Domenica 21 ottobre 1979 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Cagliari 1-1

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21 ottobre 1979 - 2015 - Campionato di Serie A 1979/80 - VI giornata

LAZIO: Cacciatori, Tassotti, Citterio, Wilson, Manfredonia, Zucchini, Garlaschelli, Montesi, Giordano, Labonia, Viola. A disp. Avagliano, Manzoni, Todesco. All. Lovati.

CAGLIARI: Corti, Canestrari, Longobucco, Casagrande, Ciampoli, Brugnera, Gattelli, Bellini, Selvaggi (74' Osellame), Marchetti, Piras. A disp. Bravi, Melis. All. Tiddia.

Arbitro: G. Panzino (Catanzaro).

Marcatori: 30' Giordano, 48' Marchetti.

Note: il Cagliari ha giocato con maglie tutte rosse avute in prestito dalla Lazio. Ammonito Gattelli per gioco scorretto al 35'. Sospetta frattura della mano destra per Piras. Calci d'angolo 7-0 per la Lazio. In tribuna il segretario del PCI Enrico Berlinguer ed il neo-direttore di Paese Sera sen. Giuseppe Fiori.

Spettatori: paganti 25.006 per un incasso di 90.730.000, più 13.114 abbonati per una quota partita di 72.169.000 lire.

La curva Nord
Giordano e Brugnera in azione
Il gol di Giordano
Manfredonia contrasta Piras
Pino Wilson con l'arbitro Panzino
Selvaggi, il portiere di riserva Bravi, Gigi Riva e il magazziniere Trasatti
La cronaca della gara
Dal Corriere dello Sport

Un Cagliari che sta riassaporando felicemente l'atmosfera della serie A, circondato da nuovi entusiasmi (ieri, oltre ad una folta rappresentanza rossoblu assiepata in curva Nord, è stato notato nella tribuna autorità anche il segretario del partito comunista on. Berlinguer, circondato da altri dirigenti del partito pure loro di origine sarda). Ha imposto autorevolmente il pareggio alla Lazio. Con un pizzico di fortuna dalla sua parte, la formazione isolana avrebbe potuto addirittura portarsi via i due punti. In tal caso i biancoazzurri romani avrebbero avuto ben poco da recriminare. La Lazio, infatti, ha disputato una gara assai mediocre, ribadendo la validità di un dato che appare positivo e inquietante nello stesso tempo: se non segna Giordano, come è avvenuto puntualmente anche ieri, i portieri avversari potrebbero dormire sonni tranquilli. Oltre a siglare la rete che ha portato provvisoriamente in vantaggio la sua squadra, Giordano è stato il solo raggio di luce, in un buio fittissimo illuminato in parte dalle buone prove di Viola e Montesi.

Tutta qui, la modestissima Lazio che è mancata sia nel gioco che sul piano dell'impegno. La compagine di Lovati è riuscita solo nel primo tempo a salvare in parte la faccia. Poi non è praticamente più esistita. I sardi di Tiddia, invece, hanno messo in vetrina un football piacevole, un po' scarno, ma assai preciso nel rispetto della geometria. Il reparto migliore del Cagliari è sembrato il centrocampo con il solito Casagrande autentico stantuffo, assecondato egregiamente da Gattelli, Bellini, Marchetti nel secondo tempo e Brugnera che deve aver scovato l'elisir della giovinezza. Selvaggi si è dimostrato ancora una volta abilissimo non tanto come attaccante puro, ma nelle vesti di suggeritore avanzato che sa indovinare il passaggio intelligente al compagno smarcato.

Infatti è scaturita da un suo allungo perfetto la manovra che ha messo in condizione Marchetti di segnare il gol del pareggio. Piras è stato il solito combattente, si è avvertito il suo peso nell'economia del gioco. Corti, fra i pali, è un portiere di autentica sicurezza. Insomma un bel Cagliari che è riuscito con sorprendente disinvoltura a conservare la sua imbattibilità. Se all'ultimo minuto di gioco Osellame, subentrato a Selvaggi che aveva speso molte energie, avesse trovato la freddezza per scavalcare il portiere avversario uscito alla disperata dai pali, i rossoblu avrebbero potuto conquistare il successo pieno. I laziali hanno lasciato lo stadio fra i fischi di disapprovazione, rimpiangendo forse l'assenza di D'Amico infortunato, il quale, nonostante le sue pause, nei 90 minuti di gioco riesce spesso ad inventare qualche numero di rilievo. Ma forse neppure D'Amico sarebbe servito a cancellare la deludente impressione suscitata dalla compagine biancoazzurra.

Fonte: La Stampa