Mercoledì 25 febbraio 1987 - Torino, stadio Comunale - Juventus-Lazio 0-0
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25 febbraio 1987 - 2310 - Coppa Italia 1986/87 - Andata Ottavi di Finale - inizio ore 15:00
JUVENTUS: S.Tacconi, Favero, Caricola II, Manfredonia, Brio (25' Pioli), Soldà, Mauro II (46' Vignola), Laudrup (58' Buso), Serena, Platini, Briaschi I. A disp. Bodini, Bonetti II. All. Marchesi.
LAZIO: Terraneo, Podavini, Acerbis, V.Esposito (84' Filisetti), Gregucci, Marino, Poli (86' Camolese), Caso (73' Brunetti), Magnocavallo, Pin, Mandelli. A diso. Ielpo, Piscedda. All. Fascetti.
Arbitro: sig. Paparesta (Bari).
Note: ammoniti Manfredonia e Filisetti. Un minuto di raccoglimento in memoria dell'ex presidente della Lazio Umberto Lenzini.
Spettatori: 4.022 paganti per un incasso di £. 30.381.000.
La Lazio vera, la vera Juventus. E' un pareggio che non fa scandalo. I biancocelesti avrebbero potuto anzi ipotecare già qui al Comunale un quarto di finale di Coppa Italia comunque ora a portata di mano. La Lazio vera, dicevamo, quella senza handicap e senza remore tattiche, senza complessi d'inferiorità. Capace a tratti di un pressing produttivo, quello invocato dall'innovatore Fascetti. Abile a centrocampo con un Pin stavolta più dinamico e un Caso che ha la giusta esperienza e che ha giocato a tratti anche da libero aggiunto; attenta sufficientemente in difesa dove Gregucci ha fermato Serena in un duello più fisico che tecnico, e Podavini, salvo uno svarione pericoloso a una manciata di minuti dalla fine, ha messo ben presto fuori scena un Briaschi appena volenteroso. Perché la vera Juventus? Mancava, è vero, di Scirea, Cabrini e Bonini ma difficilmente di questi tempi avrebbe potuto dare di più. Platini si è fatto vedere addirittura più in fase di contenimento che di spinta, Mauro è rimasto in campo solo un tempo, Laudrup ha toccato il fondo, mai pericoloso. Uscito Brio per una forte contusione allo zigomo dopo uno scontro aereo con Gregucci, Caricola e il subentrato Pioli hanno messo a nudo tutte le difficoltà di una panchina disabituata ai ritmi ufficiali.
Marchesi dunque contestatissimo ma è stato bravo Fascetti a non sbagliare tatticamente una sola mossa. Rapido il contropiede che Paparesta ha colpevolmente fermato all'8' nonostante il guardalinee avesse giudicato regolare la posizione di Mandelli lanciato a rete splendidamente da Poli. Spettacolare la combinazione con cui Caso e Podavini sulla destra hanno mandato al tiro Magnocavallo, che ha sprecato alto da ottima posizione. Solo a metà tempo Terraneo ha deviato in angolo due volte su Platini e Caso sulla linea ha fatto altrettanto su bordata di Briaschi da azione d'angolo. Nella ripresa la Lazio ha capito di poter tentare il colpaccio: pressing e contrassalti: Tacconi ha dovuto salvarsi su Mandelli di piede e poi su caparbio assolo di V.Esposito. L'arbitro non ha abboccato nel finale ai tre tuffi disperati in area di Buso, Platini e Serena. La Lazio questa Lazio frizzante proprio non la meritava. E Fascetti ha ragione a rammaricarsi per l'occasione sprecata.
Fonte: Il Tempo