Domenica 3 ottobre 1999 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Milan 4-4
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3 ottobre 1999 - 2.855 - Campionato di Serie A 1999/00 - V giornata - inizio ore 20.30
LAZIO: Marchegiani, Negro (34' Pancaro), Nesta, Mihajlovic, Favalli, Conceição, Simeone (71' S.Inzaghi), Almeyda, Veron, Salas, Boksic (61' Mancini). A disposizione: Ballotta, Sensini, Gottardi, Stankovic. Allenatore: Eriksson.
MILAN: Abbiati, Costacurta, Ayala, Maldini, Guglielminpietro, Albertini, Ambrosini, Serginho (76' N'Gotty), Giunti (61' Leonardo), Shevchenko (86' Gattuso), Weah. A disposizione: Rossi, Sala, Helveg, Bierhoff. Allenatore: Zaccheroni.
Arbitro: Sig. Bazzoli (Merano) - Guardalinee: Sigg. Mazzei e Contente - Quarto uomo: Sig. Minotti.
Marcatori: 18' Veron, 35' Mihajlovic (aut.), 36' Abbiati (aut.), 38' Salas, 43' Shevchenko, 63' Shevchenko (rig), 68' Shevchenko, 72' Salas.
Note: serata calda, terreno in perfette condizioni. Ammoniti Almeyda e Costacurta per gioco falloso, Shevchenko per simulazione. Angoli 13-1 per la Lazio. Recupero 3' p.t., 4' s.t.
Spettatori: 56.135 con 19.632 paganti e 36.503 abbonati. Incasso £. 2.149.585.000.
La V giornata del campionato vede il Milan Campione d'Italia ospite della Lazio di Eriksson all'Olimpico. Le scorie della beffa dell'anno passato non sono ancora assopite ed i biancazzurri scendono in campo con il sangue agli occhi. La partita si infuoca subito: dopo soli 60 secondi Abbiati deve respingere di pugno un corner insidiosissimo di Mihajlovic diretto sul primo palo. L'azione però non finisce qui. I padroni di casa recuperano palla e ripartono con Boksic che in contropiede e indisturbato penetra in area: l'estremo difensore rossonero è attento e, in velocità, esce e anticipa il croato abbrancando il pallone. Il Milan risponde solo al 10' con Giunti ma il suo destro finisce di poco a lato. Al 17' però, su un'azione biancoceleste, Ayala stoppa male il pallone in area rossonera, Veron ne approfitta e scarica il suo destro di controbalzo, sorprendendo Abbiati sul primo palo. I padroni di casa sfiorano il raddoppio al 21' sempre con Veron che, da fuori area, fa tremare la traversa del Milan.
Quattro minuti dopo Shevchenko supera Nesta in velocità e cerca l'angolino basso: Marchegiani però è bravo a stendersi in tuffo e a respingere la palla con la mano aperta. Al 34' i rossoneri trovano il pareggio: Serginho sulla fascia mette in mezzo per Weah, il georgiano tocca male col tacco, la sfera carambola sulla testa di Mihajlovic e finisce in rete. Passano due minuti e Boksic si ritrova a tu per tu con Abbiati: il destro è violentissimo ma il portiere si fa trovare pronto e respinge di pugni sopra la traversa. Sul corner successivo Simeone ostacola l'uscita di Abbiati sul primo palo, la palla rimbalza a terra e finisce inaspettatamente in rete. La Lazio è ora di nuovo in vantaggio con il Milan stordito e disorientato. Sull'azione successiva i biancocelesti trovano addirittura il terzo gol con un colpo di testa preciso di Salas su perfetto cross di Conceição. La partita però è piena di emozioni e di sorprese. Al 43' infatti i rossoneri accorciano le distanze: Giunti lancia Shevchenko che anticipa Favalli, e in area prosegue per qualche metro, aspetta l'uscita di Marchegiani, lo scarta e di destro mette in rete. Un gesto pregevole da campione che riapre il match. Il primo tempo dunque finisce con il risultato di 3-2.
