Giovedì 13 marzo 2003 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Beşiktaş JK 1-0
Turno precedente - Turno successivo
13 marzo 2003 - Roma, Stadio Olimpico - Coppa UEFA - Quarti di finale, gara d'andata - calcio d'inizio ore 21.00
LAZIO: Peruzzi, Stam, Fernando Couto, Mihajlovic, Favalli (50' S.Inzaghi), Lazetic (85' Liverani), Simeone, Stankovic, Cesar, C.Lopez, Chiesa (74' Fiore). A disposizione: Marchegiani, Oddo, Negro, Giannichedda. Allenatore: Mancini.
BESIKTAS: Cordoba, Ali Eren, Ronaldo, Yildirim, Niyazi (86' Nouma), Tayfur (75' Dursun), Giunti (70' Yasin), Topraktepe, Pancu, Sergen, Ilhan. A disposizione: Selahattin, Dobra Kaan, Tolga, Tamer Tuna. Allenatore: Lucescu.
Arbitro: Sig. Mejuto Gonzales (Spagna).
Marcatori: 56' S.Inzaghi.
Note: serata primaverile, terreno buono. Ammoniti: Ahmet Yildirim, Beserler, Ronaldo e Cesar per gioco falloso.Calci d'angolo: 12 - 1. Recupero: 1' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 20.000 circa con un incasso di euro 239.644,00.
La Repubblica titola: "Solo nella ripresa la squadra di Mancini trova il giusto assetto. Il centravanti trova un gol spettacolare. Ma a Istanbul sarà dura. Alla Lazio basta un tempo. Entra Inzaghi, Besiktas ko".
Continua il quotidiano: La Lazio supera il Besiktas con il risultato minimo e si appresta a soffrire nel ritorno, tra una settimana ad Istanbul. Simone Inzaghi, ancora lui, si conferma il "re" di Coppa, quando all'11' della ripresa, solo 6 minuti dopo aver preso il posto di Favalli, indovina la girata giusta ed infila Cordoba, regalando alla Lazio la vittoria nel match di andata dei quarti di Coppa Uefa contro i turchi di Mircea Lucescu. La vecchia volpe rumena aveva messo in campo una formazione molto compatta in difesa che ha creato grossi problemi ai biancocelesti che in avanti avevano il solo Chiesa che, però, è apparso evanescente; mentre a centrocampo si è sentita la necessità di un uomo d'ordine come Fiore. Con l'ingresso nella ripresa, prima di Inzaghi, che ha sbloccato il risultato e, poi, di Fiore che ha dato un assetto migliore al reparto centrale, la Lazio si è meglio espressa, resistendo ai 10 minuti di forcing dei Besiktas e provando ad andare ancora in gol nel finale, fallendo all'ultimo minuto una bella palla-gol con Claudio Lopez che sparava sul portiere in uscita.
La pressione della Lazio nel primo tempo si concretizza in un paio di invenzioni di Chiesa che però non trovano pronti i compagni di squadra. Al 13' lancia al centro per Claudio Lopez che devia debolmente proprio su Cordoba in uscita che neutralizza in due tempi. Un minuto più tardi, questa volta dalla sinistra, è Chiesa che su cross dalla sinistra di Favalli non aggancia e spiazza anche Lazetic che dal vertice opposto dell'area piccola, perde l'attimo giusto. Ancora Chiesa al 17' trova Couto che in spaccata trova il portiere come bersaglio. Il Besiktas si fa vivo solo al 34' con Sergen che ruba palla al limite, ma la sua conclusione è altissima. Al rientro in campo, dopo 5', Mancini richiama in panchina capitan Favalli e immette Simone Inzaghi, sperando che confermi la sua fama di goleador di Coppa. E il "Mancio" non si sbaglia. All'11', lancio di Lopez dalla destra, velo al centro di Chiesa e Simone Inzaghi che si gira e non dà scampo all'ex portiere del Perugia. Al 20' buona occasione per il Besiktas con Ilhan Mansiz che, però, contrastato da Couto non trova la giusta coordinazione e mette a lato.
Mancini cerca di dare più ordine al reparto centrale e manda in campo Fiore per Chiesa. Alla mezz'ora ancora Ilhan Mansiz che lanciato sulla destra da Sergen batte in velocità Mihajlovic ma non Peruzzi che respinge con i piedi in tuffo. Al 34' Cesar è fortunato, perché il signor Gonzales reputa solo da giallo una gomitata abbastanza gratuita ad un avversario. Due minuti più tardi la Lazio ha la palla per il 2-0, ma su bell'assist dalla destra di Lopez, prima Simeone cicca la palla e poi Fiore, dal dischetto, spara alle stelle. Quasi allo scadere dei 90' regolamentari, poi, la palla-gol per Lopez che, lanciato sulla destra, spara su Cordoba in uscita. E tra otto giorni per la banda di Mancini sarà necessario segnare un altro gol per non dover soffrire.