Sabato 14 Febbraio 2009 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Torino 1-1
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14 febbraio 2009 - 3.316 - Campionato di Serie A 2008/09 - XXIV giornata - inizio ore 18.00
LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Siviglia, Cribari, Kolarov, Brocchi, Dabo (46' Mauri), Matuzalem, Pandev (81' S.Inzaghi), Foggia, Rocchi. A disposizione: Carrizo, Rozehnal, Radu, Manfredini, Mancini. Allenatore: D.Rossi.
TORINO: Sereni, Colombo, Dellafiore, Natali, Pisano, Abate (82' Diana), Corini (81' Barone), Zanetti, Rosina, Dzemaili, Ventola (89' Stellone). A disposizione: Calderoni, Di Loreto, Gasbarroni, Bianchi. Allenatore: Novellino.
Arbitro: Sig. Saccani (Mantova).
Marcatori: 36' Abate, 75' Siviglia.
Note: serata fredda, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Pandev per proteste, Colombo, Zanetti, Kolarov, Corini, Pisano, Dzemaili, per gioco scorretto. Angoli 9-1 per la Lazio. Al 62' l'arbitro Saccani è stato colpito in volto da un potente tiro di Aleksandar Kolarov rimanendo stordito a terra per un minuto. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 25.000 circa.
La Lazio trema, esulta e poi sogna una vittoria. Il Torino spera, ma deve accontentarsi dell'ennesimo pareggio che non cambia molto la classifica. Finisce 1-1 la sfida dell'Olimpico tra biancocelesti e granata, che consegna ai capitolini il primo punto dopo quattro sconfitte consecutive e ai piemontesi il quinto pari consecutivo, il terzo per 1-1. Il risultato alla fine è giusto, con i granata sempre molto attenti in copertura e pronti a colpire in contropiede, e i biancocelesti poco pungenti nonostante la superiorità numerica, complice l'assenza a centrocampo di Ledesma, il cervello della Lazio out per infortunio. Lazio secondo le attese in avvio, con Rocchi al centro del tridente al posto dello squalificato Zarate e Dabo che rileva Ledesma. In difesa c'è Cribari e non Rozehnal. Novellino invece rifà il look al suo Toro: Colombo è sulla corsia di destra in difesa, Corini è il perno del rombo di centrocampo con Abate e Zanetti stretti ai sui lati.
Dzemaili è il vertice offensivo e dà una mano a Ventola e Rosina in avanti. Kolarov prova ad accendere la gara dopo due minuti, ma la sua punizione si spegne sull'esterno della rete. Il Torino allora prende le misure: la mediana più folta, combinata con l'inadeguatezza di Dabo a dettare i ritmi nella Lazio, consente ai granata di impradonirsi del centrocampo, con Dzemaili libero di avanzare a piacimento andando a disturbare il francese ex Inter. I padroni di casa non pungono nonostante il tridente: Foggia gira troppo al largo, Rocchi è controllato da Natali e Dellafiore, Pandev si muove molto ma combina poco, se si esclude un sinistro a girare attorno al 20' che non ha fortuna. La gara cambia volto al 36': Dabo sbaglia il rinvio dopo un corner, Abate raccoglie la sfera ai 25 metri e con un destro precisissimo fa secco Muslera firmando la sua prima rete stagionale. Per i granata è appena l'ottava rete stagionale segnata nel primo tempo. La Lazio prova a reagire e nel finale si rende pericolosa con Siviglia, il cui tiro da distanza ravvicinata viene neutralizzato dall'ex Sereni.
Rossi ricomincia con Mauri al posto dell'inguardabile Dabo, sostituito da Matuzalem in cabina di regia. La Lazio ne guadagna in termini di possesso palla, ma dalle parti di Sereni si fa vedere raramente. L'episodio clou al 62', quando Kolarov spara un missile dai 25 metri che finisce sulla faccia dell'arbitro Saccani per la gioia dell'Olimpico. Il direttore di gara si accascia a terra, ma dopo un minuto si rialza e riprende il suo posto in campo. La Lazio lentamente guadagna metri, il Toro lascia fare e alla fine deve incassare il pari. E' la mezz'ora quando un corner dalla destra di Foggia accende una mischia in area granata: Rocchi centra, Mauri prova la rovesciata che diventa un assist per la testa di Siviglia, appostato a due passi da Sereni. Per la Lazio è il gol numero 18 (su 33) segnato negli ultimi 30' di gara, che pone fine a un digiuno che durava da 315'. Siviglia esulta andando sotto la curva chiedendo qualche applauso, ma si becca una bordata di fischi fino alla fine della partita. Il gol manda in crisi il Torino, che arretra ulteriormente il proprio baricentro lasciando campo libero alla Lazio. I biancocelesti ci provano, ma non trovano la rete. Un punto per uscire dalla crisi può bastare.
Fonte: Gazzetta dello Sport
Sempre da La Gazzetta dello Sport: Toro raggiunto. E' Novellino il vero Mister X. Brutta partita, i gol scaturiscono da errori. Bocciatura solenne per entrambi gli attacchi. Abate sblocca il risultato, la Lazio replica con Siviglia: 5o pareggio di fila per il tecnico granata.
