Mercoledì 25 aprile 2012 - Novara, Stadio Silvio Piola - Novara-Lazio 2-1
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La gara non disputata del 15 aprile 2012
25 aprile 2012 - 3.469 - Campionato di Serie A 2011/12 - XXXIII giornata - inizio ore 12.30
NOVARA: Fontana, Morganella, Lisuzzo, Paci, Garcia, Porcari, Rigoni, Pesce, Mazzarani (76' Radovanovic), Morimoto (57' Mascara), Caracciolo (83' Centurioni). A dispisizione: Coser, Gemiti, Jensen, Rubino. Allenatore: Tesser.
LAZIO: Marchetti, Scaloni, Diakite, Dias, Garrido, Mauri, Ledesma, Cana, (77' Matuzalem), Candreva, (83' Rozzi), Kozak, Rocchi (62' Alfaro). A disposizione: Bizzarri, Biava, Konko, Zauri. Allenatore: Reja.
Arbitro: Sig. Orsato (Schio) - Assistenti Sigg. Rosi e Altomare - Quarto uomo Sig. Baracani.
Marcatori: 35' Diakite (aut.), 36' Candreva, 79' Mascara.
Note: ammonito al 7' Paci, al 47' Morganella, al 57' Garrido, al 59' Kozak, all'81' Candreva, all'85' Matuzalem tutti per gioco scorretto. Calci d'angolo: 2-4. Recuperi: 2' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 9.946 con 1.784 paganti e 7.211 abbonati per un incasso di euro 132.963,05.
► I calciatori convocati per la partita odierna
La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio spenta: si butta via. Mascara fa felice il Novara. La Champions ora è a rischio per i biancocelesti, battuti 2-1: autogol di Diakite, pari di Candreva, ma nella ripresa i piemontesi dominano e meritano il successo".
Continua la "rosea": Pranzo indigesto per la Lazio che cade a Novara e rimette in discussione la corsa alla Champions League alla vigilia della sfida cruciale con l'Udinese. Nell'anticipo delle 12.30 i padroni di casa vincono 2-1 con un gol decisivo di Mascara direttamente su punizione e dedica del fantasista al suo Napoli. La Lazio? Hanno pesato, alla lunga, i ben 37 infortuni stagionali, 21 di natura muscolare. L'ultimo è quello di Hernanes per una Lazio che in qualche modo tenacemente lotta per l'Europa ed è ancora terza. Reja ha aggiunto alla lista all'ultimo minuto anche Matuzalem, fermato da un guaio al ginocchio e quindi in panchina. Finiti i centrocampisti, la Lazio cambia modulo e passa al 4-4-2 (visto solo nella disastrosa trasferta di Siena), con Kozak davanti accanto a Rocchi. Di fronte il Novara con un piede in serie B viene schierato col 4-3-1-2 da Tesser, che lascia all'inizio in panchina Mascara e piazza Morimoto accanto a Caracciolo, con Mazzarani trequartista e Rigoni a centrocampo con Porcari e Pesce.
Partita vivacissima, con la Lazio che di fatto gioca col 4-3-1-2, visto che Mauri si posiziona altissimo dietro Rocchi e Kozak. Ma i due attaccanti si pestano spesso i piedi e il ceco oltretutto è anche sfortunato, fermato tre volte per un fuorigioco al limite. Il Novara è molto ben posizionato e approfitta degli ampi spazi regalati dagli ospiti in mezzo al campo per avanzare ripetutamente verso l'area avversaria, mettendo in crisi la difesa rivale, mai schierata perfettamente. Viene fuori un match con tante opportunità per gli attaccanti. Troppa la frenesia, però, per entrambe le formazioni, con Mazzarani e Candreva che spiccano per buona volontà e lucidità. La Lazio col tempo alza il baricentro del gioco e prova a chiudere il Novara nella sua trequarti, regalando però nel giro di pochi minuti più di un'occasione, nessuna però degna di nota. Scossa al match al 35': Mazzarani scappa a destra, mette in area, Diakite cerca di ribattere, ma colpisce male il pallone e beffa Marchetti per l'1-0. Il tempo di mettere il pallone al centro e Mauri tenta un tiro dalla distanza: Fontana ribatte e Candreva è lì e di testa fa 1-1. A questo punto la Lazio spinge facendo leva sulla superiorità tecnica e con un Mauri ispirato arriva a creare due occasioni da rete. Nella prima incredibile pasticcio di Kozak solo in area servito da Rocchi, nella seconda Cana solo a due passi dalla porta colpisce di testa fuori dallo specchio.
