Giovedì 4 novembre 2004 - Middlesbrough, Riverside Stadium - Middlesbrough FC-Lazio 2-0
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4 novembre 2004 - 3116 - Coppa UEFA 2004/05 - Fase a gruppi - gara 2
MIDDLESBROUGH: Schwarzer, McMahon, Southgate, Riggott, Queudrue, Parlour, Boateng, Zenden, Downing, Viduka, Hasselbaink (81' Job). A disposizione: Jones, Doriva, Christie, Wilson, Cooper, Nemeth. Allenatore: McClaren.
LAZIO: Casazza, Oddo, Fernando Couto, Oscar Lopez, Seric, Dabo, Giannichedda (14' Melara), A.Filippini, Di Canio, Cesar (65' Manfredini), Delgado (50' Rocchi). A disposizione: De Angelis, Sannibale, Torroni, Pandev. Allenatore: Caso.
Arbitro: Sig. Baskakov (Russia).
Marcatori: 16’ Zenden, 71' Zenden.
Note: nessun ammonito. calci d'angolo: 5-0. Recuperi 1' p.t., 2' s.t.
Spettatori: 35.000 circa.
La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio a metà senza scampo. Caso si ritrova senza dodici uomini. Zenden trascina il Middlesbrough. La sconfitta in Inghilterra complica un po' il cammino in Coppa".
Continua la "rosea": I miracoli non sempre riescono. Soprattutto quando hai di fronte un avversario tosto e per nulla disposto a concedere regali. Una Lazio decimata già in partenza e bersagliata dalla sfortuna, anche a partita in corso, si deve così arrendere a un Middlesbrough che si conferma organico di assoluta qualità (non a caso è a punteggio pieno nel girone di coppa Uefa ed è quinto in Premier League). La sconfitta non compromette le possibilità di qualificazione dei laziali, ma certamente complica parecchio la strada europea della truppa di Caso. Con dodici uomini fermi ai box (nove infortunati e tre non utilizzabili perché non iscritti nelle liste Uefa) alla Lazio, però, non si può rimproverare quasi nulla. Anche perché, come se non bastassero le dodici assenze iniziali (compresa quella di Sereni, il cui recupero in extremis è fallito) al quarto d'ora del primo tempo alla lista si aggiunge pure Giuliano Giannichedda. In un tentativo di intervento in scivolata l'incontrista si procura una ferita profonda nei pressi del ginocchio sinistro, che lo costringe a lasciare il campo. Caso deve così rinunciare all'uomo che gli sarebbe probabilmente servito di più nella bolgia del Riverside.
Lo sostituisce con il giovane della Primavera Melara (all'esordio in biancoceleste) che si va a piazzare sulla fascia destra, con conseguente arretramento di Antonio Filippini al fianco di Dabo, nella posizione occupata da Giannichedda. Ma prima che la Lazio riesca a trovare i nuovi equilibri arriva il gol del vantaggio dei padroni di casa. Lo realizza al 16' l'olandese Zenden, che approfitta di una corta respinta di testa di Couto e con un gran tiro al volo di sinistro supera Casazza. Il gol dell'ex giocatore del Barcellona segna l'inizio di un monologo della squadra di casa, interrotto solo da qualche sprazzo della Lazio (un tiro di Di Canio parato da Schwarzer l'unica iniziativa pericolosa dei laziali). Nel quarto d'ora iniziale, invece, la Lazio non era dispiaciuta ed aveva anche sfiorato il vantaggio con una rasoiata di Filippini, uscita di pochissimo. Dopo l'1-0 in campo c'è solo il Middlesbrough. Gli inglesi affrontano la partita con una concentrazione ed una determinazione degne di una finale. Esagerati? No, se si considera che il Middlesbrough è quest'anno alla sua prima, storica partecipazione in una coppa europea. E che, dopo il non particolarmente stimolante match col Banik Ostrava, quella con la Lazio è la prima sfida stuzzicante che ospita il nuovo (e bellissimo) Riverside Stadium. Il tifo dei 35.000 fan del "Boro" (stadio esaurito) fa il resto. Buon per la Lazio, così, che all'intervallo i biancocelesti arrivino con lo svantaggio minimo. I laziali devono però ringraziare più la eccessiva foga nelle conclusioni dei padroni di casa che non la loro capacità di tenuta che, in altre circostanze, era invece stata una delle loro armi migliori.
