Giovedì 16 febbraio 2012 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Atletico Madrid 1-3
Turno precedente - Turno successivo
16 febbraio 2012 - 3.457 - Europa League - Sedicesimi di finale, gara d'andata - inizio ore 19.00
LAZIO: Marchetti, Zauri, Diakite, Biava (46' Stankevicius), Konko, Ledesma (83' Zampa), Matuzalem, Gonzalez (54' Kozak), Hernanes, Candreva, Klose. A disposizione: Bizzarri, Dias, Lulic, Rozzi. Allenatore: Reja.
ATLETICO MADRID: Courtois, Juanfran (82' Salvio), Miranda, Godin, Filipe Luis, Mario Suarez, Gabi, Adrian Lopez (66' Perea), Diego (72' Arda Turan), Koke, Falcao. A disposizione: Assuncao, Pizzi, Dominguez, Asenjo. Allenatore: Simeone.
Arbitro: Sig. Kralovec (CZE) - Assistenti: Sigg. Wilczek e Kordula (CZE) - Assistenti arbitrali aggiunti: Sigg. Zelinka e Prihoda (CZE) - Quarto arbitro Sig. Kovarik (CZE).
Marcatori: 19' Klose, 25' A.Lopez, 37' Falcao, 63' Falcao.
Note: serata umida e fredda, terreno leggermente scivoloso. Ammoniti Suarez e Juanfran per gioco scorretto. Angoli: 3-2 per l'Atletico Madrid. Recuperi: 2' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 25.000 circa.
► I calciatori convocati per la partita odierna
La Gazzetta dello Sport titola: "L'Atletico affonda la Lazio. Simeone, debutto al bacio. La squadra di Reja va in vantaggio con Klose, ma subisce prima il pari di Lopez e poi la doppietta di Falcao. Ora l'approdo agli ottavi di Europa League si fa durissimo per i biancocelesti".
Continua la "rosea": L'Europa si allontana spaventosamente per la Lazio, che nell'andata dei sedicesimi di Europa League perde 3-1 all'Olimpico contro un Atletico Madrid totalmente padrone della partita. La squadra di Reja, incerottata, trova il vantaggio con Klose, ma gli spagnoli pareggiano subito con Adrian Lopez e raddoppiano con Falcao. Nella ripresa il colombiano trova il 3-1 e regala a Simeone un debutto scintillante in Europa e il settimo risultato utile consecutivo ai Colchoneros. Tutta rattoppata com'è, la Lazio fa lambiccare proprio poco il cervello di Reja. Le assenze di Brocchi, Cana, Mauri, Radu e Rocchi mettono insieme praticamente in automatico la formazione biancoceleste. Davanti a Marchetti difesa a quattro con Biava, che vince il ballottaggio con Stankevicius, e Diakite centrali, Zauri e Konko invece occupano la fascia. In mezzo ci sono Ledesma e Matuzalem a fare da schermo, mentre la linea Gonzalez, Hernanes e Candreva supporta l'inesauribile Klose. Dias e Lulic, in condizioni non ottimali, restano in panchina. L'Atletico tirato a lucido negli ultimi due mesi da Simeone deve fare a meno dell'ex Juve Tiago, infortunato, ma ritrova la coppia difensiva Godin e Miranda. Il resto degli undici è il blocco compatto che ha infilato sei risultati utili consecutivi e zero reti subite in altrettante gare. In avanti occhi puntati su Falcao, innescato da Diego, Adrián e Koke.
Lo sguardo di Simeone alla Nord qualche secondo prima dell'inizio tradisce tutto l'amore dell'argentino per il suo vecchio popolo. Quando però la partita inizia, non ci sono sconti: l'Atletico parte forte, fa vedere subito di avere un ottimo palleggio, mentre la Lazio se ne sta dietro pronta a ripartire. La prima occasione è per gli spagnoli con Falcao, con Ledesma che perde palla in fase di interdizione. Errori simili se ne vedranno diversi dalla parte biancoceleste, ma il solito Klose oscura per qualche minuto tutti i vizi laziali. Candreva scocca una botta dalla distanza, l'intervento di Courtois è pessimo e Klose mette dentro da due passi la rete stagionale numero 14. L'Atletico non fa una piega, dimostrando la stessa tenacia che il Cholo metteva in campo. Adrian Lopez, servito da un tocco di testa di Falcao non proprio irresistibile, sorprende Diakite, che lo marca a un metro di distanza. 1-1 e l'Atletico riparte, di nuovo. La fase difensiva della Lazio è troppo tenera e il raddoppio degli spagnoli ne è il ritratto preciso: Diego, caparbio, sposta Matuzalem, mette dentro per Falcao che sbuca alle spalle di Konko e anticipa in rete. I biancocelesti alzano tutti il braccio, reclamando una presunta posizione irregolare, ma Candreva tiene in gioco l'attaccante. Eppure Reja si era raccomandato nel prepartita una certa attenzione dietro. Per la serie "come non detto".
