Domenica 21 agosto 1977 - Varese, stadio F. Ossola - Varese-Lazio 2-1
21 agosto 1977 - 1932 - Coppa Italia 1977/78 - I turno eliminatorio - Girone 2 gara 1
VARESE: Fabris, Vailati, Massimi, Taddei, Brambilla, M.Giovannelli, S.Cascella, Criscimanni, Tresoldi (79' Bardelli), De Lorentis (84' Pedrazzini), Ramella. A disp. Germani, Mayer, Salvadè. All. Maroso.
LAZIO: Garella, Ammoniaci, Martini, Wilson, Manfredonia, Cordova, Garlaschelli, Agostinelli, Clerici, A.Lopez, Badiani (46' Boccolini). A disp. Pulici, Pighin, Ghedin, Apuzzo. All. Vinicio.
Arbitro: sig. Terpin (Trieste).
Marcatori: 58' Tresoldi, 80' Bardelli, 90' Clerici.
Note: giornata nuvolosa con schiarite pomeridiane. Terreno molto pesante. Ammoniti Cascella, Badiani.
Spettatori: 2.334 paganti per un incasso di £. 6.142.700.
Sorpresa al « Masnago ». Una Lazio irriconoscibile — che il milanista Fabio Capello, durante l'intervallo, aveva definito addirittura, ridicola ha perso meritatamente a Varese per 2-1. Il gol rapinato da Clerici a tempo scaduto, che ha reso meno umiliante la sconfitta sotto il profilo del punteggio, non cambia il giudizio negativo sui laziali. Né costituiscono un alibi le assenze degli squalificati D'Amico e Giordano e i disagi del viaggio notturno dovuto all'ammutinamento della squadra per via del premio per la qualificazione alla Coppa Uefa (ottanta milioni da dividere tra i giocatori, contro i venti offerti dalla società): una vertenza che non è stata risolta, che potrebbe avere strascichi se martedì, giorno della ripresa del negoziati, non si troverà l'accordo. La Lazio non è nuova a partenze infelici in Coppa Italia (l'anno scorso aveva perso per 1-0 a Bergamo con l'Atalanta), ma ci sembra che Vinicio abbia parecchi problemi da risolvere: la sua squadra, alla luce di quanto si è visto a Varese, non può aspirare al ruolo di terza forza dietro le due torinesi.
Negli spogliatoi, Luis Vinicio non nascondeva la propria delusione: « Temo che questa sconfitta possa compromettere la qualificazione. — diceva — Ho visto una brutta Lazio. Sul primo gol la colpa è di Manfredonia ma lo stopper non è il solo responsabile: tutta la squadra è apparsa sotto tono, incapace di sviluppare un ritmo accettabile. E non dipende certo dalla stanchezza accumulata durante la fase preparatoria. » E' anche merito del Varese se la Lazio è naufragata, ma nessun reparto ha funzionato nella compagine romana. La difesa, che presentava il torinese Garella fra i pali, (ricordiamo di averlo visto esordire in serie A nel Torino, a Vicenza, qualche anno fa), ha fatto acqua apparendo vulnerabile soprattutto sulle fasce laterali, da dove scaturivano quasi tutti i pericoli.
Uomini esperti come Martini, Wilson e Ammoniaci, o di indiscusso valore come Manfredonia, si lasciavano superare in velocità dagli avversari. Il centrocampo non garantiva sufficiente filtro in protezione della retroguardia ed appariva privo di idee in fase costruttiva, mentre in avanti il vecchio Clerici (a parte un paio di spunti iniziali ed il gol finale) appariva isolato, statico ed anche privo di rifornimenti, con Garlaschelti che non riusciva quasi mai a liberarsi dell'ex romanista Massimi.
Il Varese, ben preparato da Maroso, sviluppava temi di gioco più incisivi e la sua superiorità si è concretizzata nella ripresa. Bravissimi sono risultati Cascella, Tresoldi, De Lorentis e Ramella. Un buon lavoro hanno svolto Criscimanni e Giovannelli, Massimi e Taddei. La difesa ha protetto bene l'incerto ed emozionatissimo Fabris. La pioggia torrenziale caduta in mattinata aveva fatto temere un rinvio della partita: la schiarita pomeridiana ne aveva consentito lo svolgimento, ma il pubblico era rimasto a casa e gli spalti apparivano desolatamente vuoti (appena 2334 spettatori).
Le battute di avvio vedevano un Varese frenato dal timore reverenziale. La prima occasione capitava infatti alla Lazio (6'): su cross di Garlaschelli, Clerici rovesciava di controbalzo in porta ma Fabris riusciva a deviare in lo scampato pericolo. Il Varese si rinfrancava e con rapide azioni, metteva in crisi la difesa laziale: all'8', su angolo di Cascella, Ramella di testa anticipava Ammoniaci e indirizzava a fil di palo, trovando Garella pronto alla deviazione. Al 16' era Tresoldi, su cross di De Lorentis, a fallire il bersaglio a tu per tu con il portiere. Altro brivido per Garella al 18': su traversone di Ramella, bucavano Cascella e Tresoldi da felice posizione. La Lazio si rifaceva viva nei pressi di Fabris con una rovesciata di Clerici oltre la traversa. Il Varese, con progressive accelerazioni, riconquistava l'iniziativa e alla mezz'ora, per un fallo di Ammoniaci su Ramella in area, i biancorossi reclamavano un penalty che l'arbitro non accordava.
In compenso, poco dopo ammoniva Badiani per gioco scorretto. Nella ripresa Vinicio lasciava Badiani negli spogliatoi inserendo Boccolini, ma la situazione peggiorava. Si registrava un'ammonizione, per proteste, a Cascella, poi al quarto d'ora il Varese si portava in vantaggio. Manfredonia avanzava indugiava e si faceva soffiare il pallone da Taddei che rilanciava immediatamente in profondità: Lopez lisciava e Cascella superava Wilson di slancio e, in velocità, centrava alla perfezione sotto porta per lo smarcatissimo Tresoldi che di testa non aveva difficoltà ad insaccare.
La Lazio, dopo il gol, andava alla deriva. Al 23' Il Varese sfiorava il raddoppio con Giovannelli. C'era poi un altro sospetto rigore in favore del Varese (fallo di Lopez su Tresoldi) ma anche questa volta l'arbitro sorvolava e dopo un'occasione mancata da Cordova, con un tiro a fil di palo, Maroso al 33' decideva di sostituire Tresoldi con Bardelli, il nazionale Juniores che il Torino ha prestato al Varese. Il nuovo arrivato siglava il 2-0 al 36' con un' azione analoga a quella dalla quale era scaturita la prima rete. Cascella scavalcava Wilson sulla sinistra, lanciava De Lorentis che crossava molto bene in centro area, dove l'« incornata » vincente di Bardelli sorprendeva l'incolpevole Garella.
A risultato acquisito, Il Varese effettuava una seconda sostituzione: al 40' Pedrazzini subentrava a De Lorentis. Nel finale, la Lazio aveva una orgogliosa e tardiva reazione che fruttava il gol della bandiera a tempo scaduto. Fabris respingeva un tiro di Agostinelli, poi deviava in angolo un colpo di testa di Manfredonia. Dalla bandierina calciava Agostinelli per Manfredonia, che di testa impegnava Fabris in una respinta corta; Clerici era lesto a ribattere in rete. Il gol non salvava la Lazio dal fischi.
Fonte: La Stampa