Venerdì 3 dicembre 2010 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 3-1
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3 dicembre 2010 - 3.399 - Campionato di Serie A 2010/11 - XV giornata - inizio ore 20.45
LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu, Brocchi, Matuzalem, Mauri, Hernanes (90' Bresciano), Zarate (80' Ledesma), Floccari (87' Rocchi). A disposizione: Berni, Diakite, Cavanda, Kozak. Allenatore: Reja.
INTER: Castellazzi, Natalino (82' Santon), Cordoba, Lucio, Zanetti, Cambiasso, Stankovic (36' Thiago Motta), Muntari (55' Alibec), Sneijder, Pandev, Biabiany. A disposizione: Orlandoni, Benedetti, Materazzi, Nwankwo. Allenatore: Benitez.
Arbitro: Sig. Orsato (Schio) - Assistenti Sigg. Di Liberatore e Rosi - Quarto uomo Sig. Romeo.
Marcatori: 27' Biava, 52' Zarate, 74' Pandev, 89' Hernanes.
Note: serata umida e fredda con pioggia, terreno scivoloso. Ammoniti: Muntari, Brocchi, Radu. Angoli 7-5 per l'Inter. Recuperi: 3' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 50.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Stavolta si "scansa" l'Inter. La Lazio vola al primo posto. All'Olimpico i biancocelesti battono 3-1 la squadra di Benitez: Biava, Zarate e Hernanes su punizione firmano la vittoria che lancia la squadra di Reja temporaneamente al primo posto, agganciando il Milan. Inter spenta, si sveglia solo dopo il gol di Pandev; infortunato Stankovic".
Continua la "rosea": Quando alla vigilia era stato fatto notare a Reja che questa Lazio da troppi anni non batteva una grande, il canuto tecnico friulano ha sorriso, ricordando che col Napoli gli era riuscito più volte (interrompendo una lunghissima serie positiva con Mancini in panca). E in effetti Edy confeziona la sua partita perfetta (o quasi, visto i 10' di tremarella nel finale) quella che aveva sottolineato servisse per battere un'Inter. E così per Benitez l'Olimpico diventa l'anticamera dell'inferno: due sconfitte su due qui, già 4 in campionato. Troppe per questo 2010 favoloso per titoli vinti, ma con un campionato che rischia di vedere alla ripresa di gennaio (dopo il mundialito) i nerazzurri staccati in doppia cifra dalla vetta. Soli 10' giocati in rimonta sul 2-1 sono troppo pochi per assolvere la squadra campione d'Italia e d'Europa eccessivamente timorosa e incapace di proporsi per oltre un'ora. Applausi tutti per Reja e i suoi che riagganciano per una sera il Milan in testa. Serata indimenticabile per i tifosi laziali, unico neo quei buu insopportabili a Muntari. Alla fine entrambi i tecnici optano per il 4-2-3-1 nonostante i dubbi nella settimana di lavoro. Ma Benitez (che lascia fuori Materazzi e Thiago Motta puntando su Natalino e Muntari) tiene una squadra troppo bassa e timorosa, mentre Reja spinge all'attacco i suoi, puntando sui piedi buoni di Hernanes e Mauri (i migliori in assoluto), che si scambiano di posizione e favoriscono gli inserimenti di Lichtsteiner a destra, dove Muntari di fatto fa il terzino e Zanetti ci mette tutta la sua esperienza.
E allora è dal lato sinistro che i laziali fanno soffrire l'Inter, perché Zarate si decentra da quel lato per dare profondità e puntare l'inesperto Natalino, alla sua prima partita da titolare in serie A, con sole 18 primavere alle spalle. Compito complicato per il ragazzo visto che Biabiany è poco efficace in copertura. E non è un caso che le azioni più pericolose dei padroni di casa partono da quella parte, fino al gol del meritato vantaggio. Al 18' è Hernanes a crossare di mancino, Floccari devia di testa, salva Castellazzi in qualche modo: Mauri da un metro tira a botta sicura, ma non ha fatto i conti con capitan Zanetti, che arriva a mettere la sua potente e provvidenziale coscia. Poco male, perché il gruppo di Reja non molla la presa e al 26' l'Inter prima va alle corde e poi k.o. Ubriacante slalom di Zarate che dallo spigolo dell'area piccola tira, ma Lucio si oppone. Sull'angolo conseguente battuto dall'argentino: testa di Hernanes, leggera deviazione di Floccari, ci mette una mano Castellazzi, la palla balla sulla linea e Cambiasso in rovesciata cerca di spazzarla via, ma colpisce il fianco proteso di Biava, al suo primo gol con la maglia biancoceleste. Apparentemente rocambolesco, ma assolutamente voluto e meritato il vantaggio. L'Inter, che perde anche Stankovic per infortunio (ai flessori della coscia sinistra, entra Thiago Motta), è troppo statica e il solo Sneijder che cerca la giocata non basta, visto che Pandev (fischiatissimo dai suoi vecchi tifosi) è marcatissimo.
