Sabato 22 dicembre 2001 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bologna 2-2

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22 dicembre 2001 - 2979 - Campionato di Serie A 2001/02 - XVI giornata

LAZIO: Marchegiani, Negro, Nesta, Fernando Couto, Pancaro, Poborsky (56' Mendieta), Giannichedda, Liverani, Stankovic, Crespo, C.Lopez (73' Fiore). A disposizione: Concetti, Colonnese, Gottardi, D.Baggio, Kovacevic. Allenatore: Zaccheroni.

BOLOGNA: Pagliuca, Gamberini, Falcone, Castellini, Zaccardo (87' Wome), Pecchia, Olive, Tarantino (63' Della Rocca), Nervo, Zauli, Cruz (93' Bellucci). A disposizione: Coppola, Brioschi, Meghni, Negri. Allenatore: Guidolin.

Arbitro: Sig. Paparesta (Bari).

Marcatori: 19' C.Lopez, 35' C.Lopez, 41' Cruz, 76' Zaccardo.

Note: espulso Stankovic al 67'. Ammoniti Nesta, Negro, Nervo, Liverani, Zauli, Castellini. Recuperi: 2' p.t., 4' s.t.

Spettatori: 35.000 circa.


La prima rete di Claudio Lopez
Il raddoppio del Piojo
Cruz accorcia le distanze
L'espulsione di Stankovic
Il pareggio di Zaccardo

Riposare fa malissimo. Chiedere al Chievo, ma anche alla Lazio di Zaccheroni cui non bastano due gol di vantaggio per chiudere la partita contro un Bologna magnifico per impegno nonostante la fatica di aver giocato mercoledì (come la Roma) e le assenze di Signori, Locatelli, Cipriani, Macellari e Fresi. Il 2-2 fa scappare dalla tribuna un infuriato Sergio Cragnotti ("Pensavamo di avere già vinto e invece abbiamo buttato via la partita. Ora è tutto più difficile e io mi aspettavo certo un Natale diverso") e scatena la contestazione della curva Nord. Parte un coro "Torna a Udine", che apre due scuole di pensiero. Minoritaria: ce l'hanno con Zaccheroni. Maggioritaria: ce l'hanno con Fiore. Più probabile la seconda ipotesi, anche perché il centrocampista, come il fantasma di Mendieta, ha la sfortuna di entrare quando la Lazio annaspa dopo l'espulsione di Stankovic ma anche il torto di non mettere neppure un grammo di determinazione nella sua partita. Sono due casi sempre più aperti e chissà se Zaccheroni avrà ancora la pazienza e la voglia di cercarne il recupero. Forse sarebbe meglio, per loro e per la Lazio, cercare un'altra sistemazione al mercato di gennaio. Ma con certi contratti e certi ingaggi non sarà facile. Il risultato finale sta addirittura stretto al Bologna, ma dopo 34' la partita sembrava finita con esito del tutto opposto.

La differenza l'aveva fatta un uomo, Claudio Lopez. Schierato al posto di Simone Inzaghi, squalificato dopo l'espulsione contro il Verona, l'argentino triste aveva dato per una sera allegria a tutta la squadra. Tre volte Lazio, due gol del Piojo: una media straordinaria. La prima è solo un tentativo. Al 4' trova spazio sulla destra, rientra con il sinistro e mette al centro un cross per Crespo: sembra un gol semplice, ma Hernan mette alto di testa. La seconda è l'1-0, una lunga storia che fa infuriare Guidolin. Negro stende Zauli a centrocampo, ma Paparesta concede il vantaggio e Cruz pare cadere da solo sul contrasto di Couto: quando riparte l'azione della Lazio, Guidolin ha già capito che il vantaggio è diventato un contropiede avversario. Bravissimo Stankovic a servire in profondità Lopez, che prima controlla e poi infila Pagliuca in uscita sotto la pancia. Gol e proteste, che non sfumano quando Paparesta va ad ammonire Negro per il fallo. La terza è il 2-0, al termine di una volata sulla destra di Crespo, che rientra con un perfetto uncino sul fondo, mette a sedere Castellini e crossa: Poborsky viene stoppato da Falcone ma la palla resta a Lopez. La perla è la finta con cui manda per terra Pagliuca, il sinistro a porta vuota è un gioco da ragazzi. Per tutti è finita, anche perché la Lazio non subisce un gol in casa dalla prima giornata di campionato (Matuzalem, del Piacenza, finì 1-1). Non per il Bologna, che sotto sotto si sente vittima di un'ingiustizia, non smette di giocare.

Cruz è prima sciagurato alzando a cinque metri dalla porta, poi perfetto a incrociare il sinistro appena entrato in area (41'), battendo Nesta sullo scatto e Marchegiani sul palo più lontano. È il segnale che tutto può ancora succedere e la ripresa serve a cristallizzare la speranza. È bravo Guidolin a capire dove tira il vento e al 17' gioca il tutto per tutto: dentro il giovane Della Rocca (classe '84), un attaccante, e fuori l'esterno di centrocampo Tarantino. Il Bologna aumenta il peso davanti, dove Cruz era stato bravo ma troppo solo. La Lazio soffre e subisce la seconda mazzata. Questa volta è Stankovic a decidere, ma la cosa sbagliata: già ammonito, si fa cacciare per un fallo di mano sciocco ma netto (22'). La Lazio va in crisi di ossigeno, di idee, di qualità. Il pareggio è inevitabile, anche se il goleador è a sorpresa: Christian Zaccardo, 20 anni compiuti venerdì, che devia di testa un cross dell'altro baby Gamberini, trenta secondi dopo che Zauli ha colpito una traversa ciclonica. Pareggio, stadio in silenzio. La Lazio aspettava un altro Natale.