Domenica 9 gennaio 2022 - Milano, stadio Giuseppe Meazza - Inter-Lazio 2-1
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9 gennaio 2022 – Milano, stadio Giuseppe Meazza - Campionato di Serie A, XX I giornata - inizio ore 20.45
INTER: Handanovic, Skriniar, de Vrij, Bastoni, Dumfries (76' Darmian), Barella (82' Vidal), Brozovic, Gagliardini, Perisic (82' Dimarco), Sanchez (73' Correa), Martinez (73' Dzeko). A disposizione: Rovida, Radu, Ranocchia, D’Ambrosio, Vecino, Sensi, Curatolo. Allenatore: S. Inzaghi
LAZIO: Strakosha, Hysaj (81' Lazzari), Luiz Felipe, Radu, Marusic, Milinkovic, Cataldi (67' Leiva), Basic (67' Luis Alberto), Pedro, Immobile, Felipe Anderson (60' Zaccagni). A disposizione: Reina, Adamonis, Patric, Vavro, Andrè Anderson, Moro, Romero, Muriqi. Allenatore: Sarri
Arbitro: Sig. Pairetto (Nichelino) - Assistenti Sigg. Bercigli e Berti - Quarto uomo Sig. Serra - V.A.R. Sig. Aureliano- A.V.A.R. Sig. Bresmes.
Marcatori: 30' Bastoni (I), 35' Immobile (L), 67' Skriniar.
Note: ammonito al 41' Luiz Felipe, al 54' Basic, al 71' Zaccagni, al 71' Radu, al 90' Vidal. Angoli . Recuperi: 1' p.t., 4' s.t.
Spettatori: .
► I calciatori convocati per la partita odierna
► La Gazzetta dello Sport titola: "Comanda l'Inter. Sono 8 di fila. Gol di bastoni e Skriniar. La Lazio la fa soffrire. Inzaghi tiene il primato. I nerazzurri vincono coi difensori, in mezzo la rete di Immobile. Mercoledì c’è la Supercoppa, Simone a caccia del primo titolo".
Continua la "rosea": Niente sorpasso, l’Inter respinge il tentativo del Milan e resta capolista a più uno, ma con un vantaggio potenziale di più quattro, perché i campioni d’Italia devono recuperare la partita con il Bologna. L’ottava vittoria consecutiva in campionato, un gran filotto, è arrivata contro una Lazio non “sarriana”, nel senso che del calcio di Sarri continua a vedersi poco, per ampi tratti nulla. Oltre ai macro-numeri va evidenziato un fattore tecnico straordinario: l’Inter ha segnato con due difensori, Bastoni e Skriniar, e il primo, oltre a far gol in proprio con un gran sinistro, ha servito l’assist per la rete di testa del secondo. Una coralità diffusa. Si potrebbe aggiungere che Bastoni è stato il sedicesimo marcatore interista della stagione, si potrebbe aprire un capitoletto sulle diagonali difensive di Perisic per dimostrare come tutti facciano tutto, nel calcio di Inzaghi. Aggiungiamo un altro elemento: la grande squadra è tale quando rimedia ai propri errori, come l’Inter ieri. Regalato l’1-1 alla Lazio per un eccesso di sufficienza, l’Inter è sopravvissuta a qualche minuto di sbandamento tra i due tempi e ha rimesso le mani sulla partita. Un gruppo forte, maturo. Un organico senza falle: ieri mancava Calhanoglu per squalifica e l’assenza non si è notata troppo né ha interferito sul risultato.
Complesso di superiorità. In Serie A la sua forza è preponderante e l’Inter più che altro deve guardarsi da se stessa, dalla tentazione del complesso di superiorità. Nel primo tempo la supremazia degli “inzaghiani” è stata manifesta, un controllo tecnico-tattico esasperato come dimostra il dato relativo al possesso palla al 45’: 68 per cento a 32, a memoria non ricordiamo una squadra di Sarri così passiva e contemplativa del gioco altrui. Il cammino verso l’1-0 è stato un crescendo. Prima il gol annullato a Lautaro per fuorigioco infinitesimale, azione di cui resterà nella memoria la meravigliosa verticalizzazione di Sanchez. Poi la girata dell’argentino su cross di Dumfries, disinnescata dal riflesso lampo di Strakosha: se Martinez ha avuto un torto, si fa per dire, è stato quello di aver colpito troppo bene, in maniera perfetta; se avesse sporcato di un’inezia il tiro, il pallone sarebbe entrato. Infine il sinistro—laser di Bastoni, dal limite, una palla in buca, degna di un asso del biliardo. Tre istantanee a certificare un dominio assoluto, ma un attimo sbagliato dei dominatori ha ridato vita ai dominati. Su una punizione di Cataldi da centrocampo è andato in scena un balletto da fase difensiva horror. Skriniar, nell’occasione stopper all’antica maniera, ha perso il corpo a corpo con Immobile. de Vrij, sulla scena come un libero vecchio stampo, non ha intuito il pericolo e ha confidato troppo in Handanovic, perché il portiere si è consegnato alla peggiore delle uscite, il volo d’angelo con il braccio teso della speranza, tipo Superman. Un intervento a vuoto, la palla. è rimasta. lì e Immobile l’ha depositata in rete. Non sarebbe giusto crocifiggere una difesa che in campionato aveva subito l’ultimo gol 587 minuti prima, era stato Mertens a realizzarlo, ma l’episodio varrà una riflessione: mai sentirsi troppo forti, per scivolare bastano pochi secondi di disattivazione mentale.
Con umiltà. Sull’1-1 l’Inter è slittata, in finale di tempo ha concesso una ripartenza alla Lazio chiusa da un diagonale di Pedro e in avvio di ripresa Immobile di testa e Milinkovic Svirgolante hanno seminato ansia davanti ad Handanovic. Lì è scattata l’allerta, la squadra ha ripreso il filo dell’umiltà e ha soffocato sul nascere i timidi tentativi di sarrismo della Lazio e qui tocca aprire una parentesi su Sarri, sui vani tentativi di replicare in biancoceleste il suo calcio intessuto di triangoli, di fraseggi corti, di ampiezza sugli esterni, di pressioni mirate. Questa Lazio, per quanto volonterosa, non ce la fa a “sarrizzarsi”, un po’ ci prova e un po’ ripiega su un calcio ordinario, di resistenza e di ripartenza. Quando l’Inter ha rialzato il baricentro e l’aggressività, la Lazio si è riscoperta murata davanti a Strakosha. Il 2-1 e stato annunciato da una tripla conclusione in sequenza di Dumfries, Perisic e Sanchez con Strakosha e Luiz Felipe reattivi. Un chiaro avviso di “segnata”: Bastoni di sinistro per l’imperiale stacco di Skriniar, 2-1 e superiorità ristabilita nei fatti. Sarri ha tentato di animare il suo stagno con l’innesto di Luis Alberto e in effetti lo spagnolo, dentro per Basic, ha portato vivacità e su un suo corner Handanovic per poco non ha combinato un altro pastrocchio, ma ci voleva altro per scalfire la corazza dell’Inter, sarebbero servite dosi massicce di sarrismo. La Lazio ha chiuso con un possesso generale a 39,1 contro 60,9 e con un baricentro molto basso a 44 metri. L’Inter ha impressionato a ogni livello, disattenzioni escluse. In Serie A oggi è la squadra più squadra: soltanto l’Inter, con eventuali atti di autolesionismo, può scalzare l’Inter.
Il Corriere dello Sport titola: .
Prosegue il quotidiano sportivo romano:
Il Messaggero titola: .
Prosegue il quotidiano romano:
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:
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