E così gli unici brividi nel primo tempo arrivano... da Muslera un po' incerto sui tiri dalla lunga distanza: una velenosa punizione di Sneijder (con Pandev che fallisce il bersaglio sul tap-in) e un sinistro di Thiago Motta, deviato un po' goffamente. Poco per la squadra che ha vinto tutto fino a pochi mesi fa, anche se mancano attaccanti del peso di Milito ed Eto'o e la lista degli infortunati è sempre più lunga. A Maurito mancava l'Inter fra i suoi bersagli e quale migliore occasione con un'Inter che nella ripresa prova ad alzare il baricentro lasciando praterie al rapido argentino. Hernanes al primo pallone recuperato taglia il campo con un bel lancio, un regalo di Natalino (che sbaglia l'anticipo) spiana la strada a Zarate, che scavalca facilmente con un pallonetto Castellazzi. Il copione a questo punto diventa ideale per la squadra di Reja, che sfiora il terzo gol con Floccari (respinge Castellazzi) e Mauri, col tiro destinato in porta e Zarate che incredilmente lo respinge. E' amara l'immagine con l'argentino in progressione e Sneijder – potenziale Pallone d'oro – a inseguirlo trattenendolo per la maglia. E poi ancora e solo Lazio, con Hernanes e Mauri a regalare numeri d'alta classe, sfiorando ripetutamente il gol. Ma la Lazio scialacqua un po' troppo ed ecco la zampata dell'ex: Sneijder serve al limite dell'area Pandev che, grazie a due fortunati rimpalli sui centrali difensivi, sfonda di sinistro.
La partita cambia totalmente nell'ultimo quarto d'ora con la Lazio che rincula timorosa e l'Inter che ora ci mette l'anima e con l'olandese e il macedone si fa ancora pericolosa al tiro. Ma è Cordoba ad andare più vicino al pareggio, con un tiro ravvicinato (azione da calcio d'angolo) respinto da Muslera con il ginocchio salvifico. Ma proprio quando i tifosi laziali temono l'ennesimo pareggio, ecco che il brasiliano torna in cattedra. Il suo piede è caldissimo e lo vedi quando Matuzalem conquista con esperienza una punizione al limite dell'area. Hernanes finta di tirare a giro sulla barriera e beffa il colpevole Castellazzi sul suo palo. Sigillo al risultato. La traversa timbrata da Sneijder testimonia solo che l'olandese è l'ultimo a mollare. E da lui bisogna ripartire, per provare a conquistare in mondo ad Abu Dhabi.
Il Messaggero titola: "La Lazio doma l'Inter e torna in vetta: 3-1. Nerazzurri sempre più in crisi di gioco. Il risultato sbloccato da Biava poi il raddoppio di Zarate. In gol anche l'ex Pandev e infine la rete di Hernanes".
