Domenica 21 marzo 1999 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Venezia 2-0
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21 marzo 1999 Campionato di Serie A 1998/99 - XXVI giornata
LAZIO: Marchegiani, Pancaro, Fernando Couto, Mihajlovic, Favalli (51' Lombardo), Sergio Conceicao, R.Mancini (84' De La Peña), Almeyda, Nedved (71' Stankovic), Vieri, Salas. A disp. Ballotta, Baronio, Lombardi, Gottardi. All. Spinosi - DT Eriksson.
VENEZIA: Taibi, Carnasciali, Pavan, Luppi, Dal Canto (56' Pistone), Valtolina, Miceli (66' De Franceschi), Volpi, Pedone, Recoba, Tuta. A disp. Bandieri, Ballarin, Marangon, Brioschi, Ahinful. All. Novellino.
Arbitro: Boggi (Salerno).
Marcatori: 8' Sergio Conceicao, 13' Mihajlovic.
Note: ammoniti Luppi, Tuta, Pavan, Favalli, Nedved, Pancaro e Lombardo. Calci d'angolo: 4-3. Recuperi: 1' più 3'.
Spettatori: 53.253 paganti.
L'imponderabilità ha imboccato la via più facile e scelto la squadra più forte. In un quarto d'ora fiammeggiante, da brividi, appena entrate in campo, Lazio e Venezia hanno prodotto lo stesso numero di occasioni da rete. Più limpide e clamorose, se vogliamo, quelle dei veneti; determinate dai soliti guizzi irresistibili dei solisti quelle biancocelesti. Il doppio colpo riuscito alla Lazio, con la splendida mezza rovesciata di Sergio Conceicao all'8' (quinto gol in campionato per il portoghese) su pennellata di Favalli e la "solita", spettacolare, punizione di Sinisa Mihajlovic al 14' (ventesima punizione trasformata, battuto il record che apparteneva a Zola), hanno stordito irrimediabilmente un ottimo Venezia e chiuso definitivamente la partita. Fatta eccezione per un rigore sembrato chiaro in favore del Venezia (atterramento di Tuta da parte di Marchegiani in uscita al 30'), non concesso dall'arbitro Boggi dopo una rapida consultazione con il guardalinee sotto la curva Monte Mario, la squadra di Eriksson non ha più corso pericoli. Senza dare spettacolo, senza concedersi gorgheggi o finezze fuori luogo, la Lazio ha tenuto in pugno la partita e non ha mai dato segni di cedimento sul piano della concentrazione. Così, a Eriksson i problemi non li ha creati il Venezia (privo di Maniero e con un Recoba in grado di incidere soltanto a fasi alterne e sfortunato al 10' quando ha scheggiato da fuori area la traversa), ma i suoi stessi giocatori. Almeyda, che rientrava dopo poco più di un mese di assenza e si è rifatto male verso la fine alla caviglia sinistra. Mancini e Favalli, entrambi sostituiti nel corso della ripresa, che hanno riportato una forte distorsione alla caviglia destra il primo e a quella sinistra il secondo. "Per fortuna arriva la sosta - dice Eriksson -. Con due settimane davanti, abbiamo ragionevoli possibilità di recuperare tutti, compreso Negro anche lui acciaccato". Con questi punti interrogativi la Lazio si prepara ad affrontare il mese di aprile, decisivo per la sua stagione. Senza dimenticare che ben sette elementi (Nesta, Baronio, Mihajlovic, Stankovic, Nedved, Conceicao e Couto) dovranno rispondere domani alle convocazioni delle rispettive nazionali e torneranno a Formello solo fra una decina di giorni. I nazionali biancocelesti sarebbero stati otto, ma Vieri si è procurato un'infrazione al terzo dito del piede sinistro e non risponderà alla convocazione di Zoff. "Nessun problema - spiega Conceicao -. Siamo nettamente i più forti di tutti. Nessun'altra squadra puo' vantare una rosa come la nostra, dalla quale si possono tirar fuori due formazioni supercompetitive". Una risposta forte a queste affermazioni la daranno Milan, Lokomotiv Mosca, Roma e Juventus fra il 3 e il 18 di aprile. Si consiglia di prenotare.
Fonte: Corriere della Sera