Di davvero indimenticabile, alla fine, non resta che il tiro di Kolarov che si stampa sulla faccia di Saccani. Un k.o. d'altri tempi. L'arbitro groggy, qualche calciatore che sorride, lo stadio che esulta stile Colosseo. La partita, beh, quella meglio scordarsela in fretta. Per il più che pericolante Torino l'1-1 vale il quinto pareggio consecutivo, sarà anche prezioso ma di questo passo si finisce comunque in B. Per la Lazio, pur spezzando la serie di quattro sconfitte, il risultato non fa che certificare uno stato di profonda crisi, per quel che riguarda questo campionato probabilmente irreversibile. Abate sul finire del primo tempo, Siviglia a un quarto d'ora dalla fine, i goleador d'una partita che definire brutta è poco. Reti nate da errori: una svirgolata di Dabo, una rovesciata sbagliata di Mauri. La moviola dice che la Lazio potrebbe aggrapparsi a un abbraccio troppo affettuoso di Colombo su Pandev in piena area di rigore. Ma è più dignitoso lasciar perdere e riflettere sulla contestazione che, cose laziali, se la prende soprattutto con Siviglia, reo di un'esultanza un po' polemica.
Novellino piazza Dzemaili, vertice avanzato del rombo di centrocampo, sui piedi di Dabo. Una vera e propria marcatura ad personam che manda il francese in confusione al punto da diventare complice del gol di Abate, per quella che resterà la sola conclusione granata di tutta la partita. Delio Rossi risponde nell'intervallo: fuori Dabo e dentro Mauri, con Matuzalem accentrato a fare il regista. La Lazio acquisterà un senso tattico e farà soffrire il Toro ben oltre il pari di Siviglia, sul quale Sereni aveva già compiuto la sola parata importante del match. Bocciatura solenne per entrambi gli attacchi: solo per questo la quartultima (Lazio) e penultima (Toro) difesa del campionato hanno tenuto. Zarate era squalificato, prima volta senza di lui. Ledesma era infortunato, seconda volta senza di lui. Morale: gli assenti hanno sempre ragione. Il problema è che la Lazio ha perso qualcosa più dei suoi due giocatori più importanti: la fiducia in sé stessa, la velocità, la rabbia. Come se questa stagione fosse agli sgoccioli.
Invece ci sono ancora 14 giornate di campionato. E una semifinale di Coppa Italia con la Juve. Il 22 gennaio, sempre all'Olimpico, il primo tempo dei quarti di Coppa Italia era finito 1-0 per il Toro, col gol di Natali. Poi, nella ripresa, erano arrivati quelli di Pandev, Mauri e Rocchi. Ventitrè giorni dopo, il bilancio migliora, di poco. Novellino punta su una difesa muscolare e anche un po' manesca, sulla verve di Abate, e sull'esperienza dei soliti noti, che però profumano sempre più d'antico. Ci vorrebbe qualcosa di nuovo, di diverso. Basta non si chiami Ciuccariello.
La Repubblica titola: "Siviglia salva la Lazio. Torino, punto di speranza. All'Olimpico un pareggio 1-1 che non risolve i problemi di Rossi. La squadra di Novellino era andata in vantaggio con Abate".
L'articolo così prosegue: All'Olimpico di Roma va in scena la sfida tra le maggiori deluse del campionato. Da una parte la Lazio, partita con propositi da Champions, e ora in netta crisi di risultati. Dall'altra il Torino, precipitato in zona retrocessione, che non riesce ad andare al di là dei pareggi. E pareggio è stato anche stasera. Un 1-1 che non accontenta nessuna delle due formazioni, alla disperata ricerca del successo. Delio Rossi, senza Ledesma e senza gli squalificati Zarate e De Silvestri, presenta in attacco Rocchi, con Pandev e Foggia al suo fianco. Novellino dà fiducia a Zanetti, lasciando Ventola unica punta, con Rosina libero di svariare dietro di lui. Già dalle prime battute, è chiaro il tema tattico dell'incontro: Torino in pressing sui portatori di palla e pronto a ripartire. Lazio manovriera, anche troppo, alla ricerca di spazi che non trova. Tra falli nervosi e accenni di rissa, succede ben poco nelle due aree di rigore. A spezzare gli equilibri ci pensa allora Abate. L'esterno granata controlla e da circa venti metri conclude con un pallone a mezza altezza che batte Muslera alla propria destra. Un vantaggio che ci sta tutto e che punisce una Lazio disattenta, impacciata e lenta. L'unico pericolo che corre Sereni è su un tiro ravvicinato da parte di Siviglia. Il portiere para.
Nella ripresa Delio Rossi lascia negli spogliatoi Dabo per schierare Mauri. Sono famosi i bei secondi tempi biancocelesti. Stavolta però va diversamente. Il Toro gioca come nei primi 45' e mette paura ai padroni di casa con le solite ripartenze e con il mobilissimo Rosina. Dall'altra parte è bravo Sereni ad anticipare sempre gli avversari. Ma, come un lampo improvviso, arriva il pareggio biancoceleste. Corner di Foggia alla mezz'ora, palla a Rocchi che centra in area dove Mauri tenta la rovesciata. La sfera viene solo sfiorata e arriva sui piedi di Siviglia che insacca da due passi. Il difensore esulta mostrando le orecchie tese alla curva e verrà fischiato per questo sino al 90'. La Lazio tenta l'assalto finale, complice anche un Torino adesso intimorito dagli avversari. Ma occasioni da rete non se ne vedono e la partita va in archivio senza tanti rimpianti con l'1-1. Un punto, come detto, che non cancella la crisi delle due società e che lascia praticamente immutata la classifica.