Martedì 16 settembre 2003 - İstanbul, İnönü Stadı' - Beşiktaş JK-Lazio 0-2
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16 settembre 2003 - 3057 - Champions League 2003/04 - Fase a gruppi, girone G, gara 1
BESIKTAS: Cordoba, Zago, Ronaldo, Yildirim, Dobra, Tayfur, Giunti (72' Sinan), Ibrahim, Metin (56' Hassan), Pancu, Mansiz (56' Sergen). A disposizione: Kursunlu, Emre Asik, Aydyn, Okan Koc. Allenatore: Lucescu.
LAZIO: Peruzzi, Oddo, Fernando Couto, Stam, Favalli, Sergio Conceicao (60' Giannichedda), Albertini, Stankovic, Fiore, Corradi (83' Liverani), C.Lopez (70' Muzzi). A disposizione: Sereni, Zauri, Negro, S.Inzaghi. Allenatore: Mancini.
Arbitro: Sig. Milton Nielsen (Danimarca).
Marcatori: 37' Stam, 77' Fiore.
Note: serata fresca, terreno in discrete condizioni. Ammoniti: Oddo, Giannichedda. Angoli: 7-3 . Recuperi: 0'pt , 3'st.
Spettatori: 20.000 circa.
Il Corriere della Sera titola: "Istanbul un debutto vittorioso per la squadra di Mancini. La Lazio sa far gioco senza frontiere. Stam e Fiore condannano il Besiktas. Oltre a segnare la prima rete, l'olandese è stato decisivo in difesa con Couto e Peruzzi".
Continua il quotidiano: La testa sempre lucida di Jaap Stam, la classe di Stefano Fiore, la sicurezza di Angelo Peruzzi e quell'impasto di cinismo, esperienza e capacità di arrangiarsi che aiuterà sempre le squadre italiane a far valere, in un modo o nell'altro, la loro superiore qualità. Anche nelle serate in cui, come quella di ieri a Istanbul, non ne sprecano nemmeno una goccia. La Lazio fa un fondamentale passo avanti verso la qualificazione agli ottavi di Champions League, battendo il Besiktas sul suo campo come e più che nel marzo scorso in Coppa Uefa: allora fu 2-1, adesso 2-0. Il primo ottobre, in casa contro lo Sparta (battuto 1-0 a Praga dal Chelsea, gol di Gallas), la banda-Mancini si giocherà un match-ball. Vincere ancora, praticamente, vorrà dire un posto nelle magnifiche otto. Decisiva l'incornata di Stam su corner ben battuto da Fiore (37'). Fondamentali le parate di Peruzzi su Giunti e Yildirim nel primo tempo: non erano rigori, come quello parato a Doni sabato scorso, ma soprattutto il tiro dell'ex bresciano, respinto con i piedi, lo sembrava. Nel mezzo, una gara abbastanza equilibrata, ma che i biancocelesti hanno controllato dall'alto di una maggior pericolosità. Il Besiktas è stato ben preparato da Lucescu (buona, ad esempio, la mossa del doppio trequartista dietro Mansiz, per cercare spazio tra le due linee del 4-4-2), ma ha pagato caro due limiti strutturali: un portiere impresentabile e nessun uomo capace di segnare.
