Domenica 12 maggio 1991 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Fiorentina 2-1

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

12 maggio 1991 - 2487 - Campionato di Serie A 1990/91 - XXXII giornata

LAZIO: Fiori, Bergodi, Sergio (87' Lampugnani), G.Pin, Gregucci, Soldà, Madonna, Bacci, Riedle (90' Saurini), Troglio, Sosa. A disp.: Orsi, F.Marchegiani, A.Bertoni. All. Zoff.

FIORENTINA: Mareggini, Fiondella, Di Chiara (60' Iachini), Dunga, Faccenda, Pioli, Fuser, Salvatori (86' Nappi), Borgonovo, M.Orlando, Kubik. A disp.: Landucci, C.Pin, Buso. All. Amarildo. D.T. Lazaroni.

Arbitro: Sig. Fucci (Salerno).

Marcatori: 6' M.Orlando, 29' Riedle, 85' Sosa.

Note: ammoniti al 75' Riedle, 82' M.Orlando.

Spettatori: paganti 11.088, incasso 306.385.000; abbonati 15.821, quota 463.416.000.

Mareggini in uscita
La rete di Orlando
Il pareggio di Riedle
Una fase della gara
Il biglietto della gara

Rifioriscono le speranze della Lazio di poter disputare la volata finale verso la zona Uefa. Gli avversari sono tanti e agguerriti, ma la squadra di Zoff, vista ieri contro la Fiorentina, pur acciuffando il successo quasi sul filo di lana, ha dimostrato di possedere grinta e gioco da meritarsi un ruolo di accreditata protagonista nel gruppo delle squadre aspiranti ai vari tornei europei. Peraltro, i meriti della Lazio trovano valido riscontro nell'ottima prova fornita dalla formazione viola che ha lottato spesso alla pari con gli avversari. E' stata una partita avvincente, ricca di gioco e di emozioni, pur se quasi tutte concentrate nel primo tempo. I gigliati hanno messo in vetrina un ottimo Orlando, seguito a ruota dal solito Dunga, ma soprattutto un impianto collettivo ben congegnato. La Lazio ha replicato sfoggiando una manovra offensiva più assidua, forse un po' frenetica, che facilitava il lavoro di contenimento svolto dai viola. Lazaroni piange sul punto sprecato «Accade in Italia, si gioca bene, ma si perde». Zoff elogia Riedle e accarezza il sogno Uefa.

Ai viola non sembra un grande guaio la sconfitta con la Lazio. Negli spogliatoi toscani si recrimina debolmente sul fuorigioco possibile di Sosa sul secondo gol. «A qualche compagno della difesa Sosa è sembrato off-side - dice, per esempio, Orlando -. Contento per il mio gol? Ovvio, ma quella rete di Sosa resta difficile da digerire». A spegnere i piccoli fuochi della polemica arriva Lazaroni, gioviale e spiritoso. Visto il mutismo dei giocatori laziali, sembra lui il vincitore. Senza aiuto dei sottotitoli, inizia con una battuta. Qualcuno gli chiede se si confermerebbe alla panchina fiorentina: «Non ho i soldi per fare il presidente», dice strizzando l'occhio. Poi giudica la partita: «Una bella gara, ottima squadra la Lazio. Anche noi abbiamo giocato un buon calcio. Senza vittoria, né pareggio, però. Accade in Italia. Una partita brutta come quella di Bologna ti consente di fare risultato, un paio di occasioni per il raddoppio qui a Roma fallite da Borgonovo e Fuser e ce ne andiamo senza niente». Nessuna recriminazione per lui. Si guadagna sorrisi tra i cronisti romani eliminando ogni dubbio polemico sul gol di Sosa. «Niente fuorigioco. Solo una grandissima potenza in elevazione di Riedle, che ha fatto l'assist per l'uruguaiano. E velocità in contropiede della Lazio. Questo è un paradosso per noi». Su Di Chiara, scoperto dai meno attenti improvvisamente terzino di fascia, Lazaroni azzecca un'altra gag: «Da noi gioca così da parecchio. Io lo scelgo perché è quello che mi dà più garanzie, sulla fascia. Anche il Parma sembra preferirlo così, se è vero che lo vuole per sostituire Gambaro». Arriva Zoff. Parla poco, al solito («molto bene, tutto molto bene», elogia tutti, a cominciare da Riedle: «L'ho provato pochi minuti prima dell'inizio dice Zoff -. Sentiva ancora dolore per l'infortunio di sabato, ma ha saputo stringere i denti. Meglio per tutti». Il «meglio» di Zoff si traduce nella miglior prova dell'anno, con gol e assist decisivo, offerta dal tedesco. «Il vero segreto, stavolta - vuole sottolineare -, è stato il ritrovato clima di simpatia reciproca fra i giocatori e il nostro». Di rilancio per l'Uefa Zoff non vuole parlare. Ricorre a un giro di parole: «Con queste due vittorie consecutive stiamo riuscendo a dare un senso (dove senso sta per obiettivo Uefa, ndr) alle ultime due gare di una stagione positiva. L'unica nota stonata è l'ammonizione di Riedle, che mancherà contro l'Inter. Tutto molto bene, il resto».

La squadra di Zoff aveva nell'arco frecce più numerose efficaci, che rispondono ai nomi di Pin, Riedle e Sosa. A gioco lungo hanno fatto la differenza. L'unica nota stonata è venuta dall'arbitraggio del signor Fucci, non ancora pronto ad affrontare la ribalta della serie A. Per fortuna, i ripetuti errori del direttore di gara non sono stati determinanti ai fini del risultato e non hanno provocato pericolose reazioni nervose. Per la Lazio e per i suoi tifosi è stato un pomeriggio carico di tensione, che si è dissolta in un grande, fragoroso applauso di sollievo soltanto quando l'incontro si avviava ormai alla fine. Lazaroni aveva preparato un brutto scherzo ai biancocelesti che dopo appena sei minuti di gioco si erano trovati sotto di un gol fornendo l'impressione del pugile centrato da un terribile colpo improvviso. Decisi a sfruttare la mossa a sorpresa, i fiorentini si gettavano subito a testa bassa nella mischia, puntando sulla buona vena di Fuser e di Orlando, che riuscivano ad orchestrare manovre tanto rapide e precise da non concedere alla Lazio il tempo di riflettere. Al 6' Borgonovo, approfittando di una esitazione di Gregucci, fuggiva sulla destra e poi crossava per Orlando che faceva valere tutta la sua bravura, centrando il bersaglio di precisione. I laziali, storditi, si impegnavano in una rabbiosa reazione, non sempre sorretta dalla necessaria lucidità. Al 12' Fiondella respingeva a portiere ormai battuto un tiro di Riedle e due minuti più tardi il portiere Mareggini agguantava una palla rimasta miracolosamente in bilico sulla linea del gol. La Fiorentina era sempre in agguato con il suo micidiale gioco di rimessa, ma per la Lazio stava maturando il premio della costante pressione: al 29' Soldà allungava verso Pin che pescava alla perfezione Riedle lanciato a rete. Il gol del tedesco, frutto di una splendida azione volante, ristabiliva fra i biancocelesti la tranquillità per un'andatura più ragionata. Il maggiore equilibrio della ripresa non faceva prevedere svolte importanti nonostante la traversa colpita al 78' da Bergodi. La Lazio non smetteva di cercare tenacemente la vittoria che giungeva all'84' con uno strepitoso pallonetto-gol di Sosa lanciato alla perfezione da Riedle.

Fonte: La Stampa