Domenica 27 ottobre 1929 - Roma, stadio Rondinella - Lazio-Ambrosiana 1-1
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27 ottobre 1929 - Campionato di serie A 1929/30 - IV giornata - inizio ore 15.00.
LAZIO: Sclavi, Tognotti, Bottacini, Marcacci, Furlani, Caimmi, Ziroli, Spivach, Pastore, Malatesta, Sbrana. All. Piselli.
AMBROSIANA: Degani, Coppo, Allemandi I, Rivolta, Viani I, Castellazzi, Visentin III, Serantoni, Meazza, Blasevich, Balestrini. All. Weisz.
Arbitro: sig. Pessato di Monfalcone.
Marcatori: 33' Sbrana, 63' Balestrini.
Note: giornata bella. Temperatura appena sopportabile con il sole. Terreno con eccessiva terra di riporto. Nella Lazio fa il suo esordio in panchina l'allenatore Pietro Piselli che sostituisce l'esonerato Ferenc Molnar
Spettatori: 12.000.
La Lazio ha di nuovo chiuso con un match nullo l'incontro che per il suo svolgimento avrebbe dovuto fruttarle due punti ma, se domenica scorsa fu la tenace, vigile e manovrata difesa dell'Alessandria a negarle la vittoria, oggi può ben dirsi che solo la sfortuna ha privato gli azzurri di un successo ben meritato. La Lazio infatti ha preso in pugno le redini dell'incontro all'inizio e le ha tenute per tutto il primo tempo. La sua difesa rompeva agevolmente le brillanti ma sporadiche combinazioni dei neroazzurri mentre l'attacco martellava ostinatamente la retroguardia ambrosiana e il leonino Allemandi era costretto alle estreme risorse. Il meritato frutto della prevalenza in campo era raccolto al 38.o minuto per opera di Sbrana che fulminava in goal un superbo centro alto di Ziroli. Nella ripresa, sotto il caldo incitamento delle folla, la prevalenza azzurra si mutava in predominio assoluto e, nonostante il disperato valore dei difensori ambrosiani, era prevedibile un ulteriore aumento del loro passivo, quando, al 19.o, raccogliendo un rimando, Meazza tagliava un perfetto pallone a Balestrini molto avanzato, tanto che ai più è sembrato in offside. L'estrema ambrosiana convergeva senza un istante di esitazione e scoccava il tiro un istante prima che Sclavi gli piombasse sul piede in un disperato tentativo. Il pallone batteva sul palo, rimbalzava lungo la linea e veniva cacciato in rete subito dopo; il portiere azzurro rimaneva gravemente contuso alla testa nel suo tuffo e non poteva tornare a guardia della rete che dopo una sosta e seriamente menomato nelle sue possibilità.
La squadra romana, sotto il duplice smacco del punto e dell'infortunio del portiere, si svogliava e per un quarto d'ora la difesa romana ballava disperatamente tra l'urlo assordante della folla e sotto il veemente ma mal coordinato attacco milanese. In questo periodo Sclavi adempiva come poteva il faticoso lavoro e Meazza segnava un punto annullato dall'arbitro per fallo di mano che a nessuno quasi fu dato scorgere. Lentamente la squadra azzurra si riprendeva e finiva lo partita protesa all'attacco, ma il troppo orgasmo e la troppo poca convinzione non le permettevano di cavarne del frutti. L'Ambrosiana è a corto di lavoro e non a posto per ciò che riguarda l'amalgama e la concezione del gioco d'attacco. La tradizione di brillante tecnica del neroazzurri è apparsa tuttavia in numerose e felici combinazioni raso terra, ma tali sprazzi non erano punto legati e non potevano che rimanere sterili. Il più attivo all'attacco fu Blasevich, mentre in difesa è da segnalare l'eccellente partita di Viani oltre che di Allemandi, Degani e Castellazzi. Nella Lazio tutti sono da lodare per l'impeto e la volontà, ma l'attacco deve ancora lavorare molto in tecnica.
Fonte: La Stampa