I meccanismi dell'Atletico, perfettamente oliati da Simeone, non si inceppano. Zauri sulla linea salva una conclusione di Koke, servito di tacco di Adrian Lopez, e il pubblico biancoceleste trema. I padroni casa provano ad avanzare un po' il raggio d'azione, combinando troppo poco. L'ingresso di Kozak è praticamente invisibile agli occhi spagnoli che si preoccupano piuttosto di continuare a macinare gioco. E questo la squadra di Simeone lo fa alla grande. In contropiede i Colchoneros fanno a fette la Lazio: sulla fascia Adrian Lopez si mangia Stankevicius, crossa in mezzo e sul secondo palo sbuca di nuovo, puntualissimo, Falcao che non si chiama Paulo Roberto, ma da stasera sarà digerito male dalla sponda biancoceleste come il brasiliano. Alla fine è 3-1 e gli ottavi assumono sempre più i contorni di un miraggio, se la Lazio resta questa e l'Atletico pure.
Il Messaggero titola: "Lazio, l'Europa scappa via: 1-3. Tanto Atletico, Falcao nel destino. La Lazio, compromette il ritorno: illude il gol di Klose, poi il colombiano col nome caro ai romanisti segna due gol".
Continua il quotidiano romano: Lazio sconfitta all'Olimpico nell'andata dei sedicesimi di Euroleague. Segna Klose, poi è tutto Atletico. Gol di Adrian e doppietta Falcao, omonimo del brasiliano giallorosso. L'Europa scappa. Al ritorno sarà difficilissimo. La partita del cuore la vince, e pure bene, Simeone (al suo esordio europeo con gli spagnoli) quattro stagioni e uno scudetto con la maglia bianconceleste, ora tecnico dei madrileni poveri: El Cholo infierisce 3-1 su una Lazio arrivata all'appuntamento con gli scontri diretti per l'Europa (mancava da nove anni) con la squadra ridotta ai minimi termini. Con una difesa inventata (assente Radu e Dias ancora non recuperato trascinato in panchina per fare numero), la Lazio si era illusa con il solito Klose, ma stavolta il tedesco non basta. Perché poi c'è spazio solo per gli spagnoli e la remuntada è servita. Lopez prima e la doppietta di Falcao, stella dell'Atletico, e nome caro ai romanisti, schiacciano i biancocelesti che ora a Madrid sono attesi da una prova disperata per cercare di non dire addio all'Europa.
Reja ha fatto quello che poteva con i pochi mezzi a disposizione, e mette in campo quelli che ha: a corto di uomini e con una panchina più virtuale che reale, il tecnico biancoceleste si affida a Klose unica punta, ma il vero interrogativo è la difesa. E infatti il reparto arretrato, con Biava e Diakite centrali, ha dimostrato da subito tutta la sua debolezza. Stesso modulo anche per gli spagnoli, con Simeone che scommette tutto sulla capacità offensiva di Falcao. E l'attaccante non delude, perché passano appena 60 secondi ed è proprio sui suoi piedi che si affaccia la prima palla gol della serata, ma va sopra la traversa. La Lazio però c'è e al 15' ci prova Hernanes che regala un pallone a Klose, anticipato di pochissimo da Godin. Ma il tedesco aspetta l'occasione più ghiotta e al 19' firma la rete del momentaneo vantaggio dei padroni di casa: l'azione non è da manuale, nasce da un tiro da fuori di Candreva, Courtois sbaglia sull'unico tiro pericoloso dei padroni di casa, non trattiene e sulla ribattuta l'attaccante tedesco si butta sulla palla e mette dentro il 14esimo gol in biancoceleste. La festa dura poco, perché i varchi della difesa laziale sono sempre aperti: Diakite si lascia scappare Lopez che raccoglie un assist di testa di Falcao. È l'inizio della rimonta dell'Atletico: l'idea è di Diego, Falcao anticipa Konko e segna il gol del vantaggio. La Lazio incassa: allo scadere resta a terra anche Biava, che non rientra nella ripresa. Al suo posto Reja manda in campo Stankevicius. Ma la musica non cambia.
