Domenica 28 gennaio 1996 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Cagliari 4-0
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28 gennaio 1996 - 2684 - Campionato di Serie A 1995/96 - XIX giornata
LAZIO: Marchegiani, Gottardi, Nesta, Di Matteo (63' Marcolin), Bergodi, Chamot, Boksic, Fuser, Casiraghi (79' Rambaudi), Winter (63' Piovanelli), Signori. A disp.: F.Mancini, Negro. All. Zeman.
CAGLIARI: Fiori, Villa, Bonomi, Firicano, Pancaro, Bressan (65' Lantignotti), Sanna (46' Napoli), Venturin (79' Bitetti), Bisoli, Dario Silva, Oliveira. A disp.: Abate, Pusceddu. All. Trapattoni.
Arbitro: Racalbuto (Gallarate).
Marcatori: 28' Signori (rig), 30' Casiraghi, 34' Casiraghi, 45' Casiraghi.
Note: ammonito Di Matteo. Calci d'angolo: 10-2.
Spettatori: 39.704 per un incasso di £. 1.238.662.
Non c'è nulla di nuovo in questa Lazio esagerata, che sa quasi sempre rifiorire all'Olimpico, per confezionare pacchi gol a beneficio d'una clientela delusa. Anzi, profittando dei pasticci cagliaritani, la rimozione dei rimorsi accumulati fuori casa viene effettuata con rapida procedura zemaniana, rendendo superfluo il tempo successivo all'intervallo. E allora, mentre Boksic sfascia l'opposizione, perdono vigore pure i contestatori biancocelesti sugli spalti, via via calmati dal bottino. Quattro reti (tripletta di Casiraghi) in 18 minuti di verticalizzazioni, di tridente d'attacco contro difesa "trapattoniana". Serve fischiare sopra i disincanti, evocando l'altra squadra, quella delle cinque batoste in trasferta? Beh, scavalcati i disagi ambientali, certe accelerazioni di Boksic precisano subito che non ci sarà quiete per il 5 3 2 sardo, così marmorizzato, così renitente a osare qualcosa. Chi ferma il croato? Chi vanta mezzi dinamici per impedirgli l'assalto devastante, impreziosito da un repertorio che spesso esclude solo il potere di sintesi? Pancaro e Villa, Bonomi e Firicano, ammattiscono a rotazione sul mezzofondista incontenibile, forse pungolato dalle ultime bacchettate di Cragnotti. Insomma, dietro lo scatenato ispiratore, tanto Fuser quanto Signori potrebbero subito rattristare il ritorno dell'ex Fiori alla casa madre. Ma sparano a salve. Come appunto Boksic, quando scarica la sua "volée" mancina e la traversa pare crollare. Dettagli da Lazio, in versione travolgente, anche se Trapattoni borbotterà parecchio sul rigore apripista, concesso grazie a una sovrapposizione di Nesta nel corridoio Winter-Boksic. Le moviole smaschereranno o meno lo stremato Bressan, addirittura certo d'aver appena sfiorato il guastafeste. Va comunque Signori a trasformare il rigore dubbio, che paralizza ancor più i modesti compagni di Oliveira, per la gioia dell'accoppiata Bergodi-Chamot. Povero Trap! Aveva parlato di "zonaroli"...graditi; di problemi semplificabili proprio in virtù dell'atteggiamento spregiudicato dei laziali; e qui si ritrova sommerso, azzerato, puntualmente lontano dallo sfaccendato Marchegiani. Purtroppo capita. E capita pure ogni tanto d'assistere alla provvisoria riapertura di "Zemanlandia", spettacolo garantito, tutto "tagli", raddoppi, intese memorizzate. Ne usufruisce Casiraghi, mandando tre squilli all'azionista di riferimento, per non scivolare nella lista degli epurati, che a fine stagione potrebbe comprendere lo stesso Signori. Un Signori sullo sfondo, sotto tono, mentre Casiraghi fa centro tre volte: prima con una botta in diagonale su assist di Boksic; poi avvitandosi sotto misura per correggere di testa la punizione Fuser; e ancora, lanciato dal croato, aggirando Fiori in esitante uscita. Nel prosieguo, Trapattoni inserisce Napoli, quasi dovesse difendere...il pesante passivo senza Sanna. Ma ormai i biancocelesti si permettono il freno a mano e la reazione cagliaritana non dipende certo dalle modifiche tattiche. Reazione che consente all'altro ex, Venturin, di centrare un palo; e a Marchegiani di disinnescare il redivivo Oliveira. Meglio quindi aspettare notizie da Bergamo, per festeggiare il sorpasso cittadino, dopo una settimana tribolata. La Lazio si consola così.
Fonte: Corriere della Sera