Domenica 11 maggio 2008 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Genoa-Lazio 0-2
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11 maggio 2008 - 3.287 - Campionato di Serie A 2007/08 - XXXVII giornata - inizio ore 15.00
GENOA: Rubinho (46' Scarpi), Konko, Bovo, Lucarelli, Rossi, Milanetto, Juric, Fabiano (46' Borriello), Sculli (69' Wilson), Figueroa, Danilo. A disposizione: De Rosa, Ghinassi, Santos, Leon. Allenatore: Gasperini.
LAZIO: Ballotta, Zauri, Artipoli (66' Cribari), Rozehnal, De Silvestri, Mutarelli, Ledesma, Behrami (70' Dabo), Mauri, Pandev (79' Bianchi), Rocchi. A disposizione: Muslera, Kolarov, Mudingayi, Manfredini. Allenatore: D.Rossi.
Arbitro: Sig. Pierpaoli (Firenze) - Assistenti Sigg. Musolino e P.Costa - Quarto uomo Sig. Lops.
Marcatori: 32' Pandev, 46' Rocchi.
Note: ammoniti al 17' Pandev, al 50' De Silvestri, al 57' Bovo, tutti per comportamento non regolamentare, al 77' Zauri per comportamento scorretto. Calci d'angolo: 7-1. Falli commessi: 16-21. Tiri in porta 6-5. Tiri fuori 12-2. Fuorigioco 3-8. Un palo per il Genoa. Recuperi: 4' p.t., 2' s.t. Esordio in serie A per Ivan Artipoli classe 1986.
Spettatori: 25.077 di cui paganti 3.402 per un incasso di euro 38.691, abbonati 21.675 per una quota di euro 274.249.
Finisce 2-0 per i biancocelesti una partita che sulla carta aveva poco da dire a Genoa e Lazio, squadre ormai senza grandi ambizioni di classifica. E invece Gasperini, che è riuscito nell'intento di convincere il presidente Enrico Preziosi a disputare l'Intertoto in caso di ottavo posto in classifica, non ha rinunciato alla miglior formazione possibile, nonostante l'assenza di Leon, fermato prima della rifinitura da una colica renale e partito dalla panchina. Miglior formazione possibile, appunto. Tanto che il capocannoniere Marco Borriello, non in grande forma e a secco da quattro partite, non è stato inserito nella lista della formazione titolare. Un caso o forse no, certamente però il bomber del Genoa non ha gradito. Come ammesso dallo stesso Gasperini in conferenza stampa, infatti, Figueroa nelle ultime gare avrebbe meritato un posto da titolare. L'argentino però, complice anche la scelta tecnica di non schierare contemporaneamente due prime punte nel tridente, aveva sempre lasciato il posto al numero 22 rossoblù, anche per agevolarlo nella lotta alla testa della classifica marcatori.
Con la Lazio invece l'allenatore del Grifone ha dato il via ad una sorta di inattesa staffetta, inserendo Borriello solo ad inizio ripresa e con il Genoa già sotto di due gol. Troppo tardi. Cambio obbligato invece in extremis per Delio Rossi che ha dovuto rinunciare a Siviglia infortunatosi durante il pre-partita, inserendo in panchina Cribari. Ma nonostante la mancata qualificazione alla finale di Coppa Italia, in campo c'è solo Lazio: il Genoa in realtà nei primi minuti ci prova ma senza grande fortuna, prima con Sculli poi con Figueroa che sotto porta che di testa manda alto. Poi c'è anche Ballotta che al 17' compie un altro miracolo ancora su Sculli. La Lazio però è più cinica e all'ennesimo sbaglio della difesa del Genoa punisce Rubinho: al 32' è Pandev di piatto a battere l'estremo difensore rossoblù poi nel primo dei quattro minuti di recupero è Rocchi a raddoppiare dopo aver raccolto un bel cross di Behrami. La squadra di Gasperini, nell'ultima casalinga, alla fine del primo tempo esce tra i fischi e il tecnico decide di cambiare qualcosa: Scarpi va a schierarsi tra i pali per l'infortunio subito da Rubinho nel primo tempo in occasione di un salvataggio su De Silvestri, mentre Borriello entra al posto di Fabiano.
