Domenica 16 novembre 1952 - Roma, stadio Torino - Lazio-Roma 1-0
Turno precedente - Turno successivo
16 novembre 1952 - Campionato di Serie A 1952/53 - IX giornata
LAZIO: Sentimenti (IV), Antonazzi, Furiassi, Alzani, Sentimenti (V), Bergamo, Bettolini, Bredesen, Antoniotti, Larsen, Puccinelli. All. Bigogno.
ROMA: Albani, Azimonti, Tre Re, Bortoletto, Grosso, Venturi, Lucchesi, Pandolfini, Galli, Bronée, Sundqvist. All. Varglien I.
Arbitro: sig. Liverani di Torino.
Marcatori: 41' Bettolini.
Note: giornata nuvolosa con sole poco prima dell'inizio. Terreno allentato per la pioggia caduta nella notte. Infortunio a Galli al 32' del primo tempo: soccorso fuori dal campo, il centravanti giallorosso è rientrato nella ripresa. Angoli 8-6 per la Roma. In tribuna d'Onore: il ministro La Malfa, i sottosegretari Andreotti e Dominedé, il sindaco Rebecchini, il presidente del Coni avv. Onesti e l'assessore Lupinacci.
Spettatori: 30.000 circa di cui 26.506 paganti per un incasso di oltre 26 milioni di lire.
La Lazio ha vinto ancora il derby, allungando un'imbattibilità che dura da cinque anni (considerato il "purgatorio" romanista della scorsa stagione). Lo ha vinto in campo e sugli spalti, dove i suoi tifosi hanno mostrato più inventiva, più compattezza e più fiato. Lo ha vinto con un gol di testa di Bettolini allo scadere del primo tempo, su azione d'angolo appoggiato da Larsen a Puccinelli per il cross radente su cui il numero 7 laziale ha anticipato tutti con perfetto stacco aereo. Va detto che l'angolo era nato dopo una trattenuta vistosa di Azimonti sullo stesso Bettolini che l'arbitro non aveva punito con un più che legittimo rigore. E va aggiunto che qualche minuto prima era stato annullato un gol a Larsen per un fallo precedente stavolta di Bettolini sul suo marcatore Azimonti.
Premesso questo, ovvero la legittimità del successo biancoceleste, si può sostenere da parte giallorossa che l'infortunio del centravanti Galli (colpito duro al ginocchio al 32' del primo tempo in uno scontro aereo da Sentimenti (V), a sua volta rimastoi contuso) ne ha limitato le iniziative, senza contare che ha lasciato la squadra in dieci fino all'intervallo: e proprio in questo scorcio la Lazio ha potuto colpire sfruttando l'uomo in più. Galli è rientrato nella ripresa, riprendendo il suo posto ma limitato nei movimenti.
Ma è indubbio che la Lazio abbia giocato meglio nel suo complesso: Bigogno ha riproposto il "quadrilatero con la coda" già visto in casa della Sampdoria, arretrando Puccinelli a coprire le avanzate di Bredesen che non ha tra le sue migliori caratteristiche quella di fare la spola con la difesa. L'accorgimento ha mandato in tilt l'esperto Venturi, spesso preso in mezzo dalle ripartenze biancocelesti. La Roma, finora imbattuta, è apparsa la brutta copia di quella vista fin qui: impalpabile Sundqvist, Bronée ben contenuto (a volte con inutili maniere forti) da Bergamo, è stato il solito Pandolfini il più pericoloso con una mirabile girata volante che ha colto il palo e resta il grande rammarico giallorosso sotto porta.
Per il resto, nonostante qualche mischia furibonda nel convulso tentativo di rimonta, Sentimenti (IV) non ha corso più rischi di Albani. Ha visto sfilare a lato un colpo di testa in solitaria di Lucchesi, ma dall'altra parte uno svagato Antoniotti ha fallito due occasioni preziose e ancora Bettolini si è lasciato ipnotizzare da Albani in uscita disperata, fallendo di poco il raddoppio.
► Il Corriere dello Sport titola: “Lazio-Roma 1-0. Il quadrilatero della squadra di Sentimenti imbriglia e sconcerta la squadra romanista e porta i colori azzurri ad una chiara vittoria di precisione”. “La vittoria laziale al setaccio della cronaca”.
Stadio pieno come un uovo. Striscioni e stendardi per ogni dove. La paziente attesa della folla, dalle 13 in avanti, viene ingannata dalla partita ragazzi Lazio-Cinthia (successo dei laziali per 8-0: sarà di buon auspicio). Quando le squadre entrano in campo, affratellate, il pubblico ha già fatto le sue prove vocali all’annuncio delle formazioni, ed il pentolone del tifo è in piena ebollizione. Sentimenti IV e Tre Re sono preceduti da due piccole “mascotte”, entrambe biancazzurre. Cielo coperto (ma il sole verrà fuori nella ripresa), terreno asciutto, in buone condizioni. Scambio di gagliardetti tra i due capitani. La Roma batte il calcio d’inizio.