Con la formazione al completo, forse, sarebbe stato così anche stavolta, non con più di mezza squadra ferma ai box. Nella ripresa Caso prova a rianimare i suoi con le residue cartucce a disposizione. Getta quasi subito nella mischia Rocchi al posto del baby Delgado e, successivamente, Manfredini rileva il rientrante Cesar (il ritorno in campo del brasiliano dopo due mesi di assenza è una delle poche note liete della serata per i laziali). Ma i cambi non mutano l'andamento della partita. E' infatti sempre il Middlesbrough a menare la danza. E così, dopo qualche altra occasione sfruttata male, per gli inglesi arriva anche il meritato raddoppio. Lo firma ancora una volta Zenden, stavolta di testa su traversone di Parlour. L'olandese, che in passato era stato sul punto di passare alla Lazio, diventa così il protagonista assoluto della serata. La partita finisce con il suo secondo gol. Il Boro, a dire il vero, avrebbe anche qualche occasione per arrotondare ulteriormente la vittoria, ma Casazza con qualche bell'intervento e un pizzico di buona sorte riesce a limitare i danni.
La Repubblica titola: "Due schiaffi firmati Zenden. Lazio fermata in Inghilterra".
Continua il quotidiano: Non è che le sconfitte annunciate facciano meno male, specie se arrivano dopo essere stati rintronati per un'ora e mezzo dall'avversario. E' stata una partita all'inglese (pure nel punteggio 2-0 con una rete per tempo dell'olandese Zenden) in cui la Lazio è riuscita a interrompere il ritmo forsennato del Middlesbrough solo con qualche timido e sporadico minispot. Poteva pure andare peggio, ma si sa che gli inglesi tanto producono quanto sprecano: vincere una partita per loro è come fare una spremuta con un mulino. Ad un certo punto non vale più neanche la pena di tenere il conto delle loro occasioni perdute. I biancocelesti si giocheranno tutto contro il Partizan il 25 all'Olimpico. Le attenuanti, solo a parziale discolpa, non mancavano alla squadra di Caso: solo sei titolari su 11, divenuti 5 dopo 9' per l'infortunio di Giannichedda; uno di questi, Cesar, al rientro dopo un mese e mezzo e piuttosto sfasato; il terzo portiere Casazza tra i pali, esordiente in Europa a 34 anni comunque senza sfigurare; due primavera al debutto europeo, Delgado e Melara, in campo. E, dall'altra parte, una squadra quinta in Premier League che, essendo alla sua prima partecipazione in coppa, s'era preparata come ad un appuntamento storico. Di Canio, al ritorno in Inghilterra, s'è battuto come al solito, ha avuto qualche spunto buono, niente di che. Peggio, decisamente, Oddo e Seric sulle fasce. In difficoltà Antonio Filippini soprattutto dopo essere stato dirottato al centro a fare coppia con Dabo: i due hanno rincorso e subìto a lungo, sballottati come le palline del lotto. Tra i meno peggio Couto, alla 200esima in biancoceleste. Siccome non bastavano i 13 assenti (più Rocchi tenuto in panchina per scelta, non felice), al 10' la Lazio ha perso anche il più adatto a questo genere di match, cioè Giannichedda, uscito in barella dopo un contrasto con Hasselbaink.
E Caso lo ha sostituito col 18enne Fabrizio Melara, mai una volta in prima squadra, dopo aver già azzardato al centro dell'attacco l'altro primavera Roberto Delgado, nato a Tenerife, il cui padre adottivo faceva l'anno scorso la comparsa nel programma di Mammuccari (era quell'essere da un quintale e mezzo). Il ragazzo non s'è divertito molto, a fare la comparsa là davanti, né ci si poteva aspettare più peso. Così al 50' Caso ha messo dentro Rocchi. Che non s'è divertito di più. Con Giannichedda stramazzato a terra davanti all'area, tra l'altro, il giovane Downing se n'è fregato del fair play tanto caro agli inglesi e ha tirato in porta, rimediando la respinta di Casazza e gli insulti dei laziali. Il Boro però, dopo una parata non difficile di Schwarzer su Di Canio, è andato in vantaggio con uno splendido sinistro al volo da fuori area di Zenden, su ribattuta di Couto. E dire che la prima occasione l'aveva avuta la Lazio con Filippini, il cui rasoterra diagonale destro aveva solo solleticato il palo al 7'. Superata indenne la sfuriata degli inglesi, la squadra di Caso s'è riaffacciata nella metà campo altrui al 27' con un destro volante di Di Canio in bello stile, però alto. Il Boro è andato avanti come un film già visto: grandi folate, tutto istinto e poca testa, e grandi "ooooh" ammirati della folla. Stesso menù anche nella ripresa. Solo un tiro alto di Oddo al 18' ha interrotto il monologo inglese e Casazza al 26' ha incassato la seconda rete di Zenden, stavolta su colpo di testa solitario su cross dalla destra di Downing, venendo invece graziato molte altre volte.
