Domenica 22 ottobre 1967 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Verona 1-0
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22 ottobre 1967 - Campionato di Serie B 1967/68 - VII^ Giornata
LAZIO: Di Vincenzo, Masiello, Adorni, Ronzon, Pagni, Marchesi, Fortunato, Cucchi, Morrone, Gioia, Dolso. A disp. 12° Cei. All. Gei.
VERONA: Bertola, Rinero, Petrelli, Mascetti, Savoia, Batistoni, Sega, Maddè, Nuti, Tanello, Bonatti. A disp. 12° De Min. All. Liedholm.
Arbitro: Toselli (Cormons).
Marcatori: 12' Fortunato.
Note: giornata bellissima e calda, terreno ottimo. Il Verona gioca con il lutto al braccio per la morte della madre del portiere Bertola. Ammoniti: Adorni e Rinero per gioco falloso. Espulsi: Batistoni e Morrone che era stato in precedenza già ammonito. Calci d'angolo: 4-2 per il Verona.
Spettatori: 20.000 circa di cui 11.680 paganti e 5.300 abbonati per un incasso di £. 12.160.000.
Con molta fatica la Lazio si aggiudica i due punti con un Verona sceso a Roma ancora imbattuto. Gei conferma l'undici della sfortunata trasferta di Livorno mentre Liedholm rinuncia al modulo a tre punte presentando una formazione più prudente. Buon inizio per i biancocelesti con Morrone che anticipa di testa Bertola, ma la palla sorvola di poco la trasversale. Al 12' arriva il vantaggio. Fortunato intercetta un passaggio tra Petrelli e Tanello e s'invola in avanti sparando dal limite dell'area un forte tiro ad effetto che fulmina il portiere scaligero. Reagiscono gli ospiti con un centrocampo (Mascetti, Bonatti, Maddè) che minuto dopo minuto prende il sopravvento. Di Vincenzo salva con i piedi su Bonatti, quindi errore di Nuti da pochi passi. Cucchi non è fortunato al 28' con un tiro che sfiora la traversa. Dopo un'altra conclusione di un vivace Fortunato, a inizio ripresa sono gli ospiti a menare le danze. La partita s'incattivisce e i colpi duri non mancano. Al 63' Batistoni falcia Morrone e l'arbitro non può fare a meno di spedirlo negli spogliatoi. Il Flaminio s'infiamma e incita la squadra a cercare il liberatorio raddoppio, ma Morrone complica le cose stendendo Rinero all'84' con la conseguente espulsione. Con qualche affanno finale il successo arriva comunque, ma sono ancora tanti i problemi che emergono. Se la difesa appare in crescita, il centrocampo risulta lento e mal amalgamato, mentre l'attacco vive esclusivamente su iniziative personali.