015, quando l’Inter passò all’Olimpico (1-2) interrompendo, anche grazie a una direzione scandalosa, la corsa verso il secondo posto di Pioli, all’epoca sulla panchina di Formello. Tare, Inzaghi e quasi tutta la Lazio hanno visto e rivisto l’episodio incriminato nello spogliatoio. Vibrante la protesta di Simone durante le interviste. "C’è amarezza nel prendere un rigore così, questo episodio lo rivedi venti volte e non riesci a capire se c’è o no rigore, non so come abbiano fatto Massa e Fabbri a vederlo chiaro. Caicedo mi sembra in anticipo, Pezzella alza la gamba, Fabbri ha richiamato Massa ed è entrato in azione il Var. Massa e Fabbri me li sognerò per diverso tempo, il Var deve intervenire per un chiaro rigore, ma il chiaro rigore non c’è. La palla si impenna di venti metri, io penso l’abbia calciata Caicedo".
Inzaghi si è sentito danneggiato perché il Var sarebbe dovuto intervenire nel primo tempo a favore di Parolo. La Lazio teme ci sia disparità di trattamento. "Fabbri avrebbe dovuto richiamare Massa anche nel primo tempo quando è stato atterrato Parolo. Come lo ha chiamato per Caicedo, avrebbe dovuto farlo nell’episodio precedente. Con l’utilizzo del Var bisogna progredire, dobbiamo abituarci noi allenatori e gli arbitri, sbagliamo tutti. A Cagliari l’altra sera c’è stata qualche inesattezza. Dispiace pareggiare così al novantunesimo". Cercava tre punti dopo il ko con la Roma. E il pensiero di Inzaghi è tornato a un altro episodio da moviola. "Da giorni mi fanno rivedere il rigore di Bastos nel derby, è un intervento scomposto, ma il contatto con Kolarov ancora non riesco a vederlo... Mi dispiace, è la seconda volta che succede in sette giorni, ma devo pensare al campo. I miei avevano tirato fuori tutto". Simone ha fatto i complimenti ai viola. "La Fiorentina è un’ottima squadra, ha giocato bene, farà soffrire tutti e migliorerà la classifca. Peccato perché ormai avevamo quasi finito la partita. Se Parolo di testa avesse segnato il gol del raddoppio non ci sarebbe stata alcuna discussione". La Lazio nella ripresa ha faticato a ripartire. "Perché, anche con Lukaku e Basta, abbiamo trovato meno i nostri esterni. E la Fiorentina è organizzata bene". Ha convinto ancora meno l’ultimo cambio, è uscito Luis Alberto e non Immobile. Simone così l’ha spiegato: "Volevo Caicedo più basso di Immobile, dovevamo tenere di più la palla, ma alla Fiorentina avevamo concesso solo qualche tiro e nulla di più".
Parolo è furioso quanto Tare, è imbestialito: "Se ti fischiano questi falli non si va più avanti, è esagerato usare il Var così! La Lazio viene penalizzata. Se si dà un rigore del genere allora ce ne sono mille a partita! Per avere un rigore devono abbattermi! Stavo per calciare, dal replay si vede che Veretout, col gomito, mi prende la schiena e con la gamba destra mi impedisce di coordinarmi, non tocca il pallone. Se intervieni con il Var per la Fiorentina lo devi fare anche prima sul mio episodio, ora siamo in credito. Si dice che le situazioni devono essere chiare, qui di chiaro non ci sta niente!". Anche Parolo è fuori dalla grazia di Dio. E’ stato testimone diretto del rigore non ricevuto e ha raccontato ciò che ha detto l’arbitro Massa spiegando il rigore concesso alla Fiorentina: "Massa ha detto che è stata la stessa situazione verificatasi in Chievo-Torino la settimana scorsa in cui ha dato il rigore a Belotti, che in quel caso poteva giocare il pallone, ne aveva il controllo, mentre Pezzella no, interviene in scivolata per anticipare Caicedo. Corre verso l’esterno dell’area e interviene. E’ quasi una gamba tesa di Pezzella su Caicedo. A metà campo probabilmente non avrebbero mai fischiato". Parolo in campo non ha protestato, poi è esploso: "Nello spogliatoio c’era un po’ di amarezza perché pareggiare così fa male, c’era anche rabbia, secondo noi le immagini parlano chiaramente. L’esagerazione ci ha punito. In campo non ho protestato, quando sono entrato negli spogliatoi ho visto l’episodio del loro rigore assieme al direttore Tare, ha ragione lui. Vederlo piombare in campo così arrabbiato mi aveva fatto sorgere dei dubbi". Parolo, in tv, ha fatto confusione scambiando Pezzella con Badelj, ha nominato sempre quest’ultimo, vale la correzione automatica. Parolo ha denunciato disparità di trattamento e nuovi errori arbitrali contro la Lazio: "Lo scorso anno a Genova, ora questo rigore, un’esagerazione assegnarlo alla Fiorentina. Il Var non deve intervenire in situazioni al limite, ma solo in situazioni chiare. L’utilizzo va migliorato, gli arbitri devono saperlo utilizzare in modo corretto. Dispiace perché abbiamo perso due punti. In ogni caso dobbiamo capire perché non siamo riusciti a chiudere la partita".
Parolo insiste sul punto, chiede un utilizzo migliore del Var: "E’ una tecnologia che deve crescere, che deve fare le prove, come tutte le cose che sono ancora agli inizi. Credo che in situazioni così delicate si dovrebbe evitare di intervenire. Siamo stati noi gli sfortunati, ora magari diranno che in futuro episodi del genere non dovranno essere fischiati". C’è anche il rammarico per le occasioni sprecate: "Forse potevamo essere più bravi a sfruttare gli spazi nel secondo tempo, nel primo siamo partiti molto aggressivi, recuperando tanti palloni nella metà campo avversaria. Potevamo raddoppiare, forse è subentrata un po’ di stanchezza, la Fiorentina ha fatto tiri sporchi. Anzi, abbiamo avuto la palla decisiva sul mio colpo di testa e col tiro di Luis Alberto. Con un gol non ci sarebbero state le polemiche successive". La Lazio, ferita, arrabbiata, promette battaglia: "La squadra ha voglia di proseguire in questo percorso, analizziamo pregi e difetti, ripartiremo bene gestendo al meglio qualche ripartenza, ritrovando un po’ di smalto. Ci sta un po’ di stanchezza però bisogna crescere vincendo le partite, anche se in realtà lo stavamo facendo. Guardiamo a Genova per vincere. Siamo arrabbiati sia noi che la Samp, vediamo chi di più".
Galleria di immagini sulle reti della gara | |
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi ha convocato i seguenti calciatori:
- Portieri: Guerrieri, Strakosha, Vargic;
- Difensori: Basta, Bastos, de Vrij, Luiz Felipe, Lukaku, Marusic, Patric, Radu, Wallace;
- Centrocampisti: Leiva, Luis Alberto, Lulic, Milinkovic, Murgia, Neto, Parolo;
- Attaccanti: Caicedo, Immobile, Palombi.
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