Lisandrini Antonio

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Padre Antonio Lisandrini
Il religioso con Luciano Re Cecconi
Padre Antonio Lisandrini assieme al giovane Vincenzo D'Amico
Padre Lisandrini con Mario Frustalupi
La tomba di Padre Antonio Lisandrini nel cimitero di Sassoferrato (AN). Courtesy Claudio Neroni

Ecclesiastico dell'Ordine dei Frati Minori e Cappellano ufficiale della Lazio negli anni '70 e '80, nato a Sassoferrato (AN) il 25 aprile 1913 e deceduto a Roma il 7 marzo 1985.

Laureato all'Università Cattolica di Milano con una tesi su Spinosa, insegnò Filosofia nell'Università di Urbino, poi sociologia ed eloquenza sacra, rispettivamente nel Pontificio Ateneo Antoniano e nell'Università Lateranense di Roma. Fu consultatore nel Sinodo Romano e membro di una commissione preparatoria del Concilio Ecumenico; nell'ordine a cui apparteneva rivestì vari incarichi che assolse con impegno e competenza. Fu locatore assiduo alla Radio Vaticana e alla Rai. Le sue più grandi trasmissioni sono state le radiocronache dei funerali di Pio XII e dell'incoronazione di Giovanni XXIII. Alla televisione curò documentari di grande interesse religioso e culturale, come gli "Atti degli Apostoli" e "Attraverso la Bibbia"; fu attivo parlatore anche presso diversi centri televisivi degli Stati Uniti.

L'oratoria fu la sua grande vocazione, raggiungendo le più alte vette della comunicazione di massa e rinnovando i modi di pensare e la trattazione di dottrine religiose e sociali. Attraverso la predicazione si affermò come uno dei più affascinanti protagonisti della storia cattolica del XX secolo in Italia, qualificandosi come una delle punte di diamante del rinnovamento politico-religioso della società italiana, in cerca, dopo la funesta parentesi della seconda guerra mondiale, di una nuova immagine e di un nuovo assetto. Con una predicazione del messaggio evangelico forte e convinta, con una straordinaria simpatia umana e religiosa, raggiunse il cuore e l'intelligenza delle masse aprendole alla proposta di rinnovamento del pensiero politico e della pratica religiosa e sociale della Chiesa.

Per la notorietà delle sue doti oratorie fu chiamato ha svolgere il ministero in tutta Italia, in Germania, Inghilterra, Egitto, Argentina e in molti stati del Nord e Sud America; a Buenos Aires, in una circostanza ebbe un milione di uditori; negli ultimi anni predicò in India, in Giappone, a Formosa; parlò più volte nei più grandi teatri d'Italia e di altri paesi, in sedi universitarie. Sentì profondamente gli ideali della libertà e della giustizia sociale, combattè ogni forma di violenza, mettendosi anche a fianco delle formazioni partigiane delle nostre montagne. Amò profondamente la sua città di Sassoferrato; per esprimere questo sentimento coniò una parola di grande forza e vita: la "Sassoferratesità". Nel 1950 collabora con il regista Roberto Rossellini alla sceneggiatura del film Francesco giullare di Dio.




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