Il sito web "Uefa.com" commenta così la gara:
Una doppietta di Boudewijn Zenden permette al Middlesbrough FC di superare nettamente la S.S. Lazio. Un gol per tempo condanna la squadra italiana protagonista di una prestazione modesta. La squadra inglese resta a punteggio pieno nel girone E. Con i due titolari fuori causa per infortunio, il tecnico della Lazio Domenico Caso affida le chiavi della porta biancoceleste a Fabrizio Casazza, 34 anni, al debutto in campo europeo. Massimo Oddo presidia la corsia di destra mentre la coppia centrale difensiva è composta da Óscar López e Fernando Couto. Anthony Šeric è impiegato come terzino sinistro. Dopo un mese di assenza, torna il brasiliano César che opera da fulcro mancino di un centrocampo a quattro che comprende anche Ousmane Dabo, Giuliano Giannichedda e Antonio Filippini. In avanti Paolo Di Canio fa coppia con il giovanissimo Roberto Delgado. Nonostante la splendida quanto impressionante cornice di pubblico, la Lazio parte a testa alta e senza alcun timore reverenziale. Al 7' i biancocelesti sfiorano già il gol del vantaggio con un destro rasoterra di Filippini che termina a fil di palo. Al 14' Caso dà spazio a un altro debuttante, Fabrizio Melara, che prende il posto di Giannichedda, costretto a lasciare anzitempo il terreno di gioco a causa di un infortunio. Filippini passa a fare il centrale mentre il nuovo entrato si sistema sulla fascia destra. Ma dopo soli due minuti i padroni di casa trovano il gol con Zenden, abile a sfruttare un rinvio incerto di Couto e a superare Casazza con un sinistro violento.
La Lazio accusa il colpo. I padroni di casi invece entrano definitivamente in partita e fortificati dalla rete del vantaggio aumentano la pressione sulla retroguardia biancoceleste. Nella seconda parte del primo tempo il Middlesbrough sfiora il raddoppio in più di un'occasione con Mark Viduka, che conclude nel peggiore modi da ottima posizione Jimmy Floyd Hasselbaink che pecca di mira ma non di potenza, e con un tiro di Ray Parlour che sorvola di pochissimo la traversa sul finire del primo tempo. Ad inizio ripresa Caso corre ripari richiamando Delgado e inserendo Tommaso Rocchi. Ma l'inerzia della partita non cambia. Il Middlesbrough continua a collezionare palle gol. Al 52' Viduka si libera bene in area ma calcia male. Poi arriva il momento dello scatenato Stewart Downing che nel giro di pochi minuti prima coglie la traversa con un tiro cross da posizione defilata, poi sfiora l'incrocio dei pali dalla distanza. Nell'azione successiva supera Casazza con un pallonetto maligno costringendo Fernando Couto a un prezioso salvataggio a porta vuota. La Lazio capitola definitivamente al 71': è ancora Zenden l'autore del gol. L'olandese sfugge a Oddo e raccoglie di testa un cross proveniente dalla destra infilando per la seconda volta l'incolpevole portiere laziale.
La gara si trasforma in un tiro al bersaglio. Su un cross di Downing, Viduka di testa conclude sopra la traversa. Poco dopo l'attaccante australiano non arriva di pochissimo sull'ennesimo traversone dell'inarrestabile Downing. A dieci minuti dal termine un diagonale di Parlour sfiora il palo. La Lazio scompare lentamente dal terreno di gioco cercando solo di concludere in modo dignitoso una serata sfortunata. Per alimentare le proprie speranze di qualificazione, i biancocelesti dovranno fare bottino pieno nel prossimo turno casalingo, in programma il 25 settembre, contro l'FK Partizan. Lo stesso giorno il Middlesbrough farà visita al Villarreal CF.