Continua il quotidiano romano: La Lazio batte 3-1 l'Inter e aggancia il Milan in testa alla classifica. La squadra di Reja ritrova il primato grazie al successo nell'anticipo della 15/a giornata della serie A e raggiunge a 30 punti i rossoneri, che domani ospitano in casa il Brescia. Sette anni dopo la Lazio torna a battere l'Inter in campionato (non vi riusciva dal dicembre 2003, 2-1). Dopo due pareggi che ne avevano frenato la rincorsa, i ragazzi di Edy Reja riprendono a volare, a spese di un Inter imbottita di rincalzi e ragazzini, privata anche di Stankovic dopo 36 minuti (guaio muscolare alla coscia destra) e quasi sempre in difficoltà sul piano delle idee. Ai nerazzurri non manca il carattere, ma il gioco sì. Nell'impaccio generale, gli ultimi ad arrendersi nel gelo dell'Olimpico sono Pandev e Snajder. Sono loro a rimettere in carreggiata la squadra, confezionando - al 29' della ripresa - il gol che riaccende le speranze, dopo l'uno-due firmato Biava-Zarate. Ma non basta, perché la formazione di Benitez capitola definitivamente sulla punizione di Hernanes. In un insolito venerdì sera la Lazio parte con il collaudato 4-2-3-1. Il primo quarto d'ora è di studio, la prima palla gol la costruisce la Lazio, al 18'. Cross di Matuzalem, testa di Floccari e parata in affanno di Castellazzi. Nei pressi è in agguato Mauri, ma Zanetti fa muro.
Il centrocampo interista si muove poco e disordinatamente. Tutto sommato il più in vena sembra proprio Muntari, anche se con la solita irruenza. Dopo pochi minuti, in gioco pericoloso, rifila un calcione in bocca a Lichtsteiner. Da quel momento sarà costantemente fischiato. Bene Natalino nei primi 45', Zarate non lo salta mai, contrariamente a Biabiany, che resta piantato per terra un paio di volte. Il vantaggio laziale (26'), è incidentalmente frutto di un colpo fortunoso di Biava, ma anche di una certa superiorità, se non altro nella voglia di prevalere. Dall'angolo svetta la testa di Hernanes. Castellazzi ci arriva ancora. Cambiasso tenta la respinta, ma colpisce sul petto il difensore avversario e la palla è in rete. L'Inter abbozza una reazione, più sull'onda dei nervi che del gioco. Muntari si fa ammonire, Lucio parte a testa bassa finendo sempre per infrangersi contro la linea difensiva biancoceleste. Una punizione di Snaijder, forte ma centrale, è respinta goffamente da Muslera. Pandev non ne approfitta. Il tempo si chiude sul tentativo di Thiago Motta, Muslera c'è ancora. La ripresa si indirizza subito a favore dei padroni di casa, con la rete di Zarate, favorito da un tentativo sbilenco di respinta di Natalino, che non ritroverà più la sicurezza iniziale. Benitez toglie Muntari, ormai innervosito, e getta sul campo Alibec, 19 anni, attaccante rumeno della Primavera.
Altra occasione laziale al 24': tiro di Hernanes (sempre lucidissimo) respinto da Castellazzi, Floccari rimette al centro e Zarate manca la deviazione ravvicinata. Cinque minuti dopo la rete di Pandev (favorita da un rimpallo su Dias) illude i numerosi tifosi nerazzurri. È il momento migliore dell'Inter, la Lazio lascia qualche metro in più. Ma, sotto un diluvio di pioggia, è un fuoco di paglia. Esce Zarate per un colpo al viso, entra Ledesma. Santon rileva Natalino. Muslera salva su Cordoba e la beffa sembra dietro l'angolo. Allora ci pensa il migliore in campo a chiudere i giochi. La punizione di Hernanes, al 44', spegne le ultime velleità di questa Inter volenterosa, sconclusionata ed anche un po' jellata.
Sempre da Il Messaggero, altri articoli sull'odierna gara:
Anche in occasione della gara Lazio-Inter, rende noto la Questura, è stata registrata una significativa presenza di genitori con bambini allo stadio. All'evento hanno assistito infatti complessivamente 2.565 minori di anni 14, che hanno fatto ingresso nei diversi settori dell'impianto. Nell'ambito dei controlli ad ampio raggio nei pressi di Ponte Duca D'Aosta personale della Polizia Amministrativa della Questura impiegata in specifici servizi ha bloccato un milanese di 30 anni sorpreso nell'attività di bagarinaggio. Lo stesso è stato arrestato per la violazione del Daspo di cui era già destinatario, nonché denunciato per bagarinaggio. È stato quindi sottoposto anche l'aggravio del Daspo per la durata di 3 anni con prescrizioni. In occasione dei controlli di prefiltraggio tre persone, tra cui 2 interisti ed un laziale, sono stati sorpresi in possesso di fumogeni che tentavano di introdurre all'interno dell'impianto. Tutti sono stati denunciati per possesso di artifizi pirotecnici. Per i primi 2, di 19 e 21 anni, è stato adottato il Daspo per la durata di 2 anni, mentre per il terzo, 20enne, la durata del provvedimento interdittivo è di 3 anni.
