Domenica 27 ottobre 1991 - Verona, stadio Marc'Antonio Bentegodi – Verona-Lazio 0-2

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27 ottobre 1991 - 2499 - Campionato di Serie A 1990/91 - VIII giornata

VERONA: Gregori, Calisti, Pellegrini I, E.Rossi, C.Pin (55' Lunini), Renica, Fanna (82' Piubelli), Magrin, Raducioiu, Prytz, Icardi. A disp.: Zaninelli, Sturba, Guerra. All. Fascetti.

LAZIO: Fiori, Bergodi, Sergio, Pin, Gregucci, Soldà, Bacci, Doll (75' Stroppa), Riedle, Sclosa (71' Melchiori), Sosa. A disp.: Orsi, Corino, Neri. All. Zoff.

Arbitro: Sig. Cinciripini (Ascoli Piceno).

Marcatori: 44' Riedle, 67' Riedle.

Note: ammoniti Renica, Rossi, Sergio, Melchiori. Espulsi Calisti e Renica.

Spettatori: 22.000 circa.

Riedle in rete 1-0
Sclosa in tackle
Dal Guerin Sportivo: il raddoppio di Riedle

Il Verona di Fascetti è stato costruito per stupire, ma non nella maniera negativa di queste prime otto giornate di campionato. Quattro punti ed il penultimo posto in classifica sono una miseria per una squadra che non aveva nascosto le proprie ambizioni e che si era svenata per mettere la mani su Stojkovic. Gli infortuni a catena del campione jugoslavo e una certa approssimazione nel costruire la squadra, oggi obbligano i veneti ad annaspare nei bassifondi. La sconfitta contro la Lazio è indicativa di una situazione di grave difficoltà, che per ora il già riconfermato Fascetti non sembra in grado di risolvere. Il tecnico toscano era furibondo al termine della partita. Non tanto per la sconfitta, quanto per le decisioni dell'arbitro Cinciripini, che in realtà ha sbagliato poco o nulla.

Contro questo Verona allo sbando, la Lazio ha scherzato come il gatto con il topo. Spesso fragile all'Olimpico, la squadra di Zoff si trasforma in trasferta dove può sfruttare in pieno la velocità di Riedle e Sosa, nonché l'inventiva di Doll. La partita dei romani è stata un piccolo capolavoro di astuzia. Prima hanno lasciato che il Verona abbozzasse qualche timido attacco, poi hanno colpito in contropiede, andando in gol due volte, colpendo due pali e sfiorando altre volte la rete. Alla terza vittoria fuori casa, la Lazio è entrata nel gruppo delle squadre che aspirano a traguardi importanti. Ma Zoff non si esalta e pensa già alla partita contro la Juventus: «Sarebbe un grave errore credere di aver risolto tutti i nostri problemi. Siamo a due punti dalla vetta, ma la Juve resta una squadra superiore, pensare di poterla affrontare alla pari sarebbe una follia. Le nostre ambizioni si fermano alla zona Uefa». Il solito Zoff, insomma, ma la forza della Lazio potrebbe proprio essere l'umiltà. Ha dimostrato di essere anche molto concreta, capitalizzando le occasioni che un Verona sciagurato le ha offerto. Già al 18' i romani sono andati vicini al vantaggio. Il Verona, tutto proiettato in avanti, ha dato via libera a Doll che ha servito sulla sinistra Sosa: gran sinistro e palla sulla traversa. Poi Riedle non è stato abile a sfruttare il pallone che gli è finito tra i piedi. Uno schiaffo che il Verona non ha saputo restituire. I maggiori problemi sono in attacco, dove Raducioiu continua lo sciopero del gol. E' difficile trovare in circolazione un attaccante che sbagli occasioni a raffica come il romeno, vanificando tutta la fatica di chi tra mille sofferenze gli porge palloni. Ma a quanto pare al presidente Mazzi va bene così, visto che ha smentito che la società stia cercando un attaccante.

Alla Lazio, invece, le punte non mancano e spesso funzionano a dovere. Così al 45' Riedle, servito da Doll, è fuggito sul filo del fuorigioco ed ha battuto per la prima volta Gregori. Nella ripresa Fascetti ha mandato in campo Lunini per dare una mano a Raducioiu, ma si è vista soltanto la Lazio. Una sola conclusione di Magrin al 57' (botta da fuori area respinta da Fiori), poi via allo show degli uomini di Zoff, facilitati dalla doppia espulsione di Calisti (66') e Renica (71'), che dimostra come il Verona abbia in nervi fragili, visto che anche domenica scorsa a Cremona aveva concluso la partita in nove. Al 67' il secondo gol. Azione da manuale iniziata da Doll, portata avanti da Sosa e conclusa da Riedle con una botta di destro sotto la traversa. Messo al sicuro il risultato, la Lazio si è permessa di sciupare a ruota libera. Protagonista assoluto è stato Sosa che al 78' è stato fermato da Pellegrini in area, all'81' ha tirato a colpo sicuro, ma Rossi ha respinto sulla linea ed all'88 ha sparato sul palo, dopo che Melchiori l'aveva smarcato con un colpo di tacco alla brasiliana. E' finita sotto un diluvio di applausi da parte dei veronesi, che hanno sfogato così la rabbia contro la propria sconclusionata squadra.

Fonte: La Stampa