Il Novara gioca a testa alta e prova a sorprendere una Lazio palesemente condizionata dall'assoluta necessità di vincere. E per dieci minuti si gioca nella trequarti biancoceleste, con Diakite e Dias che a più riprese sbrogliano la matassa. Tesser, vedendo la Lazio in affanno, toglie un deludente Morimoto per inserire Mascara, provando ad arrivare al tiro con azioni ragionate. Il ritmo però non rallenta, con un pressing degli azzurri che impedisce ai laziali di indovinare due passaggi di fila. Ammoniti nel giro di due minuti Garrido e un Kozak insufficiente. Reja inserisce Alfaro per dare freschezza ai suoi davanti, e toglie uno stanchissimo Rocchi. Ma si gioca di fatto solo nella metà campo laziale, col Novara che prova a smistare palloni da ogni dove, trovando in una difesa attentissima un baluardo difficilmente superabile. Venti minuti in apnea, dunque, per la Lazio. Che rifiata e riparte e al primo affondo rischia il gol: botta di Mauri deviata da Fontana, batti e ribatti e gol in fuorigioco di Kozak. Rete annullata, dopo un conciliabolo fra arbitro e guardalinee. A quel punto il Novara, siamo al 20', perde parte della sicurezza mostrata e la Lazio prova a far male, arrivando vicinissima al raddoppio con Mauri. Il match così si riapre con continui capovolgimenti di fronte. Senza respiro, manca lucidità e gli errori fioccano da entrambe le parti. Tesser e Reja corrono ai ripari e inseriscono Radovanovic e Matuzalem. Si arriva così al momento cruciale, col Novara che ha più fiato della Lazio, costretta al fallo sistematico e alla fine con ammonizioni pesanti, come quella di Candreva, che salterà la sfida con l'Udinese. E al 34' i padroni di casa vanno in gol: fallo di Matuzalem su Porcari al limite dell'area. Punizione di Mascara pennellata magistralmente e Marchetti battuto. Reja disperato inserisce il giovanissimo Rozzi per l'assedio finale e il baby laziale chiama subito Fontana a un miracolo con un colpo di testa. Tutto qua. La Lazio è sfinita, il Novara sarà pure destinato a retrocedere, ma con grande onore.
Il Messaggero titola: "Novara-Lazio 2-1, sconfitta choc per Reja. Errori e punizione finale, 3° posto a rischio. Biancoclesti sulle gambe: Diakite (autogol), poi il pareggio di Candreva. Alla fine decide Mascara con una punizione super".
L'articolo prosegue: La Lazio si suicida a Novara e vede complicarsi il mantenimento del terzo posto per le concomitanti vittorie di Napoli e Inter. Reja può sorridere solo per i ko di Udinese e Roma. Il Novara giocava per il proprio orgoglio, per dimostrare che la retrocessione non è meritata; la Lazio si giocava un importante passo per la conquista di un posto in Champions League. Alla fine ha avuto la meglio la voglia dei padroni di casa di lasciare la A a testa alta, di giocarsela comunque fino in fondo. La Lazio è apparsa un po' sulle gambe, forse supponente, quasi che i 30 punti di differenza in classifica comportassero automaticamente una facile vittoria. Invece, per la squadra di Reja è arrivata una sconfitta imprevista e che riapre definitivamente i giochi per il terzo posto. Forse il pareggio sarebbe stato più giusto, ma alla fine ha vinto chi lo voleva di più. Giocano a specchio le due squadre, con un 4-3-1-2 abituale per il Novara (almeno fino a gennaio), un po' meno per la Lazio. La partita si sviluppa con il Novara a premere, senza per altro creare grande occasioni, e la Lazio ad attendere e provare a offendere con qualche ripartenza. La gara si infiamma dopo il 30', con qualche mischia in area ospite e con il gol azzurro: Diakite, per anticipare Caracciolo su cross di Morimoto, devia alle spalle di Marchetti il cross a mezza altezza.