Si riparte nella ripresa con la Lazio pericolosa: Conceicao prova il tiro ad effetto ma la palla finisce oltre il palo (46'). Un minuto dopo Veron lancia Salas in area, ma l'attaccante biancoceleste non ci arriva di poco. Al 61' Abbiati si supera: ancora il cileno colpisce di testa, la palla rimbalza a terra a pochi metri dalla porta e, prima che possa insaccarsi, viene deviata miracolosamente in angolo dalla mano destra del numero 12 rossonero. Applausi per il giovane portiere del Milan. La partita è sempre più accesa. Dopo dieci minuti, Weah penetra in area in contropiede, Marchegiani in uscita lo atterra. L'arbitro assegna il rigore. Al dischetto si presenta Sheva. Breve rincorsa dell'ucraino e palla in rete. 3-3 il risultato, sempre più imprevedibile. Al 62' ci prova dal limite Conceicao ma il tiro è facile preda di Abbiati che si accartoccia e blocca tra le braccia. Ancora un colpo di scena: al 67' Weah lancia Shevchenko in area, l'ucraino sorprende Pancaro e di sinistro batte Marchegiani sul palo opposto per il vantaggio rossonero. Al 71' ancora un brivido: su un ennesimo corner di Mihajlovic, Abbiati toglie nel vero senso della parola, la palla dalla rete sulla linea di porta: un salvataggio prodigioso che vale un gol. La grande parata però viene vanificata sull'azione seguente, quando i biancocelesti trovano la rete del pareggio con Salas.
Protagonista ancora Abbiati all'80' quando Veron libera Mancini sulla destra; l'attaccante cerca il palo più lontano ma il numero 12 si distende e con le mani blocca il pallone. Ancora un'occasione per la Lazio, poco dopo, sulla quale Abbiati deve intervenire in scivolata per liberare l'area. Sugli sviluppi Veron prova il tiro dalla distanza: Abbiati blocca in due tempi. Il portiere del Milan dimostra così di essere in serata di grazia! Al 90' su un corner di Mihajlovic, Salas colpisce di testa in tuffo sul primo palo ma Abbiati risponde respingendo la palla in angolo con le mani aperte in tuffo. Non ci sono parole per la parata dell'estremo difensore rossonero. La partita non poteva finire in modo diverso: corner di [[Salas Mihajlovic a rientrare ma Abbiati con un tuffo all'indietro alza la palla sopra la traversa. Finisce così 4-4 la gara tra Lazio e Milan con un Abbiati strepitoso e decisivo fino al fischio finale dell'arbitro. La Lazio scende al secondo posto 2 punti dietro l'Inter avanti con 13 punti.
La Gazzetta dello Sport titola: "L'Olimpico applaude tutti. Un 4-4 straordinario fra Lazio e Milan: nessuno meritava di perdere. Otto gol, parate straordinarie di Abbiati, una tripletta di Shevchenko, una doppietta di Salas, un grande Veron, emozioni continue per 90 minuti. Lazio e Milan hanno regalato uno spettacolo da ricordare".
