Domenica 3 novembre 1991 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Juventus 1-1
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3 novembre 1991 - 2501 - Campionato di Serie A 1990/91 - IX giornata
LAZIO: Fiori, Bergodi, Sergio, Pin, Gregucci, Soldà, Bacci, Doll, Riedle, Sclosa (52' Stroppa), Sosa (85' Melchiori). A disp.: Orsi, Corino, Capocchiano. All. Zoff.
JUVENTUS: Tacconi, Luppi, De Agostini, Galia, Kohler, Julio Cesar, Alessio, Marocchi, Schillaci, Baggio (71' Corini), Casiraghi. A disp.: Peruzzi, Giacobbo, Caverzan, Di Canio. All. Trapattoni.
Arbitro: Sig. Pezzella (Frattamaggiore).
Marcatori: 45' Alessio, 72' Riedle.
Note: ammoniti al 21' Luppi, 26' Gregucci, 37' Alessio, 80' Sosa. Espulso al 60' Gregucci.
Spettatori: paganti 41.392, incasso 1.686.460.000 lire; abbonati 20.550, quota abbonati 553.074.771 lire.
Ancora uno sdoppiamento di personalità da parte della Juventus. Un comportamento che richiederebbe l'intervento di uno psicanalista. Ha avuto la buona sorte e il merito di aprirsi lo spiraglio felice con Alessio, dieci minuti dopo che lo stesso bianconero era stato atterrato da Soldà in area senza che Pezzella rilevasse l'infrazione piuttosto chiara. Da quel momento, una partita difficile da giocare in modo divertente, a causa delle rigide disposizioni impartite dai tecnici, si sarebbe potuta trasformare per i bianconeri in uno scherzo da ragazzi. Le premesse c'erano tutte. E' bene rilevarle: ad inizio di ripresa e sull'1-0, Schillaci ha costretto Fiori a volare, mentre Marocchi ha preferito essere una volta tanto egoista mandando a vuoto un'avanzata nel settore opposto dove Totò aspettava l'assist decisivo.
Baggio si rendeva protagonista dell'unica giocata di rilievo, cercando l'epilogo più spettacolare nell'angolo lontano da Fiori. E con Gregucci espulso per aver bloccato Schillaci lanciato in porta, alla Juve non restava che tentare il colpo del ko. Per la Lazio si prevedeva una mezz'ora di disagi. Alessio lanciava l'ennesimo avvertimento al sempre bravo Fiori. Era il 62', un momento chiave, poiché la partita cambiava connotazioni, totalmente. Ci si aspettava una Juventus che tenesse perlomeno in mano il filo del discorso, e invece le sfuggiva del tutto dalla testa e dai piedi, e in modo irreversibile. I dieci laziali si sono a quel punto trasformati in leoni; i bianconeri, in sovrannumero, sembravano dimezzarsi, quasi dissolversi. E pare impossibile che, all'improvviso, venissero vanificati lo sforzo fisico di Schillaci pericoloso e lucido, il senso della posizione e la grinta di Marocchi, l'attenta marcatura di Luppi su Sosa, di Kohler su Riedle, di Galia su Doll. Evidentemente, il gol di Alessio e il vantaggio numerico devono aver illuso oltre modo la Juventus, una spece di pericoloso complesso di superiorità.
E' chiaro che in questa trasformazione negativa dei bianconeri c'entra molto anche la notevole spinta che gli uomini di Zoff hanno prodotto in condizioni quasi disperate. Ed a Zoff è servita molto l'utilizzazione di Pin in zona più accentrata rispetto ad un primo tempo giocato ad aspettare De Agostini...Compressi da una Lazio che li strangolava in ogni spazio, i bianconeri hanno subito una pressione costante che si è concretizzata in una quantità indescrivibile di palloni rimessi a centro area, dove non sempre Kohler (vedi rete di Riedle al 75') è arrivato e dove Tacconi si è eletto a protagonista respingendo, bloccando, volando, con coraggio e misura. E se non fosse stato il portiere a deviare d'istinto una splendida rovesciata di Doll, ora si parlerebbe di una clamorosa sconfitta, con il sapore dell'incredibile. La partita è stata frantumata dagli interventi arbitrali, poiché le marcature a uomo imposte dai tecnici comportavano continui contatti fisici. Finché c'è stato equilibrio numerico di uomini, emarginato Pin a destra, il gioco laziale viveva delle iniziative di Doll e dei colpi di testa di Riedle. Una certa imprecisione e poca fantasia si potevano annotare su entrambi i fronti. Con Casiraghi ancora sotto la sufficienza, Trapattoni si aspettava forse che questa volta Baggio offrisse un sostanzioso contributo a Schillaci, che ha dovuto procurarsi i palloni per poi finalizzarli...Roberto è uscito per infortunio al 73'. Marocchi aveva denunciato un duro colpo al 55'. Riesce difficile trovare un tenue legame tra questi episodi e il calo bianconero. Ciò che si è verificato nell'ultima mezz'ora non è da attribuirsi al cedimento di un paio di uomini. Il voltafaccia della Signora è stato collettivo.
Fonte; La Stampa