Il Novara non fa in tempo ad esultare, che la Lazio pareggia: Mauri dal limite impegna Fontana, la respinta del portiere finisce sulla testa di Candreva che insacca di precisione. Gli azzurri perdono la calma per un attimo e si deve impegnare Fontana, di piede in scivolata, per anticipare ancora Candreva lanciato a rete. Ma nel finale di primo tempo sono ancora i padroni di casa ad andare vicini al gol, con Morimoto dal limite e Lisuzzo su punizione: si salva bene Marchetti. Nella ripresa si procede a strappi: a momenti di quiete si alternano situazioni da gol. Ma sempre gli attaccanti (prima Rigoni e poi Mauri) falliscono reti che sembravano fatte. Succede tutto nel finale: prima viene annullato alla Lazio un gol segnato in mischia da Kozak (era in fuorigioco) e poi Mascara si inventa una magia su punizione, con la palla che accarezza palo e traversa e si infila all'incrocio alla sinistra di Marchetti. Colpita al cuore, la Lazio non ha più la forza di recuperare: un punto in due partite contro terz'ultima (Lecce) e penultima (Novara) della classifica non sono un ruolino di marcia che porta al terzo posto.
Dal sito "Sussidiario.net" il racconto della gara:
Dallo stadio Piola arriva il risultato che – onestamente – nessuno si aspettava. Ci sono volte in cui la Sorte ti dà u'’unica possibilità, ti dice: dentro o fuori. E tu devi essere bravo a sfruttarla. Ci sono volte in cui, misteriosamente, ti viene offerta una seconda possibilità, la tanto sperata, tanto attesa e tanto inattesa seconda possibilità. Quale dei due casi ti spetti, solo la Sorte può saperlo. Una cosa sicuramente so anch'io: non ci sarà per nessuno una terza possibilità. E la Lazio questo lo sa bene. Il Novara praticamente retrocesso ha solo da regalare al suo pubblico le ultime prestazioni nella massima serie, e farà di tutto perché possano essere ricordate come grandi prestazioni. La Lazio ha solo da dimostrarsi riconoscente con la Sorte, che le offre la possibilità, dopo il mezzo passo falso di domenica contro il Lecce, di mettere una seria ipoteca su quel terzo posto tanto ambito che vuol dire Champions League. La parola d'ordine, quest'oggi, è una sola: vincere. Il campo darà il responso. La prima frazione di gara si conclude sul punteggio di 1-1. Risultato galeotto, però, perché non rispecchia con esattezza quanto si è visto in questo bellissimo primo tempo allo stadio Silvio Piola di Novara. La Lazio, decimata dalle assenze, che si fanno sentire soprattutto in avanti, se la gioca, e gioca bene. Palla a terra, lanci lunghi, triangolazioni, passaggi filtranti: gli uomini di Reja mettono in campo tutto il repertorio che un allenatore fa provare in allenamento. E i risultati sono dei migliori: Ledesma, Mauri e Candreva si scambiano il pallone con la facilità e la precisione di Xavi-Iniesta-Fabregas dei tempi migliori. Ledesma è il fulcro del gioco: da lui partono tutte le azioni. Mauri alla sua destra, Candreva alla sua sinistra, giocano molto stretti, vicini l'uno con l'altro, allargandosi solo in caso di ripartenza in contropiede. Il problema sono gli attaccanti: Rocchi fa quel che può, muovendosi molto tra le linee, per di più venendo incontro.