Continua la "rosea": Poco importa quale sia il risultato finale (4-4, ma siamo sicuri?), ha valore relativo il giudizio su chi abbia più meriti e chi meno: di fronte a una partita come quella di ieri sera all'Olimpico il primo sentimento è di rimpianto. Perché prestazioni come quelle che hanno messo in scena sia la Lazio, sia il Milan sono così rare? Partite che entrambe le contendenti vogliono vincere e giocano a viso aperto; partite che si bevono in un sorso solo e lasciano tutti col fiato sospeso; partite in cui la cronaca degli spunti salienti riempie un intero taccuino; partite che sono una vetrina sontuosa di tutto ciò che di meglio il calcio può produrre. Il 4-4 finale favorisce l'Inter se scendiamo in bassa contabilità di classifica, ma Lazio e Milan possono andar giustamente fiere di questa loro gara, perché si sono riproposte entrambe come grandi protagoniste d'un campionato che si prospetta straordinario. Scegliere i migliori della serata non è facile, perché sono stati tanti. Abbiati ha contribuito ancora una volta a salvare la sua squadra, con parate eccezionali e decisive, ma la tripletta di Shevchenko è ugualmente straordinaria. Così, nella Lazio, Salas ha confermato la sua splendida vena, ma Veron ha per la prima volta dimostrato tutto il suo immenso valore. Ci accorgiamo che ogni analisi sui singoli sciupa la visione d'insieme di una gara emozionante come poche, nella quale si è risposto colpo su colpo alle offensive avversarie. Potevano vincere entrambe, ma per una volta tanto c'è da dire che mai pareggio fu più giusto. Non per un'esatta valutazione delle occasioni espresse da una parte e dall'altra, ma semplicemente perché né la Lazio né il Milan meritavano di uscire dal campo con l'etichetta di "squadra sconfitta". Ieri sera hanno vinto entrambe e, finalmente, ha vinto il calcio.
Due sorprese a inizio di serata: l'Olimpico è lontanissimo dal "tutto esaurito". C'è voglia di raggiungere l'Inter, c'è voglia di vendetta contro il Milan, ma un po' meno di correre in massa allo stadio. L'altra novità arriva con l'annuncio delle formazioni: nel Milan non gioca Bierhoff. Mai successo. Non c'è nemmeno Helveg. I due uomini con i quali più si è identificato il gioco di Zaccheroni sin dai tempi dell'Udinese sono entrambi in panchina. Primo "affondo" di Serginho lungo la corsia sinistra: salta un paio di avversari, il terzo da dietro lo affonda. Risponde la Lazio: Veron manda Boksic davanti ad Abbiati. Prontissimo nell'uscita bassa, il portiere anticipa l'avversario e si prende anche un calcio alla mano. Il clima non sembra dei più distesi. Le tribune biancazzurre avvampano di tifo contro e anche in campo non si scherza. Si vede ad occhio nudo che la Lazio è più carica. Il Milan si chiude e tiene botta. Primo tiro verso una porta da parte di Ambrosini all'8', la girata in corsa esce di poco a lato. Improvvisamente, arriva il gol della Lazio: azione abbastanza elaborata e confusa, con un traversone lungo da sinistra che viene ricacciato al volo da Conceição al centro dell'area piccola, qui si susseguono gli errori dei rossoneri, Ambrosini devia male e corto di testa, Ayala si accorge in ritardo che Veron sta andando al tiro, così la palla entra e trafigge anche Abbiati. Ancora libertà per Veron al 22', tiro bomba da fuori area che scheggia la traversa. La reazione del Milan si esaurisce con un tentativo da lontano di Albertini, senza nerbo e precisione. Molto più incisiva al 25' la percussione di Shevchenko, servito con un rasoterra centrale da Maldini e favorito da un velo di Weah: la punta supera in velocità Nesta e in corsa di destro tira forte, Marchegiani è bravissimo a distendersi, a stoppare il pallone e poi a recuperarlo subito. Al 34' Negro, che si era fatto male in uno scontro con Giunti, è costretto a lasciare il campo a favore di Pancaro.