La Lazio è in evidente difficoltà: al 10' gli spagnoli si fanno pericolosi con Koke, salva Zauri. Al 13' ci prova Hernanes di testa, ma nulla di fatto. Il terzo dei madrileni è nell'aria: ci pensa ancora Falcao che, complice la pessima copertura di Stankevicius, raccoglie un bell'assist di Lopez e festeggia il bis. Per la squadra di Reja il resto della gara è un'agonia, perché la palla è sempre sui piedi dell'Atletico. Che sfiora la quarta rete al 30' con Arda Turan. Nel finale l'Atletico pensa solo a gestire il vantaggio, la Lazio va avanti a fatica, ma senza successo. Una sconfitta pesante per la squadra di Reja, che in campionato viaggia alta in classifica: ma le risorse sono poche e bastano un po' di infortuni per metterla in ginocchio. Il cammino in Europa è compromesso: la strada ora è tutta in salita, perché servirà un'impresa a Madrid per strappare gli ottavi. Simeone ha preso in mano l'Atletico da dicembre, ed era arrivato all'Olimpico senza subire un gol. Ora sogna da grande, lo fa da allenatore: lo strano incrocio del destino lo ha riportato su quel prato che in Italia gli ha dato gloria. "Un giorno potrei tornare qui" aveva detto: le emozioni dell'ex non lo hanno tradito. L'Atletico affonda la sua Lazio e ipoteca il sogno del cammino europeo.
Il sito web Uefa.com così commenta la gara:
Se non è un'ipoteca, poco ci manca. Nell'andata dei sedicesimi di finale di UEFA Europa League, il Club Atlético de Madrid sbanca lo Stadio Olimpico e costringe la S.S. Lazio al miracolo nella gara di ritorno in programma tra una settimana allo stadio Vicente Calderón: il 3-1 consente infatti ai Colchoneros di poter addirittura perdere 2-0 e qualificarsi al turno successivo, oltre che dare agli spagnoli la possibilità di giocare con due risultati su tre a disposizione. Al gol di Miroslav Klose (arrivato grazie anche a un errore di Thibaut Courtois), rispondono Adrián López e Falcao con una doppietta, a condannare una Lazio distratta in difesa e quasi mai capace di impensierire la retroguardia madrilena, al contrario sempre attenta e vigile sulle rare offensive dei biancocelesti. 4-2-3-1 speculari quelli schierati dai due tecnici: Edoardo Reja si affida in avanti al solo Klose, con Álvaro González, Hernanes e Antonio Candreva alle spalle del bomber tedesco, che oggi tocca quota 80 presenze in competizioni UEFA. Dall'altra parte Diego Pablo Simeone (premiato con una targa ricordo dai tifosi della Lazio, squadra in cui ha militato dal 1999 al 2003) sceglie Falcao come unico vero terminale offensivo, supportato da Adrián López, Diego e Koke, quest'ultimo preferito ad Arda Turan.
Il primo sussulto del match arriva dopo soli 58 secondi, quando Diego libera al tiro Falcao, con il destro dell'attaccante colombiano che si spegne alto. La Lazio, in avvio, sembra contratta, ma con il passare dei minuti Cristian Ledesma e Matuzalem iniziano a manovrare bene la palla, complice anche un pressing dei centrocampisti dell'Atlético meno asfissiante rispetto a quello delle prime battute. Il centrocampo spagnolo non fa pressione neppure su Candreva al 19', con l'ex fantasista arrivato a gennaio dall'AC Cesena che calcia dai 25 metri: goffo l'intervento di Courtois, sulla cui respinta si avventa come un falco Klose, che firma il quindicesimo gol stagionale, tra campionato e coppa. La squadra di Simeone reagisce prontamente e al 25' trova il pareggio: cross all'apparenza innocuo da destra di Juanfran, torre di Falcao e tocco vincente di Adrián López con la difesa della Lazio ferma a chiedere una posizione irregolare che non c'è, perché Candreva tiene tutti in gioco. Dopo il botta e risposta nel giro di sei minuti, la gara cala di ritmo, ma a riaccenderla è il vantaggio dei Colchoneros che, a dire la verità, arriva più per demeriti della difesa della Lazio che per merito degli spagnoli. Sugli sviluppi di una rimessa laterale, il colpo di tacco di Adrián López libera Diego: il diagonale del brasiliano attraversa tutto lo specchio della porta, Abdoulay Konko si addormenta e Falcao fa 2-1. Prima dell'intervallo ancora Falcao protagonista: suo il colpo di testa su cross da sinistra di Filipe Luis ma Federico Marchetti blocca a terra.