Kozak cerca di fare i movimenti di Klose, buttandosi nello spazio in profondità per ricevere i lanci, sempre al bacio, dei compagni di centrocampo. Schema perfetto, se non fosse che tre volte su quattro Kozak si è fatto sorprendere in posizione di fuorigioco, e l'unica volta che era in posizione regolare, ha sbagliato l'ultimo controllo, quello decisivo, che gli avrebbe permesso di trovarsi a tu per tu col portiere. Ripeto, le assenze della Lazio pesano, ma in questi primi 45' Reja non ha nulla da rimproverare ai suoi, eccetto la scarsa lucidità sottoporta dei suoi attaccanti. Per quanto riguarda il Novara, signora prestazione contro la terza forza del nostro campionato. Nei primi minuti gli uomini di Tesser tengono testa agli avversari. Poi la partita diventa, come prevedibile: Lazio che fa gioco, Novara che riparte. E proprio in occasione di una ripartenza i padroni di casa trovano il gol del vantaggio, su cross di Mazzarani deviato nella sua stessa porta da un intervento maldestro di Diakite. Il gol infiamma l'ultimo quarto d'ora di partita, in cui la Lazio attacca a testa bassa, spinta da una grinta impressionante, con un solo obiettivo: segnare il gol del pareggio. E in men che non si dica la squadra di Reja lo trova: sessanta secondi dopo l'autorete di Diakite, su conclusione di Mauri dai 30 metri respinta coi pugni da Fontana, Candreva appoggia in rete di testa il tapin vincente firmando il gol del momentaneo 1-1. Su questo punteggio si chiude la prima frazione di gara, con la Lazio ancora in avanti negli ultimi '’ minuti di gioco, senza però riuscire a concretizzare le occasioni create. La ripresa si apre su ritmi più bassi rispetto a come si era conclusa la prima frazione. Tuttavia, questa è una partita fatta di momenti incandescenti in cui il gioco si accende e ci regala occasioni da rete da una parte e dall'altra, con continui ribaltamenti di fronte. Serve solo la scintilla per innescare il fuoco: e questa arriva attorno al 20'.
Cross di Scaloni dalla destra, serie di rimpalli in area, ultimo tocco di Diakite e palla che finisce tra i piedi di Kozak che, con la porta spalancata di fronte a sé, riesce quasi a lisciarla ma appoggia comunque goffamente in rete. Tutti esultano, il guardalinee ha la bandierina giù: è il gol del vantaggio che può significare Champions! Ma un momento: l'arbitro non indica il centro del campo, bensì il dischetto del rigore: si crea una folla introno al direttore di gara, il quale alla fine assegna un calcio di punizione per il Novara per fuorigioco di Kozak sul tocco di Diakite. La decisione l'ha presa l'arbitro, e non il suo assistente, perché il direttore di gara si trovava in posizione migliore per verificare che l'ultimo tocco verso Kozak fosse effettivamente stato di un giocatore della Lazio. Decisione difficile ma corretta, che ha infiammato la gara. Sulla punizione per il Novara, gli uomini di Tesser colpiscono in contropiede gli ospiti e Marchetti deve fare un miracolo per negare la gioia del gol a Mascara, subentrato al posto di Morimoto. Occasioni da una parte e dall'altra nel quarto d'ora successivo, con entrambe le squadre che sfiorano il vantaggio: la Lazio di testa con Alfaro, il Novara con conclusioni di Mascara e Caracciolo. Ma la svolta arriva al 34': Mascara atterrato ai 20 metri dalla porta difesa da Marchetti, lo stesso Mascara sistema con cura il pallone e con il destro a giro mette la palla sotto l'incrocio dei pali, scavalcando la barriera, là dove nessun portiere al mondo e dove nemmeno l'uomo ragno può andare a prenderla. E' il gol del vantaggio, inatteso, insperato, non pronosticabile, e per questo ancora più bello per i giocatori e per i tifosi di casa. Gli ultimi dieci minuti sono degli assalti disperati dei giocatori laziali, che si affidano esclusivamente al lancio lungo dalla difesa a cercare la testa di Kozak.
Ma la Lazio non ne ha più: gli infortuni hanno condizionato anche la forma dei non infortunati, costretti a giocare ogni partita senza che fosse concesso loro del riposo. E nei finali di gara la stanchezza pesa: non è un caso che la Lazio abbia subito la rimonta del Lecce domenica scorsa proprio nei minuti di recupero, e quest'oggi abbia preso gol a dieci dalla fine e negli ultimi minuti non sia riuscita a imbastire una sola azione realmente pericolosa per agguantare quantomeno il pari. Non manca la volontà agli uomini di Reja, né il bel gioco, come si è visto chiaramente dal primo tempo. È un problema di stanchezza, causata dal numero di giocatori indisponibili. Ma la Sorte non accetta scuse: dopotutto, questa non era certo la prima possibilità che veniva offerta alla Lazio per legittimare il suo terzo posto. C'è da sperare, per gli uomini di Reja, che non fosse neanche l'ultima.
