Domenica 2 maggio 1971 - Varese, stadio Franco Ossola - Varese-Lazio 2-1
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2 maggio 1971 - 1682 - Campionato di Serie A 1970/71 - XXVIII giornata - calcio d'inizio ore 16.00
VARESE: Carmignani, Perego, Rimbano, Sogliano, Dellagiovanna, Dolci, Carelli, (66' Borghi), Tamborini, Braida, Morini, Nuti. A disp. Grandini. All. Liedholm.
LAZIO: Di Vincenzo, Papadopulo, Wilson, Governato, Polentes, Marchesi, Massa, Mazzola (II), Chinaglia, Manservisi (56' Dolso), Fortunato. A disp. Sulfaro. All. Lorenzo.
Arbitro: Gonella (Torino).
Marcatori: 4' Tamborini (rig), 62' Chinaglia (rig), 71' Tamborini (rig).
Note: cielo coperto, terreno irregolare. Ammoniti: Governato, Marchesi, Polentes. Folta rappresentanza di tifosi giunti al seguito della Lazio. Calci d'angolo: 11-9 (6-2) a favore della Lazio.
Spettatori: 10.000 circa con 4.874 paganti e un incasso di di £.9.183.000.
Parte bene la Lazio con una punizione di Fortunato che passa non lontano dalla traversa della porta biancorossa. Al 4' però i padroni di casa passano in vantaggio. Perego vince un contrasto e s'invola sull'out destro; Fortunato rinviene da dietro e lo falcia nettamente all'interno dell'area. Rigore ineccepibile che lo specialista Tamborini realizza con freddezza. Per la Lazio la partita in cui non può permettersi un passo falso si mette subito in salita. Liedholm, che sa benissimo che un pareggio potrebbe essere già molto utile, fa stringere le maglie della difesa. Mazzola, schierato come centravanti puro con Chinaglia leggeremente arretrato, conferma il suo buono stato di forma e sembra essere il più intraprendente.
Al 7' sfiora il palo e quindi è Massa a rendersi pericoloso su invito di Manservisi. Più tardi Chinaglia è arginato da un provvidenziale colpo di testa di Dolci. La Lazio è macchinosa nella prima frazione di gioco dove il rientrante Manservisi sembra pestare i piedi all'azione di Massa sul lato destro del campo. Nella ripresa il Varese spinge sull'acceleratore e nei primi quindici minuti ha tre occasioni per raddoppiare. Perego, Carelli e Nuti vanno vicinissimi alla segnatura per colpa di una difesa biancoceleste svagata e mal protetta dai centrocampisti.
Al 62' giunge inaspettato il pareggio. Fortunato scambia con Governato che serve un pallone invitante in area per Massa che viene scaraventato a terra dalla coppia Della Giovanna-Sogliano. Gonella indica il dischetto del rigore. Chinaglia, che all'andata ha sbagliato il penalty della vittoria, stavolta fa centro spiazzando Carmignani. Il pari esalta la Lazio che si spinge in avanti alla ricerca di una vittoria che significherebbe una buona fetta di salvezza. Dolso, subentrato al posto dello spento Manservisi, si esibisce in qualche numero dei suoi e raccoglie diverse punizioni dal limite. Della Giovanna respinge fortunosamente una conclusione di Wilson e poco più tardi Chinaglia è steso in area da due difensori, ma Gonella fa segno di continuare.
Long John per la botta rimediata è costretto a ricorrere alle cure del medico e dei massaggiatori. Al 71' giunge l'episodio decisivo dell'incontro. Sogliano calcia una punizione in area e Braida al centro dell'area si scontra tra Polentes e Papadopulo. E' l'attaccante che sembra cercare il contatto, ma Gonella, l'arbitro più severo d'Italia, concede la massima punizione. Ancora una volta Tamborini non fallisce dagli undici metri. Per la Lazio è una mazzata tremenda anche perché Chinaglia non ha assorbito il colpo ricevuto ed è claudicante. Al 75', però, tutto potrebbe riaprirsi quando Fortunato è trattenuto per un braccio da Perego mezzo metro all'interno dell'area di rigore. Gonella indica per la quarta volta il dischetto, ma poi ci ripensa e comanda una punizione dal limite per un fallo commesso dalla difesa un istante prima dell'azione incriminata. Regola del vantaggio prima accordata e poi cancellata!
E' un errore macroscopico, un errore che si rivelerà fatale per i destini della Lazio. La partita finisce così tra gli olé del pubblico del Franco Ossola e la disperazione dei tanti tifosi biancocelesti al seguito. Scrive Franco Recanatesi sulle pagine del Corriere dello Sport: "Abbiamo visto, a Varese, un'intera tribuna fasciata dai colori bianco-azzurri, tifosi con le lacrime agli occhi, uno di essi portato via in barella quando Chinaglia segnava il gol del pareggio. Dispiace soprattutto per loro che la Lazio si sia imbarcata in una stagione così balorda, per un pubblico che per amore e dedizione in Italia non ha forse eguali, e che è stato tradito dalle parole e dai fatti". Con la sconfitta di Varese, la Lazio non ha alternative: dovrà conquistare quattro punti nelle due partite che le restano, la prima in casa con la concorrente Vicenza e la seconda a San Siro con l'Inter che proprio in questa domenica ha conquistato matematicamente lo scudetto.