Dicono che Mansiz, da queste parti, sia chiamato il Vieri turco. Con tutta probabilità si riferiscono a Max e non a Bobo. L'importanza del risultato non nasconde ma attenua assai una serata non esattamente gloriosa. Roberto Mancini, soprattutto nel primo tempo, ha passato la partita fuori dalla panchina, a urlare. La Lazio, anche per la serata di Albertini e quella di totale assenza di Lopez, non è stata brillantissima, ma non ha mai dato l'impressione di poter crollare. Così non è stata pagata neppure la mossa, poco felice, di schierare Sergio Conceiçao e non Zauri al posto di Cesar. Sulla fascia sinistra, Ibrahim ha dominato e messo in crisi anche Oddo. Ma non c'era nessuno a sfruttare il suo lavoro. Con Stam migliore in campo, solidissima anche la partita di Fernando Couto: s'è mosso bene il portoghese. Stefano Fiore ha chiuso il match, a un quarto d'ora dalla fine, con un tiro alla Mortensen quando ormai sembrava troppo vicino alla linea di fondo, ma già prima era stato incursore pericoloso e continuo. Di più non serviva. Se il Besiktas, nella sua storia centenaria, ha perso sei volte e pareggiato una contro le squadre italiane un motivo ci sarà. Peccato per Lucescu, che pure aveva preparato meglio questa sfida rispetto a sei mesi fa, bene per Roberto Mancini. Il sogno che lui chiama ancora Coppa dei campioni, perché la sua mente e il suo cuore sono rimasti alla sfortunata finale perduta con la Sampdoria contro il Barcellona a Wembley, non poteva iniziare meglio.
La Repubblica titola: "Chiaro successo dei biancazzurri a Istanbul: 0 a 2. Anche la Champions League sorride a Mancini. Lazio cinica e autorevole, il Besiktas non ha scampo".
Continua il quotidiano: Stam più Fiore e addio Besiktas. Sconfiggendo per 0-2 i turchi di Lucescu ad Istanbul, la Lazio bagna con un chiaro successo la prima uscita in Champions League, alla quale era approdata al termine della doppia sfida con il Benfica. Un colpo di testa dell'olandese nel primo tempo, una stoccata del calabrese nella ripresa: Mancini si gode, così, il doppio primato in campionato e in Europa, a dimostrazione che la sua squadra è pronta per lottare su entrambi i fronti. Con Mihajlovic e Cesar infortunati, Mancini schiera in difesa Couto e, a sopresa, Conceicao sulla fascia per permettere a Stankovic di agire al centro. Inzaghi si accomoda in panchina per lasciar spazio in attacco a Corradi e Lopez. Cambi dell'ultimora anche per Lucescu: Emre Asik e Sergen siedono tra le riserve, difesa e centrocampo sono affidati a due vecchie conoscenze del campionato italiano, Zago e Giunti. Al "Ionuno" c'è il calore che ti aspetti ma il Besiktas è subito impreciso nelle sue folate. Perché se Peruzzi al 3' vede scivolare a lato una conclusion di Dobra, Cordoba nel giro di pochi secondi deve distendersi su Fiore per poi tirare un sospiro di sollievo per una conclusione di poco out di Lopez.
I biancocelesti si macchiano di qualche errore in disimpegno ma Giunti e compagni non ne sanno approfittare in contropiede: Mancini capisce che è ora di apportare correzioni (Fiore e Conceicao si scambiano di posto). E la Lazio comincia a dettare legge per poi trovare un meritato vantaggio al 37': Fiore calcia un angolo per la testa di Stam, l'olandese salta in cielo e infila Cordoba. Solo nel finale i capitolini rischiano grosso: Peruzzi dice no ad Ibrahim e il danese Nielsen non cede alle richieste turche di penalty per un presunto tocco di mano di Couto. Nella ripresa, dopo una caduta in area di Pancu che l'arbitro non sanziona come Lucescu vorrebbe, Mancini richiama un claudicante Conceicao per Giannichedda. Fiore spreca al 16' da posizione invitante, Pancu non arriva in tempo su un cross di Ibrahim, Stankovic non sa centrare lo specchio della porta in una delle sue serate meno brillanti. Insomma, la Lazio non chiude i conti e il Besiktas, al 30', scheggia la traversa con il neo-entrato Kaloglu. Passano però 2' e i capitolini raddoppiano con Fiore che, imbeccato da Corradi, supera al secondo tentativo l'incolpevole Cordoba. I turchi si affievoliscono e la Lazio può chiudere la sfida senza eccessivi patemi d'animo. E con una convizione: in Italia, come in Europa, può tener testa a chiunque per carattere e qualità di organico.
