Domenica 7 ottobre 1979 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Perugia 1-1

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7 ottobre 1979 - 2013 - Campionato di Serie A 1979/80 - IV giornata

LAZIO: Cacciatori, Tassotti, Citterio, Wilson, Manfredonia, Zucchini, Garlaschelli, Montesi, Giordano, D'Amico, Viola. A disp.: Avagliano, A.Lopez, Todesco. All. Lovati.

PERUGIA: Malizia, Nappi, Ceccarini, Frosio, Della Martira, Dal Fiume, Goretti, Butti (74' Tacconi), Rossi, Casarsa, Bagni. A disp.: Mancini, Calloni. All. Castagner.

Arbitro: Bergamo (Livorno).

Marcatori: 41' Rossi (rig), 61' Giordano.

Note: giornata di sole, temperatura calda, terreno in ottime condizioni. Ammoniti Montesi, Wilson, Tassotti, Rossi, Dal Fiume e Ceccarini. Calci d'angolo 10 a 6 per il Perugia.

Spettatori: 28.418 (paganti 13.114). Incasso £.114.338.000.

Giordano e Rossi si salutano prima della gara
Giordano marcato a vista da Ceccarini
Il rigore trasformato da Rossi
Il pareggio di Giordano

Il pareggio fra Lazio e Perugia è stato suggellato da Rossi e Giordano che nelle vesti di marcatori hanno tenuto fede al pronostici della vigilia. Va tuttavia sottolineato che il duello indiretto fra i due centravanti, è stato nettamente vinto ai punti dal giocatore laziale. Giordano, nonostante un infortunio alla caviglia che gli è capitato a metà del primo tempo calciando male il pallone su un tratto irregolare del terreno, è parso più lucido, scattante, fantasioso. L'attaccante biancoceleste ha inoltre «inventato» con un affondo da campione il gol del pareggio. Il Paolino nazionale, invece, è riuscito a battere Cacciatori solo su calcio di rigore anche se bisogna riconoscere che ha saputo «cercarsi» abilmente il netto fallo commesso su di lui da Manfredonia.

Per il resto dei novanta minuti Rossi quasi mai ha dato l'impressione di poter entrare in maniera convincente nel vivo del gioco. Giordano, infine, ha battuto l'avversario anche sul piano dello stile accettando il dialogo con i giornalisti su toni di simpatica collaborazione, mentre Rossi si è fatto attendere per oltre tre quarti d'ora dopo aver respinto con maniere energiche, inconsuete per il suo carattere, le rituali interviste di fine gara. Piantiamola con questa storia delle sfide - ha commentato con aria annoiata il perugino - bisogna sempre andare a cercare inutili confronti. Il calcio è fatto anche di queste piccole storie che Rossi considera ridicole.

Preferiamo pensare che la distorsione ad una caviglia rimediata in un contrasto con Montesi e la fatica della gara, abbiano inciso per qualche attimo sulla simpatia che è sempre scaturita spontaneamente dal sorriso di Paolino e dai suoi discorsi intelligenti. Il Perugia ha giocato dignitosamente nel primo tempo pur correndo due grossi pericoli per madornali errori dei difensori Nappi e Della Martira. La squadra di Castagner ha confermato in parte i progressi fatti registrare in queste ultime settimane con manovre sufficientemente ordinate in cui sono emersi gli spunti di Bagni, Butti, Casarsa. La spinta dalle retrovie che forniva Nappi. La solita Lazio, pratica e concreta, ha accettato la sfida sfoderando grinta e a tratti anche gioco che ha avuto fra gli interpreti migliori, Giordano, D'Amico, Montesi. Nel secondo tempo, Wilson, Manfredonia e Citterio. Ma nel complesso tutti i biancoazzurri eccetto Garlaschelli, in giornata completamente negativa, hanno dimostrato di costituire un collettivo compatto, assai interessante.

Dopo la rete incassata su calcio di rigore battuto da Rossi, quando le squadre stavano marciando su un piano sostanzialmente equilibrato, la Lazio è uscita fuori di prepotenza nel secondo tempo sottoponendo gli avversari a una affannosa difesa. A questo punto, come ha fatto rilevare anche Castagner, sui muscoli dei perugini ha cominciato a farsi sentire la fatica della partita di Coppa disputata mercoledì. La squadra di Lovati ha pareggiato con Giordano al 61', ma ha sfiorato altre marcature. Il Perugia, nel rari e timidi contropiedi, ha trovato ugualmente il modo per andare vicina al gol fallito in una occasione clamorosamente da Bagni. Il pareggio, quindi, è sembrato il risultato più equo. In fondo non è poco per la compagine umbra, uscita con un prezioso punto da un campo difficile che le ha consentito di collezionare la trentacinquesima partita utile e di consolidare il suo fantastico record.

Fonte: La Stampa