Sabato 17 dicembre 2005 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Juventus 1-1
Turno precedente - Turno successivo
17 dicembre 2005 - 3.170 - Campionato di Serie A 2005/06 - XVI giornata
LAZIO: Peruzzi, Oddo, Siviglia, Cribari, Zauri, Behrami (44' Keller), Dabo, Liverani, Manfredini, Rocchi (70' Tare), Di Canio (54' Pandev). A disposizione: Ballotta, Belleri, Stendardo, Mudingayi. Allenatore: D.Rossi.
JUVENTUS: Abbiati, Zambrotta, Thuram, Cannavaro, Chiellini, Camoranesi (82' Zalayeta), Blasi, Vieira, Nedved, Ibrahimovic, Trezeguet (80' Del Piero). A disposizione: Buffon, Balzaretti, Kovac, Pessotto, Olivera. Allenatore: Capello.
Arbitro: Sig. T.Pieri (Genova).
Marcatori: 16' Rocchi, 26' Trezeguet.
Note: ammoniti Vieira, Cribari, Nedved, Zauri, Blasi. Angoli: 7-4 per la Juventus. Recuperi: 2' p.t., 2' s.t.
Spettatori: 40.000 circa con 19.374 paganti per un incasso di euro 481.667 e 18.598 abbonati per una quota di euro 230.278,70. Incasso totale: euro 711.945,70.
La Gazzetta dello Sport titola: "La Lazio spaventa Capello. Il campionato non è chiuso. Una formidabile Lazio frena la capolista che si salva con Trezeguet".
Continua la "rosea": La Juventus rinvia tutto. La prima sconfitta casalinga della Lazio, l'omicidio del campionato, la gioia per il titolo di campione d'inverno, e di conseguenza il rischio di una resa anticipata delle sue inseguitrici. Colpita ma non affondata da un gol di Rocchi, la squadra di Capello acciuffa l'1-1 dopo appena dieci minuti con il solito Trezeguet, e poi cerca invano di far valere la sua specialità, sfruttando cioè le poche occasioni da rete che riesce a costruire. Alla fine, così, la capolista cancella l'unico zero della sua classifica, quello nella casella dei pareggi, senza riuscire a cancellare però l'impressione di stanchezza, o semplicemente di difficoltà per la grave assenza di Emerson. Come sempre, i demeriti di chi non vince si fondono con i meriti di chi non perde. E allora è giusto fare subito i complimenti alla Lazio. Da quattro giornate la Lazio viaggiava alla media preoccupante di due gol incassati a partita, e invece stavolta contro l'attacco migliore del campionato ne subisce soltanto uno. Ma soprattutto è giusto fare i complimenti al suo allenatore Delio Rossi, che sarà contento di essere stato smentito perché al di là delle sue battute, Liverani e compagni dimostrano di poter giocare nello stesso torneo della Juve, soffrendo nella parte centrale ma incominciando e chiudendo meglio dei campioni d'Italia.
E così, anche se alla fine il pareggio è sostanzialmente giusto, la Lazio esce moralmente vincitrice da una sfida sempre emozionante, ma più nervosa che bella anche per colpa del pessimo arbitraggio di Pieri. Spinta da Dabo e Liverani che cercano in continuazione di liberare le due punte Rocchi e Di Canio, la Lazio evidenzia in fretta le difficoltà di Vieira, poco aiutato dall'anonimo Blasi, inadeguato sostituto dell'indispensabile Emerson. Senza il brasiliano, i bianconeri appaiono molli, malgrado la vivacità dei due esterni Camoranesi e Nedved che non temono il confronto coi rispettivi dirimpettai Manfredini e Behrami, e così la Juve dà l'impressione di voler aspettare il momento migliore per colpire. Intanto, però, soffre più del previsto all'inizio, mentre Trezeguet e Ibrahimovic concedono minuti di speranza a Siviglia e Cribari. Convinta di poter uccidere il campionato, in realtà la Juventus si suicida dopo appena 16' quando Thuram pasticcia due volte nella stessa azione, lasciando sulla linea di fondo il pallone a Di Canio che ha tutto il tempo di servire al centro Manfredini, pronto a sua volta a smistarlo a Rocchi dal cui piede parte il pallone dell'1-0. Costretti a reagire, i bianconeri si risvegliano dal loro torpore iniziale, e siccome la Lazio assapora un clamoroso trionfo gli animi incominciano a scaldarsi pericolosamente. Pronto a mostrare un cartellino giallo prima a Vieira e subito dopo a Cribari, l'arbitro Pieri però si lascia poi scappare il controllo della partita.
Proprio dalla seconda ammonizione per un fallo su Ibrahimovic nasce l'azione del pareggio. Camoranesi pennella la punizione dalla destra, Nedved devia di naso al centro e Trezeguet di testa batte Peruzzi segnando per l'ottava giornata consecutiva. L'apnea della Juve finisce così dopo appena 10' e da questo momento incomincia un'altra partita, più vivace, ma purtroppo anche più cattiva. Pieri si conferma un arbitro "tecnicamente inadeguato", come disse due anni fa Galliani a Lecce, perché sorvola su un brutto fallo da rigore di Chiellini su Behrami e soprattutto a fine primo tempo non espelle Nedved (già ammonito) che prende letteralmente per il collo Liverani e lo stesso centrocampista laziale che reagisce allo stesso modo. In questo clima di eccitazione da parte dei giocatori e di permissivismo da parte dell'arbitro, per fortuna si vede anche qualche azione da gol. Chiellini, per esempio, costringe Peruzzi a una splendida deviazione in angolo, legittimando la crescita bianconera. E allora, visto che per colpa dell'età Di Canio è il primo a finire la benzina, dopo avergli concesso 9' all'inizio della ripresa, Delio Rossi lo richiama in panchina, preferendogli Pandev. Per nulla disposta ad accontentarsi del primo pareggio, la Juve dimostra di avere più rabbia soprattutto con Camoranesi e Nedved, che si gettano su tutti i palloni con lo spirito di una finale.