Il presidente biancoceleste è categorico: "La partita poteva chiudersi quattro a zero se Mauri metteva dentro quella palla nel secondo tempo. Loro non hanno fatto grandi azioni per pareggiare. Abbiamo espresso, al di là del risultato, un ottimo gioco, grande senso corale. E' stata una partita vinta meritatamente, la Lazio ha sempre dominato. Il mal tempo ci ha condizionato negativamente, ma alla fine è arrivato il risultato". Sui singoli: "Hernanes è un grande giocatore, ma tutta la squadra ha dato prova di qualità tecniche e di spirito di gruppo, Biava, Matuzalem, Zarate tutti hanno lavorato per raggiungere questo risultato. Su Zarate non ci sono voci di partenza, non sono partite né dal tecnico né dalla società, c'è stata una visione distorta della realtà. Il ragazzo aveva un piccolo problema con il gol, ora è arrivato, gioca a servizio della squadra ed è tutto apposto". Non si può parlare di dimensione scudetto: "Viviamo partita dopo partita lo dico con tutta franchezza dobbiamo continuare con questo spirito di umiltà e di sacrificio che ci permette di raggiungere queste vittorie". Momento buio alle spalle: "Abbiamo cercato di portare il tifoso al centro del progetto, quella dell'aquila è una iniziativa particolare che ha consentito di riavvicinare la gente allo stadio. I beniamini sul campo stanno interpretando in maniera perfetta lo spirito coeso e determinato che deve avere questa società. Dobbiamo rendere tutti conto al nostro simbolo ed alla nostra storia".
"E' stata la Lazio migliore del campionato. Anche io cercavo da tempo una partita così, impreziosita dal gol e assist. Siamo sulla strada giusta. Non molliamo mai, ora continuiamo così e vediamo dove riusciremo ad arrivare". Hernanes aspettava da tempo una serata così, con la vittoria sull'Inter, il primato riconquistato (seppur in comproprietà con il Milan che domani giocherà contro il Brescia) e il suo quarto gol in stagione. Nessun segno di stanchezza stasera, nonostante per il brasiliano sia stata la sessantesima partita dell'anno. "Non sono stanco, sono ancora giovane e ho voglia di giocare tutte le partite - ha aggiunto - Per noi è un momento particolare". Breve intervista per Giuseppe Biava, ai microfoni di Sky Sport al termine dei primi 45' di gioco: "Il mio - ha ammesso l'ex Palermo e Genoa - è stato un gol molto fortunoso arrivato grazie ad un rimpallo sulla linea di porta".
Da la Repubblica:
Tre pappine dalla Lazio, sacrosante e meritatissime. Una prestazione collettiva di rara impalpabilità, e quelle individuali quasi tutte largamente insufficienti. L'Inter frana ancora, becca la quarta sconfitta in campionato in 15 partite: i 5 gol al Parma erano stati un brodino, mica la soluzione dei problemi. Questa Inter non può andare da nessuna parte, urge il recupero dei tanti illustri infortunati: a Roma mancavano Julio Cesar, Maicon, Chivu e Milito, oltre a quel genio di Eto'o che paga la follia contro il Chievo e soprattutto la fa pagare, salatissima, a tutta la squadra. Così la Lazio, scesa in campo con una formazione migliore dell'Inter sul piano tecnico, impone la sua superiorità e si issa di nuovo in testa alla classifica, anche se a pari punti col Milan che gioca domani: tutto giusto, per quello che si è visto in campo. Hernanes si conferma il migliore acquisto della scorsa estate (Ibra a parte, ma lo svedese è un cavallo di ritorno), Zarate torna a fiammeggiare con i suoi scatti, Floccari è centravanti di squadra come pochi, la difesa soffre quasi niente, a centrocampo il trentaquattrenne Brocchi affonda tackle manco avesse vent'anni. La Lazio occupa il posto che merita in classifica, e anche l'Inter.