Il sito web "Uefa.com" commenta così la gara:
La S.S. Lazio non poteva iniziare in maniera migliore la sua avventura nel Gruppo G della UEFA Champions League. Allo stadio Inönü di Istanbul, grazie ai due gol, uno per tempo, di Jaap Stam e Stefano Fiore ha avuto la meglio sui campioni di Turchia del Besiktas JK. Stam andava in gol otto minuti prima del riposo dopo che la Lazio era riuscita a tenere a bada un Besiktas molto attivo nelle prime fasi di gioco. Fiore metteva al sicuro il risultato a 13 minuti dal termine coronando una partita di contenimento tatticamente perfetta della squadra di Roberto Mancini. L'allenatore del Besiktas Mircea Lucescu doveva rinunciare all'infortunato Ahmet Dursun, potendo contare, invece, sul nazionale turco Ilhan Mansiz, tornato in campo sabato scorso, nell'incontro vinto contro il Malatyaspor. Le preoccupazioni maggiori di Mancini riguardavano la difesa, essendo infortunati sia Sinisa Mihajlovic che Cèsar. Al loro posto scendevano in campo Fernando Couto e Massimo Oddo i quali, insieme a Stam e Giuseppe Favalli, si opponevano con successo ai tentativi della squadra turca. La difesa della Lazio, tuttavia, veniva messa a dura prova nella prima parte della gara. Il Besiktas, infatti, si gettava subito all'attacco, sostenuto dall'incitamento dei propri tifosi. Era la Lazio, però, ad avere sui piedi la prima vera occasione, quando Óscar Córdoba era costretto a tuffarsi sulla sua sinistra per parare un potente tiro di Fiore.
Il Besiktas replicava subito dopo quando al 13' Federico Giunti tirava di potenza dall'interno dell'area. Peruzzi si salvava con i piedi grazie ad una tempestiva uscita. Nessuna tra le due squadre riusciva ad imporre il proprio gioco e i tentativi a rete si limitavano a tiri dalla lunga distanza. Il primo tempo, segnato da molte interruzione per il gioco falloso, si avviava verso una conclusione in parità, quando la Lazio passava inaspettatamente in vantaggio. Al 37' Fiore batteva un corner dalla sinistra e Stam, baluardo insuperabile della difesa laziale, colpiva indisturbato di testa indirizzando sul primo palo. Si trattava di uno dei pochi errori commessi dalla difesa dei padroni di casa. Il Besiktas reagiva prontamente al colpo subito. Al 41' Peruzzi compiva un'altra straordinaria parata su una punizione di Tümer Metin. La pressione non si attenuava ma, come avvenuto nei primi minuti, la Lazio riusciva a prendere le adeguate contromisure e guadagnava gli spogliatoi senza subire gol. Al ritorno in campo il Besiktas tardava a ritrovare il gioco, mentre la Lazio sembrava assumere il controllo della gara. Il pericolo arrivava, però, al 48' quando Tümer appoggiava di testa verso Daniel Pancu che tirava dal limite dell'area mancando di poco il bersaglio.
Lucescu operava una doppia sostituzione al 58' mandando in campo Ahmed Hassan e Sergen Yalçin al posto di Tümer e Ilhan. Ma era la Lazio che sembrava trarre vantaggio da questo cambio con Fiore sempre più protagonista a centrocampo. Al 66' Sergen calciava ad effetto una punizione che Peruzzi deviava oltre la traversa. Da lì in poi il ritmo del Besiktas si attenuava. L'ultimo sussulto era di Sinan Kaloglu che per poco non trovava l'invenzione per rimettere in partita i suoi. Ma il suo tiro rimbalzava sopra la traversa facendo tirare l'ennesimo sospiro di sollievo ai giocatori laziali. Passavano pochi secondi e, al 77’, Fiore chiudeva la partita segnando il secondo gol per la Lazio. In un'azione di contropiede il centrocampista da posizione molto angolata trovava la porta mettendo al sicuro i tre punti.