Giorgio Chinaglia Presidente della Lazio
► La scheda di Giorgio Chinaglia
Mercoledì 13 luglio 1983 l'assemblea dei soci presieduta da Mario Apuzzo elegge Presidente della società Giorgio Chinaglia che diventa così il 27° presidente della Lazio. Chinaglia subentra a Gian Casoni in carica dal 23 luglio 1981. Il Corriere dello Sport ed Il Messaggero così ci raccontano l'evento:
Eletto ieri dalla Lazio, è il n. 27. Chinaglia irrompe sul campionato, ma da presidente. Dopo l'unanimità ricevuta in assemblea, dice: "Insieme con me sono alla testa della Lazio tutti i tifosi, anche l'ultimo della curva. Vedo un futuro roseo, altrimenti non avrei iniziato questo lavoro di ricostruzione. Sarà una squadra competitiva e su Laudrup son pronto a giocarmi tutto: dopo la Samp, è stata la Lazio la vera regina del mercato".
L'assemblea dei soci della Lazio, presieduta da Mario Apuzzo, ha eletto ieri mattina presidente della società biancazzurra Giorgio Chinaglia, che subentra a Giovanni Chiarion Casoni rimasto in carica per 12 mesi e 355 giorni, dal 23 luglio del 1981 a ieri 13 luglio 1983. La stessa assemblea ha visto presenti 43 soci per 1.997 azioni, 10 deleghe per 54.774 azioni, per un totale di di 56.771 su 64.000: si tratta di un record assoluto in fatto di presenze per un'assemblea biancoazzurra (circa l'ottantotto per cento); i soci hanno approvato all'unanimità il nuovo Consiglio d'Amministrazione della società che sarà formato da undici persone: oltre al presidente Chinaglia, i vice presidenti Mario Corsi e Peppe Pinton, i consiglieri Mario Apuzzo, Fabio Citti, Michele Collarile, Pierandrea Fabiani, Carlo Gilardoni, Massimo Lotti, Elio Massi, Marco Valsania. Quindi sette "nuovi" (Chinaglia, Pinton, Citti, Fabiani, Gilardoni, Lotti e Valsania) e quattro "vecchi" (Corsi, Apuzzo, Collarile e Massi). L'assemblea è durata poco meno di un'ora, dalle ore 11.30 alle ore 12 e 28, senza troppi sussulti: un intervento del presidente uscente Casoni che ha ringraziato un po' tutti, un breve discorso di Chinaglia che si è "presentato", il solito intervento dell'avvocato Procopio per conto di Sandra Lenzini che ha nuovamente contestato la partecipazione della Finanziaria all'Assemblea, e qualche domanda al neo presidente da parte di alcuni soci che volevano saperne di più circa la campagna acquisti.
Poi, al termine, la conferenza stampa di Chinaglia. "E' andato tutto benissimo - ha esordito il neo presidente - anche perché sono state dette poche parole. Diciamo che è stato Casoni quello che ha parlato di più ed ha ringraziato sia noi che la vecchia dirigenza. Il sottoscritto ha parlato poco; ho chiesto solo di poter lavorare tranquillo, i risultati verranno naturali; con un pizzico di fortuna potremo già in questo torneo raggiungere grossi traguardi. La squadra è nuova per sette undicesimi ed anche Giordano e Manfredonia sono due nuovi acquisti, costituiscono la vera base della squadra insieme ai due stranieri Batista e Laudrup. Il padrone della Lazio però - ha detto a un certo punto Giorgione - non è Chinaglia, i padroni sono i tifosi, sono loro la vera società. I dirigenti passano, loro, anzi noi, rimarremo sempre!".
Giorgio Chinaglia è poi tornato a parlare dei rapporti che intercorrono tra la Lazio e la Juventus; ha voluto precisare la situazione una volta per tutte: "Sono state dette tante stupidaggini sul rapporto Lazio-Juventus, ricordatevi che le alleanze Chinaglia le fa soltanto con la Lazio. Questa è la Lazio, poi la Juventus è la Juventus e la Roma è la Roma. Credetemi!". Scontata, dunque, la risposta circa l'acquisto di Laudrup, laziale a tutti gli effetti: "Laudrup - ha chiarito Chinaglia - è tutto della Lazio, perché siamo noi che l'abbiamo pagato. Se giocherà con noi il prossimo anno? Ne riparleremo. La Juventus sul giocatore può vantare soltanto il diritto di una stretta di mano". Poi ha ufficializzato quello che sarà lo staff tecnico della nuova Lazio: "Sarà composto da quattro persone: Pulici, Morrone, Lovati e Governato". Non farà follie per quanto riguarda gli ingaggi dei giocatori: "Non credo che ci saranno dei problemi; per ora, almeno, non esistono. Comunque, se un giocatore mi chiederà la luna, non gliela darò!". La campagna acquisti non è conclusa: "Il mio staff ha chiesto un difensore e quindi il discorso non è chiuso: se c'è il "pezzo" lo prenderemo, se non c'è mica lo possiamo fare. Al 99 per cento la squadra è già fatta". Resta in piedi, oltre al difensore (Bruscolotti ?), anche Limido, che ancora non si è accordato con l'Avellino. Chinaglia resterà a Roma ancora qualche giorno: "I miei impegni "americani" dureranno ancora per un bel pezzo; voglio arrivare alla finale e vincere lo scudetto con i Cosmos ad ottobre. Ma non voglio essere eliminato ad agosto: non ho mai sopportato di dover perdere".
