Sabato 29 marzo 2008 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 1-1
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29 marzo 2008 - 3.279 - Campionato di Serie A 2007/08 - XXXI giornata - inizio ore 20.30
LAZIO: Ballotta, De Silvestri (83' Kolarov), Siviglia, Cribari, Radu, Dabo, Ledesma, Behrami, Pandev, Bianchi (89' Tare), Rocchi. A disposizione: Muslera, Rozehnal, Meghni, Manfredini. Allenatore: D.Rossi.
INTER: Julio Cesar, Maicon, Rivas, Burdisso, Maxwell, Zanetti, Stankovic, Chivu (73' Vieira), Maniche (66' Jiménez), Ibrahimovic (69' Suazo), Crespo. A disposizione: Toldo, Materazzi, Pelé, Balotelli. Allenatore: Mancini.
Arbitro: Sig. Rosetti (Torino) - Assistenti Sigg. Calcagno e Griselli - Quarto uomo Sig. Tagliavento.
Marcatori: 11' Crespo, 59' Rocchi.
Note: serata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: 68' Dabo, 75' Jimenez, 87' Behrami, tutti per comportamento scorretto. Angoli: 11-1. Falli commessi: 16-11. Tiri in porta 7-6. Tiri fuori 8-2. Fuorigioco 1-4. Due traverse per la Lazio. Recuperi: 0' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 33.000 circa.
Altro che partita "arrangiata": l'Inter, andata in vantaggio con Crespo, ha subito il pareggio da Rocchi (in posizione dubbia) e poi è stata salvata dal solito, formidabile Julio Cesar aiutato due volte dalla traversa. Alla fine si è avuto la sensazione di un'Inter non certo brillante, in calo fisico e salvata dal pareggio della Roma a Cagliari. Troppa gente affaticata, malandata, infortunata. Meglio la Lazio, tutto sommato. Il pareggio tuttavia ha "respinto" l'assalto dei giallorossi che ora dovranno pensare alla Champions e potrebbero perdere lucidità. Certo, l'Inter non è quella di due mesi fa, sembra attaccata con lo sputo, anche se ha anche sprazzi di buon gioco. Ma Ibrahimovic non è più lui e, in generale, la squadra nerazzurra sembra in reale difficoltà, senza Cambiasso, senza il vero Vieira eccetera. La Lazio si è impegnata, ha giocato meglio nella ripresa, ma non ha vinto. E questo era importante per la squadra di Mancini. Rossi, privo dello squalificato Mutarelli, vara una difesa con i rientranti Radu (bene) a sinistra e Cribari al centro; a centrocampo torna Behrami (dinamico, ma non impeccabile in fase difensiva), davanti il tridente.
Mancini deve fare i conti con il lungo elenco di infortunati. Così Rivas (tempestivo) gioca dall'inizio "centrale" in coppia con Burdisso (in buona serata); a centrocampo Chivu (bene) mentre Materazzi, Pelé, Vieira e Jimenez finiscono in panchina. Gli ultimi due (e Suazo) entreranno nella ripresa. Maniche (bravo) gioca in appoggio alle punte, Crespo (tornato al gol) da spalla di Ibrahimovic (a sprazzi), al posto dello squalificato Cruz. Il primo tempo inizia su ritmi blandi. La squadra di Rossi cerca di spingere con Dabo a destra e Behrami sulla sinistra, ma non ha molta concretezza davanti, dove Bianchi si vede poco, Pandev spesso pasticcia e Rocchi appare soffocato dai difensori interisti. L'Inter ha un ottimo avvio e va in gol dopo 11 minuti. Il gol lo costruiscono Maicon e Stankovic sulla destra: la difesa sale troppo presto e il brasiliano mette al centro basso. Crespo arriva come un falco e da due passi insacca. La Lazio reagisce e Ibrahimovic regala palla a Dabo tentando un dribbling in zona pericolosa. Il francese tira costringendo Julio Cesar a una difficile parata a terra. Risponde Maniche con bel tiro di destro, parato. A questo punto viene fuori la Lazio che cerca il pareggio. De Silvestri tira troppo centralmente. Replica di Chivu su punizione: deviazione di testa di Burdisso che costringe Ballotta a parare in tuffo sulla destra.
Al 27' Ibrahimovic in contropiede va al tiro di destro, parato da Ballotta. L'Inter potrebbe raddoppiare al 35': Chivu dà a Crespo che, non marcato da De Silvestri, tira centralmente. Un gran destro di Dabo dal limite costringe Julio Cesar a un gran volo per deviare di pugno. Un primo tempo con la Lazio più attiva e l'Inter forse più pericolosa. Gli uomini di Rossi hanno protestato per un intervento di Chivu su Behrami in area, ma il rumeno sembra in vantaggio, anche se ha toccato il piede lo svizzero. Nella ripresa si vede più Lazio, anche perché l'Inter perde Ibrahimovic e Chivu, per problemi fisici, e poi anche Maniche, sostituito da Jimenez. I nerazzurri, alla lunga si arroccano offrendosi alle folate laziali. La sensazione è che la Lazio possa riuscire a riequilibrare la partita. Il gol del pareggio arriva al 14': lungo lancio di Ledesma, Rocchi scatta sul filo del fuorigioco, riceve solo davanti a Julio Cesar e lo batte tranquillamente. La ripresa tv dice che, forse Rosetti avrebbe dovuto fischiare, ma è questione di millimetri.
