Domenica 21 febbraio 1982 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Rimini 1-2
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21 febbraio 1982 - 2111 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie B 1981/82 - XXII giornata
LAZIO: Pulici, Badiani, Chiarenza, Bigon, Spinozzi, Sanguin (80' Garlaschelli), Vagheggi, Viola, D'Amico, Ferretti, Viviani. A disp. Marigo, Pochesci, Mirra, Perinelli. All. Clagluna.
RIMINI: Martini, Manzi, Buccilli, Baldoni, Merli, Parlanti, Saltutti, Mazzoni (83' F.Bergamaschi), C.Sartori, Negrisolo, Donatelli (80' G.Deogratias II). A disp. Petrovic, Valentino, Gaudenzi. All. Bruno.
Arbitro: Sig. Parussini di Udine.
Marcatori: 31' Negrisolo, 42' Viola, 75' Negrisolo.
Note: ammoniti Negrisolo e Martini. Angoli 9-2 per la Lazio.
Spettatori: 25.000 circa.
La Lazio ora rischia la C. Altro che promozione...E Sbardella non le manda a dire definendo a fine gara "buffoni" i propri giocatori. Il presidente Casoni rincara la dose: "Cinque minuti di gioco e ottantacinque di schifo". In effetti perdere col modesto Rimini all'Olimpico sembrava impresa impossibile e probabilmente siamo scesi al gradino più basso della storia biancoceleste. Colpa dell'assoluta mancanza di idee, di un'abulia contagiosa cui gli ospiti hanno dovuto solo opporre un abbozzo di pressing. Clagluna ci ha messo del suo schierando Bigon libero e rinunciando così in partenza a un minimo di cervello. Quello che non ha offerto D'Amico incappato in una delle sue memorabili giornate-no, sembrava che il pallone gli scottasse sui piedi. Chiarenza e Badiani, se non spingono sulla fascia, non servono a niente come difensori; Viola ha dovuto fare da solo, visto che Sanguin non è pervenuto e Ferretti non ha inciso. Due azioni sull'asse Donatelli-Negrisolo sono così bastati al Rimini per espugnare un Olimpico in agonia: l'ex giallorosso ha segnato prima di testa e poi di piede in beata solitudine e con Pulici non proprio incolpevole. Viola aveva pareggiato momentaneamente a fine primo tempo concludendo da trenta metri nell'angolino alto di Martini ma aveva tirato quasi per disperazione, visto che nessun compagno era in grado di liberarsi, men che meno i due leggerissimi ed eterei attaccanti, Vagheggi e Viviani. D'Amico ha avuto un pallone buono per il raddoppio ma si è mangiato la dote, poi un lungo silenzio fino al gol-sentenza di Negrisolo e infine una reazione rabbiosa e inutile, con Bigon finalmente in avanti e il subentrato Garlaschelli sciagurato nell'ultimo tentativo, spedito alle stelle da buona posizione. Contestati in tribuna Giordano e Manfredonia, costretti a uscire sotto scorta: i tifosi, esasperati, se la prendono con tutti.