Intanto è stato confermato ancora per un anno lo sponsor Seleco. Alla fine Chinaglia ha lasciato la parola al vice-presidente Corsi: "La Lazio ha ricevuto il premio promozione di 400 milioni e Chinaglia con un bel gesto si è accordato per ancora un anno con la Seleco (360 milioni), instaurando dei rapporti eccezionali con la Zanussi. Poi si vedrà".
Da ieri Giorgio Chinaglia è ufficialmente il nuovo presidente della Lazio. Eletto per acclamazione dell'assemblea dei soci, sarà coadiuvato da un nuovo consiglio d'amministrazione, anch'esso eletto all'unanimità, formato da Mario Corsi e Beppe Pinton, in qualità di vicepresidenti, e da Mario Apuzzo, Fabio Citti, Michele Collarile, Pier Andrea Fabiani, Carlo Gilardoni, Massimo Lotti, Elio Massi e Marco Valsania. Giorgio Chinaglia succede a Gian Chiarion Casoni che era stato eletto il 23 luglio 1981. All'assemblea della Lazio erano presenti 43 soci (per 1.997 azioni) con dieci deleghe (per 54.774 azioni) per un totale di 56.771 azioni sul totale di 64 mila. Il primo a congratularsi con il nuovo presidente è stato l'ex Casoni. Che ha dichiarato: "Non ho mai avuto paura di chiudere la Lazio, ma una paura fisica l'ho provata quando sono dovuto uscire dalla sede scortato dai carabinieri perché si era sparsa la voce che non volevo cedere la Lazio a Chinaglia". Subito dopo, ovviamente, ha parlato Chinaglia che agli applausi ha risposto: "Prima fatemi lavorare, poi quando vedrete i risultati mi applaudirete. Per ora posso dirvi che con un po' di fortuna questa nuova Lazio raggiungerà grandi traguardi. La squadra è nuova per sette undicesimi, con due stranieri più Giordano e Manfredonia. Con un po' di pazienza otterremo buoni risultati già quest'anno". Chinaglia, comunque, non ha escluso che qualche altro rinforzo si aggiunga a quelli già acquistati, riferendosi in particolar modo a Limido per cui la Lazio non ha ancora del tutto perso le speranze, ma più probabile appare l'arrivo di un terzino scelto tra quelli già svincolati o in disaccordo economico con le rispettive società. Un problema, quello degli ingaggi, che non sembra preoccupare Chinaglia nonostante le voci che girano. "Chi chiederà la luna - ha tagliato corto il neo-presidente - state tranquilli che non l'avrà". Sarà stato forse per questo che D'Amico ha firmato il suo contratto in bianco.
Altro punto che Chinaglia ha voluto chiarire è quello che riguarda l'affare Laudrup e la ventilata alleanza della Lazio con la Juve. "Laudrup - ha precisato - è stato pagato tutto e solo dalla Lazio. La Juve può vantare solo il diritto di una stretta di mano. E ricordatevi che Chinaglia le alleanze le fa solo con la Lazio". A proposito di alleanza. Nel nuovo consiglio di amministrazione sono sette i nuovi membri: Chinaglia, Pinton, Citti, Fabiani, Gilardoni, Lotti e Valsania. Quattro, invece, quelli della vecchia gestione: Corsi, l'azionista di maggioranza relativa della finanziaria detentrice del vecchio pacchetto, Apuzzo, Collarile e Massi. Sulla proprietà della Lazio, comunque, Chinaglia ha coniato uno slogan ad effetto: "Il padrone della Lazio - ha dichiarato - non è Giorgio Chinaglia ma i tifosi: questi, e noi siamo tra loro, sono la vera società". Infine il neo presidente della Lazio ha ufficializzato: 1) che ancora per un altro anno sarà la Seleco lo sponsor biancoazzurro (avrà 360 milioni oltre ai 400 pattuiti quale premio promozione); 2) che lo staff tecnico sarà composto da Morrone, Lovati, Governato e Pulici; 3) che la sua carriera di calciatore è tutt'altro che finita avendo intenzione di giocare almeno sino ad ottobre nella speranza che i Cosmos arrivino alla finale del campionato statunitense e vincano ancora uno scudetto. L'ultima notizia riguarda i 2 stranieri che saranno a Roma il 22 luglio, mentre il 23 verrà presentata la squadra.