Dall'aria che tira, sembra proprio che i campioni d'Italia si stiano preparando ad abdicare dopo quattro anni. Questa Inter, davvero, non può combinare niente di buono. Ora si trascinerà al Mondiale per club per forza d'inerzia, sperando di recuperare i feriti ma nel frattempo dovrà sostenere la trasferta di Champions nel gelo di Brema. E poi? E dopo il Mondiale per club, comunque vada, cosa ritroverà l'Inter in Italia? Con ogni probabilità, lì davanti allungheranno e la rincorsa sarà difficilissima. Proprio un'annata sbagliata, quella del dopo-triplete. Benitez ha salvato la pellaccia grazie al gol di Cambiasso contro il Twente, ma la sua posizione è comunque fortemente indebolita perché ormai parlare di squadra spremuta, o troppo stanca o troppo appagata dopo i successi con Mourinho non ha più molto senso. Siamo a dicembre, quasi a metà del cammino stagionale, e intorno si vedono solo macerie fumanti, infortunati che non recuperano, mezzi sani che si infortunano di nuovo (contro la Lazio Stankovic) e una squadra senza capo né coda, che fatica dannatamente a costruire un'azione da gol degna di questo nome, che balla in modo tremendo in difesa, che ha smarrito fuoco e anima. Un enorme pasticcio, in apparenza senza soluzioni possibili. E la panchina di Rafa, se anche il Mondiale dovesse rivelarsi un fiasco, tornerebbe a traballare come una barchetta nella burrasca.
Dal Corriere della Sera:
La Lazio supera 3-1 l'Inter all'Olimpico e aggancia il Milan in vetta alla classifica. Successo meritato quello della squadra di Reja che interpretano tatticamente la partita nel migliore dei modi. L'Inter, sottotono per gran parte del match, si sveglia solo nella parte finale del match, ma il terzo gol di Hernanes tarpa definitivamente le ali ai nerazzurri. Fasi di studio con la Lazio molto attenta, ma nello stesso tempo propositiva e molto aggressiva sui portatori di palla avversari. L'Inter ha difficoltà a far girare il pallone e a guadagnare metri. Al 19' la prima palla gol del match: cross di Hernanes dalla sinistra, Floccari gira di testa indirizzando il pallone sul secondo palo, Castellazzi riesce a salvarsi con un bel colpo di reni e davanti la porta a Mauri non riesce il tap-in vincente. L'Inter fatica molto, la Lazio gioca meglio e al 27' arriva il meritato vantaggio: angolo di Zarate, girata di Hernanes di testa e correzione di Floccari, Castellazzi smorza il pallone, Cambiasso salva sulla linea, poi la palla finisce praticamente contro Biava che di fianco insacca. Poco dopo ancora Lazio con una bella azione in velocità Floccari-Mauri. Al 36' si ferma Stankovic che per un problema ai flessori lascia il campo per precauzione a Thiago Motta. Il primo tempo si chiude 1-0.
Ad inizio ripresa l'Inter comincia in avanti ma alla prima vera ripartenza della Lazio subisce il raddoppio: al 7' Zarate raccoglie un cross lungo di Hernanes, supera Natalino e con un pallonetto batte Castellazzi. Al 9' fuori Muntari, che non ha brillato troppo largo a sinistra e al suo posto il giovane Alibec. La Lazio potrebbe colpire ancora al 12' con un triangolo tra Floccari e Mauri, bravo Castellazzi a respingere la conclusione dell'attaccante. L'Inter non riesce a trovare il bandolo della matassa, la Lazio strappa applausi e potrebbe arrotondare il punteggio, fallendo una favorevole occasione al 24' con Mauri che alza alto davanti la porta. Al 29' l'Inter accorcia le distanze: cross di Sneijder per Pandev che aggancia il pallone, vince un rimpallo su Dias e con il sinistro batte Muslera. L'Inter si incoraggia e mette la Lazio alle corde. Al 44' il terzo gol della Lazio: punizione di Hernanes la palla è anche toccata da Santon con il ginocchio e si infila alla sinistra di Castellazzi.