Domenica 1 marzo 1992 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 1-1

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1 marzo 1992 - 2516 - Campionato di Serie A 1991/92 - XXIII giornata

LAZIO: Fiori, Corino, Bacci, Pin, Gregucci, Soldà, Neri, Doll (82' Stroppa), Riedle, Sclosa (61' Bergodi), Sosa. A disp.: Orsi, Sergio, Melchiori. All. Zoff.

ROMA: Cervone, Garzya, Carboni, Bonacina, Aldair, Nela, Hassler (82' Piacentini), Di Mauro, Voller, Giannini (55' Carnevale), Rizzitelli. A disp.: Zinetti, De Marchi, Salsano. All. O.Bianchi.

Arbitro: Sig. Stafoggia (Pesaro).

Marcatori: 5' Sosa, 70' Hassler.

Note: ammoniti Bacci, Carboni, Rizzitelli, Gregucci. Calci d'angolo: 7-5. Antidoping: Fiori, Bacci, Piacentini, Salsano.

Spettatori: paganti 39.902, incasso L. 1.393.120.000; abbonati 20.556, quota L. 553.524.771.

Un'accesa azione di gioco. Si riconoscono, da sinistra, Giannini, Corino, Voller, Sclosa e Pin. (Gentile contributo del Dott. Giampaolo Carboni)
Dal Guerin Sportivo: alcune immagini della gara
Il biglietto (giallino) in "Monte Mario"
Il biglietto (avana) in "Curva Nord"
Il biglietto (giallo) in "Distinti Nord"

Quasi due miliardi sottratti ai consumi primari della cittadinanza. Il solito 1-1. La solita pazza Lazio delle intermittenze illusorie. Una Roma minima, cigolante, attraversata da inestinguibili fervori. E la paura che vince laggiù in campo, come se questo derby riassumesse gli ineliminabili peccati di due squadre inaffidabili, nella loro ennesima stagione sbagliata. A che serve allora partire da una messinscena. Olimpico che inorgoglirebbe De Mille ? Beh, appena distinguibili nel velario dei fumogeni, gli scattisti biancoazzurri danno subito la sensazione di sfrecciare senza traccia d'oppositori. Fanno quello che vogliono: quale fantasma potrà ad esempio disturbare l'avanzata del guastatore Neri? Naturalmente il fantasma di Carboni, diretto controllore che prende consistenza nell'attimo in cui lo scalcia da dietro, sulla corsia destra. Batte Sosa, Doll allunga l'arco della traiettoria verso i duellanti Riedle-Aldair. Ma nell'intreccio sgomitante, la sentinella brasiliana trafigge all'incontrario. Però Stafoggia, aggirandosi nella foresta pietrificata, deve aver visto il centravanti tedesco in fuori gioco. Cosa vi credevate laziali... La rete sparisce, e bisogna ricominciare a spianare la pizza romanista adoprando i percussori centrali Doll-Sclosa-Pin sul nulla rappresentato dal triunvirato Giannini, Di Mauro, Bonacina. La curva Sud ribolle di disgusto. E, insensibile, l'indolente Giannini innesta Riedle al primo tocco scellerato. Cercava Nela. Vede invece l'orrendo capovolgimento, lo sciamare delle cavallette biancoazzurre. Numerose soluzioni tiene Kalle, salvo preferire il versante-Sosa, come se prevedesse la fragorosa bordata successiva. Spettacolare 1-0, che apre uno strano derby a senso unico, dove pare non dover evaporare mai la superiorità dei ragazzi di Zoff, che insistono divertiti, seminando romanisti molli sulle gambe, accartocciati intorno alla trincea Nela-Aldair. Inutile attribuire decisiva importanza a qualche marcatura: difatti, prevalgono ovunque i palleggiatori laziali, e la facilità delle esecuzioni intrecciate determina sempre situazioni caotiche dinnanzi a Cervone. Il quale rischia di sderenarsi, quando tenta di fuorviare in ricaduta una schiacciata ravvicinata di Riedle, attivato da una punizione di Sosa. Palo scheggiato. Onda laziale che risale minacciosa, senza dare al tifoso romanista neppure il tempo di riflettere sul precedente scampato pericolo. No, non è un derby equilibrato... La Roma non riesce a superare la metà campo, la Roma non riesce a rifornire Voller che si dibatte incapsulato tra Corino e Soldà, mentre Rizzitelli spesso arretra facilitando il respiro di Gregucci. Così, agli impenitenti spreconi di Tor di Quinto, non resta che procedere per accumulo. Accumulo di belle figure laddove Bacci anticipa Haessler oppure l'indiavolato Neri mortifica Carboni. Accumulo di toccate e fuga, a parte l'unica assistenza. Giannini per il verso giusto, che costringe Gregucci ad arrangiarsi poco correttamente in area su Rizzitelli. Inevitabile richiesta di rigore, anche se Stafoggia schizza via per stare al passo colla susseguente azione laziale. Tocca a Neri spopolare, girare in mezzo, riprendere la ribattuta. Garzya, favoriva la stoccata a botta sicura dell'accorrente Doll. Incredibile: palla sbattuta fuori quadro e allora Doll per farsi perdonare scoperchia la difesa giallorossa e imbecca Riedle sul filo dell'offside. Che si fa ? Si raddoppia? Kalle dovrebbe semplicemente andare lui, invece decide per il retropassaggio lezioso a cercare Neri. Nela ringrazia. Una Roma intronata trova la scorciatoia dell'intervallo. E poi, quasi in un crescendo di combinazioni, si riassesta meno tremebonda, galvanizzata dal "panchinaro" Carnevale, che, rilevato l'esangue Giannini, riesce pure a distruggere l'assetto logico degli avversari, con la sua sola presenza. Vero Zoff? Zoff decide di rinunciare a Sclosa, uno dei migliori, e di ripescare il disastroso Bergodi, in omaggio al difensivismo. Snaturata, la Lazio, arretra il baricentro, affoga nel consueto bicchier d'acqua. Gregucci ostruisce Carnevale lanciato da Voller, ai limiti dell'area. Ecco, ci siamo. Va al tiro Haessler, la barriera si apre, Fiori (mal piazzato) si butta tardi su quel rasoterra. Fiori laziali che non sbocciano mai. I romanisti esultano. Arrivederci al prossimo.

Fonte: Corriere della Sera