Da La Stampa del 14 luglio 1983:
Dalle 12,30 di ieri, 13 luglio, la Lazio ha un nuovo presidente: Giorgio, in arte Giorgione, Chinaglia. L'assemblea dei soci laziali ha nominato il centravanti dei Cosmos presidente della società biancazzurra, senza ricorrere a votazioni, ma con la sbrigativa formula dell'acclamazione. E dietro al nuovo presidente ha preso corpo anche la compagine direzionale che amministrerà la società nei prossimi anni, una buona fusione tra il vecchio che non scompare e i nuovi che assumono un ruolo preponderante. Ci sono due vicepresidenti, Mario Corsi, già dirigente con Casoni, e Giuseppe Pinton, l'uomo di fiducia di Chinaglia; nel Consiglio siederanno Mario Apuzzo, Michele Collarile ed Elio Massi, ereditati dalla passata gestione, Fabio Citti, Pierandrea Fabiani, Carlo Gilardoni, Massimo Lotti e Marco Valsania. La gestione sportiva della società viene affidata a un poker di ex atleti, Morrone, allenatore, Lovati, Pulici e Governato, quest'ultimo giornalista fino a ieri ed esordiente nel nuovo ruolo dirigenziale. Gian Casoni ha lasciato senza troppi rimpianti, ma con una punta polemica nelle dichiarazioni rilasciate fuori dalle sedi ufficiali: "Non ho mai avuto paura di dover "chiudere" la Lazio per mancanza di fondi o per soffocamento da debiti, ma ho avuto si una certa paura fisica quando ho dovuto lasciare la sede scortato dalla polizia, soltanto perché i tifosi credevano che non volessi cedere la società a Chinaglia. Comunque è acqua passata e credo che se adesso Chinaglia potrà lavorare bene, il merito è anche della nostra Lazietta povera: abbiamo resistito alle offerte favolose per Giordano e Manfredonia, e i due campioni restano nostri".
Il neopresidente ha detto ai soci: "Fatemi lavorare bene e in pace e io vi farò vedere cosa son capace di fare. Con un pizzico di fortuna potremo raggiungere grossi traguardi". Più loquace Chinaglia è stato con noi esordendo con un pistolotto diretto ai tifosi: "Non è Chinaglia il padrone della Lazio, ma sono i tifosi, sono loro, anzi noi, che rappresentano la società e che lavorano per la Lazio". Poi, scendendo sul piano tecnico, ha aggiunto: "Abbiamo rinnovato la squadra per sette undicesimi, abbiamo trovato due stranieri ottimi e in più abbiamo i migliori acquisti del mercato, Giordano e Manfredonia". L'alleanza con la Juventus sin dove arriva? "Io faccio alleanze soltanto con la Lazio. Laudrup è nostro a tutti gli effetti, lo abbiamo pagato con i nostri soldi perché lo abbiamo giudicato valido come giocatore. La Juventus può vantare il diritto di una stretta di mano: rapporti corretti, amicizia cordiale, ma nessun impegno nascosto". La campagna acquisti è finita o no? "Tutto può essere ancora rivisto, Limido, che era uno del nostri obiettivi, potrà ancora essere acquistato. Comunque sono problemi che risolveranno i miei amici Morrone, Lovati, Pulici e Governato". Per fiducia in Chinaglia, Vincenzino D'Amico ha firmato in bianco il rinnovo del contratto mentre gli abbonamenti hanno già fruttato un miliardo e 100 milioni. Glorgione-presidente tornerà infatti presto in America, per concludere la stagione con il Cosmos e conquistare un nuovo titolo alla società newyorkese. La Lazio andrà in ritiro a Castel del Piano il 24 luglio, giocherà due amichevoli in quella località il 4 e il 7, la seconda partita contro l'Arezzo. Altre amichevoli sono in programma a Siena il 10 agosto, ad Ascoli il 13, mentre l'esordio all'Olimpico è previsto per il 17 contro la Dinamo Zagabria.
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