Bettolini alla ribalta. Bettolini si presenta subito alla ribalta, con due vivaci azioni. Sulla prima, la difesa romanista beneficia di una punizione; sulla seconda Bettolini impegna a fondo Grosso e Tre Re, Antoniotti spara di destro, forte ma troppo largo. Ancora Bettolini, al 3’. Punizione laterale contro la Roma, che il ragazzo spara direttamente a rete: la traiettoria della palla, fortissima, è simile a quella precedente di Antoniotti.
La Roma si muove e Galli (4’) si libera in area di Sentimenti V e poggia lateralmente su Pandolfini. La lieve esitazione di questi permette ad Alzani, rinvenuto fortissimo, di liberare con energia in calcio d’angolo. Situazione presso a poco simile sotto la rete romanista al 6’: Antoniotti, smarcato, si appresta a raccogliere una palla spiovente, ma Tre Re gli ruba il tempo. All’8’, su calcio di punizione battuto da Venturi, Galli salta di testa: era in offside, che l’arbitro rileva, ma in ogni caso Sentimenti IV aveva parato. Altro calcio di punizione contro la Roma al 12': nessuno raccoglie la parabola di Bergamo, ed Albani para con tranquillità.
Partita veloce, a frequenti spostamenti: ma nessuna delle due squadre si è fino ad ora impadronita del bandolo della gara. Dal 15’ in avanti però, comincia a prendere rilievo l’attività offensiva della Lazio, a base di rapide folate in profondità, magistralmente manovrate a turno dai due interni norvegesi. Da destra a sinistra, viene investito tutto il fronte difensivo romanista, su azione imbastita da Puccinelli. Traversa Larsen dalla sinistra, nessuno raccoglie, poi si fa luce Bredesen che spara su Albani: il portiere fa scudo al proietto, che si alza in parabola e ricade sulla rete. L’arbitro però, aveva fischiato un fallo a favore della Roma.
E poi i due norvegesi. Un lancio ficcante di Bredesen al 16’ richiede due consecutivi interventi dei difensori romanisti. Punizione per la Roma al 18’: dapprima Bronée, poi Bortoletto mandano il tiro su gambe avversarie. Nuova, veloce azione biancazzurra al 20’: Bredesen-Antoniotti-Puccinelli, che con l’avversario a ridosso, spara al volo, sfiorando il montante destro. Ribatte di controbalzo Bronée al 22' una corta respinta di testa di Antonazzi: Sentimenti IV non si lascia sorprendere, ma Pandolfini era in fuori gioco.
Tre Re fatica a controllare Bredesen in area; poi (25’) Antoniotti porge indietro a Larsen con tocco maestro. L’interno spara al volo dal limite, sfiora la traversa. Secondo calcio d’angolo per la Roma al 26’: spettacolosa rovesciata di Bortoletto, sulla parabola di Lucchesi, e montante destro sfiorato. Azione volante Galli - Bronée - Sundqvist che tira al volo: Sentimenti IV para sul rimbalzo (28’). Altra offensiva laziale in grande stile al 30’. Antoniotti è lesto ad intrufolarsi sull’allungo di Puccinelli, e tira in pieno su Albani, ottimamente piazzato. Non è ancora finita, ché Bredesen riesce ancora a raccogliere ed alzare sul portiere: ma manda leggermente oltre la traversa. Bredesen si copre il viso con le mani, mentre l’arbitro fischia il fuorigioco del norvegese. Decisione arbitrale variamente commentata in tribuna: discussioni, comunque, platoniche.
Galli infortunato. Grave colpo per la Roma al 33’. Galli si scontra con Sentimenti V, resta a terra, il gioco è sospeso. Un gruppo compatto si affolla intorno al giocatore, ma non c’è nulla da fare: Galli deve essere trasportato fuori a braccia. Il gioco riprende con una punizione battuta da Bronée: Sentimenti IV respinge di pugno.
L’ago della partita, già oscillante verso i colori biancazzurri, ora indica decisamente Lazio. Ancora Larsen-Bredesen in azione: sul centro di “testa bionda”, Bettolini tocca debolmente ed Albani para senza difficoltà. Prodezza di Larsen al 39’: stop e tiro, tutto al volo. La stangata fischia a filo di traversa ed è bravo Albani che, con uno scatto all'indietro, riesce a deviarla in calcio d'angolo. Larsen aveva sganciato il suo siluro da oltre venti metri.
La Lazio fa breccia. La Lazio attacca a spron battuto, nel suo tipico stile fiaccante. Puccinelli-Bettolini al 41': stronca, energico, Azimonti. Calcio di punizione sulla estrema zona del campo, a destra della porta giallorossa: è quasi un calcio d'angolo. Tocca Larsen a Puccinelli, traversone, irrompe Bettolini dall'altra parte e gira di testa da vicino. Albani non può farci nulla. La Lazio ha fatto breccia. È il 42’.
