Palmieri Alfredo

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Alfredo Palmieri nel 1911 dopo una vittoria nella palla sfratto

Atleta e dirigente. Detto Baffino, nacque a Monte San Giovanni Sabino nel 1886. Fu presidente della Lazio per pochi mesi dal 14 giugno 1932, quando il Consiglio della società lo delegò in sostituzione del dimissionario Remo Zenobi, all'ottobre dello stesso anno, quando il "presidentone" ritornò più potente che mai.

L'attivissimo Palmieri era nella Lazio dai primissimi anni '10 ed era tra i suoi migliori atleti. Ottimo lanciatore di giavellotto aveva un record di m 40,84. In seguito svolse la funzione di dirigente e si era interessato anche alla parte tecnica del calcio insieme a Guido Baccani. Nel 1912 fu eletto vicepresidente della Sezione sportiva della S.P. Lazio. Fu tra i cinque soci laziali che diedero vita il 23 maggio 1923 alla "Società per l'esercizio del Campo Sportivo Lazio" con l'intento di reperire fondi, tramite azionariato, per la ristrutturazione e la messa in valore del campo della Rondinella. Fu direttore sportivo biancoceleste nel 1920 (vedi ritaglio del giornale "Lazio" del 25 novembre 1920, riportato nella Galleria Immagini) e dal 1929 al 1941 (non si hanno notizie al riguardo, per il periodo intercorso tra il 1920 e il 1929). Fu il primo che si accorse delle straordinarie qualità del portiere Ezio Sclavi e accolse il suggerimento di Cecè Saraceni di farlo esordire nonostante fosse appena arrivato alla Lazio. Fu uno dei soci di una società anonima, creata all'uopo, per finanziare i lavori di restauro del Campo della Rondinella (1924). Inoltre fu consigliere della sezione calcio nel 1928 e per i tanti meriti dirigenziali acquisiti con la Lazio, il 12 luglio 1932 fu nominato membro del Direttorio della Federazione Atletica Italiana. Nel 1934, fa parte dello staff della Nazionale Italiana, che vince il Campionato del Mondo e, come tale, viene premiato con la specifica medaglia in cui è inciso il suo nome. Morì il 31 maggio 1951. Riposa nel cimitero di Monte San Giovanni in Sabina (RI).

Risiedeva in via Giulio Cesare n. 183 prima e in via dei Crescenzi n. 30 poi. Nell'Annuario del Gioco del Calcio del 1929 risulta residente in via Germanico 197/10. Al momento del decesso la sua abitazione era invece in Corso Trieste n. 82.



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