Ma il vero uomo in più è sempre Ibrahimovic, che all'11' inventa un "cucchiaio" degno del miglior Totti, liberando Trezeguet, la cui immediata conclusione viene respinta da un'altra splendida deviazione di Peruzzi. La Juve manca il colpo del kappaò e così nel finale rischia addirittura di perdere, quando il nuovo entrato Tare e Zauri graziano Abbiati. Quanto basta per far capire alla Juve che a volte ci si può anche accontentare di non perdere come i comuni mortali. Ma soprattutto quanto basta per far capire a chi insegue che è giusto credere nella rimonta. A patto che Inter, Fiorentina e Milan incomincino ad approfittarne fin da oggi.
La Repubblica titola: "E' il primo pareggio della strepitosa stagione dei bianconeri. I gol nel primo tempo: prima Rocchi, poi Trezeguet. La Lazio frena la corsa della Juve. La notte dell'Olimpico finisce 1-1".
Continua il quotidiano: Primo pareggio stagionale della Juventus sul campo della Lazio. La capolista stavolta deve accontentarsi, anche perché i biancocelesti attraversano un buon momento e in casa ha messo in difficoltà molti avversari, anche titolati come Fiorentina e Inter, che hanno faticato non poco all'Olimpico. Quello che ha condizionato la partita, è stata la labilità delle difese. Inizialmente è stata la retroguardia bianconera a distrarsi e a offrire il fianco all'assalto laziale. La squadra ben schierata in mezzo al campo, dove ha impressionato la potenza di Dabo, è passata sui fianchi grazie a Oddo e Behrami sulla destra e al duo Zauri-Manfredini sulla sinistra. Per venti minuti è stata la squadra di Delio Rossi a fare la partita, mentre la Juve ha ripiegato e, salvo un bel sinistro di Zambrotta (alto) al 13', si è vista più frequentemente la Lazio nell'area di rigore bianconera. Così al 16' su un'incursione di Di Canio a sinistra, Thuram ha regalato una innocua palla da fondo campo a Manfredini che ha messo in mezzo per Rocchi il quale, mal controllato, ha giustiziato Abbiati.
Oddo, poco dopo, ha mancato di poco il raddoppio, tirando alto da posizione favorevole. La frustrata del gol ha tuttavia cambiato il volto della partita, molto dura e nervosa. La Juventus è andata avanti e ha pareggiato al 26' su una punizione di Camoranesi da destra. Anche qui in ballo gli errori della difesa, stavolta della Lazio, perché Nedved è stato lasciato libero di colpire da sinistra e Trezeguet di infilare indisturbato anche lui di testa. E' stato il gol n.14 del francese in campionato, il 114esimo con la maglia bianconera. Insomma, due errori difensivi, due gol. Poi è cominciata la mattanza: ne ha fatto le spese Behrami che, dopo aver subito un fallo in area da Chiellini, è stato messo fuori causa da Cannavaro con un'entrata molto decisa che ha causato allo svizzero un incidente al ginocchio sinistro. Poi in chiusura Chellini ha costretto Peruzzi a una gran deviazione. La mischia finale, con Liverani e Nedved che hanno tentato di strangolarsi, è stato il brutto epilogo di un primo tempo intenso, giocato, ma anche combattuto fisicamente. Cartellini? Dimenticati. Pieri si è limitato a placcare il ceko. Il centrocampo biancoceleste ha ben contrastato quello bianconero. Anzi.
Nella ripresa la Juve è cresciuta: Ibrahimovic prima sparato fuori da buona posizione, poi ha dato un delizioso pallonetto a scavalcare la difesa laziale, Trezeguet ha raccolto e sparato, Peruzzi ha deviato miracolosamente. Insomma, un'altra Juve. Rossi ha inserito Pandev al posto di Di Canio. La partita si è mantenuta in equilibrio, anche se la Lazio ha tentato qualche sortita pericolosa. Ibrahimovic al 25' ha tuttavia bruciato Oddo in velocità sulla sinistra, ma ha tirato male. Con l'innesto di Tare la Lazio ha tentato di dare una svolta alla gara. Oddo ha salvato al 27' quando Trezeguet ha messo da destra al centro per Ibrahimovic: il terzino ha ancipato lo svedese e poco dopo, da destra, ha dato un prezioso pallone per la chioma bionda di Tare che ha mancato il bersaglio di poco. Insomma, tra un pericoloso colpo di testa di Manfredini e l'ingresso di Del Piero al posto di Trezeguet e di Zalayeta per Camoranesi, un salvataggio fi Peruzzi su Ibrahimovic, una bomba di Nedved respinta, un'occasionissima persa da Pandev e un pallonetto di Liverani deviato, si è arrivati al fischio finale del mediocre Pieri. Capello voleva uccidere il campionato: lo ha solo ferito. Gravemente.