Tratte da Il Messaggero, alcune dichiarazioni post-gara:
Una Lazio che fa un punto contro Lecce e Novara è una squadra in crisi? Per Reja non è così: "È solo - risponde - un periodo in cui ci gira male: domenica abbiamo preso un gol nel recupero dopo quattro rimpalli, oggi abbiamo creato 5-6 palle-gol ma non le abbiamo trasformate. Non so più a che santo votarmi. E c'è stato anche il gol annullato". È l'episodio più discusso del dopo-partita: il fuorigioco di Kozak era solare, ma in un primo tempo la terna pareva averlo convalidato. "In tanti anni non mi è mai capitata una cosa del genere - afferma l'allenatore della Lazio - Il gol l'avevano dato, poi non so chi ha detto che cosa e il guardalinee Altomare è tornato indietro". Per Tesser, arbitro e guardalinee meritano i complimenti: "Aver cambiato idea fa soltanto loro onore. Avessero convalidato un gol chiaramente irregolare, ci avrebbero penalizzato. Così, non è stato tolto nulla a nessuno, tantomeno alla Lazio. È stata fatta giustizia". Reja non ha voglia di arrabbiarsi per questo episodio: "È inutile stare qui a discutere, tante volte abbiamo chiesto spiegazioni su fatti che ci hanno penalizzato, ma non abbiamo ottenuto nulla. Si vede proprio che godiamo di scarsa considerazione". In casa novarese la soddisfazione è davvero tanta: "Dite che la Lazio doveva essere molto motivata perché si giocava il posto Champions? Io dico che le nostre motivazioni erano superiori - afferma Tesser - Dovevamo dimostrare di essere vivi, di voler giocarsela comunque fino alla fine, di far sapere a tutti di meritare qualcosa di più. Siamo tornati al 4-3-1-2 perché questo è il modulo che abbiamo nel nostro Dna, perché ci dà più fluidità di gioco. Poi dipende sempre come si scende in campo". L'ultima battuta riguarda gli spettatori: per Reja (insultato a lungo da un gruppetto alle spalle della panchina) "questi tifosi del Novara meritano zero". Tesser invece ricorda come "non c'è mai stato problema qui da noi. Gli insulti? Me li prendo anch'io su ogni campo. Invece va sottolineato come questi tifosi, che ci applaudono anche quando perdiamo, sono il risultato più importante di questi anni".
Dal Corriere dello Sport:
È deluso Edy Reja dopo il ko della Lazio a Novara che complica la corsa Champions dei biancocelesti. "In questo momento ci sta girando male un po' tutto. La porta sembrava stregata, non eravamo brillanti, però non la mettevamo dentro. Questa squadra sta faticando perché non riusciamo a concretizzare. È un momento che ci sta girando male, non so con chi prendermela, con noi stessi forse. Abbiamo qualche limite da metà campo in avanti. Potevamo anche vincere questa gara, però non ci sta girando bene quest'anno. Con le assenze di giocatori di qualità, non posso pretendere da quelli che stanno giocando prestazioni straordinarie. Attualmente siamo questi e possiamo fare questo. Ci spiace per i nostri tifosi. Evidentemente non è l'annata giusta per la Lazio. Il gol annullato? Qualcuno mi dice che era fuorigioco perché c'è stata una deviazione, però ho visto il guardalinee che andava verso la metà campo, era lui in linea che doveva stabilire se era fuorigioco o no. Non so se l'ha annullato Orsato o il guardalinee. Se era fuorigioco, era giusto annullarlo, non lo discuto, però ho visto questo tipo di atteggiamento e mi sono un po' alterato. Bravo chi lo ha annullato, ma vorrei sapere chi l'ha annullato. Klose? Spero che rientri, abbiamo assoluta necessità nelle ultime due gare, se vogliamo giocarci ancora la Champions. Mi auguro che i ragazzi recuperino. Farò la conta come ogni settimana, vedrò i giocatori a disposizione, andiamo avanti con la testa alta e il petto in fuori perché i ragazzi non devono rimproverarsi niente".
Galleria di immagini sulle reti della gara | |
► Per questa partita il Mister biancoceleste Edoardo Reja ha convocato i seguenti calciatori:
- Portieri: Berardi, Bizzarri, Marchetti;
- Difensori: Biava, Diakite, Dias, Garrido, Konko, Scaloni, Zauri;
- Centrocampisti: Cana, Candreva, Ledesma, Matuzalem, Mauri, Zampa;
- Attaccanti: Alfaro, Kozak, Rocchi, Rozzi.
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