Sabato 1 marzo 2008 - Milano, stadio Giuseppe Meazza - Milan-Lazio 1-1
Turno precedente - Turno successivo
1 marzo 2008 - 3.274 - Campionato di Serie A 2007/08 - XXVI giornata - inizio ore 20.30
MILAN: Kalac, Oddo, Bonera, Kaladze, Jankulovski (46' Digao), Gattuso, Emerson (46' Ambrosini), Gourcuff, Seedorf (37' Paloschi), Gilardino, Pato. A disposizione: Fiori, Maldini, Gianola, F.Inzaghi. Allenatore: Ancelotti.
LAZIO: Ballotta, De Silvestri, Siviglia, Cribari, Radu, Dabo (61' Mudingayi), Ledesma, Behrami (89' Rozehnal), Pandev, Bianchi (76' Manfredini), Rocchi. A disposizione: Muslera, Kolarov, Meghni, Tare. Allenatore: D.Rossi.
Arbitro: Sig. Celi (Campobasso) - Assistenti Sigg. Papi e Niccolai - Quarto uomo Sig. Rosetti.
Marcatori: 54' Bianchi, 66' Oddo (rig).
Note: espulso all'83' De Silvestri per gioco violento. Ammoniti: 30' Ledesma, 49' Gattuso, 61' Oddo, 71' Siviglia, 77' Mudingayi, tutti per comportamento scorretto; 55' Ambrosini e 68' Pandev per proteste. Calci d'angolo 5-3 . Falli commessi 14-24. Tiri in porta 5-5. Tiri fuori 4-3. Fuorigioco 6-1. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.
Spettatori: paganti 8.876 per incasso 156.031 euro, abbonati 43.140 per una quota di 696.769 euro.
Il Corriere dello Sport titola: "Lazio, che rabbia! Fa soffrire il Milan e pareggia (1-1) a San Siro: gol di Bianchi, Oddo trasforma un rigore dubbio fra le proteste dei biancocelesti (Gourcuff aveva anche calciato l'angolo in modo irregolare)".
Ed ancora: "La Lazio scappa Oddo la riprende". Il Milan soffre molto, va in vantaggio per un gol di Bianchi, ma pareggia su rigore con il grande ex. Espulso De Silvestri. "Alla Lazio resta la rabbia". Il club attacca: angoli irregolari, rigore generoso, fiscale il rosso a De Silvestri. "Tridente Lazio, che forza". Bianchi, Rocchi e Pandev hanno dimostrato tutto il loro potenziale. "Rocchi illumina San Siro". Interpreta alla grande il modulo, serve un assist pregiato per Bianchi. Ancelotti volta subito pagina: "Battiamo l'Arsenal, Kakà e Inzaghi stanno bene....".
La Gazzetta dello Sport titola: "Bianchi dà l'allarme. Milan, ora fai attenzione.
Con la Lazio, i rossoneri vanno a strappi: li salvano Kalac e un rigore di Oddo Ma "rischiano" Seedorf a 2 giorni dall'Arsenal e restano dietro la Fiorentina".
Continua la "rosea": Hanno giocato il fratello di Kakà e il fratello del Milan vero, pieno di giovani e comparse. E' arrivato solo un punto e di più, forse, era impossibile pretendere. Lo sappiamo da tempo che il Milan è destinato a soffrire ogni volta che viene trasfigurato dal turnover. E sappiamo che la rincorsa del quarto posto non sarà facile. Oggi il Milan deve sperare che la Juve, in onore dell'antica santa alleanza, impedisca alla Fiorentina di volare a +4. Ma c'è qualcosa che spaventa Ancelotti più della classifica: l'ipotesi di rinunciare a Seedorf contro l'Arsenal. L'olandese, uno dei più decisivi nell'ultima Champions, si è fermato per un guaio muscolare, con pessime sensazioni. L'ottima prova di Kalac (che dovrà chiudere la porta) e la buona di Pato (che dovrà fare gol) non consolano del tutto. A metà partita, un vecchio lupo dei settori popolari assicurava di aver appena assistito al più brutto primo tempo della storia del calcio. Per quanto l'affermazione suonasse impegnativa, nessuno dei vicini di posto ha osato contraddirlo.
Eppure la rinuncia forzata a Mauri e la conseguente scelta del tridente offensivo (Pandev alle spalle di Bianchi e Rocchi) qualcosina prometteva. Anche perché il tecnico laziale non si è preoccupato di tutelare l'assetto con la fisicità di Mudingayi, ma ha inserito a centrocampo Behrami, per aggiungere corsa e rispondere alle accelerazioni di Oddo. Sembrava un piano di aggressione ai danni di un Milan costretto a presentarsi in maschera. Invece il piano è rimasto incollato alla lavagna. Il 4-3-1-2 della Lazio si è specchiato in quello del Milan e le due squadre sono rimaste ad ammirarsi come Narciso, senza corsa, senza rabbia, senza ispirazione. Più colpevole la Lazio. Il Milan non rinuncia a giocare per scelta, ma per mancanza di gambe e idee. E' plateale l'affanno fisico di Emerson che, nella posizione di Pirlo, non riesce mai a tenere corta la squadra e si stacca spesso quando la squadra sale. Gourcuff è il solito progetto di fuoriclasse sepolto sotto una slavina d'insicurezze. I cross che sbaglia Jankulovski, annebbiato, tradiscono la sua condizione imperfetta. Insomma, la palla circola lenta come fosse di piombo, non arriva mai alle bandierine.
Senza energia, impossibile accendere una palla-gol. Seedorf ha qualche buono spunto, ma al 36' ascolta un brutto dolore ed esce. Ancelotti si gioca allora il tridente, con Gilardino impiantato tra due sbarbati: Pato e Paloschi. Il brasiliano è il più portato al bricolage, cioè al gol fai-da-te. Lo dimostra al 34', quando converge, scatta e spara secco dai venti metri: parato. Senza una manovra organica, di questo ha bisogno il Diavolo: di un'invenzione. La Lazio, invece, potrebbe fare molto di più, sulle ali di Pandev che riparte spesso, ispirato, ma il contropiede che consuma malamente Bianchi al 27' è il simbolo dello spreco. L'intervallo serve a Delio Rossi per spiegare ai suoi che un Milan conciato così, raramente ricapiterà a tiro. Serve altra fame. E la Lazio, rientrata in campo, sembra aver capito il concetto. Cadono qui i minuti fatati di Zeliko Kalac: prodigioso due volte su Rocchi e una su Pandev dal 6' all'8'. Ha una sua logica perciò il vantaggio della Lazio che arriva un minuto dopo dal piede di Bianchi, assistito da Rocchi: questa volta il nemico spara da troppo vicino e il gigante australiano si arrende.
Il risultato nasce in questa zona dell'orologio e dipende da ciò che non fa la Lazio per chiudere il conto (continuare a ripartire) e ciò che fa per aiutare il Milan: l'ingenuo fallo di Behrami, in azione d'angolo, su Kaladze che manda Oddo al dischetto: 1-1 al 21'. Gourcuff ha sistemato la palla al di fuori della lunetta del calcio d'angolo: nessuno se n'è accorto. Il Milan, che nella ripresa ha sostituito il passo lento del Puma con la birra di Ambrosini, prova addirittura a vincere con i guizzi di Pato che al 39' impone il rosso a De Silvestri. E' solo un pari. Che martedì non basterà. Ma martedì torna in campo il fratello di Digao. E - ci auguriamo - il fratello vero del Milan di ieri.