Questi non fa in tempo a schierarsi che viene spazzato via da Serginho, cross dal fondo per Weah che sbaglia l'appoggio in rete, ma ci pensa Mihajlovic a terra a mettere di testa nelle propria rete, nel più classico degli autogol. È il 35' e la partita torna in parità, ma per pochissimo. La Lazio reagisce furiosamente e in 3' passa sul 3-1. Calcio d'angolo di Mihajlovic (Abbiati aveva deviato un fortissimo tiro di Boksic), palla al solito che gira fortissimo, Abbiati per scongiurare il colpo di testa di Simeone si getta con i pugni chiusi verso la propria rete e devia il pallone nel sacco. Al 38' Conceição da destra piazza un ottimo cross al centro dell'area, dove Salas si alza al cielo e gira di testa in porta in modo impareggiabile. Un 3-1 impressionante. Ma la partita non è chiusa: al 43' Guglielminpietro, con un'azione profonda al centro, s'incunea nella difesa laziale e poi allarga lateralmente a Shevchenko sulla destra, Favalli tenta inutilmente di intercettare il passaggio in scivolata, Shevchenko con uno scatto straordinario gli va via, scarta anche Marchegiani in uscita e spara sotto la traversa, il tutto con la velocità di un fulmine. Si chiude praticamente qui un primo tempo davvero emozionante. Si riprende con gli stessi uomini e Shevchenko cerca subito di proiettarsi in area laziale. Risposta di Conceição che gira fortissimo un cross dalla sinistra di Veron, palla un metro alta. Al 2' Pancaro "buca" la palla e dà via libera ad Ambrosini, è lui stesso a rimediare. Al 3' intelligente invito di Veron per Salas che con il piede proteso può solo sfiorare il pallone che poi Abbiati recupera. Albertini al 5' anticipa Almeyda che lo tira giù. Ammonizione e punizione a pochi metri dall'area laziale, che Shevchenko spreca. All'8' Veron pennella un cross per Salas, la difesa del Milan è tagliata fuori, il cileno gira da par suo, ma Abbiati si tuffa, con una deviazione miracolosa perché il pallone gli era pure rimbalzato per terra. Abbiati salva e Weah si procura un rigore sul lancio rasoterra di Ambrosini, molto bello, che taglia in due la difesa laziale. Marchegiani esce, viene anticipato e colpisce il piede dell'avversario che cade in area. Rigore che Shevchenko trasforma impeccabilmente.
Siamo al 12' e tutto è da rifare. Al 16' un cambio per parte: la Lazio toglie via un Boksic pasticcione e manda in campo Mancini; Zaccheroni toglie Giunti e getta nella mischia Leonardo. Al 18' Shevchenko si destreggia in area avversaria, viene toccato da Conceição e cade. Bazzoli fa proseguire, ma qui il rigore c'era. Invece arriva l'ammonizione per protesta dell'ucraino. Al 23' sorpasso del Milan: Weah allunga improvvisamente una punizione che gli era stata toccata verso Shevchenko, ferma la difesa laziale, Pancaro si fa aggirare dallo scatto del rossonero che è ancora repentino a infilare in porta sull'uscita di Marchegiani. Olimpico gelato. Eriksson corre ai ripari: fa uscire Simeone e manda in campo Inzaghi. Subito un corner di Mihajlovic deviato che Abbiati riesce a fermare proprio sulla linea con un altro intervento provvidenziale. Ma al 27' deve capitolare perché Veron da destra è bravissimo a crossare rasoterra indietro dove è piazzato a centro area Salas per la deviazione imparabile. Siamo 4-4 e i giocatori in campo non hanno intenzione di smettere. Attacca la Lazio: Veron al 35' pesca ancora bene Salas sulla destra, diagonale che Abbiati ha l'accortezza di fermare perché davanti a lui giungeva minaccioso Inzaghi. Sempre Abbiati sotto tiro: prima si butta sui piedi di Salas che si era liberato sotto porta e poi ferma in due tempi una sventola di Veron. Risponde Maldini al 40' con una improvvisa percussione solitaria, Conceição lo rincorre, corpo a corpo tra i due, il terzino cade in area laziale, ma stavolta gli estremi del rigore non ci sono. Al 41' Gattuso rileva Shevchenko. Il Milan ha deciso che il 4-4 può anche andare bene. Alla Lazio, no. E i biancoazzurri continuano a catapultarsi in area rossonera. Corner dopo corner. Sul penultimo Salas si avvita per una deviazione di testa decisiva, ma Abbiati, ancora lui, gli nega il gol. E sull'ultimo accompagna oltre la traversa il solito tiro a spiovere di Mihajlovic. Stavolta l'arbitro dice che è proprio la fine. Tutto lo stadio in piedi ad applaudire.