Mercoledì 18 agosto 1993 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 1-0
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18 agosto 1993 - Amichevole precampionato 1993/94 - Trofeo Dino Viola - 2^ gara
LAZIO-CAGLIARI 0-0 (5-4 d.c.r.)
LAZIO: Marchegiani, Negro, Favalli, Sclosa, Bergodi, Cravero (30’ Luzardi), Bacci, Doll, Saurini (43’ Signori), Di Mauro, Marcolin. A disp. Orsi, De Paola, Winter. All. Zoff.
CAGLIARI: Fiori, Villa, Pusceddu, Bisoli, Veronese, Firicano, Moriero, Allegri, Valdes, Matteoli, Cappioli. A disp. Di Bitonto, Sanna, Pancaro, Bellucci, Napoli. All. Radice.
Arbitro: sig. Cesari (Genova).
Rigori: Matteoli (r), Di Mauro (r), Cappioli (s), Doll (r), Moriero (r), Marcolin (r), Allegri (r), Sclosa (r), Pusceddu (r), Signori (r).
Note: serata molto calda, terreno buono. Ammonito Luzardi per scorrettezze.
Spettatori: 41.189 per un incasso di 1.021.330.000 lire.
ROMA-CAGLIARI: 1-0
ROMA:
CAGLIARI:
Arbitro:
Marcatori:
LAZIO-ROMA: 1-0
LAZIO: Marchegiani, Corino, Favalli, De Paola, Luzardi, Bergodi, Negro, Winter, Casiraghi, Gascoigne, Signori (28’ Doll). A disp. Orsi, Marcolin, Bacci, Di Mauro. All. Zoff.
ROMA: Lorieri, Garzya, Benedetti, Mihajlovic, Lanna, Carboni, Hassler, Piacentini, Balbo, Giannini, Bonacina. A disp. Pazzagli, Comi, Grossi, Berretta, Scarchilli. All. Mazzone.
Arbitro: sig. Cesari (Genova).
Marcatori: 24’ Signori (rig).
Note: ammoniti Giannini, Corino e Bonacina per scorrettezze; in tribuna il CT della nazionale Arrigo Sacchi con il medico dottor Ferretti.
Spettatori: paganti 41.189 per un incasso di 1.021.000.000 lire.
La serata era cominciata con tanta gente (oltre 40 mila spettatori). Gente che vorrebbe già capire, gente che si esercita in violenze invernali. E questo Olimpico, così poco estivo, così inquietante, stravolge subito il significato più autentico del triangolare fissato in memoria di Dino Viola. Quale valenza tecnica potrà assumere tra poco una mezza stracittadina infilata tra gli esperimenti d'agosto, che tanto Mazzone quanto Zoff eviterebbero volentieri ? Beh, intanto il Cagliari zonarolo che vuole Radice, s'ingegna per pretendere massima attenzione, velocizzando le proprie azioni di rimessa. La Lazio durante i primi 45 minuti esclude Gascoigne, presentando Doll in aiuto alla punta Saurini, il centrale Di Mauro, che sventaglia palloni senza cercare uno due troppo impegnativi, e i rincalzi Sclosa e Marcolin. In tribuna si sbadiglia, lo stesso Sacchi sembra annoiarsi, presenti pochi titolari certi: Marchegiani, Favalli, Cravero, uscito malconcio da un contrasto e rilevato da Luzardi, Di Mauro costretto a spendersi con parsimonia. Cronaca quindi da riassumere sopra un francobollo. L'ex Fiori disinnesca Doll e trova applausi. Valdes straripa nella difesa laziale che tira avanti con le sue approssimazioni. Saurini si mangia un gol imitato da Signori che lo sostituisce al 44' e l'assist man è sempre Doll. Veronese sale ad un soffio dall'epilogo a raccogliere l'idea Moriero e manca la soddisfazione per millimetri. Ai rigori prevalgono i laziali 5-4, perché Marchegiani intuisce le intenzioni di Cappioli.
Fonte: Corriere della Sera
Va alla Lazio, questo torneo Dino Viola ritagliato sulle esigenze delle società. Vince, la squadra di Zoff, davanti a Sacchi e a 41 mila spettatori che hanno speso più di 1 miliardo per un finto anticipo di calcio vero. Di spettacolo ce n'è pochino, per i biancazzurri una pessima notizia: Signori, nel piccolo derby, ha riportato una distorsione alla caviglia destra, con sospetta microfrattura al piede. Indicazioni profonde sulle squadre, Zoff e Mazzone (nominato commendatore della Repubblica nel pomeriggio) faranno fatica a trovarne. Quello che non manca invece è un po' di bestiario. Dai cori laziali contro lo scomparso Viola, alle tensioni di Giannini, Mihajlovic e Signori, alle botte di Corino e Lanna. Incidenti anche nella curva della Lazio: da un settore all'altro volano bottigliette, sembra un gioco ma entra la polizia e c'è il finimondo. Alla fine, arriva anche la rabbia di Cragnotti: La Lazio non si assoggetterà ad alcuna strumentalizzazione politica. La società non merita questo. Meno politica e più tifo, per favore, dice con durezza. Sul campo Gascoigne cresce, mentre Haessler si presta a qualche grande giocata da una posizione un po' defilata. Al 23' il gol decisivo: l'arbitro Cesari vede l'atterramento di Casiraghi da parte di Benedetti. Signori si prepara a battere il rigore, ma Mihajlovic gli sposta il pallone e i due finiscono per spintonarsi. Tornato sul dischetto, Signori realizza. Da fermo, come al solito. Due minuti dopo, contestazioni per un rigore non concesso alla Roma. Ma conta questo torneo ? Conta, conta. Perché vincere un miniderby di 45 minuti significa vendere più abbonamenti. Zoff, poi, arriva all'Olimpico dopo sei sconfitte consecutive. Conta, questo derby. Basta vedere la prima Lazio contro il Cagliari. Anima e muscoli sono risparmiati per la Roma e la partita è misera. Winter e Signori in panchina, Casiraghi e Gascoigne spettatori. Doll, al rientro, si distingue solo una volta; Valdes, il nuovo attaccante del Cagliari, con quel suo caracollare alla Asprilla fa perdere concentrazione alla difesa. Reclama un rigore, Valdes. Per fermarlo, Luzardi appena entrato si fa ammonire. Ai rigori con la Lazio Signori, appena entrato, sigla il gol decisivo dopo che Marchegiani ha neutralizzato Cappioli. Con ben'altra squadra si presenta la Roma: i titolari giocano. In attacco, la squadra giallorossa non è ancora incisiva, ma se Rizzitelli dimostra di essere qualche volta fuori tempo, Balbo almeno si toglie la voglia di gol. La difesa del Cagliari è attenta, bisogna superarla in velocità. Lo capisce Haessler: lancio profondo da metà campo, Bonacina raccoglie, vede l'argentino, Villa manca l'aggancio, Balbo si prepara a tirare ma la palla gli sbatte sul collo del piede ed entra in rete. Il gol decisivo, prima degli incidenti in curva e del derby dei nervi di mezza estate.
Lazio-Cagliari 5-4 ai rigori (0-0 d.t.r.); Roma-Cagliari 1-0 (18' Balbo); Lazio-Roma 1-0 (23' Signori rig).
Fonte: la Repubblica