Il Genoa diventa più incisivo e pericoloso, anche se i difensori laziali optano per una gabbia sul bomber del Genoa, senza rinunciare a colpire in contropiede, come al 15' quando il solito Pandev lancia benissimo Rocchi che decide di tirare, trovando pronto Scarpi. Al 30' è ancora il Genoa che ci prova prima con Figueroa su assist di Borriello, poi con lo stesso Borriello. Rossoblù sfortunati al 36': Konko da fuori area colpisce un palo. La Lazio c'è, anche se il risveglio è stato tardivo, il Genoa chiude l'ultima in casa con una sconfitta che però non rovina la festa per il bel campionato disputato.
La Gazzetta dello Sport titola: "Pandev e Rocchi micidiali. Festa amara per il Genoa. Il Grifone saluta Marassi facendosi infilare dai contropiede della Lazio. Scontri tra tifosi rossoblù e polizia: sette agenti feriti".
Continua la "rosea": Concedete spazio e contropiede a Rocchi e Pandev e vi troverete a piangere per una partita che finisce male (e che non era cominciata bene: scontri tra polizia e tifosi genoani fuori dallo stadio prima del via, sette agenti contusi). È quello che succede al Genoa che lascia liberi, troppo liberi, i puledri della Lazio, ed è costretto a chiedere scusa ai propri tifosi che avevano preparato una sontuosa festa di ringraziamento. Non è una sconfitta che macchia la bella stagione dei rossoblù, però una maggiore attenzione difensiva sarebbe stata gradita. La chiave La sfida la vince Delio Rossi, che fa sfogare il Genoa in avvio, ordina ai suoi di rintanarsi davanti all'area, di soffrire e di ripartire in velocità. È il vecchio e sano contropiede, e la Lazio lo pratica con saggezza. Del Genoa restano vaghe tracce all'inizio (Sculli ci prova tre volte) ma mancano incisività e freddezza: non si può tenere il controllo del pallone per mezz'ora e non produrre nulla di pericoloso. E nella ripresa, quando ci si aspetta che la squadra di Gasperini acceleri, il motore lentamente si ammoscia. L'assenza di Borriello dalla formazione iniziale non nasconde misteri: il bomber è stanco. E quando entra, dopo l'intervallo, dimostra che questa è la verità, perché non combina nulla di buono.
Ci provano Figueroa e soprattutto Sculli, ma il centrocampo non è ben attrezzato per fermare le rapide ripartenze dei laziali: Milanetto, Juric e Konko corrono parecchio senza tuttavia garantire la necessaria copertura. Non basta il passaggio al 4-4-2 nel secondo tempo: la squadra è sì più compatta, però non si trovano vie per la porta di Ballotta. L'unico sussulto è di Konko, al 37' della ripresa: gran tiro che si stampa sul palo. Troppo poco per evitare al Genoa la terza sconfitta consecutiva. Dopo 30' di fatica e sudore, i piedi dolci di Mauri (tacco), Rocchi (sponda) e Pandev (tiro preciso e gol) mettono la prima pietra del successo. E da quel momento la Lazio diventa padrona del campo. Il raddoppio è favorito da una colossale dormita della difesa genoana e dalla bella galoppata di Behrami, sul cui cross Rocchi si avventa e non sbaglia. Il resto è puro controllo, con Ledesma a dettare i tempi e la difesa che non si fa mai trovare impreparata. Alla lunga la Lazio (alla seconda vittoria esterna in campionato) dimostra una maturità nella gestione della gara che, a causa soprattutto dei molti infortuni, non è riuscita a mettere in campo con continuità per tutta la stagione. Questa deve essere la base di partenza per il futuro.