La Lazio, a questo punto, prova anche a vincere smentendo così completamente tutte le voci della vigilia che la volevano pronta ad arrendersi per non aiutare gli odiati cugini. Dopo un colpo di testa di Ibrahimovic (in mischia) di testa, a lato, l'Inter corre un gravissimo pericolo. Sberla di Behrami da 20 metri, vola Julio Cesar e alza il pallone mandandolo sulla traversa. Ma non è finita: c'è ancora tempo per una girata di Rocchi fuori di poco e un altro gran tiro di Dabo da fuori area: questa volta Julio Cesar manco lo vede, ma la traversa salva di nuovo la squadra di Mancini. Da lì in poi i nerazzurri aspettano solo la fine. A sette partite dal termine del torneo tutto può ancora succedere. Mancini, questa mattina, avrebbe firmato per trovarsi stasera con gli stessi 4 punti di margine. Oggi pomeriggio, dopo la prova della Roma, ha sperato di arrivare a sei e di chiudere la faccenda. Questa sera, dopo la battaglia dell'Olimpico, può ringraziare gli dei del calcio se i punti sono ancora quattro.
La Gazzetta dello Sport titola: "Julio Cesar e traverse. L'Inter conserva il +4. Nerazzurri in vantaggio all'11', poi sprecano e vanno in affanno. Nella ripresa c'è il pari di Rocchi e la Lazio sfiora più volte il 2-1".
Continua la "rosea": L'Inter scopre che è tutto come prima, con una giornata in meno e tanti ringraziamenti in più. Perché se i punti di vantaggio sulla Roma rimangono 4, il merito è prima del Cagliari che nega il successo alla squadra di Spalletti, e poi di due traverse che costringono la Lazio ad accontentarsi di un altro 1-1. Tutto come prima in classifica e anche in campo, perché l'Inter conferma di avere il fiatone. Brava ad andare presto in vantaggio, come nella sua penultima trasferta sul campo del Genoa, la capolista ha la colpa di non raddoppiare nel primo tempo, e soprattutto quella di andare alla deriva nella ripresa, quando soltanto il solito Julio Cesar e una buona dose di fortuna le evitano la seconda sconfitta consecutiva. E così la crisi atletica dell'Inter è sempre più evidente, come la serie di gare senza vittoria in trasferta, giunta a quota 4 con tre sofferti 1-1 (Sampdoria, Genoa, Lazio) e una sconfitta a Napoli. Quando non si chiudono le partite poi si rischia di perderle. E il peccato originale dell'Inter è proprio quello di fallire il raddoppio con Ibrahimovic e Maniche nel primo tempo, e ancora col portoghese all'inizio della ripresa. Poi viene fuori la Lazio che merita il pareggio, persino stretto alla fine ripensando a come fa sbandare l'Inter sotto le due traverse. La Lazio del primo tempo sembra una squadra molle e appagata, che permette ai nerazzurri di passare presto in vantaggio, volando a +6 sulla Roma.
Neppure dopo il gol di Crespo la squadra di Rossi mostra la necessaria voglia di reagire. Questione di mentalità, ma anche tattica perché Pandev, allargato sulla destra come nel derby, Bianchi al centro e Rocchi a sinistra sembrano troppo staccati dal terzetto di centrocampisti che non li supporta come dovrebbe. E infatti nel primo tempo le uniche occasioni per pareggiare arrivano da conclusioni da fuori area, di Dabo, De Silvestri e ancora Dabo, che non sorprendono Julio Cesar. Nella ripresa, però, si vede un'altra Lazio, trascinata da Dabo, Ledesma e Behrami, e il gol di Rocchi è l'inizio di un lungo assedio che soltanto per caso non frutta altri gol. Mancini rinuncia a Materazzi, preferendo la strana coppia Burdisso-Rivas, con Chivu davanti alla difesa, affidandosi a Maniche come trequartista. Il gol è però il frutto di schemi interpretati dai protagonisti della scorsa stagione, come Maicon e soprattutto Crespo. Sembra la volta buona per staccare la Roma, e invece neppure il pari dei giallorossi aiuta i nerazzurri a tornare alla vittoria. Stankovic è il solito fantasma, Ibrahimovic delude ancora di più, e persino capitan Zanetti sembra eccezionalmente in difficoltà. A nulla servono i tre cambi in 6' a metà ripresa, con l'ingresso di Jimenez, Suazo e Vieira. L'Inter non c'è più, ma la Roma non c'è ancora. E questa è la sua grande fortuna che la porterà allo scudetto. Anche se col fiatone, come ieri sera.