Nella ripresa, subito un cambio "forzato" per Reja, costretto a lasciare negli spogliatoi l'infortunato Giuseppe Biava: al suo posto, Marius Stankevičius. All'8', invece, dentro Libor Kozák per González. La Lazio, costretta a gettarsi all'attacco per raddrizzare il risultato, concede inevitabilmente spazio al contropiede dell'Atletico che, poco dopo l'ingresso in campo dell'attaccante ceco, rischia di subire il 3-1. Provvidenziale il salvataggio di Luciano Zauri sul tentativo di Koke. I biancocelesti, però, sono costretti a inchinarsi ancora al 18', quando Adrián López fugge via sulla fascia destra e offre a Falcao un pallone solo da spingere in rete. 3-1 e notte fonda per la squadra di Reja. Un gol che manda i titoli di coda sulla partita, con la Lazio che quasi si arrende al suo destino e l'Atletico che controlla agevolmente il risultato. Simeone regala la passerella a Diego e Juanfran (dentro Arda Turan e Salvio), mentre Reja fa entrare il baby Zampa al posto di Ledesma. I padroni di casa non provano neppure ad accorciare le distanze: ci proveranno giovedì prossimo a Madrid, ma le speranze di proseguire l'avventura europea ora sono davvero minime.
Tratte da Il Messaggero, alcune dichiarazioni post-gara:
"Abbiamo preso due gol stupidi, ma non ci arrendiamo. Ora sotto con il Palermo e poi tenteremo il miracolo a Madrid...". Parole piene di speranza quelle pronunciate dal duo brasiliano Hernanes-Matuzalem. Il trequartista crede ancora tanto nella Lazio: "Purtroppo nel calcio succede così. Abbiamo iniziato interpretando bene il match, andando meritatamente in vantaggio. Poi è arrivato il pareggio e il due a uno. Nel secondo tempo abbiamo cominciato bene, poi però c'è stato il terzo gol in contropiede. La squadra ha dimostrato grinta, peccato davvero. Questo risultato, però, non cambia niente. Siamo forti e consapevoli di poter fare ancora una grande stagione". Riprende il filo il compagno, Francelino Matuzalem: "Siamo partiti bene e nonostante le assenze siamo riusciti a metterli in difficoltà. Mi dispiace perché abbiamo preso due gol che si potevano evitare. Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche e andare a fare risultato a Palermo. Questa sconfitta con l'Atletico non inciderà per niente e lo dimostreremo domenica andando a vincere". E poi? "Tenteremo l'impresa a Madrid. Non sono pazzo, solo che credo molto nelle capacità della Lazio, è complicato adesso passare il turno, ma niente è impossibile". Oggi la Lazio si ritroverà a Formello. Reja farà la conta dei giocatori a disposizione e avrà la sorpresa di vedere in gruppo Stefano Mauri. Dopo quasi tre mesi il trequartista è pronto per rientrare, forse già a Palermo.
Reja è dispiaciuto e preoccupato: "Guardando le due squadre, l'Atletico mi sembra in grande condizione. Sul gol Candreva era fuori posizione, ma a parte gli episodi ho visto un grande Atletico. Mi auguro di recuperare qualcuno, e invece perdo ancora pezzi come Biava. Non so cosa riuscirò a combinare soprattutto in difesa per Palermo. Mi sarebbe piaciuto affrontare l'Atletico con l'organico al completo". Klose accusa il colpo, ma guarda avanti: "Siamo partiti bene, poi per disattenzione abbiamo preso un gol. Sembrava potessimo fare un'altra rimonta, ma non è andata così. La qualificazione? Una partita come questa fa poco testo: abbiamo molti infortunati. In campionato siamo in corsa per il terzo posto e non possiamo mollare". Simeone: "Accoglienza commovente, che mi porto dietro come una delle cose più belle che mi sono successe nel calcio. Avevamo cominciato bene, dopo il gol abbiamo reagito bene. Ma c'è ancora il ritorno da giocare e sono sicuro che contro la Lazio non sarà facile. L'Atletico ha giocato in velocità e facendo girare la palla: i ragazzi sono stati bravi".
Galleria di immagini sulle reti della gara | |
► Per questa partita il Mister biancoceleste Edoardo Reja ha convocato i seguenti calciatori:
- Portieri: Berardi, Bizzarri, Marchetti;
- Difensori: Biava, Diakite, Zauri, Stankevicius, Dias, Konko;
- Centrocampisti: Matuzalem, Candreva, Ledesma, Gonzalez, Lulic, Hernanes, Zampa;
- Attaccanti: Klose, Kozak, Rozzi.
<< Turno precedente | Turno successivo >> | Torna alla Stagione | Torna ad inizio pagina |