Mercoledì 21 febbraio 2001 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Real Madrid CF 2-2
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21 febbraio 2001 - 2937 - Champions League 2000/01 - Seconda fase gruppo D - IV giornata - inizio ore 20.45
LAZIO: Peruzzi, Pancaro, Negro, Fernando Couto, Favalli, Castroman, Simeone, Mihajlovic (81' Baronio), Nedved, Crespo, Salas (73' S.Inzaghi). A disposizione: Marchegiani, Colonnese, Pesaresi, Gottardi, Ravanelli. All. Zoff.
REAL MADRID: Cesar, Salgado, Hierro, Geremi, Roberto Carlos, Figo (90' Karanka), Makelele, Helguera (64' Celades), Solari, Raul, Guti (69' Munitis). A disposizione: Casillas, Sanchis, Rivera, Savio. All. Del Bosque.
Arbitro: Sig. Melo Pereira (Portogallo).
Marcatori: 4' Nedved, 32' Solari, 53' Crespo, 73' Raul.
Note: ammoniti Pancaro, Nesta, Veron, Baronio, Roberto Carlos, Helguera, Geremi, Salgado, Cesar. Recuperi: 1' più 3'.
Spettatori 50.223 per un incasso di lire 2.343.858.000.
L'Europa della Lazio finisce già a febbraio. Presto. Troppo presto per una squadra miliardaria costruita per la Champions League. Segnale di un calcio italiano che spesso si sopravvaluta e che non sa fare quello che le grandi squadre fanno: giocare ad alto livello campionato e coppe europee contemporaneamente. Il Real Madrid, anche disputando all'Olimpico una partita senza acuti, si è qualificato con due turni di anticipo per i quarti e nella Liga è primo, in attesa del big-match di sabato sera contro l'inseguitrice Deportivo La Coruña (a quattro punti di distacco). Quando hai bisogno di due miracoli significa che la situazione è troppo compromessa. E quando non te ne riesce neppure uno vuol dire che la fine è giusta. Così a mettere fuori la Lazio sono i gol segnati su due campi: la tripletta del Leeds nel primo tempo a Bruxelles (finale 4-1 per gli inglesi, anche loro già qualificati) e quelli di Solari al 32' del primo tempo e di Raul al 27' della ripresa. Pura illusione le reti di Nedved e Crespo, ghigno beffardo la traversa colpita da Castroman (il migliore in campo, assieme al madridista Solari) al quarto minuto di recupero del secondo tempo. Eppure, come all'andata, la Lazio parte fortissima. A Madrid una discesa di Castroman aveva lanciato in gol Crespo, all'Olimpico è un'altra percussione del giovane argentino a portare in rete Nedved.
Stesso minuto, il 4'. Insolito il doppio tunnel che il tiro del ceco azzecca tra le gambe prima di Hierro e poi dell'incerto portiere di riserva Cesar. Sembra tutto facile, anche perché i biancocelesti creano altre due occasioni nitide: Cesar si fa perdonare chiudendo lo specchio a Simeone, servito in profondità da Salas (11') e Crespo colpisce l'incrocio dei pali con una deviazione più di spalla che di testa (29'). Non le occasioni ma la partita è però passata nei piedi del Real. Helguera, fischiatissimo per i suoi trascorsi romanisti e per la polemica con Simeone, dà ordine al centrocampo. Mihajlovic, invece, non può che arrancare: troppa la desuetudine al ruolo (gioca praticamente alla Dino Baggio, davanti alla difesa) e la mancanza di ritmo (ultima presenza il 7 gennaio, nella sciagurata sconfitta casalinga che portò alle dimissioni di Sven Goran Eriksson). Al 32' arriva il pareggio, con Solari: perfetto tocco "sotto" di sinistro, sull'uscita disperata di Peruzzi che aveva innescato lui stesso il fortunato contropiede madridista. Il rilancio del portiere è infatti contrato al volo da Makelele, che lancia Solari in una prateria dove Guti e Raul sono in fuorigioco, ma giudicato passivo (stavano rientrando faccia al centrocampo, disinteressandosi dell'azione): Zoff e la Lazio contestano. Un dato più di altri sintetizza il primo tempo: 59 per cento di possesso palla per le "merengues", che hanno messo in mostra una grandissima padronanza di palleggio. La Lazio sa però che la difesa del Real non è ermetica nelle giornate di massima concentrazione, figurarsi in quelle in cui potrebbe anche perdere senza compromettere nulla.
Parte così nella ripresa con più grinta e già all'8' ritrova il vantaggio. Ancora una percussione di Castroman, che entra in area, si accentra e tira: Crespo respinge involontariamente ma poi è bravo ad anticipare Geremi che, anziché rinviare a porta vuota, cincischia nell'area piccola. Roberto Carlos viene colpito probabilmente da un oggetto, ma continua senza problemi. E non restituisce un fallo laterale. Un particolare che rivela che il Real non ci sta a perdere e preferisce liberarsi subito di una possibile avversaria per la fase a eliminazione diretta. Ci riesce con la "spizzicata" di testa di Raul (28'), che si infila tra Negro e Pancaro colpevoli, e con la fortuna che dice no a Castroman a tempo scaduto. Ma sarebbe stato un miracolo. Impossibile per una squadra che in campionato ha recuperato le prime posizioni in classifica con Dino Baggio e Poborsky, non utilizzabili in Champions League perché avevano già giocato nelle coppe europee con Parma e Benfica, e che ieri era zavorrata dalle assenze per squalifica di Nesta e Veron.