La Roma tenta di reagire. Si guadagna il quarto angolo, poi Sentimenti IV esce dai pali con la consueta sicurezza. Il tempo scade (circa due minuti di ricupero), con un altro calcio d’angolo per la Lazio. Galli rientra coi compagni dopo il riposo, e riprende il suo posto di centravanti, ma con il ginocchio fasciato. La ripresa del gioco è favorevole alla Roma, che incamera il quinto angolo; poi al 2’, su traversone di Pandolfini, Lucchesi colpisce di testa a ridosso del palo. Sentimenti IV si butta, ma li pallone va fuori bersaglio. Uno scontro Pandolfini-Furiassi è risolto con la punizione a favore della Lazio.
Ancora Larsen-Bredesen. Ma i due interni norvegesi hanno ancora molto da dire. Ecco Larsen che centra (8') e Bredesen gira al volo, chiamando Albani ad una bella parata. Pandolfini manca la rovesciata su traversone di Bronée. Sesto angolo per la Roma, seguito da una punizione dal limite, che Venturi tocca a Bronée ma questi non raccoglie. Spettacolosa azione di Bredesen all’11': entra in area, resiste alla carica dell’avversario, porge al sopraggiungente Antoniotti una palla d’oro. Il centrattacco sgancia con prontezza il tiro, ma alle stelle! Subito dopo, un fortissimo diagonale di Bettolini manca il bersaglio ma si guadagna applausi.
Tenta di reagire Pandolfini, con una buona sgroppata, conclusa però da un tiro troppo debole per impensierire Sentimenti IV. Galli si lancia su un traversone di Bronée, ma tocca con la mano. Poi riprende la martellante serie di puntate laziali. Al 14’: Bredesen spunta d’improvviso sulla sinistra della rete romanista, spara secco, e sulla parata a terra di Albani replica, come nel primo tempo: ma come allora, manda fuori. Al 17’: Bredesen- Puccinelli, bravo è Albani che intercetta con sicurezza il tiro alto dell’ala. Al 18': Albani questa volta deve spiccare il balzo su nuovo tiro, da lontano, di Puccinelli. Poi Antoniotti avanza, si libera di Grosso nei pressi dell’arca, conclude con un tiro alto. Sundqvist al 20' non raccoglie un buon pallone in area laziale. Poi Grosso tenta galvanizzare i suoi con una bella avanzata, nel corso della quale la spunta su due avversari: infine poggia su Bronée, e Galli si fa precedere.
Le indiavolate mezze-ali della Lazio conducono la danza. Larsen ripiega frequentemente in difesa, ma non fatica troppo a riportarsi, quando vuole, in linea: al 26’ ripete la prodezza del primo tempo, sparando da fuori area al volo. Fuori di poco. Ora è il turno di Bredesen: aggancia in arca di rigore la palla, facendola passare sopra la testa del difensore, poi riprende e spara basso. Albani devia in tuffo oltre il fondo (27').
Fiammata finale. La Roma restituisce l’angolo. Sentimenti IV para con tranquillità un traversone dalla destra (31’). Nuovo gol sfiorato dalla Lazio al 33'. Impressionante è lo scatto, nonché la volata, di Bettolini, che ha ottimamente intuito l’allungo puntualmente giuntogli da Antoniotti: come un puledro in dirittura, il giocatore sopravanza irresistibilmente due giallorossi, fa sua la palla, la tocca sull’uscita di Albani. Fuori!
La gara, che la Lazio da tempo ha fatta saldamente sua, entra in una fase di languore. Una fiammata al 38’, a seguito di una gigantesca mischia sotto la porta laziale. Su centro di Sundqvist, Sentimenti IV era riuscito ad intercettare. Bailamme incomprensibile, con il pallone che esce dal fondo, non troppo lontano dal palo destro. L’ottavo angolo per la Roma, subito dopo, provoca un nuovo assembramento. Il pubblico giallorosso ritrova il tonante incitamento alla sua squadra, lasciato da parte in precedenza. Si lanciano in molti sul calcio d'angolo, colpita di testa la palla disegna una traiettoria curva verso la rete di Sentimenti IV, che salta a braccio teso: era fuori.
La fiammata si spegne di nuovo. Non si attende ormai che il segnale di chiusura, ed i laziali sono impazienti di celebrare il successo. Una uscita di Albani. Una punizione per la Roma, proprio alla fine: l'ultimissima speranza se ne va con il tiro di Bronée, in pieno sulla barriera. Respinta è pure la ripresa di Sundqvist.
È finita. Bigogno entra in campo, per abbracciarsi coi suoi ragazzi festanti. Inizia il grande esodo dallo Stadio gremito.
Da Il Tempo
Da Il Tempo
Da Il Tempo
Da La Stampa
Da L'Unità
Da L'Unità
Da L'Unità
Da L'Unità
Da Il Messaggero del 18 novembre
Da La Stampa del 18 novembre
Da Paese Sera del 18 novembre
Da Paese Sera del 18 novembre
Da Momento Sera del 18 novembre
Da Momento Sera del 18 novembre
► Torna ad inizio pagina |